Una punizione meritata per mia cugina Susanna
di
Clisterium
genere
prime esperienze
Mamma e zia Rosa erano le uniche che potevano infliggere punizioni in casa.
Di solito, venivano date per motivi di scarsa pulizia o maleducazione, ma spesso erano anche per mancati risultati scolastici o per troppa iperattività. Per mia fortuna non ho dovuto mai subirne.
In casa per le punizioni, la mamma più che la zia, usava dare sempre una scelta: o una lunga e buona dose di sculaccioni con il battipanni, o un clistere “ricostituente”.
Il clistere “ricostituente”, nulla aveva a che fare con il sano clistere di pulizia settimanale. In affetti era ben più invasivo e molto meno sopportabile del primo. In primis, era dato spesso con il corpo allungato sulla schiena, le gambe erano sollevate piegando le ginocchia sino a toccare il torace, mostrando le fessure intime delle prescelte. Inoltre, aveva una cronologia devastante…pima una pera di 350 cl di acqua insaponata, poi una seconda pera di 540 cl di acqua isotonica e glicerina, poi un clistere di due litri di camomilla, da trattenere per 20 minuti ed infine un clistere “profondo”. Come lo chiamava la mamma, il clistere profondo era di tre litri di sapone e sale e dato con un tubo rettale di 75cm. Infine una supposta di Proctolin per disinfiammare l’ano.
Essendo la dose di sculacciate molto pesanti, dove si restava senza la possibilità di sedersi per almeno un paio di giorni, quasi tutte le ragazze preferivano il clistere.
A queste punizioni ero ammesso, forse più per motivi di umiliazione nei confronti di sorelle e cugine che altro.
Quel giorno mi dissero che stavamo aspettando che Susanna rientrasse a casa, dopo aver fatto visita a Nadia una sua compagna di scuola. Era già molto tardi e Susanna era in ritardo. Per noi, che andavamo a tavola alle diciannove tutte le sere , il fatto di fare aspettare tutti e far raffreddare la cena cosi amorevolmente preparata, era ritenuto un atto di scortesia verso tutta la famiglia.
Alle venti e trenta ho visto accendersi la luce esterna della porta di casa. Mi sono alzato da tavola e sono andato a ricevere Susanna sulla porta di casa. Susanna era in uno stato pietoso, aveva molto probabilmente bevuto troppo poiché il suo alito puzzava di alcol. Susanna non era abituata a bere e molto probabilmente le sue amiche l’avevano trascinata in una delle loro “indianate”. La zia Rosa, visto lo stato di Susanna, le mollò un ceffone che le lasciò le cinque dita stampate sul volto, poi senza esitazione l’inviò in camera sua senza cenere. La nostra cena finita, la zia Rosa e mamma salirono in camera di Susanna che, probabilmente, stava ancora male per colpa dalla sbronza.
Mentre io mettevo a letto Cinzia e Cristina e Lory, riassettava la tavola e la cucina, abbiamo visto scendere la zia Rosa infuriata come non mai.
Senza dire nulla prese la grande pentola dalla credenza e comincio’ a preparare un abbondante decotto a base di camomilla e semi di lino.
Vidi Susanna andare in bagno e quando tornò, era vestita solo con la sua biancheria intima e un grosso accappatoio. Scese in cucina e si sedette sulla sedia di fronte alla mia. Mi guardò senza guardarmi, con gli occhi bassi e un certo dispiacere nell'espressione del suo sguardo.
Con una voce strozzata finì per chiedermi:
- "Clis ... Clis ... penso che sarò punita severamente, mi starai vicino per sostenermi?" "
Risposi: "Non so Susanna, non sono io a decidere. Se vuoi, posso chiederlo alla mamma. Vuoi che lo faccia? ".
- "Si ti prego, tu mi tranquillizzi e poiché dovrò subire quest’umiliazione, meglio tu, che la saputella di Loredana, che porrà l’accento su ogni mio lamento con……te la sei meritata".
- "Sai quale sarà, la natura della punizione che ti sarà inflitta? "
- La solita, severa e umiliante. Mia mamma e la tua, mi daranno sicuramente una serie di clisteri punitivi e spero non mi scalderanno il sedere con il battipanni. Mi hanno detto che mi daranno un clistere da due litri di sapone di Marsiglia, e visto che sono arrivata un ora e mezza in ritardo, avrò diritto a un supplemento di un litro e mezzo….mezzo litro ogni mezz’ora.”
- "Mi spiace non sarà una serata facile per te, ma comunque ti starò vicino "
- "Il clistere punitivo, mi sarà dato in modo che sarà doloroso da contenere, soprattutto se sarà seguito da un tempo di ritenzione, che è sempre disperatamente lungo. Inoltre le nostre mamme, sanno come farlo e ne preparano sempre una grande quantità per non farsi mancare la materia prima. L’ultima volta che ne ho subito uno, tu eri in campeggio. Il primo clistere fa molto male e succede sfortunatamente che, nonostante tutti i gli sforzi, non riesco a contenerlo fino alla fine. In questo caso mi danno lo stesso più ciò che è rimasto del primo”.
