Il pollaio

di
genere
incesti

Abitavo in un paesino in collina, fine anni 70, allora tutti o quasi avevano un orto da coltivare e vari animali come galline, conigli, capre e via dicendo che contribuivano al bilancio della famiglia.
Anche se adolescente, nel mio piccolo contribuivo alla gestione con piccole cose, vedi portare un po' d'acqua agli animali o quando avanzava qualcosa buttarlo nel pollaio ecc ecc.
Chi aveva il peso maggiore della gestione era mia madre che essendo casalinga aveva il tempo per farlo.
Ricordo quel giorno quando mi chiese di andare ad aiutarla un attimo..
Cosa devo fare?
Andiamo a dividere le galline!
Come a dividerle?
Mettiamo da una parte quelle che devono fare l'uovo e dall'altra quelle che non ce l'anno.
È come facciamo a saperlo?
Vieni che t'insegno.
Arrivati nel pollaio, lei stava davanti la porta e io facevo in modo che le galline entrassero, appena arrivavano davanti la porta, mia madre le prendeva e le toccava nel sedere e successivamente le divideva.
Hai visto come si fa?
Si ma non ho capito bene come si fa.
Vieni qui, mi avvicinai, devi mettere il dito nel sedere della gallina, se c è l'uovo si sente, prova.
Non mi mossi perché l'idea di mettere il dito nel sedere non mi piaceva proprio ma lei insisteva, prova non succede nulla, la tengo io, timidamente allungati la mano ed aiutato da mia madre tastai alla ricerca dell'uovo.
In effetti non mi sembrò né difficile e dopo la terza gallina avevo capito come fare, tant'è vero che la quarta feci tutto da solo.
Finimmo in fretta di dividerle, e mia madre entrò nel pollaio per vedere se avessero depositato delle uova precedentemente, mentre era dentro mi chiamò, entrai e mi disse: allora hai capito come si fa?
Si è facile.
Facile?.. e mi guardò in modo particolare, non capivo cosa volesse dire..
Ad un tratto mi disse: ok vediamo se hai capito, tocca se io devo fare l'uovo.
Restai immobile cercando di capire.
Dai tocca, e si basso le mutande.
Capii allora cosa volesse e timidamente mi avvicinai e le infilai il dito.
Bravo muovilo e cerca.
Lo mossi un po'.
È troppo piccolo, cerca con il pisello che è più lungo e si avvicino abbassandosi.
Anche se adolescente avevo il cazzo già in tiro, certo le dimensioni non erano quelle di oggi ma sicuramente era molto più grosso del dito.
Dopo un paio di tentativi riuscii a penetrarla.
Ecco bravo, muoviti e cerca l'uovo.
Cominciai a scoparla mentre si dimenava e colava, indietreggio' e mi poggio' al muro in modo che muovendosi ne prendeva il più possibile, sicuramente desiderava altro ma non avevo altro.
Lo prese nel culo per un bel po' finché disse: ora cercalo nell'altro buco..
Aveva una peluria folta ma mi aiuto' a trovare subito il buco, io stavo fermo, faceva tutto lei muovendosi come una forsennata avanti e indietro, urlava e sentivo che si è mi bagnava, dopo un po' si calmo', si mise in ordine e mi disse: ti è piaciuto cercare l'uovo?
Annuii.
Ecco da domani mi aiuti.
Fu così per molto tempo, ero diventato bravo e soddisfavo pienamente le sue voglie incestuose.

di
scritto il
2020-11-12
2 2 . 6 K
visite
4
voti
valutazione
2.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Le tagliatelle

racconto sucessivo

Lupo e mamma
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.