Vite parallele 17 - I 4 giorni del cornuto col cazzo ingabbiato e dolorante.
di
una madre
genere
incesti
Dopo tutto quello che era successo quella sera,io e mio figlio avevamo voglia di stare un po da soli ad amoreggiare e farci le coccole prima che si risvegliassero nuove voglie erotiche.
Mio marito con la gabbietta addosso era rimasto in soggiorno davanti alla TV,completamente nudo in attesa di nostri ordini.
Quella sera e per tutto il resto della settimana,non avremmo potuto attardarci coi nostri giochi per via del fatto che al mattino ci aspettava il lavoro.
Dunque,dopo esserci baciati ed abbandonati in languide carezze per una ventina di minuti,lo avevamo chiamato e come era successo a tavola,io mi ero fatta leccare la fica mentre Luca mi baciava i seni,mi mordicchiava i capezzoli,le labbra e le orecchie regalandomi brividi di piacere terminati col primo orgasmo esploso tra le labbra di mio marito.
Poi come in precedenza,senza che neanche glielo chiedessimo,si era abbassato sul bacino di suo figlio ed accarezzandogli i testicoli,aveva cominciato a leccargli e succhiargli la verga sino a fargliela diventare dura.
-Adesso,stringilo tra le dita ed accompagnamelo dentro tu.-
Gli avevo intimato con una forte sensazione di languore che coinvolgeva il mio stomaco ed il mio cuore.
Ero intimamente molto felice nel constatare che si era immediatamente immedesimato nel suo ruolo di cornuto sottomesso.
Quando mio figlio godendo,mi aveva riempita ancora col suo seme,il cornuto indossando sempre i guanti mi aveva allargato le gambe e con la testa tra le mie cosce,mi aveva ripulito la fica con la lingua.
Anche in quel caso,benché lo avessi sollecitato con lo sguardo ed un gesto delle mani,non se l'era sentita di ripulire con la bocca il cazzo sborrato del figlio ma comunque,a differenza di prima,lo avevaa asciugato con una lavette di spugna.
-Vedo che hai gocciolato ancora anche se fortunatamente non hai sborrato.
Adesso vai a scicquarti nel bagno di servizio che io e Luca ci sistemiamo un po ed andiamo a letto. che domattina ci dobbiamo alzare presto per andare al lavoro.
La tua gabbietta tienila addosso stanotte che domattina quando ci porti la colazione a letto,vediamo che effetto ti ha fatto.-
Gli avevo detto.
Tutta quella situazione aveva eccitato mio figlio in modo parossistico ed anche se era venuto già due volte quella sera,aveva il cazzo duro e dritto come fosse di marmo.
A quel punto,quando mio marito era sparito nella sua cameretta,noi senza neanche lavarci,avevamo fatto ancora l'amore sporcando di sperma,umori e sudore le lenzuola pulite.
Quando al mattino il cornuto era venuto a svegliarci con la colazione,il mio primo sguardo era caduto subito sul suo sesso gonfio e arrossato stretto com'era in quel piccolo arnese di acciaio inox.
-Ti fa male?-
Gli avevo chiesto.
-Un po.-
Aveva risposto con un filo di voce.
-Come un po,non lo vedi com'è rosso e congestionato
Vai nel nostro bagno adesso e tienilo un po nell'acqua calda perché così gonfio non so neanche se riusciamo a toglirlo.-
Mentre mio figlio faceva colazione,io aveva telefonato ai nostri amici per spiegare la situazione.
Mi aveva risposto Serena la quale mi aveva sconsigliato di cercare di toglierglielo in quella situazione in quanto avrei potuto fargli male "E poi,il cornuto si deve abituare a tenerlo tutto il giorno anche se gli fa male" aveva risposto ridacchiando e strappando anche a me una risatina sarcastica e cattiva.
Poi mi aveva suggerito di spalmarlo con del Lasonil o altra crema antidolorifera consigliandomi anche di non toglierglielo mai per tutta la settimana "Venerdi quando tu e tuo figlio venite qui,portatelo con voi che gli diamo un'occhiata io e mio marito." aveva aggiunto.
Quando gli avevo dato la notizia,avevo notato una smorfia di dolore sul suo viso ed io,senza lasciarmi commuovere,gli avevo detto dove poter trovare la crema da spalmare lui stesso.
Poi,con un tocco di perfidia nella voce gli avevo detto:
-Quando finisci col tuo coso,cambia le lenzuola che quel porco di tuo figlio le ha sporcare ancora di sborra stanotte!-
Per tutti i quattro giorni successivi,le cose si erano svolte con la medesima ritualità con l'unica variante che il suo cazzo,stretto nella morsa di quella gabbia metallica, appariva sempre più gonfio e congestionato.