- "E se non riesci a tenere anche il secondo? "
- "È impossibile, te lo danno con la cannula bloccante a palloncino. A volte vorrei avere questa cannula dall'inizio del primo clistere, ma è vietata. Per il primo, devi sopportare coliche spesso violente, stimoli acuti e pulsanti e allo stesso tempo combattere per non perdere una sola goccia di questo impetuoso flusso che è la causa del tuo dolore e che continua a scendere, imperturbabile, nel tuo ventre. È così difficile lottare contro il flusso e l’enorme volume che, a volte, preferirei ricevere i colpi del battipanni sul mio sedere. È terribilmente spaventoso quando subisci i colpi, ma cosi non devi combattere per trattenere il clistere. "
Ho visto la sua ansia e il suo stato nervoso aumentare man mano che l'imminenza della punizione si delineava all’orizzonte. Era attenta al rumore dei preparativi provenienti dalla grande stanza da bagno in cui avrebbe avuto il supplizio. Dal suono del liquido che veniva versato, ha dedotto che per il clistere avrebbero usato il grande vaso in vetro. Ad un altro rumore, che non io non riuscivo a percepire, lei mi rispose che erano i preparativi per predisporre il cosiddetto tavolo della penitenza. Piangendo sommessamente, mi disse:
- "Spero che il primo clistere non sia troppo caldo e che useranno una sonda profonda, cosi che le coliche rimangano forti ma meno insopportabili rispetto a quando ti penetrano con la cannula di quelle grosse, che entra in te quei venti centimetri e versa il liquido come se fosse una grande inondazione, dove la voglia di andare in bagno è più immediata e violenta.”
Le due nostre madri rimasero insensibili alle sue richieste e alla sua desolazione. Il suo viso si contrasse di paura e il sudore, gli imperlò la sua fronte. Un pesante silenzio cadde su di noi quando la voce autorevole di Mamma tuonò.
- “Susanna! È tutto pronto, preparati, ti aspettiamo. "
Susanna si alzò rapidamente. I suoi occhi si annebbiarono di lacrime. Salì le scale e si spogliò dei suoi indumenti intimi, e consegnò il suo corpo da sogno al mio sguardo commovente. Mi porse l’accappatoio, dicendomi:
- "Tienilo bene e stringimi la mano, mi aiuterà. "
Io annuii con la testa e lentamente Susanna, con un'andatura aggraziata, la testa alta e le braccia lungo il corpo come fosse una modella di alta moda, si avviò risolutamente verso la soglia del luogo del suo sacrificio, dove si sarebbe data alle due attrici implacabili alle quali avrebbe offerto la sua mortificazione.
Mi sedetti al suo fianco con l’autorizzazione di mamma e zia, e la aiutai a stendersi sull’altare del supplizio. Ci fu un silenzio durante il quale Susanna osservava i vari oggetti della punizione ben allineati sul mobile del bagno. Dopo aver scoperto l'oggetto che l’avrebbe penetrata e la cui natura e dimensione l'infastidiva così tanto, Susanna si lascio scivolare sul tavolo, cercando di capire l'umore di mia mamma e di zia, da cui dipendeva il suo supplizio...
Sentii Susanna parlare con voce fiduciosa a mia mamma.
- "Zia, sono pronta".
- "Molto bene, piccola mia. Sii coraggiosa e obbediente. "
- "Sì Zia, sarò coraggiosa ma non sono forte e i clisteri punitivi mi fanno sempre male"
- "Sai che devi accettare questa penitenza. "
- "Sì Zia, senza riserve poiché la merito. Come devo mettermi ? "
- "Allungati sul tavolo, e stenditi sul tuo ventre. In questa posizione riceverai un clistere da due litri senza interruzione. Poi ti daremo mezzo litro di supplemento sino a raggiungere il litro e mezzo come penalità per il tuo ritardo nel presentarti a cena. Hai compreso tutto? "
- "Sì, Zia", rispose Susanna con voce strozzata. "
Mia mamma, riprese a parlare con Susanna per spiegarle la successione degli eventi.
“Per aiutarti a sopportare il clistere punitivo, riceverai prima una pera di 350ml di acqua e sale con un aggiunta di glicerina, seguita da una seconda più grande di 540 ml di acqua e sapone. Alla fine di ognuna dovrai trattenere i liquidi per dieci minuti, poi potrai andare in bagno. Incrocia bene le braccia e appoggiaci la testa ........ Bene ... Ora allarga le cosce e alza bene i tuoi fianchi, cominciamo con la prima pera”
Susanna mi strinse forte la mano come se implorasse un aiuto per superare la prova.
