Una famiglia originale 15 - Alla fine dell'orgia un dessert con randelli color cioccolato ed una troietta futura sposina.

di
genere
incesti

Dopo aver bisbigliato nell'orecchio del prete di non preoccuparsi in quanto "Siamo tutti peccatori" aveva aggiunto:

-Adesso calmati padre,rilassati a vai a riposarti godendoti il piacere che ti abbiamo dato io e il tuo amico.

Quanto a noi,non ti preoccupare anzi,giacché ci siamo incontrati,vorrei fissare un appuntamento per venirmi a confessare la settimana prossima.-

-Confessare?-

Aveva risposto il prete con tono allarmato e gli occhi sgranati.-

-Si,vorrei confessarmi e se per te va bene,verrei martedi verso l'una quando sono tutti a pranzo e la chiesa è vuota.-

-Va bene...va bene,aveva risposto lui mite e rassegnato.-

Quando il suo giovane amico lo aveva preso sottobraccio il sacerdote per accompagnarlo verso gli spogliatoi,aveva un passo incerto e dalle natiche si intravvedevano lucidi filamenti di sperma che colavano sul grasso delle cosce sino a terra.

Finalmente liberi dalla imbarazzante presenza del prete,avevano ripreso a scopare come ricci.

Anche Andrea a quell'ora in cui la torma di maschi arrapati si era un po diradata,si era dedicato alla mamma,la sorella e la giovane mogliettina del cornuto.

La prima a rivendicare la sua parte era stata proprio la ragazza senza nome che si era aggregata,sotto gli occhi vigili del vecchio marito,a formare il terzetto di troie.

Come prima cosa,gli aveva preso in bocca l'uccello per farlo diventare duro.

Quando poi se l'era messo dentro,non aveva incontrato nessuna resistenza essendo già ben lubrificata dallo sperma di chi l'aveva preceduto e che ancora le riempiva la fica.

Il ragazzo che per tutta la sera aveva osservato le "gesta delle tre donne senza mai intervenire,era davvero infoiato come una bestia.

E come uno stallone,la stava montando da dietro come fosse la sua giumenta.

La mamma che accanto a lui era impegnata in un succoso pompino,si era sfilata il cazzo di bocca ed avvicinandosi all'orecchio del figlio,gli aveva ricordato il suo dovere con la sorella la quale,in previsione della razione di sborra a lei riservata,si era seduta e da quella postura stava succhiando due cazzi.

La ragazza sotto le sciabolate della verga di Andrea si contorceva ed ansimava rumorosamente.

Il giovane ben istruito dalla mamma e dall'esperienza con la sorella,si premuniva di farla godere stando attento a non venire anche lui.

Dopo il secondo orgasmo della ragazza,sfilandosi di colpo come se volesse venirle sulla pancia,si era girato verso la sorella e con un guizzo da contorsionista,l'aveva infilata appena in tempo per schizzare il suo seme sulla bocca dell'utero in vogliosa attesa.

La ragazza delusa da quell'epilogo,stava per accennare una protesta quando lui,sfilandosi dalla sorella glielo aveva messo in bocca e per farsi perdonare se lo era fatto ripulire con la lingua che ancora gocciolava.

A quel punto il quartetto sembrava aver esaurito ogni risorsa e mentre Nadia,la madre ed il fratello giacevano spossati e ansimanti distesi sul materasso in attesa di lasciare il locale,la ragazza,dopo averli baciati tutti sulla bocca,li aveva salutati ed era andata via abbracciata a suo marito.

Nell'ambiente erano rimasti quasi soli loro tre in procinto di andare via quando dalla tenda dell'uscio,era comparsi i due ragazzi neri del bar in compagnia della cameriera che li aveva serviti a tavola.

L'arrivo di quei tre era stato l'inaspettato epilogo di una serata indimenticabile.

I due maschini si erano subito preso cura di Amelia e sua figlia mentre la cameriera senza esitare si era gettata tra le accoglienti braccia di Andrea.

Si erano piaciuti sin dal primo istante ed entrambi avevano sperato per tutta la sera di potersi incontrare.

Si erano abbracciati,baciati ed accarezzati come fossero fidanzati in astinenza.

Con quella ragazza lui non era certo di poter resistere alla voglia di venirle dentro e quell'attimo di angoscia,era subito stato risolto da lei che gli aveva detto:

-Ce l'hai il preservativo?

Sai tra due settimane mi devo sposare e non voglio correre rischi.-"Pfui...aveva sospirato in cuor suo Andrea mentre la ragazza gli infilava il goldone.-

Anche i due ragazzi neri avevano messo il preservativo scambiandosi le due donne in ogni posizione ed ogni pertugio facendole godere coi loro nerboruti e grossi randelli come nessun'altro era riuscito a fare quella sera che pure,le aveva viste mangiare cazzi su cazzi e godere come cagne in calore.

Il primo a venire era stato Andrea il quale,alla vista della ragazza che beveva il suo sperma svuotandosi il preservativo in bocca,si era riarmato all'istante e trovandosela già davanti accucciata alla pecorina,l'aveva puntata sul foro anale e l'aveva inculata come una cagna.

Dopo circa 10 minuti,in sequenza era venuto nel preservativo il nero che stava montando la sorella mentre l'altro,si era sfilato dalla vagina della mamma e si era tolto il preservativo prima di affondare ancora nel suo corpo per scaricarle dentro una infinita e bollente sborrata.

Le urla delle due donne ed i grugniti soffocati dei neri avevano accompaganto l'orgasmo di Andrea che coi suoi schizzi aveva scaldato il retto della cameriera che,masturbandosi con una mano,godeva e si contorceva alle profonde intrusioni nel suo buco del culo.

L'epilogo di quella serata non avrebbe potuto essere più soddisfacente e la mamma,mentre lasciavano il locale,per ringraziarli,aveva dato una generosa mancia ai due barman ed alla futura sposina già troia provetta.

segue
scritto il
2020-05-01
6 . 9 K
visite
3
voti
valutazione
9
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.