Dopo i quarant'anni

di
genere
etero

Sono sempre stata abbastanza fantasiosa a letto e il mio compagno ha sempre apprezzato la cosa ma da quando ho passato i quarant’anni una molla è ulteriormente scattata in me portandomi ad essere perversa, soprattutto nei miei pensieri ritrovandomi così durante la giornata a fantasticare di me scopata da più uomini o in una orgia dove tutti fanno tutto a tutti, dove io succhio cazzi e lecco fighe in preda a una foga irrefrenabile.
Ci sono volte che questi pensieri mi ossessionano a tal punto di dover andare in bagno a masturbarmi e venire per sfogare e calmare il mio corpo voglioso, ho addirittura comprato un vibratore che porto nella borsetta sempre con me e ad ogni occasione lo uso.
Non esagero a dire che a volte in quei momenti mi farei scopare dal primo che passa, sarei disposta a fare tutto e a farmi fare tutto!
L’altro giorno mi trovavo al bar in pausa pranzo e seduto al tavolo davanti a me c’era un bel ragazzo.
Continuavo a guardarlo e a fantasticare su di lui che mi possedeva nel bagno del locale; non ho resistito e sono andata alla toilette, mi sono chiusa dentro, ho alzato la gonna e sfilato le mie mutandine bagnate e ho cominciato a masturbarmi con il mio vibratore.
Me lo sono infilata nella figa e nel culo fino a venire e poi me lo sono messo tutto sporco in bocca e l’ho succhiato assaporando i miei stessi liquidi corporei come se fosse la cosa più buona al mondo.
Giro ormai vestita in modo molto appariscente, non metto più le mutandine e mi capita spesso di stare seduta in pubblico con le gambe aperte in attesa dello sguardo di qualcuno sulla mia figa, mi eccita da morire essere guardata.
Mi sento come se fossi posseduta dal demone della lussuria e la cosa mi piace molto ma allo stesso tempo mi spaventa, ho paura che questa mia inibizione mi porti a cacciarmi in qualche guaio.
Ne ho parlato con il mio compagno di queste mie fantasie, certo non di tutte e non ho raccontato tutto e mettendo sempre lui come soggetto principale dei miei racconti, avevo bisogno di farglielo sapere come per liberare un po’ la mia coscienza da questi pensieri da pervertita che sono.
Lui mi ha rassicurata dicendomi che sono gli ormoni delle quarantenni e mi ha detto che mi avrebbe aiutata a sfogarmi scopandomi di più.
Povero e tenero tesoro mio.
Sono una vera porca e a letto non ho freni e lui è contento di questo ma allo stesso tempo lo vedo alquanto spaventato dalla mia lussuria.
Una sera dopo aver fatto sesso molto spinto gli ho chiesto di pisciarmi in bocca ma dal suo sguardo ho capito che ero andata troppo oltre e ridendo gli ho detto che scherzavo.
Ma io non scherzavo affatto, avrei voluto bere la sua calda urina, anzi avrei voluto una schiera di uomini che mi urinavano addosso.
Le mie giornate trascorrevano come al solito fra casa e lavoro, qualche uscita con il mio lui, un po’ di palestra e nella mia mente continuavano ad esserci le più spinte fantasie sessuali.
Una domenica andai da sola in piscina, il mio uomo doveva lavorare e mentre ero sdraiata sul mio lettino a prendere un po’ di sole vidi un ragazzo che continuava a fissarmi.
Ero certa che stesse guardando me in quanto la piscina era poco affollata e dove ero io non c’era nessuno altro.
Sentivo il suo sguardo su di me e il demone della lussuria crescermi dentro fino a guidarmi nelle mie azioni, infatti senza nemmeno pensarci ho allargato le gambe e sorridendogli ho spostato leggermente gli slip del costume mettendo in mostra la mia farfallina depilata.
Lui ha cominciato a strofinarsi il pacco e potevo vedere la sua erezione crescere sempre di più.
Ero eccitata e la mia figa cominciò a bagnarsi.
Dovevo smettere subito prima di combinare qualche casino. Mi sono così alzata e tuffata in acqua per raffreddare i miei bollenti spiriti.
