Clisteri in Famiglia

di
genere
feticismo

Provengo da una famiglia agiata della media borghesia campagnola con una predisposizione alla disciplina e al senso dell’educazione e della pulizia fuori dal comune. Mio padre era pilota militare di carriera, mia madre è infermiera di campagna e il vero faro della famiglia, ho una sorella maggiore Lory (Loredana) di sei anni e una più giovane di sei Cinzia oltre ovviamente la capostipite famigliare, mia nonna Teresa, che pero’ era in carrozzella via di un incidente su di un trattore di famiglia. Io ero l’unico figlio maschio.

Quando mio padre fu disperso in un’azione militare, vennero ad abitare da noi nella nostra grande casa di campagna mia zia Rosa, anche lei vedova e le mie due cugine Susy (Susanna) e Cristina di età molto vicine alle nostre.

Sin da giovane ero un ragazzone robusto e atletico e, sino a quando sono rimasto in casa, ero l’uomo di casa con sei donne più nonna. Per mia grande fortuna e forse grazie al mio carattere molto solare, aperto e cordiale sono stato amato e rispettato da tutte. Non ho mai dovuto litigare con nessuna donna della famiglia, anzi sono stato un po’ il confessore e il fratello maggiore di tutte le ragazze e se avevano un consiglio da chiedere non esitano a bussare alla mia porta. Anche mamma, la zia Rosa e nonna Teresa si appoggiano molto su di me per tutto quanto riguardava la casa e il buon funzionamento del rapporto famigliare. Per mia fortuna mi piaceva studiare cosi condividevo senza sforzo la scuola e poi l’università con gli impegni famigliari.

Ho conosciuto i miei primi clisteri molto giovane, dai 5 ai 7 anni, a casa erano usati per trattare le varie malattie comuni come la costipazione, la febbriciattola o l’influenza. Ma il mio primo clistere, anzi la mia prima serie di perette, la ricordo benissimo. Avevo appena compiuto 4 anni, ero in casa solo con mia nonna e ho preso una matitina colorata e ho voluto fare come faceva mio padre che quando bricolava in casa , la metteva nella tasca posteriore dei pantaloni. Peccato che io non avessi tasche posteriori nei miei pantaloncini di lana chiusi da un elastico alla vita. Cosi mia nonna, ansiogena nata, non vedendo più la matitina nelle mie mani mi ha chiesto panicando dove l’avevo messa. Con il linguaggio di un bambino d quell’età penso di averle detto “di dietro”…. Mia nonna mi tolse in tutta fretta i pantaloncini e le mutandine, e non trovando la matitina ha immediatamente pensato che me la fossi infilata su per il buco del sedere.
Mi ricordo molto bene che, presa dal panico’ la prima cosa che fece mi infilo’ a secco il suo dito indice nel sedere per vedere se riusciva a trovare la matitina. Non trovandola ha subito chiamato le vicine di casa, chiedendo consiglio e aiuto. Ovviamente subito hanno pensato a dei clisteri per permettere alla matitina di discendere dall’intestino. Non ricordo più quante perette, tra l’altro sempre più grosse, mi abbiano dato. Ma non penso di sbagliare se ne ho contate più di una decina. Ovviamente ,tutte restituite nel vaso da notte piazzato in pieno al centro della tavola nella sala da pranzo. Non contente, hanno pensato di farmi delle perette di olio caldo, per lubrificare l’intestino e aumentare le probabilità di espulsione. Mi ricordo che piangevo sommessamente. Poi finalmente mia nonna, nel ripiegare rivoltando i miei pantaloncini di lana, ha trovato la matitina arrotolata nell’elastico di sostegno all’altezza della cintola. Tutti contenti, tranne me, che avevo subito l’inverosimile per niente.
Questo evento ha inciso nella mia mente la sensazione strana e piacevole di avere tutte queste donne che si erano approfittate del mio buchino e la piacevole sensazione dell’acqua calda che mi riempiva e mi svuotava datami dai ripetuti clisteri. Non l’ho mai dimenticato e ancora oggi ho chiare le immagini che ho vissuto, cosa molto strana per un età cosi precoce. Da li’ la mia passione per i clisteri.

Come vi ho detto prima, i clisteri me li dava mia mamma quando ero malato e costretto a letto o perché svogliato e inappetente o, in sua assenza, la vicina di mia nonna, la signora Augusta, tedesca di Germania, come amava definirsi.
A 8 anni ho avuto il mio primo clistere sensuale, non so per quale motivo, una mattina mia nonna mi annuncia che mi farà dare un clistere dalla signora Augusta. Non essendo malato, ho assistito ai preparativi in cucina: la grande pentola fumante con un'infusione di camomilla e di piante medicinali, quindi il raffreddamento e il riempimento della grande pera, la mia installazione sdraiato sulle ginocchia della signora Augusta, la lubrificazione della cannula con un po ' olio da tavola e infine l'introduzione tanto sorprendente quanto piacevole.
Quindi le sensazioni durante l'iniezione mi hanno dato solo piacere: il primo getto di acqua calda nel mio ventre, la penetrazione dell'acqua e le ondate successive, i piccoli crampi che appaiono e scompaiono e il gorgoglio dentro la pancia.
Con la seconda e terza pera le sensazioni erano più forti con la pressione che aumentava dentro di me e la voglia di andare in bagno. Ho mantenuto il mio clistere il più possibile da 5 a 10 minuti prima di una espulsione liberatrice.
Sono diventato un clisterofilo quel giorno ed ora dopo tanti anni lo sono ancora.

Dopo questo episodio ho cercato di praticarmi più clisteri possibili quando ero a casa da solo e la pera non era chiusa nell’armadietto.
Intorno a 10 anni ho trascorso un pomeriggio da solo, la pera era stata lasciata ad asciugare dopo essere stata utilizzata per una delle mie sorelle. Avendo tutto il mio tempo ho trovato la giusta temperatura per l'acqua e ho iniettato 4 pere, che sicuramente hanno superato il litro e mezzo di acqua. Poi ho provato piacere a trattenermi e ad accarezzare il mio stomaco e il mio pene seduto sul water.
Poi è arrivata l'esplosione, con una sorpresa: un liquido viscoso scorreva dal mio pene, il che mi preoccupava un po ', ero completamente innocente e non avevo mai preso un clistere così abbondante. Alcuni mesi dopo ho scoperto la masturbazione e tutti i miei clisteri erano associati a potenti orgasmi.
scritto il
2020-06-05
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