Mostrarmi in Piscina (l'inizio del mio esibizionismo)
di
Sara Swimmer
genere
esibizionismo
Ciao a tutti, sono Sara e sono un’esibizionista.
Detto così potrebbe sembrare una di quelle riunioni degli AA ed in effetti devo dire che questa mia passione per mostrare il mio corpo al fine di aumentare il desiderio di qualcuno più di una volta mi ha procurato qualche leggero problema, ma nulla di paragonabile al piacere che mi procura.
Andiamo con ordine:
Innanzitutto sono una ragazza di 36 anni, mora con la passione per il nuoto e la corsa da diversi anni, quindi con un fisico decisamente atletico e con una cura direi quasi maniacale del mio aspetto.
Mi sono accorta di provare più di qualche brivido nel mostrare il mio corpo proprio in piscina durante il corso di nuoto qualche anno fa.
Ogni volta che uscivamo dalla vasca più di qualche ragazzo indugiava con eccessiva attenzione sulle mie forme e la cosa, che all’inizio mi lusingava e mi lasciava qualche brivido, dopo un po’ ha iniziato a procurarmi una vera e propria eccitazione.
Quando facevo le vasche in compagnia dei miei compagni di nuoto già pregustavo il momento dell’uscita dalla vasca e della loro reazione.
Più di una volta nuotando sott’acqua con gli occhialini ho provato persino a sbirciare la consistenza dei loro pacchi nel costume e ad immaginare come sarebbero cresciuti vedendomi con il mio ultra stretto Arena all’uscita della vasca.
La cosa iniziava davvero ad eccitarmi e così una volta dentro gli spogliatoi, trovando quello femminile completamente vuoto ed a mia disposizione mi sono trovata a masturbarmi sotto la doccia per placare la mia eccitazione venendo in piedi e provando un immenso piacere.
Le immagini nella mia mente correvano alla loro reazione nel vedermi praticamente nuda stretta nel mio costumino striminzito ed alla loro eccitazione che immaginavo avrebbero sfogato con una sega una volta a casa o facendo sesso con le loro fidanzate la sera stessa dopo gli allenamenti.
Mi sentivo una regina desiderata, ed ero appagata dalle mie masturbazioni solitarie, ma avevo bisogno di conferme più tangibile e di emozioni ancora più intense.
Quasi sempre quando facevo sesso con il mio ragazzo mi venivano in mente le fantasie più spinte e solo così riuscivo ad avere degli orgasmi davvero appaganti, ormai il sesso senza fantasie era diventato quasi ordinario e noioso.
Tutto successe l’estate successiva a queste prime esperienze.
Con la squadra di nuoto andammo a fare una gara in una piscina 50 mt all’aperto fuori città.
L’evento era organizzato per accogliere atleti di interesse regionale e, visti i numeri dei partecipanti lo spogliatoio della piscina non era sufficiente per tutti, così nell’enorme parco adiacente la piscina montarono delle strutture docce e spogliatoi esterni in cui c’era una zona separè per cambiarsi costume (uomini e donne separati) ma con tutta una zona in comune per deposito borse e cambio tuta, scarpe, ecc.
Inutile dire che già alla mattina ero super euforica, mentre guidavo per raggiungere il luogo dell’evento ho pensato a quanto avrei potuto fare la porcellina ed a quanti mi avrebbero disiderata ed immediatamente ho sentito la mia figa pulsare e scaldarsi.
L’idea di far eccitare qualche uomo che non conoscevo mi iniziava a procurare piacere prima ancora di essere messa in pratica e mi stavo bagnando enormemente, tanto da sentire le mutandine inumidirsi.
Quando arrivai all’evento, a circa 80 km da casa, andai direttamente nello spogliatoio per lasciare gli abiti “civili” ed indossare quelli dell’atleta.
Mentre mi spogliavo ero tra altre ragazze di altri gruppi sportivi e quando arrivai a togliermi le mutandine le trovai praticamente fradice, non mi ero nemmeno resa conto di essermi eccitata tanto con il solo pensiero.
Ero completamente su di giri, avevo il cuore che batteva forte nel petto, non vedevo l’ora di mostrare il mio corpo a tutti quei bei ragazzi la fuori.