Con delicatezza ma con fermezza e senza ausilio di un lubrificante, mia madre infilò la pera nel sedere di Susanna e schiacciò con forza il contenuto che trovò facile deflusso nel ventre di Susanna. Dopo poco vedo Susanna cominciare a contorcersi dagli spasmi e subito capii che la percentuale di glicerina nella peretta era sicuramente maggiore della solita. Finita la prima iniezione, Susanna resistette i primi dieci minuti contorcendosi e lamentandosi sommessamente. Alla fine di questi dieci minuti interminabili, Susanna senza ritenzione alcuna scese dal tavolo e si accucciò sul vaso da notte di soccorso che mamma metteva sempre vicino al tavolo per ogni evenienza. Rilasciò il contenuto tra grugniti di dolore e scrosci di liquido. Susanna andò in bagno a gettare il contenuto del vaso e a pulirsi. Quando rivenne si allungò di nuovo sul tavolo questa volta sulla schiena e sollevò le gambe offrendo una vista stupenda della sua vulva alle due carnefici. Mia mamma prese la seconda pera più grande, e ripeté l’operazione premendo con forza anche la seconda pera che però trovò più difficolta a entrare. Dovette procedere ad almeno tre inserimenti successivi per svuotare la pera. Non vi dico il corpo di Susanna che reazione ebbe. Sobbalzava, fremeva si contorceva….per tutto il tempo della somministrazione e per i dieci minuti di ritenzione successivi. Finita questa parte del supplizio Susanna riscese dal tavolo e ripete’ l’operazione di liberarsi e anche questa volta ci furono sciacquii e scrosci…
Mia mamma avrebbe voluto forse finirla qui, ma, mia zia Rosa, ancora troppo arrabbiata per il comportamento della figlia rispose perentoria..
“andiamo avanti sino alla fine della punizione”
A quel punto, mia madre preparò i materiali per il seguito della punizione…
In quel momento, Susanna vide la grossa cannula che mamma teneva nella mano.
- "Per favore Zia, non questa cannula. È troppo grossa!" Preferirei una sonda .... "
Sua madre, la zia Rosa, rispose con tono seccato.
"E cos'altro?" Vorresti anche un'anestesia generale con un dolce risveglio, solo per restituire pacificamente il tuo clistere? "
Susanna. (Confusa)
"Per ... perdonami….mamma"
La Zia Rosa prese la cannula dalle mani di mia madre e la infilò in un sol colpo nel sedere di Susanna che lanciò un grido di dolore.
"Perché questo grido? Non ti ho mica sodomizzata? "
Susanna.
"Si! Si! ma mai così ... così all'improvviso. "
La Zia Rosa verso mia Mamma "Inizia! "
Mia Madre….
- "Susanna, aprirò il rubinetto e non lo chiuderò finché non avrai ricevuto i primi due litri. Ti consiglio di rilassarti. Sei pronta?"
- "Sì", rispose con un respiro quasi impercettibile. "
- "È partito. Lo senti scorrere?
- "Oh sì, è molto caldo.."
- "Lo ricevi a trentanove gradi. Più caldo della tua temperatura corporea. È fatto apposta, quindi puoi sentirlo circolare. Certamente affretta le coliche, ma sappi che non siamo qui per darti una pozione sedativa…."
- "Lo so, ma mi brucia, soprattutto attorno alla cannula. Il liquido spinge verso l'uscita invece di circolare. AHIIII! Maria (nome di mia mamma)! Aiutami, non lasciarmi cosi! ! ! "
- "Quando la tua coppa anale sarà piena, e sotto pressione, vedrai che circolerà. Stringi cosce e glutei. Sto tenendo in posizione la cannula. Ora alza un po' i reni appoggiandoti sulle ginocchia. Tu Rosa alza il vaso per dare più pressione. Si sbloccherà ... "
- "Ahi! Ahiii! Basta! Ecco, sta iniziando a circolare OHHH! è un torrente! mi brucia! Mi stravolge le viscere! ! ! "
- "Ha trovato la sua strada. Puoi allungarti sul tuo ventre, ora. Adesso tocca a te sopportarlo. Non preoccuparti della cannula, non la lascerò andare. Rosa puoi abbassare un po'il vaso? Stai bene Susanna? "
- "Come posso stare bene... certamente adesso circola ma in modo tortuoso e caotico. Le coliche sono acute. Quanto ne ho preso? "
Mia Mamma.
"Circa mezzo litro .."