Quel fine settimana si prospettava come decisivo per rimanere incinta da mio figlio.
segue
Mio marito con la gabbietta addosso era rimasto in soggiorno davanti alla TV,completamente nudo in attesa di nostri ordini.
Quella sera e per tutto il resto della settimana,non avremmo potuto attardarci coi nostri giochi per via del fatto che al mattino ci aspettava il lavoro.
Dunque,dopo esserci baciati ed abbandonati in languide carezze per una ventina di minuti,lo avevamo chiamato e come era successo a tavola,io mi ero fatta leccare la fica mentre Luca mi baciava i seni,mi mordicchiava i capezzoli,le labbra e le orecchie regalandomi brividi di piacere terminati col primo orgasmo esploso tra le labbra di mio marito.
Poi come in precedenza,senza che neanche glielo chiedessimo,si era abbassato sul bacino di suo figlio ed accarezzandogli i testicoli,aveva cominciato a leccargli e succhiargli la verga sino a fargliela diventare dura.
-Adesso,stringilo tra le dita ed accompagnamelo dentro tu.-
Gli avevo intimato con una forte sensazione di languore che coinvolgeva il mio stomaco ed il mio cuore.
Ero intimamente molto felice nel constatare che si era immediatamente immedesimato nel suo ruolo di cornuto sottomesso.
Quando mio figlio godendo,mi aveva riempita ancora col suo seme,il cornuto indossando sempre i guanti mi aveva allargato le gambe e con la testa tra le mie cosce,mi aveva ripulito la fica con la lingua.
Anche in quel caso,benché lo avessi sollecitato con lo sguardo ed un gesto delle mani,non se l'era sentita di ripulire con la bocca il cazzo sborrato del figlio ma comunque,a differenza di prima,lo avevaa asciugato con una lavette di spugna.
-Vedo che hai gocciolato ancora anche se fortunatamente non hai sborrato.
Adesso vai a scicquarti nel bagno di servizio che io e Luca ci sistemiamo un po ed andiamo a letto. che domattina ci dobbiamo alzare presto per andare al lavoro.
La tua gabbietta tienila addosso stanotte che domattina quando ci porti la colazione a letto,vediamo che effetto ti ha fatto.-
Gli avevo detto.
Tutta quella situazione aveva eccitato mio figlio in modo parossistico ed anche se era venuto già due volte quella sera,aveva il cazzo duro e dritto come fosse di marmo.
A quel punto,quando mio marito era sparito nella sua cameretta,noi senza neanche lavarci,avevamo fatto ancora l'amore sporcando di sperma,umori e sudore le lenzuola pulite.
Quando al mattino il cornuto era venuto a svegliarci con la colazione,il mio primo sguardo era caduto subito sul suo sesso gonfio e arrossato stretto com'era in quel piccolo arnese di acciaio inox.
-Ti fa male?-
Gli avevo chiesto.
-Un po.-
Aveva risposto con un filo di voce.
-Come un po,non lo vedi com'è rosso e congestionato
Vai nel nostro bagno adesso e tienilo un po nell'acqua calda perché così gonfio non so neanche se riusciamo a toglirlo.-
Mentre mio figlio faceva colazione,io aveva telefonato ai nostri amici per spiegare la situazione.
Mi aveva risposto Serena la quale mi aveva sconsigliato di cercare di toglierglielo in quella situazione in quanto avrei potuto fargli male "E poi,il cornuto si deve abituare a tenerlo tutto il giorno anche se gli fa male" aveva risposto ridacchiando e strappando anche a me una risatina sarcastica e cattiva.
Poi mi aveva suggerito di spalmarlo con del Lasonil o altra crema antidolorifera consigliandomi anche di non toglierglielo mai per tutta la settimana "Venerdi quando tu e tuo figlio venite qui,portatelo con voi che gli diamo un'occhiata io e mio marito." aveva aggiunto.
Quando gli avevo dato la notizia,avevo notato una smorfia di dolore sul suo viso ed io,senza lasciarmi commuovere,gli avevo detto dove poter trovare la crema da spalmare lui stesso.
Poi,con un tocco di perfidia nella voce gli avevo detto:
-Quando finisci col tuo coso,cambia le lenzuola che quel porco di tuo figlio le ha sporcare ancora di sborra stanotte!-
Per tutti i quattro giorni successivi,le cose si erano svolte con la medesima ritualità con l'unica variante che il suo cazzo,stretto nella morsa di quella gabbia metallica, appariva sempre più gonfio e congestionato.
Quel fine settimana si prospettava come decisivo per rimanere incinta da mio figlio.
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