Potevo sentire il profumo della mia figa direttamente dalle mutandine ed in un momento in cui nessuna guardava le portai sotto il naso ed annusai la mia eccitazione procurandomi un immensa eccitazione e causandomi un mezzo capogiro.
Avevo voglia, li in quel momento, non fosse stato per la gara e per la “necessità” di mostrarmi sarei corsa in bagno e mi sarei masturbata subito, ma una parte di me che già pregustava quanto sarebbe successo dopo mi fece desistere.
Entrata nella zona vasca ero già euforica.
Il mio costume arena rosso race era forse una taglia in meno e la zona della sgambatura era sicuramente molto esposta lasciando vedere netto il segno del costume non intero.
La zona decoltè era altrettanto esposta e le mie tette, seppur fasciate e strizzate nel costume si intravedevano in maniera prorompente.
L’eccitazione e l’aria ancora frizzante del mattino mi aveva reso i capezzoli duri ed appuntiti, la voglia continuava a crescere.
Incrociai alcuni ragazzi e notai immediatamente la loro reazione, tutti mi fissavano, tutti mi guardavano le tette; Alcuni in maniera quasi ingenua ed innocente, altri me le fissavano proprio in maniera esplicita.
La mia batteria fu una delle prime, arrivai 3° qualificata per le semifinali dei 400, ma non mi interessava minimamente.
Uscita dalla vasca mi recai nella zona cambio, le semifinali sarebbero state nel pomeriggio.
Appena giunta nella zona mista, prima di entrare nella zona docce incrociai un paio di ragazzi che parlavano tra di loro e gli passai accanto, quasi sfiorandoli per entrare, smisero di parlare ed ebbi l’impressione che il loro respiro si fosse interrotto per qualche secondo.
Le docce erano comuni, c’erano solo dei separè tra una e l’altra, ma l’intera area era condivisa tra ragazzi e ragazze.
Entrai sotto il getto bollente dell’acqua ed iniziai a sciacquare via il cloro, ovviamente non potevo togliere il costume, o forse magari solo un pochino?
Quando mi insaponai uno di loro era sotto la doccia, l’altro era nei pressi dell’asciugamano che sistemava occhialini e cuffia nella borsa, ma da quella prospettiva poteva tranquillamente guardare nella mia direzione, il separè non serviva a nulla, se non per le persone accanto, non quelle di fronte.
Concia di ciò e vedendo il suo sguardo indugiare più del previsto nella mia direzione iniziai ad accarezzarmi tutto il corpo con la schiuma.
Per favorire l’operazione feci finta di girarmi di 3 quarti e tirai fuori le tette dal costume per sciacquarle meglio.
Ovviamente il ragazzo non aspettava altro, i suoi occhi erano fissi sulle mie tette, non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo.
Potevo vederlo di profilo fissarmi e notai che rimase completamente immobile per qualche secondo.
Mi girai di fronte senza guardarlo direttamente e facendo finta di non essermi accorta della sua insistenza continuai nella mia attività.
L’amico gli fece una battuta che non colsi, ma lui si distrasse un secondo e potei così fissarli il pacco nel costume.
Wow, gli era venuto duro.
Era quello che sognavo e che bramavo più di ogni altra cosa.
Vedergli il cazzo duro nel costume mi procurò una reazione immediata e violenta di eccitazione, nulla che avevo mai avuto prima.
Ero completamente partita, avrei fatto qualsiasi cosa, se se lo fosse tirato fuori li in quel momento non avrei esitato un secondo ad afferrarglielo ed a fagli una bella sega.
La mia figa aveva preso il controllo del mio corpo e della mia mente.
La cosa andò purtoppo avanti poco perché il ragazzo non ebbe il coraggio di rimanere li davanti a me con il cazzo duro dentro al costume e si infilò nel suo box doccia, io indugiai ancora un po’, ma poi uscì dalla zona docce e mi recai negli spoiatoi.
Ero completamente partita, mentre camminavo tremavo per l’eccitazione.