Susanna
"Soltantoooo! Sto già soffrendo ... Oh no, è vero ... ne ho sei volte così? "
La zia Rosa. (Cinica)
"Brava, hai ben contato .. ma lascia stare i tuoi calcoli e mettiti in condizione di resistere sino in fondo. La situazione sta per peggiorare, soprattutto se i crampi sono già iniziati con solo mezzo litro. "
Impietosito, dico a Rosanna, passandole una mano sui suoi capelli e tenendole sempre una mano…
"Rilassati tesoro, fai un respiro profondo mentre lo ricevi e pensa che presto sarà tutto finito. "
Susanna. (con voce sempre più roca)
"Sì, Clis, grazie per essere qui con me. È difficile controllarti quando provi dolore. AIA! Oh….! ! AIAAAAA! ! ! ! sono come aghi, aghi immersi nel fuoco! ! ! MI FA MALE! ! ! ! Zia? Zia a che punto sono? ? ? ? "
Mia Mamma.
"Hai appena preso il primo litro. Va meno bene. Ci deve essere un nuovo blocco ... Mi dispiace tesoro mio, ma è necessario che di nuovo io alzi il vaso. "
Susanna.
"OH NO! NO! ! NO! ! ! Se sapessi quanto mi fa male ... tu ... non lo faresti. "
La zia Rosa. (a mia madre)
"Lo alzo!!"
Susanna.
"Mamma, Mamma Non così in alto! ! ! OH NO! ! ! ! AIAA! ! ! ! ! BASTA! ! !! ! ! ! OOOOOO! ! ! Non posso più ... sopportarlo. ! ! ! ! Ecco … Ecco che si è sbloccato .. Lo sento .. si fonde .. si fonde ... AIAA! ! ! ! Zia, ti prego, riportalo più in basso! ! ! .. "
La zia Rosa. (a mia madre)
"Quanto gli è rimasto?" . "
Mia madre.
"Poco meno di un litro. Ha già ricevuto due litri e mezzo. Va di nuovo bene. Allungati sul fianco Susanna hai il ventre tirato come una puerpera al sesto mese"
La zia Rosa (cinica).
"Non lo abbasso, al contrario lo tengo alto, questa lezione deve restare ben incisa nella sua mente…non voglio più che torni conciata in quel modo…ti insegno io a farti passare le sbronze"
Susanna. (in grandi singhiozzi)
"NO! NO! ! ! VI PREGO! ! AIAAA! ! ! ! ! è terribile ....! Troppo Veloce! RAPIDO! ! ! ! ! RAPIDO! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! NOOOOOO! ! ! Affrettiamoci a finire! ! ! BASTAAAAA! ! ! ! .. "
La zia Rosa.
"Smetti di contorcerti, ti fa ancora più male!" "
Susanna. (con forti rantoli)
"Io, ... io ... non riesco a controllarmi. Quanto tempo AH! quanto è lungo! ! ! c’è ancora .. molto? ? ? ? ?. "
Mia mamma:
"È finito. Tieniti forte mentre ti tiro fuori la cannula. Ecco fatto. Mettiti delicatamente sulla schiena e respira profondamente "
Susanna.
"Oh no! ... Ho dimenticato che devo tenerlo dieci minuti ... devo assolutamente svuotarmi? ... sono esausta alla fine della mia forza .. non berrò più ... Chiedo scusa ... .Abbiate pietà "
La zia Rosa imperterrita.
"Non c'è dubbio che tu non berrai mai più. Stai li, non muoverti e non lasciare andare neanche una goccia di quello che hai preso sennò ricominciamo da capo”.
Avevo perfettamente visualizzato la scena e l'espressione del lamento di Susanna mi aveva profondamente commosso. Nei momenti più dolorosi per lei, le sue urla mi sono penetrate nel profondo. Mi hanno messo in trance e tutto il mio essere ha vibrato con lei e per lei.
Susanna emise ancora gemiti e talvolta grida penetranti che provavano che il clistere continuava ancora il suo lavoro punitivo. Tra lei e sua madre si era instaurato un dialogo di forza.
- "Quando i tuoi dolori si saranno attenuati un po’, inizierai a girarti molto lentamente, per non muovere troppo il clistere che contieni. - "bene adesso resta come sei, e cogli l'occasione per massaggiare leggermente la pancia, e respirare profondamente, questo ti aiuterà a sopportare la ritenzione.»-« Sì, zia, si calmano poco a poco.”
Passati dieci interminabili minuti…chiese: ”Posso liberarmi adesso? »-« È meglio non farti aspettare troppo a lungo , stringi i glutei, scendi lentamente dal tavolo e vai in bagno ”.».
Ho seguito gli enormi e coraggiosi sforzi di Susanna per soddisfare le esigenze di zia Rosa e mia madre e questa delicata operazione di svuotamento.
Il suono di una fontana mi disse che Susanna aveva superato quest'ultima prova. Il suo sollievo fu anche mio.
La punizione per Susanna, quella sera fini così. Niente clisteri di risciacquo, o sculacciate con il battipanni.
Con molta attenzione scivolai fuori dalla sala delle tortura e attesi Susanna in cucina per rinfrancarla dalla prova subita.
