Mia sorella racconta2,seguito
di
ramo1
genere
incesti
• Il giorno dopo restai a letto fino a tardi, nostra madre pensò che stavo poco bene, che il lavoro fosse troppo oneroso, chissà che avrebbe detto se avesse saputo che ero stata scopata come una cagna. Ma in quel momentaneo, lei non sapeva nulla e io ancora non avevo idea di come davvero viene fottuta una cagna in calore come già ero io.
• Avevo una giornata libera, sarei dovuta tornare al lavoro di babysitter la mattina dopo sul preso. Andai in paese a fare compere, Bruno mi aveva già offerto un acconto di 100 euro, me lo diede senza che io gli chiedessi. Al mercato, dove solitamente compravo della biancheria intima a buon prezzo, decisi di prendere qualcosa di più costoso e seducente. Scelsi un completino in pizzo nero, abbastanza minuscolo. Mentre ero difronte al proprietario del banco, mi venne l'idea di provare l'acquisto, lo chiesi al proprietario, lo conoscevo bene perché la mamma faceva spesso acquisti da lui. Mi indico il retro del camion dove c'era una cabina spaziosa. Mentre ero già con gli indumenti addosso, guardai verso la tenda per vedere se il signor Angelo era lì dietro a sbirciare. Lo chiamai dicendo che avevo bisogno del suo aiuto. Su può dire che apparve in un baleno. Aveva la patta dei calzoni molto pronunciata, ero certa che avesse un super cazzo, almeno a giudicare sia dal gonfiore visibile sia dalla grandezza delle sue mani. Agli da zoccola come mi sentivo, e gli dissi: “ come mi sta?”, aveva gli occhi spalancati ex era allupato, “ ti sta benissimo, farai morire il tuo fidanzatino Assuntina.” “ Ma io non ho soldi per pagare, e non credo che la mamma paghi per questo genere di cose.” Lui prese una delle mie mani e se la portò sulla sua erezione, disse solo, “ fammi felice e io te lo regalo, anzi ti regalo tutto ciò che vuoi.”
• Così mi misi seduta su uno sgabello e tirai fuori il suo cazzo, non era tanto grosso ma abbastanza lungo e con una cappella enorme, ci misi subito la bocca sopra facendolo entrare il più dentro possibile. Gli pratica i un pompino con ingoio, poi volle mi mettessi a 90 gradi e con forza me lo puntò tutto nel culo, mi fece male, ma restai a farmelo stantuffare dentro
• Avevo una giornata libera, sarei dovuta tornare al lavoro di babysitter la mattina dopo sul preso. Andai in paese a fare compere, Bruno mi aveva già offerto un acconto di 100 euro, me lo diede senza che io gli chiedessi. Al mercato, dove solitamente compravo della biancheria intima a buon prezzo, decisi di prendere qualcosa di più costoso e seducente. Scelsi un completino in pizzo nero, abbastanza minuscolo. Mentre ero difronte al proprietario del banco, mi venne l'idea di provare l'acquisto, lo chiesi al proprietario, lo conoscevo bene perché la mamma faceva spesso acquisti da lui. Mi indico il retro del camion dove c'era una cabina spaziosa. Mentre ero già con gli indumenti addosso, guardai verso la tenda per vedere se il signor Angelo era lì dietro a sbirciare. Lo chiamai dicendo che avevo bisogno del suo aiuto. Su può dire che apparve in un baleno. Aveva la patta dei calzoni molto pronunciata, ero certa che avesse un super cazzo, almeno a giudicare sia dal gonfiore visibile sia dalla grandezza delle sue mani. Agli da zoccola come mi sentivo, e gli dissi: “ come mi sta?”, aveva gli occhi spalancati ex era allupato, “ ti sta benissimo, farai morire il tuo fidanzatino Assuntina.” “ Ma io non ho soldi per pagare, e non credo che la mamma paghi per questo genere di cose.” Lui prese una delle mie mani e se la portò sulla sua erezione, disse solo, “ fammi felice e io te lo regalo, anzi ti regalo tutto ciò che vuoi.”
• Così mi misi seduta su uno sgabello e tirai fuori il suo cazzo, non era tanto grosso ma abbastanza lungo e con una cappella enorme, ci misi subito la bocca sopra facendolo entrare il più dentro possibile. Gli pratica i un pompino con ingoio, poi volle mi mettessi a 90 gradi e con forza me lo puntò tutto nel culo, mi fece male, ma restai a farmelo stantuffare dentro
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