Aveva visto le mie tette nude e si era eccitato, li davanti a me, era innegabile, non era la mia fantasia, questa volta avevo proprio visto direttamente gli effetti sul cazzo di un ragazzo delle mie tette esposte.
Non ce la facevo più dovevo assolutamente masturbarmi, era dal mattino che ero in un perenne stato di eccitazione e quella scossa di poco prima mi aveva completamente fatto perdere ogni inibizione.
Dovevo trovare un posto per toccarmi al più presto.
Nello spogliatoio c’erano le altre ragazze e non c’era un buco in cui andarsi a chiudere per toccarsi come volevo.
Eppure non resistevo più.
Tirai fuori la tuta e l’intimo per cambiarmi e constatai che avevo le mutandine ancora fradice dalla mattina.
Ommioddio stavo impazzendo, la figa mi pulsava tra le gambe, rimettermi l’intimo ancora umido mi dette una senzazione alquanto strana.
Ero convinta che mi avrebbe infastidito mettermi delle mutandine umide, invece non so cosa mi prese, ma fui ancora più eccitata.
Ormai era obbligatorio masturbami.
Con la tuta e lasciando la borsa nello spogliatoio andai verso la macchina nel parcheggio fuori.
Mi fiondai quasi correndo dentro la macchina
Ero al sole la macchina era caldissimma, me per fortuna isolata nel parcheggio.
Appena entrata chiusi lo sportello e mi abbassai immediatamente tuta e mutandine.
La mia figa era libera all’aria finalmente ero sola.
Infilai subito un dito dentro, ero un lago, ero fradicia, le mutandine mai state così zuppe.
Mi masturbai con due mani, un dito dentro e con l’altra mi accarezzai il clitoride in maniera circolare.
Ci misi pochissimo e venni.
Un orgasmo liberatorio e fortissimo, ebbi alcuni scatti con le gambe scosse dalla violenza del piacere.
Finalmente potei tornare a respirare in maniera normale.
L’abitacolo era intriso dal profumo della mia figa, ero esausta, ma felice.
Questo fu l’inizio del mio percorso di esibizionismo, ovviamente le cose con il passare del tempo diventarono sempre meno ingenue e più eccitanti.
A presto,
Sara
Detto così potrebbe sembrare una di quelle riunioni degli AA ed in effetti devo dire che questa mia passione per mostrare il mio corpo al fine di aumentare il desiderio di qualcuno più di una volta mi ha procurato qualche leggero problema, ma nulla di paragonabile al piacere che mi procura.
Andiamo con ordine:
Innanzitutto sono una ragazza di 36 anni, mora con la passione per il nuoto e la corsa da diversi anni, quindi con un fisico decisamente atletico e con una cura direi quasi maniacale del mio aspetto.
Mi sono accorta di provare più di qualche brivido nel mostrare il mio corpo proprio in piscina durante il corso di nuoto qualche anno fa.
Ogni volta che uscivamo dalla vasca più di qualche ragazzo indugiava con eccessiva attenzione sulle mie forme e la cosa, che all’inizio mi lusingava e mi lasciava qualche brivido, dopo un po’ ha iniziato a procurarmi una vera e propria eccitazione.
Quando facevo le vasche in compagnia dei miei compagni di nuoto già pregustavo il momento dell’uscita dalla vasca e della loro reazione.
Più di una volta nuotando sott’acqua con gli occhialini ho provato persino a sbirciare la consistenza dei loro pacchi nel costume e ad immaginare come sarebbero cresciuti vedendomi con il mio ultra stretto Arena all’uscita della vasca.
La cosa iniziava davvero ad eccitarmi e così una volta dentro gli spogliatoi, trovando quello femminile completamente vuoto ed a mia disposizione mi sono trovata a masturbarmi sotto la doccia per placare la mia eccitazione venendo in piedi e provando un immenso piacere.
Le immagini nella mia mente correvano alla loro reazione nel vedermi praticamente nuda stretta nel mio costumino striminzito ed alla loro eccitazione che immaginavo avrebbero sfogato con una sega una volta a casa o facendo sesso con le loro fidanzate la sera stessa dopo gli allenamenti.
