Quella volta che Michele e mia mamma
di
Antonio G
genere
voyeur
Sapete di quanto Michele abbia influito sulla mia inclinazione cuck. Quando avevo 22 anni, lui (che all'epoca aveva circa 50 anni), era il compagno di mia madre. Per circa un anno abitò a casa nostra e la notte sentivo il letto cigolare di continuo. Furono le sue battute sull'intimità che aveva con mia madre a farmi capire quanto fossi fragile e quanto mi piacesse esserlo. Ovviamente mamma non ha mai saputo che lui, alle sue spalle, faceva il gradasso con me, vantandosi di quello che accadeva tra di loro in camera da letto. Quando ho deciso, tanti anni dopo, di diventare cuck, grazie alla mia compagna che era intrigata dall'idea di vivere questo tipo di esperienza, scegliemmo lui perchè ci sembrava adatto al ruolo. Nonostante i suoi ormai 67 anni, Michele scopa la mia compagna Nadia (che di anni ne ha 36) molto meglio di come lo faccia io. Mi surclassa in dimensioni e durata, e poi mi prende in giro. E siccome ho scoperto che l'autoironia mi piace più dell'autostima, beh, ammetto che la situazione mi eccita parecchio. Trovandomelo spesso in casa, ospite gradito, beffardo e duraturo nel letto della mia compagna, mi tornano alla mente le notti del periodo in cui lui stava con mia mamma. Notti spesso per me insonni, perchè la mia camera era vicino alla loro e l'appetito sessuale di Michele era notevole. Talmente notevole, che a volte era necessario un supplemento di "svago" anche la mattina per saziarlo. Ricordo un episodio in particolare...era una domenica mattina e stavamo facendo colazione. Finito di mangiare, mia madre andò in bagno a lavarsi. Io stavo guardando la TV e Michele, pensando ad alta voce, disse "quasi quasi...". Si alzò e bussò alla porta del bagno, chiedendo di poter entrare un attimo. Mia madre aprì e lui si intrufolò repentinamente e chiuse la porta a chiave. Sentì mia madre ridere e dire "Ehi! Mah..." e Michele "Shhhhhh!". Mia madre continuò a ridere e, dopo un po', iniziò ad ansimare. Mi eccitai nel capire che Michele stava facendo centro...mi incuriosii molto e mi avvicinai alla porta, per spiare dalla serratura. Avevo 22 anni, ero molto timido e, come tutti i timidi, un buon osservatore. Mamma era seduta sul lavandino con l'accappatoio aperto e le gambe divaricate, Michele stava in piedi e il suo grande uccello la penetrava. Ad un certo punto lei, ansimando, gli disse "non facciamo rumore, non vorrei che se ne accorgesse" e lui rispose "tranquilla, sta guardando la TV". Sborrai pochi secondi dopo, senza nemmeno toccarmi, stordito da quella potente eccitazione. Michele fece con comodo, come piaceva a lui. Le sveltine, anche in bagno e in pieno giorno, non facevano parte del suo repertorio. Quando finirono, mia madre iniziò, con molto ritardo ormai, a farsi la doccia. Lui, uscendo dal bagno, si affacciò in cucina per prendere le sigarette sul tavolo. Io ero lì che guardavo la TV. Come spesso faceva, pensò ad alta voce per farmi arrivare la stoccata. "E anche oggi ho portato la cavalla alla monta". Se ne uscì sul balcone a fumare compiaciuto e poi andò a fare la spesa. Quando mamma uscì dalla doccia, per la prima e unica volta durante la loro relazione, mi permisi di farle una battuta. "E' durata a lungo la doccia...". Lei arrossì e non disse niente. Mi resi conto di averla messa in forte imbarazzo, cosa che non facevo mai. In quel momento, però, sentii il bisogno di farlo. Mi sembrava quasi doveroso. E pensai che, comunque, quella mia allusione era niente in confronto alla battuta che aveva fatto prima Michele alle sue spalle. Tra i tanti momenti della loro relazione, questo ricordo mi torna spesso alla mente. Non stimo Michele ma provo empatia per lui, oltre che sudditanza. Tutte le volte che si chiude in camera con Nadia, mentre io resto in salotto a masturbarmi, penso che lui è entrato nelle mutande delle due donne più importanti della mia vita. Poi sborro e gli preparo il caffè, con un cucchiaio e mezzo di zucchero. Come piace a lui.
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