Clis a tutti voi….
clisterium2020@gmail.com
Di solito, venivano date per motivi di scarsa pulizia o maleducazione, ma spesso erano anche per mancati risultati scolastici o per troppa iperattività. Per mia fortuna non ho dovuto mai subirne.
In casa per le punizioni, la mamma più che la zia, usava dare sempre una scelta: o una lunga e buona dose di sculaccioni con il battipanni, o un clistere “ricostituente”.
Il clistere “ricostituente”, nulla aveva a che fare con il sano clistere di pulizia settimanale. In affetti era ben più invasivo e molto meno sopportabile del primo. In primis, era dato spesso con il corpo allungato sulla schiena, le gambe erano sollevate piegando le ginocchia sino a toccare il torace, mostrando le fessure intime delle prescelte. Inoltre, aveva una cronologia devastante…pima una pera di 350 cl di acqua insaponata, poi una seconda pera di 540 cl di acqua isotonica e glicerina, poi un clistere di due litri di camomilla, da trattenere per 20 minuti ed infine un clistere “profondo”. Come lo chiamava la mamma, il clistere profondo era di tre litri di sapone e sale e dato con un tubo rettale di 75cm. Infine una supposta di Proctolin per disinfiammare l’ano.
Essendo la dose di sculacciate molto pesanti, dove si restava senza la possibilità di sedersi per almeno un paio di giorni, quasi tutte le ragazze preferivano il clistere.
A queste punizioni ero ammesso, forse più per motivi di umiliazione nei confronti di sorelle e cugine che altro.
Quel giorno mi dissero che stavamo aspettando che Susanna rientrasse a casa, dopo aver fatto visita a Nadia una sua compagna di scuola. Era già molto tardi e Susanna era in ritardo. Per noi, che andavamo a tavola alle diciannove tutte le sere , il fatto di fare aspettare tutti e far raffreddare la cena cosi amorevolmente preparata, era ritenuto un atto di scortesia verso tutta la famiglia.
Alle venti e trenta ho visto accendersi la luce esterna della porta di casa. Mi sono alzato da tavola e sono andato a ricevere Susanna sulla porta di casa. Susanna era in uno stato pietoso, aveva molto probabilmente bevuto troppo poiché il suo alito puzzava di alcol. Susanna non era abituata a bere e molto probabilmente le sue amiche l’avevano trascinata in una delle loro “indianate”. La zia Rosa, visto lo stato di Susanna, le mollò un ceffone che le lasciò le cinque dita stampate sul volto, poi senza esitazione l’inviò in camera sua senza cenere. La nostra cena finita, la zia Rosa e mamma salirono in camera di Susanna che, probabilmente, stava ancora male per colpa dalla sbronza.
Mentre io mettevo a letto Cinzia e Cristina e Lory, riassettava la tavola e la cucina, abbiamo visto scendere la zia Rosa infuriata come non mai.
Senza dire nulla prese la grande pentola dalla credenza e comincio’ a preparare un abbondante decotto a base di camomilla e semi di lino.
Vidi Susanna andare in bagno e quando tornò, era vestita solo con la sua biancheria intima e un grosso accappatoio. Scese in cucina e si sedette sulla sedia di fronte alla mia. Mi guardò senza guardarmi, con gli occhi bassi e un certo dispiacere nell'espressione del suo sguardo.
Con una voce strozzata finì per chiedermi:
- "Clis ... Clis ... penso che sarò punita severamente, mi starai vicino per sostenermi?" "
Risposi: "Non so Susanna, non sono io a decidere. Se vuoi, posso chiederlo alla mamma. Vuoi che lo faccia? ".
- "Si ti prego, tu mi tranquillizzi e poiché dovrò subire quest’umiliazione, meglio tu, che la saputella di Loredana, che porrà l’accento su ogni mio lamento con……te la sei meritata".
- "Sai quale sarà, la natura della punizione che ti sarà inflitta? "
- La solita, severa e umiliante. Mia mamma e la tua, mi daranno sicuramente una serie di clisteri punitivi e spero non mi scalderanno il sedere con il battipanni. Mi hanno detto che mi daranno un clistere da due litri di sapone di Marsiglia, e visto che sono arrivata un ora e mezza in ritardo, avrò diritto a un supplemento di un litro e mezzo….mezzo litro ogni mezz’ora.”
- "Mi spiace non sarà una serata facile per te, ma comunque ti starò vicino "
- "Il clistere punitivo, mi sarà dato in modo che sarà doloroso da contenere, soprattutto se sarà seguito da un tempo di ritenzione, che è sempre disperatamente lungo. Inoltre le nostre mamme, sanno come farlo e ne preparano sempre una grande quantità per non farsi mancare la materia prima. L’ultima volta che ne ho subito uno, tu eri in campeggio. Il primo clistere fa molto male e succede sfortunatamente che, nonostante tutti i gli sforzi, non riesco a contenerlo fino alla fine. In questo caso mi danno lo stesso più ciò che è rimasto del primo”.
