Dall'esibizione a fare la porca (2/2)
di
Sara Swimmer
genere
esibizionismo
Il giorno dopo mi svegliai già eccitata, avevo lanciato le mutandine sul comodino subito dopo il suo orgasmo e dormito nuda e bagnata.
Probabilmente avevo anche fatto qualche sogno un po’ porcello, ma non mi veniva proprio in mente.
L’orgasmo della notte precedente era stato davvero intenso, ma mi aveva lasciato decisamente ancora voglia di fare la porcellina. Il mio fidanzato si era tolto un bello sfizio ad annusare le mutandine della mia amica Stefy ed a confessarmelo mentre me la leccava, che porco pensai mentre andavo in bagno per farmi una bella doccia.
In bagno constatai che effettivamente quella porcella aveva lasciato davvero il perizoma sulla lavatrice come se niente fosse, hai capito Stefy che mi criticava per essere così libertina ed appariscente.
Mi chiesi subito se quei due mi avessero sentita godere la sera prima, avevo perso decisamente il controllo e sicuramente non mi ero trattenuta nei gemiti e nelle esortazioni a voce alta, mannaggia al Vermentino pensai.
In giornata andammo tutti e quattro in una nuova spiaggia molto meno frequentata di quella vicino a casa, una di quelle spiagge che richiedono una lunga e panoramica passeggiata.
Stefy continuava a guardami in maniera strana, così poco prima di arrivare in spiaggia rallentai il passo e la affiancai, i ragazzi erano qualche decina di metri avanti carichi di borse.
-beh, si può sapere che c’è?
Le chiesi amichevolmente
-ah la principessa si è svegliata di buon umore questa mattina?
Rispose immediatamente con la battuta pronta
-perché che c’è?
-Mi sa che ieri sera ti sei divertita, vero?
-Cavolo, mi hai sentita per caso?
-Eh si mi a cara ti hanno sentito in tutto il quartiere credo, ehehehe
Ommamma, pensai, che figura
-scusa, balbettai
-ma siii, ma quale scusa, non ti preoccupare, vi siete divertiti?
Così le raccontati di come il mio fidanzato mi avesse fatto venire con la bocca e di come fosse attratto dal mio perizoma, omisi il pezzo in cui l’accusavo di aver deliberatamente lasciato le sue mutandine sulla lavatrice scatenando tutto questo, perché non sapevo se l’avesse fatto apposta.
-ah si? Mi rispose, anche a Luca piace molto l’intimo.
- e comunque ieri sera mentre tu mia cara sei venuta noi stavamo scopando nella camera a fianco… non ti dico la reazione di Luca quando sei venuta, gli è venuto durissimo, sei stata molto eccitante.
Confessò candidamente.
Ammise che avevano fatto sesso ascoltando i miei gemiti e si erano divertiti anche loro come se fosse la cosa più normale del mondo, io ero notevolmente su di giri e confesso che quel poco di imbarazzo si trasformò in un’ulteriore stato di eccitazione.
Pensare a loro due che scopavano sentendo i miei gemiti confesso mi fece bagnare un pochino.
In spiaggia sfoggiai il mio costume nuovo, quello nero comprato poche settimane prima.
Mi sentivo davvero attraente, la mia pelle era già ambrata e profumata di creme, il mio intimo davvero striminzito mi calzava a pennello.
Molto spesso mi hanno detto di essere troppo “fisicata” le spalle da nuotatrice in effetti non sono molto sexy, ma in compenso il mio culetto ed i miei fianchi sono sempre stati molto apprezzati.
Il mio ragazzo mi ha sempre detto che potrei fare la modella di costumi da bagno, ed in effetti, senza tante modestie, devo dire che ho sempre molto curato il mio fisico, quasi in maniera maniacale.
In mattinata la spiaggia era praticamente deserta io continuavo ad avere voglia.
Sentivo la mia figa bagnata tutta la mattina inumidire il mio costume.