Mi sono appoggiata al bordo della vasca e ho visto il ragazzo nuotare e venire di fianco a me. Nessuno dei due ha detto una parola, nemmeno un ciao, solo il mio demone ha iniziato a rompere il ghiaccio.
Senza nemmeno rendermene conto ho allungato la mia mano e toccato il suo membro sotto al costume e senza dare troppo nell’occhio gliel’ho tirato fuori e ho cominciato a fargli una sega.
Aveva un bel cazzo grosso, non tanto lungo, ma largo e facevo fatica a tenerlo in mano.
Glielo menavo immaginando che mi scopasse lì dentro a quella piscina e come se mi stesse leggendo nel pensiero mi tirò e mi fece mettere davanti a lui con le gambe aperte, spostò i miei slip e me lo infilò tutto dentro la figa.
Mi tenevo abbracciata a lui in un gesto che sembrava molto tenero per chi ci vedeva ma in realtà sotto venivo scopata come la più grande troia del mondo, perché era cosi che mi sentivo.
Il suo cazzo mi allargava bene la figa e mi faceva godere e io faticavo a trattenere i miei gemiti di piacere. Mi dava colpi lenti e decisi, sentivo il suo addome sbattere contro il mio, sentivo il suo cazzo dentro di me fino alla pancia.
Ero eccitata come una cagna e non volevo finisse presto così gli sussurrai nell’orecchio di fermarsi e di seguirmi negli spogliatoi.
Ci separammo del nostro amplesso e andai negli spogliatoi femminili, lui mi raggiunse e ci chiudemmo in una cabina, ci spogliammo completamente e io mi inginocchiai davanti a lui, glielo presi tutto in bocca e cominciai a fargli un pompino.
Sentivo il sapore di cloro misto a quello del suo cazzo e della mia figa e quel sapore era droga per me.
Mi fermai prima che potesse venire perché volevo ancora una cosa da lui, volevo che mi inculasse e così mi girai a pecora e gli dissi di mettermelo nel culo e di fottermi con forza.
Vidi nel suo sguardo la realizzazione di un sogno e senza nemmeno pensarci un secondo mi lecco il buco del culo fino a lubrificarmelo bene e spinse il suo grosso cazzo tutto dentro al mio ano.
Nonostante fossi abituata al sesso anale quel grosso cazzo largo mi apri il sedere facendomi provare molto dolore ma dopo solo due spinte tutto si trasformò in un piacere mai provato prima.
Mi inculò con forza e io mi lasciai andare in grida di piacere e cominciai a incitarlo a farmi male a spaccarmi il culo, volevo essere sfondata!!!
Mi scopò il sedere per una decina di minuti facendomi venire varie volte fino a quando sentii che anche lui stava per venire e così mi girai velocemente e glielo presi nuovamente in bocca proprio nell’istante in cui stava sborrando.
Mi riempi la bocca di così tanta sborra che quasi mi soffocò e io la bevi tutta. Gli spompinai il cazzo per qualche minuto, volevo gustare tutto il sapore di quel membro sporco di me.
Glii chiesi di pisciarmi addosso.
Mi accontentò con una pioggia calda in faccia che mi gustai anche con la bocca.
Avevo superato ogni limite di decenza e moralità ma ero appagata e felice. Il mio stallone si rimise il costumei e se ne andò lasciandomi li sporca della sua sborra e della sua piscia, con il sedere sfondato come se mi avesse stuprata.
Andai a casa senza nemmeno farmi una doccia immaginando di incontrare il mio uomo e fargli sentire l’odore che avevo addosso e alla sua domanda di cosa fosse gli avrei raccontato tutto e gli avrei chiesto di scoparmi anche lui come mi aveva scopato lo sconosciuto in piscina.
Ma a casa il mio compagno non c’era ad esaudire il mio desiderio perverso.
Grazie a quella esperienza riuscii a calmarmi un po’, avevo dato da mangiare al mio demone e per ora mi lasciava in pace ma sapevo che prima o poi si sarebbe fatto nuovamente vivo e chissà quali pensieri lussuriosi mi avrebbe fatto fare e fin dove mi avrebbe spinta nei miei atti da porca perversa.
















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scritto il
2020-09-07
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