- "E se non riesci a tenere anche il secondo? "
- "È impossibile, te lo danno con la cannula bloccante a palloncino. A volte vorrei avere questa cannula dall'inizio del primo clistere, ma è vietata. Per il primo, devi sopportare coliche spesso violente, stimoli acuti e pulsanti e allo stesso tempo combattere per non perdere una sola goccia di questo impetuoso flusso che è la causa del tuo dolore e che continua a scendere, imperturbabile, nel tuo ventre. È così difficile lottare contro il flusso e l’enorme volume che, a volte, preferirei ricevere i colpi del battipanni sul mio sedere. È terribilmente spaventoso quando subisci i colpi, ma cosi non devi combattere per trattenere il clistere. "
Ho visto la sua ansia e il suo stato nervoso aumentare man mano che l'imminenza della punizione si delineava all’orizzonte. Era attenta al rumore dei preparativi provenienti dalla grande stanza da bagno in cui avrebbe avuto il supplizio. Dal suono del liquido che veniva versato, ha dedotto che per il clistere avrebbero usato il grande vaso in vetro. Ad un altro rumore, che non io non riuscivo a percepire, lei mi rispose che erano i preparativi per predisporre il cosiddetto tavolo della penitenza. Piangendo sommessamente, mi disse:
- "Spero che il primo clistere non sia troppo caldo e che useranno una sonda profonda, cosi che le coliche rimangano forti ma meno insopportabili rispetto a quando ti penetrano con la cannula di quelle grosse, che entra in te quei venti centimetri e versa il liquido come se fosse una grande inondazione, dove la voglia di andare in bagno è più immediata e violenta.”
Le due nostre madri rimasero insensibili alle sue richieste e alla sua desolazione. Il suo viso si contrasse di paura e il sudore, gli imperlò la sua fronte. Un pesante silenzio cadde su di noi quando la voce autorevole di Mamma tuonò.
- “Susanna! È tutto pronto, preparati, ti aspettiamo. "
Susanna si alzò rapidamente. I suoi occhi si annebbiarono di lacrime. Salì le scale e si spogliò dei suoi indumenti intimi, e consegnò il suo corpo da sogno al mio sguardo commovente. Mi porse l’accappatoio, dicendomi:
- "Tienilo bene e stringimi la mano, mi aiuterà. "
Io annuii con la testa e lentamente Susanna, con un'andatura aggraziata, la testa alta e le braccia lungo il corpo come fosse una modella di alta moda, si avviò risolutamente verso la soglia del luogo del suo sacrificio, dove si sarebbe data alle due attrici implacabili alle quali avrebbe offerto la sua mortificazione.
Mi sedetti al suo fianco con l’autorizzazione di mamma e zia, e la aiutai a stendersi sull’altare del supplizio. Ci fu un silenzio durante il quale Susanna osservava i vari oggetti della punizione ben allineati sul mobile del bagno. Dopo aver scoperto l'oggetto che l’avrebbe penetrata e la cui natura e dimensione l'infastidiva così tanto, Susanna si lascio scivolare sul tavolo, cercando di capire l'umore di mia mamma e di zia, da cui dipendeva il suo supplizio...
Sentii Susanna parlare con voce fiduciosa a mia mamma.
- "Zia, sono pronta".
- "Molto bene, piccola mia. Sii coraggiosa e obbediente. "
- "Sì Zia, sarò coraggiosa ma non sono forte e i clisteri punitivi mi fanno sempre male"
- "Sai che devi accettare questa penitenza. "
- "Sì Zia, senza riserve poiché la merito. Come devo mettermi ? "
- "Allungati sul tavolo, e stenditi sul tuo ventre. In questa posizione riceverai un clistere da due litri senza interruzione. Poi ti daremo mezzo litro di supplemento sino a raggiungere il litro e mezzo come penalità per il tuo ritardo nel presentarti a cena. Hai compreso tutto? "
- "Sì, Zia", rispose Susanna con voce strozzata. "
Mia mamma, riprese a parlare con Susanna per spiegarle la successione degli eventi.
“Per aiutarti a sopportare il clistere punitivo, riceverai prima una pera di 350ml di acqua e sale con un aggiunta di glicerina, seguita da una seconda più grande di 540 ml di acqua e sapone. Alla fine di ognuna dovrai trattenere i liquidi per dieci minuti, poi potrai andare in bagno. Incrocia bene le braccia e appoggiaci la testa ........ Bene ... Ora allarga le cosce e alza bene i tuoi fianchi, cominciamo con la prima pera”
Susanna mi strinse forte la mano come se implorasse un aiuto per superare la prova.
