Maria 3 il ricattino?!
di
Viriliter
genere
etero
Da quando era iniziata la scuola la vita era più scorrevole, al mattino stavo con Carla e al pomeriggio con Maria.
Mi piaceva Carla, una sensuale donna matura bella e curata, non aveva remore di nessun tipo, la scopavo in tutti i modi in particolare nel culo ricordando sempre le raccomandazioni di nonno e di nonna "la figa ti mette nei guai"!
Una mattina come tante ero a casa di Carla e scopavamo alla grande come sempre, quando ad un tratto suonò il campanello della porta, Carla si mise addosso una vestaglietta e andò a vedere chi fosse, la sentii aprire la porta e dire: e tu che ci fai a quest'ora a casa, poi una voce rispose che avevano chiuso scuola perché mancava l'acqua e li avevano fatti andare via a casa, nel frattempo sentii una porta chiudersi, era Carla che andava in bagno visto che l'altra persona aveva aperto la porta della camera dove ero c'ero io.
Ciao, disse senza scomporsi più di tanto, io sono Valerio il fratello di Maria; rimasi basito, risposi un farfugliato ciao, poi Vale chiuse la porta e andò via.
Tornò Carla e le raccontai l'accaduto, lei sorrise e disse di non preoccuparmi, sai Vale è un tipo eccentrico, spesso si veste da donna con gli abiti di Maria e gioca con le bambole, non dirà niente a Maria puoi starne certo.
La cosa mi aveva disturbato un pochino così telefonai a Giovannino e gli dissi di venire prima dell'ora pattuita, ormai la mattinata era andata.
L'autista suonò due volte era il segnale che era giù ad aspettare, salutai Carla ficcandole un dito nel buco del culo stringendole una natica mentre la baciavo, ti chiamo le dissi.
Quando arrivai nell'androne vidi Vale, si avvicinò e mi chiese se gli piacevo, che strana domanda pensai tra me e me, certo che mi piaci sei molto carino, allora se ti piaccio voglio che mi insegni a fare l'amore e se non lo fai dico a Maria quello che ho visto; che fai mi ricatti(?), forse si e forse no ma sai sono molto bellina quando mi vesto da "Maria" o da "mamma". Oggi pomeriggio va bene per te, disse.
Non mi dai scelta gli risposi, va bene ti mando la macchina.
Non appena fui a casa telefonai a Carla e le raccontai l'accaduto, Carla si fece una risata e mi disse che per lei non c'erano problemi, credo, aggiunse, che sia giunta l'ora anche per lui di imparare.
Mi piaceva Carla, una sensuale donna matura bella e curata, non aveva remore di nessun tipo, la scopavo in tutti i modi in particolare nel culo ricordando sempre le raccomandazioni di nonno e di nonna "la figa ti mette nei guai"!
Una mattina come tante ero a casa di Carla e scopavamo alla grande come sempre, quando ad un tratto suonò il campanello della porta, Carla si mise addosso una vestaglietta e andò a vedere chi fosse, la sentii aprire la porta e dire: e tu che ci fai a quest'ora a casa, poi una voce rispose che avevano chiuso scuola perché mancava l'acqua e li avevano fatti andare via a casa, nel frattempo sentii una porta chiudersi, era Carla che andava in bagno visto che l'altra persona aveva aperto la porta della camera dove ero c'ero io.
Ciao, disse senza scomporsi più di tanto, io sono Valerio il fratello di Maria; rimasi basito, risposi un farfugliato ciao, poi Vale chiuse la porta e andò via.
Tornò Carla e le raccontai l'accaduto, lei sorrise e disse di non preoccuparmi, sai Vale è un tipo eccentrico, spesso si veste da donna con gli abiti di Maria e gioca con le bambole, non dirà niente a Maria puoi starne certo.
La cosa mi aveva disturbato un pochino così telefonai a Giovannino e gli dissi di venire prima dell'ora pattuita, ormai la mattinata era andata.
L'autista suonò due volte era il segnale che era giù ad aspettare, salutai Carla ficcandole un dito nel buco del culo stringendole una natica mentre la baciavo, ti chiamo le dissi.
Quando arrivai nell'androne vidi Vale, si avvicinò e mi chiese se gli piacevo, che strana domanda pensai tra me e me, certo che mi piaci sei molto carino, allora se ti piaccio voglio che mi insegni a fare l'amore e se non lo fai dico a Maria quello che ho visto; che fai mi ricatti(?), forse si e forse no ma sai sono molto bellina quando mi vesto da "Maria" o da "mamma". Oggi pomeriggio va bene per te, disse.
Non mi dai scelta gli risposi, va bene ti mando la macchina.
Non appena fui a casa telefonai a Carla e le raccontai l'accaduto, Carla si fece una risata e mi disse che per lei non c'erano problemi, credo, aggiunse, che sia giunta l'ora anche per lui di imparare.
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Commenti dei lettori al racconto erotico