Mi sentivo una regina desiderata, ed ero appagata dalle mie masturbazioni solitarie, ma avevo bisogno di conferme più tangibile e di emozioni ancora più intense.
Quasi sempre quando facevo sesso con il mio ragazzo mi venivano in mente le fantasie più spinte e solo così riuscivo ad avere degli orgasmi davvero appaganti, ormai il sesso senza fantasie era diventato quasi ordinario e noioso.
Tutto successe l’estate successiva a queste prime esperienze.
Con la squadra di nuoto andammo a fare una gara in una piscina 50 mt all’aperto fuori città.
L’evento era organizzato per accogliere atleti di interesse regionale e, visti i numeri dei partecipanti lo spogliatoio della piscina non era sufficiente per tutti, così nell’enorme parco adiacente la piscina montarono delle strutture docce e spogliatoi esterni in cui c’era una zona separè per cambiarsi costume (uomini e donne separati) ma con tutta una zona in comune per deposito borse e cambio tuta, scarpe, ecc.
Inutile dire che già alla mattina ero super euforica, mentre guidavo per raggiungere il luogo dell’evento ho pensato a quanto avrei potuto fare la porcellina ed a quanti mi avrebbero disiderata ed immediatamente ho sentito la mia figa pulsare e scaldarsi.
L’idea di far eccitare qualche uomo che non conoscevo mi iniziava a procurare piacere prima ancora di essere messa in pratica e mi stavo bagnando enormemente, tanto da sentire le mutandine inumidirsi.
Quando arrivai all’evento, a circa 80 km da casa, andai direttamente nello spogliatoio per lasciare gli abiti “civili” ed indossare quelli dell’atleta.
Mentre mi spogliavo ero tra altre ragazze di altri gruppi sportivi e quando arrivai a togliermi le mutandine le trovai praticamente fradice, non mi ero nemmeno resa conto di essermi eccitata tanto con il solo pensiero.
Ero completamente su di giri, avevo il cuore che batteva forte nel petto, non vedevo l’ora di mostrare il mio corpo a tutti quei bei ragazzi la fuori.
Potevo sentire il profumo della mia figa direttamente dalle mutandine ed in un momento in cui nessuna guardava le portai sotto il naso ed annusai la mia eccitazione procurandomi un immensa eccitazione e causandomi un mezzo capogiro.
Avevo voglia, li in quel momento, non fosse stato per la gara e per la “necessità” di mostrarmi sarei corsa in bagno e mi sarei masturbata subito, ma una parte di me che già pregustava quanto sarebbe successo dopo mi fece desistere.
Entrata nella zona vasca ero già euforica.
Il mio costume arena rosso race era forse una taglia in meno e la zona della sgambatura era sicuramente molto esposta lasciando vedere netto il segno del costume non intero.
La zona decoltè era altrettanto esposta e le mie tette, seppur fasciate e strizzate nel costume si intravedevano in maniera prorompente.
L’eccitazione e l’aria ancora frizzante del mattino mi aveva reso i capezzoli duri ed appuntiti, la voglia continuava a crescere.
Incrociai alcuni ragazzi e notai immediatamente la loro reazione, tutti mi fissavano, tutti mi guardavano le tette; Alcuni in maniera quasi ingenua ed innocente, altri me le fissavano proprio in maniera esplicita.
La mia batteria fu una delle prime, arrivai 3° qualificata per le semifinali dei 400, ma non mi interessava minimamente.
Uscita dalla vasca mi recai nella zona cambio, le semifinali sarebbero state nel pomeriggio.
Appena giunta nella zona mista, prima di entrare nella zona docce incrociai un paio di ragazzi che parlavano tra di loro e gli passai accanto, quasi sfiorandoli per entrare, smisero di parlare ed ebbi l’impressione che il loro respiro si fosse interrotto per qualche secondo.
Le docce erano comuni, c’erano solo dei separè tra una e l’altra, ma l’intera area era condivisa tra ragazzi e ragazze.
Entrai sotto il getto bollente dell’acqua ed iniziai a sciacquare via il cloro, ovviamente non potevo togliere il costume, o forse magari solo un pochino?