Con delicatezza ma con fermezza e senza ausilio di un lubrificante, mia madre infilò la pera nel sedere di Susanna e schiacciò con forza il contenuto che trovò facile deflusso nel ventre di Susanna. Dopo poco vedo Susanna cominciare a contorcersi dagli spasmi e subito capii che la percentuale di glicerina nella peretta era sicuramente maggiore della solita. Finita la prima iniezione, Susanna resistette i primi dieci minuti contorcendosi e lamentandosi sommessamente. Alla fine di questi dieci minuti interminabili, Susanna senza ritenzione alcuna scese dal tavolo e si accucciò sul vaso da notte di soccorso che mamma metteva sempre vicino al tavolo per ogni evenienza. Rilasciò il contenuto tra grugniti di dolore e scrosci di liquido. Susanna andò in bagno a gettare il contenuto del vaso e a pulirsi. Quando rivenne si allungò di nuovo sul tavolo questa volta sulla schiena e sollevò le gambe offrendo una vista stupenda della sua vulva alle due carnefici. Mia mamma prese la seconda pera più grande, e ripeté l’operazione premendo con forza anche la seconda pera che però trovò più difficolta a entrare. Dovette procedere ad almeno tre inserimenti successivi per svuotare la pera. Non vi dico il corpo di Susanna che reazione ebbe. Sobbalzava, fremeva si contorceva….per tutto il tempo della somministrazione e per i dieci minuti di ritenzione successivi. Finita questa parte del supplizio Susanna riscese dal tavolo e ripete’ l’operazione di liberarsi e anche questa volta ci furono sciacquii e scrosci…
Mia mamma avrebbe voluto forse finirla qui, ma, mia zia Rosa, ancora troppo arrabbiata per il comportamento della figlia rispose perentoria..
“andiamo avanti sino alla fine della punizione”
A quel punto, mia madre preparò i materiali per il seguito della punizione…
In quel momento, Susanna vide la grossa cannula che mamma teneva nella mano.
- "Per favore Zia, non questa cannula. È troppo grossa!" Preferirei una sonda .... "
Sua madre, la zia Rosa, rispose con tono seccato.
"E cos'altro?" Vorresti anche un'anestesia generale con un dolce risveglio, solo per restituire pacificamente il tuo clistere? "
Susanna. (Confusa)
"Per ... perdonami….mamma"
La Zia Rosa prese la cannula dalle mani di mia madre e la infilò in un sol colpo nel sedere di Susanna che lanciò un grido di dolore.
"Perché questo grido? Non ti ho mica sodomizzata? "
Susanna.
"Si! Si! ma mai così ... così all'improvviso. "
La Zia Rosa verso mia Mamma "Inizia! "
Mia Madre….
- "Susanna, aprirò il rubinetto e non lo chiuderò finché non avrai ricevuto i primi due litri. Ti consiglio di rilassarti. Sei pronta?"
- "Sì", rispose con un respiro quasi impercettibile. "
- "È partito. Lo senti scorrere?
- "Oh sì, è molto caldo.."
- "Lo ricevi a trentanove gradi. Più caldo della tua temperatura corporea. È fatto apposta, quindi puoi sentirlo circolare. Certamente affretta le coliche, ma sappi che non siamo qui per darti una pozione sedativa…."
- "Lo so, ma mi brucia, soprattutto attorno alla cannula. Il liquido spinge verso l'uscita invece di circolare. AHIIII! Maria (nome di mia mamma)! Aiutami, non lasciarmi cosi! ! ! "
- "Quando la tua coppa anale sarà piena, e sotto pressione, vedrai che circolerà. Stringi cosce e glutei. Sto tenendo in posizione la cannula. Ora alza un po' i reni appoggiandoti sulle ginocchia. Tu Rosa alza il vaso per dare più pressione. Si sbloccherà ... "
- "Ahi! Ahiii! Basta! Ecco, sta iniziando a circolare OHHH! è un torrente! mi brucia! Mi stravolge le viscere! ! ! "
- "Ha trovato la sua strada. Puoi allungarti sul tuo ventre, ora. Adesso tocca a te sopportarlo. Non preoccuparti della cannula, non la lascerò andare. Rosa puoi abbassare un po'il vaso? Stai bene Susanna? "
- "Come posso stare bene... certamente adesso circola ma in modo tortuoso e caotico. Le coliche sono acute. Quanto ne ho preso? "
Mia Mamma.
"Circa mezzo litro .."
Susanna
"Soltantoooo! Sto già soffrendo ... Oh no, è vero ... ne ho sei volte così? "
La zia Rosa. (Cinica)
"Brava, hai ben contato .. ma lascia stare i tuoi calcoli e mettiti in condizione di resistere sino in fondo. La situazione sta per peggiorare, soprattutto se i crampi sono già iniziati con solo mezzo litro. "
Impietosito, dico a Rosanna, passandole una mano sui suoi capelli e tenendole sempre una mano…
"Rilassati tesoro, fai un respiro profondo mentre lo ricevi e pensa che presto sarà tutto finito. "
Susanna. (con voce sempre più roca)
"Sì, Clis, grazie per essere qui con me. È difficile controllarti quando provi dolore. AIA! Oh….! ! AIAAAAA! ! ! ! sono come aghi, aghi immersi nel fuoco! ! ! MI FA MALE! ! ! ! Zia? Zia a che punto sono? ? ? ? "
Mia Mamma.