Andava ad ondate la mia voglia, in alcuni secondi dovevo socchiudere le gambe tra loro per alleviare la pressione che sentivo.
Conoscevo bene quella sensazione, avevo bisogno di toccarmi e di venire.
Più cercavo di fare l’indifferente e di partecipare ai discorsi con gli amici, e più ero distratta e cercavo di trovare una soluzione per darmi piacere.
Distrattamente la mia mente andò a quando mi ero masturbata in macchina alla gara di nuoto pochi mesi prima, ma li eravamo troppo lontani dalla macchina e non avrei mai fatto tutto quel tragitto con quel caldo.
Passai praticamente metà mattinata in quello stato, la mia mente vagava tra fantasie e voglie di fare un po’ la porcella, di farmi vedere.
Desideravo ardentemente essere nuda davanti ad uno sconosciuto.
Ad un certo punto non ce la feci più, letteralmente.
Mi alzai e dissi che avevo bisogno di andare a fare 2 passi.
Stefy si propose subito di venire con me per tenermi compagnia, ma io le risposi che avevo bisogno solo di un momento (alludendo al fatto di andare a fare pipì dietro a qualche duna).
Mi incamminai verso la pineta dietro alle dune.
Mentre camminavo ero euforica, sapevo già cosa avrei combinato di li a pochi minuti.
Appena dietro alla prima duna, vicino al sentiero mi ero già tolta il pezzo di sopra del costume.
Avevo voglia di camminare con le tette al vento, anche se non c’era assolutamente nessuno che potesse vedermi, il solo stare con le tette nude mi trasmise subito una forte sensazione di piacere.
Camminai ancora un minutino per addentrarmi un po’ di più sempre senza la parte alta del costume.
Sentivo la mia figa reclamare il tanto agognato piacere.
Sapevo che da li a pochissimo mi sarei masturbata in piedi con le tette al vento.
Mi sfilai le mutandine del costume.
Non mi limitai ad abbassarle alle ginocchia, me le sfilai proprio.
Pensai per un attimo a quella porcella di Stefania che aveva lasciato il suo perizoma sulla lavatrice, ed alla reazione che aveva avuto il mio fidanzato, a come era eccitato mentre me la leccava, il porco.
Ero completamente nuda in pubblico, le mie tette al vento e la mia figa completamente per aria.
La mia mano andò subito ad accarezzarla trasmettendomi una forte scarica di piacere.
Iniziai a toccarmi in piedi appoggiata con una mano ad un pino marittimo.
E fu li che successe.
Una cosa a cui non avevo minimamente pensato.
Sentì i passi in rapido avvicinamento quando ormai era troppo tardi per coprirmi.
Il mio cuore raggiunse probabilmente i 180 battiti per qualche secondo e li lo vidi.
Un ragazzo stava camminando a pochi metri da me in direzione spiaggia e mi vide.
Si impietri fissandomi.
Io ero completamente nuda e non poteva non avermi vista mentre mi toccavo.
Era molto giovane, probabilmente sui 20 anni o giù di li.
Mi bloccai completamente provando a coprirmi con le mani la figa e le tette, ma ovviamente con scarsi risultati.
Lui era imbarazzatissimo e provò ad imbastire una risposta, ma senza molto senso.
Per fortuna il fatto che fosse così imbarazzato mi tranquillizzò immediatamente ed il mio cuore riprese a battere quasi normalmente.
Era tutto completamente rosso in viso.
Io completamente nuda avevo ancora la figa bagnata e la mia eccitazione aveva deteriorato la mia capacità di giudizio.
Mentre parlava se ne stava li fermo ad un paio di metri da me e continuava a cadergli l’occhio.
Mi osservava tutta.
Non riusciva letteralmente a togliermi gli occhi di dosso.
Poi stette in silenzio per qualche secondo attendendo una mia risposta, confesso che non avevo nemmeno sentito la domanda.
-ma che fai, continui a guardarmi tutta?
Esordì.
Non rispose.
Era completamente imbambolato, non era bellissimo, ma mi sembrava ben curato ed aveva un discreto fisico.