Quando mi insaponai uno di loro era sotto la doccia, l’altro era nei pressi dell’asciugamano che sistemava occhialini e cuffia nella borsa, ma da quella prospettiva poteva tranquillamente guardare nella mia direzione, il separè non serviva a nulla, se non per le persone accanto, non quelle di fronte.
Concia di ciò e vedendo il suo sguardo indugiare più del previsto nella mia direzione iniziai ad accarezzarmi tutto il corpo con la schiuma.
Per favorire l’operazione feci finta di girarmi di 3 quarti e tirai fuori le tette dal costume per sciacquarle meglio.
Ovviamente il ragazzo non aspettava altro, i suoi occhi erano fissi sulle mie tette, non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo.
Potevo vederlo di profilo fissarmi e notai che rimase completamente immobile per qualche secondo.
Mi girai di fronte senza guardarlo direttamente e facendo finta di non essermi accorta della sua insistenza continuai nella mia attività.
L’amico gli fece una battuta che non colsi, ma lui si distrasse un secondo e potei così fissarli il pacco nel costume.
Wow, gli era venuto duro.
Era quello che sognavo e che bramavo più di ogni altra cosa.
Vedergli il cazzo duro nel costume mi procurò una reazione immediata e violenta di eccitazione, nulla che avevo mai avuto prima.
Ero completamente partita, avrei fatto qualsiasi cosa, se se lo fosse tirato fuori li in quel momento non avrei esitato un secondo ad afferrarglielo ed a fagli una bella sega.
La mia figa aveva preso il controllo del mio corpo e della mia mente.
La cosa andò purtoppo avanti poco perché il ragazzo non ebbe il coraggio di rimanere li davanti a me con il cazzo duro dentro al costume e si infilò nel suo box doccia, io indugiai ancora un po’, ma poi uscì dalla zona docce e mi recai negli spoiatoi.
Ero completamente partita, mentre camminavo tremavo per l’eccitazione.
Aveva visto le mie tette nude e si era eccitato, li davanti a me, era innegabile, non era la mia fantasia, questa volta avevo proprio visto direttamente gli effetti sul cazzo di un ragazzo delle mie tette esposte.
Non ce la facevo più dovevo assolutamente masturbarmi, era dal mattino che ero in un perenne stato di eccitazione e quella scossa di poco prima mi aveva completamente fatto perdere ogni inibizione.
Dovevo trovare un posto per toccarmi al più presto.
Nello spogliatoio c’erano le altre ragazze e non c’era un buco in cui andarsi a chiudere per toccarsi come volevo.
Eppure non resistevo più.
Tirai fuori la tuta e l’intimo per cambiarmi e constatai che avevo le mutandine ancora fradice dalla mattina.
Ommioddio stavo impazzendo, la figa mi pulsava tra le gambe, rimettermi l’intimo ancora umido mi dette una senzazione alquanto strana.
Ero convinta che mi avrebbe infastidito mettermi delle mutandine umide, invece non so cosa mi prese, ma fui ancora più eccitata.
Ormai era obbligatorio masturbami.
Con la tuta e lasciando la borsa nello spogliatoio andai verso la macchina nel parcheggio fuori.
Mi fiondai quasi correndo dentro la macchina
Ero al sole la macchina era caldissimma, me per fortuna isolata nel parcheggio.
Appena entrata chiusi lo sportello e mi abbassai immediatamente tuta e mutandine.
La mia figa era libera all’aria finalmente ero sola.
Infilai subito un dito dentro, ero un lago, ero fradicia, le mutandine mai state così zuppe.
Mi masturbai con due mani, un dito dentro e con l’altra mi accarezzai il clitoride in maniera circolare.
Ci misi pochissimo e venni.
Un orgasmo liberatorio e fortissimo, ebbi alcuni scatti con le gambe scosse dalla violenza del piacere.
Finalmente potei tornare a respirare in maniera normale.
L’abitacolo era intriso dal profumo della mia figa, ero esausta, ma felice.
Questo fu l’inizio del mio percorso di esibizionismo, ovviamente le cose con il passare del tempo diventarono sempre meno ingenue e più eccitanti.
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