"Hai appena preso il primo litro. Va meno bene. Ci deve essere un nuovo blocco ... Mi dispiace tesoro mio, ma è necessario che di nuovo io alzi il vaso. "
Susanna.
"OH NO! NO! ! NO! ! ! Se sapessi quanto mi fa male ... tu ... non lo faresti. "
La zia Rosa. (a mia madre)
"Lo alzo!!"
Susanna.
"Mamma, Mamma Non così in alto! ! ! OH NO! ! ! ! AIAA! ! ! ! ! BASTA! ! !! ! ! ! OOOOOO! ! ! Non posso più ... sopportarlo. ! ! ! ! Ecco … Ecco che si è sbloccato .. Lo sento .. si fonde .. si fonde ... AIAA! ! ! ! Zia, ti prego, riportalo più in basso! ! ! .. "
La zia Rosa. (a mia madre)
"Quanto gli è rimasto?" . "
Mia madre.
"Poco meno di un litro. Ha già ricevuto due litri e mezzo. Va di nuovo bene. Allungati sul fianco Susanna hai il ventre tirato come una puerpera al sesto mese"
La zia Rosa (cinica).
"Non lo abbasso, al contrario lo tengo alto, questa lezione deve restare ben incisa nella sua mente…non voglio più che torni conciata in quel modo…ti insegno io a farti passare le sbronze"
Susanna. (in grandi singhiozzi)
"NO! NO! ! ! VI PREGO! ! AIAAA! ! ! ! ! è terribile ....! Troppo Veloce! RAPIDO! ! ! ! ! RAPIDO! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! NOOOOOO! ! ! Affrettiamoci a finire! ! ! BASTAAAAA! ! ! ! .. "
La zia Rosa.
"Smetti di contorcerti, ti fa ancora più male!" "
Susanna. (con forti rantoli)
"Io, ... io ... non riesco a controllarmi. Quanto tempo AH! quanto è lungo! ! ! c’è ancora .. molto? ? ? ? ?. "
Mia mamma:
"È finito. Tieniti forte mentre ti tiro fuori la cannula. Ecco fatto. Mettiti delicatamente sulla schiena e respira profondamente "
Susanna.
"Oh no! ... Ho dimenticato che devo tenerlo dieci minuti ... devo assolutamente svuotarmi? ... sono esausta alla fine della mia forza .. non berrò più ... Chiedo scusa ... .Abbiate pietà "
La zia Rosa imperterrita.
"Non c'è dubbio che tu non berrai mai più. Stai li, non muoverti e non lasciare andare neanche una goccia di quello che hai preso sennò ricominciamo da capo”.
Avevo perfettamente visualizzato la scena e l'espressione del lamento di Susanna mi aveva profondamente commosso. Nei momenti più dolorosi per lei, le sue urla mi sono penetrate nel profondo. Mi hanno messo in trance e tutto il mio essere ha vibrato con lei e per lei.
Susanna emise ancora gemiti e talvolta grida penetranti che provavano che il clistere continuava ancora il suo lavoro punitivo. Tra lei e sua madre si era instaurato un dialogo di forza.
- "Quando i tuoi dolori si saranno attenuati un po’, inizierai a girarti molto lentamente, per non muovere troppo il clistere che contieni. - "bene adesso resta come sei, e cogli l'occasione per massaggiare leggermente la pancia, e respirare profondamente, questo ti aiuterà a sopportare la ritenzione.»-« Sì, zia, si calmano poco a poco.”
Passati dieci interminabili minuti…chiese: ”Posso liberarmi adesso? »-« È meglio non farti aspettare troppo a lungo , stringi i glutei, scendi lentamente dal tavolo e vai in bagno ”.».
Ho seguito gli enormi e coraggiosi sforzi di Susanna per soddisfare le esigenze di zia Rosa e mia madre e questa delicata operazione di svuotamento.
Il suono di una fontana mi disse che Susanna aveva superato quest'ultima prova. Il suo sollievo fu anche mio.
La punizione per Susanna, quella sera fini così. Niente clisteri di risciacquo, o sculacciate con il battipanni.
Con molta attenzione scivolai fuori dalla sala delle tortura e attesi Susanna in cucina per rinfrancarla dalla prova subita.
Clis a tutti voi….
clisterium2020@gmail.com
6
voti
voti
valutazione
4.2
4.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Rosalia, una siciliana doc con la passione per i clisteri erotici.racconto sucessivo
Mia cugina Cristina un clistere in ospedale
Commenti dei lettori al racconto erotico