E poi questa sua remissività mi aveva decisamente tranquillizzato, era in mio totale controllo.
-hey dico a te
-mi sti per caso guardando le tette?
Rimase nuovamente zitto annuendo leggermente con la testa.
Tolsi la mano che le copriva.
-Sono queste quelle che stavi guardando?
Non so da dove mi venne fuori tutto quel coraggio e quella spudoratezza.
-beh sei contento adesso che le puoi vedere?
Continuava ad annuire senza rispondere.
-ah ma allora sei un porcellino silenzioso…
-ti piacciono?
Continuò ad annuire
-mi devi rispondere però, lo sai?
-si
Rispose timidamente.
-Si cosa?
-Si mi piacciono
Ero sorpresa più dalla mia autorevolezza che dalla sua reazione e lo spavento provato per qualche istante si era già trasformato in qualcosa di nuovo e diverso.
Non ragionavo più, ero un’altra persona.
-ah però, vedo che ti piacciono
Risposi guadandolo all’altezza del costume
Al poverino era venuto decisamente duro e si vedeva il rigonfiamento in maniera netta.
-E di un po’, lo sai cosa stavo facendo tutta nuda in pineta?
-no
Rispondeva solo a monosillabi.
-ah no, non lo sai?
-Ero un po’ eccitata, proprio come te in questo momento.
Rimase nuovamente in silenzio cercando di rielaborare quanto gli stesse succedendo.
Scostai anche la mano che copriva la mia figa e rimasi completamente nuda davanti a lui.
-Ti piace?
Non rispose e dovetti incalzarlo
-ti piace la mia figa?
Il termine figa pronunciato ad alta voce lo fece leggermente sobbalzare, era completamente partito anche lui.
Io davvero non mi riconoscevo più e provavo una sensazione indescrivibile di controllo e di eccitazione.
Lui era completamente in mia balìa.
-Allora, non mi rispondi di nuovo più?
-Ti piace la mia figa?
-Si
Finalmente rispose.
-si cosa?
-si mi piace la tua figa
Uhmmm, ero completamente partita, essere nuda davanti a lui e sentirlo ammettere in quel modo timido mi fece eccitare come non mai.
-lo sai cosa stavo facendo con la mia figa pochi minuti fa?
-si
-ah si, lo sai? Allora mi hai vista magari?
-si
-hai capito il porcellino, e cosa stavo facendo?
Volevo che ammettesse di avermi osservata e di non essere passato di li per caso.
Volevo che fosse in mio totale controllo.
-ti stavi toccando
-si, esatto mi stavo toccando
-e ti dispiacerebbe se continuassi a toccarmi?
La domanda retorica lo lascio impietrito.
Iniziai ad accarezzarmi la figa con una mano sulla parte del monte di venere.
Poi inserii il medio tra le grandi labbra senza penetrarmi.
Lui rimase completamente immobile.
Iniziai piano piano a masturbarmi davanti a lui.
Lui era completamente bloccato e mi fissava.
Il piacere che provai in quel momento fu indescrivibile.
-se vuoi…
Non sapevo come completare la frase, ma ormai ero completamente partita e non ci pensai due volte.
-se vuoi, puoi toccarti anche tu, sai?
Come un automa eseguì il suggerimento e se lo tirò fuori.
Non era un cazzo enorme, forse era anche sotto la media come dimensioni direi, ma il fatto di essere nuda davanti ad uno sconosciuto mentre ci masturbavamo uno di fronte all’altro fu decisamente una delle cose più eccitanti della mia vita.
Iniziò a segarselo di fronte a me, mentre ormai ridotta ad un lago mi toccavo con due mani.
Sentivo le gambe che non mi reggevano più.
Lui aveva iniziato a tremare quasi.
-vieni un po’ più vicino
Gli intimai.
Era ad un metro da me.
E si segava forte il cazzo, senza alcun pudore.
Io continuavo a masturbarmi guardandolo.
Stavo per venire in pochissimi minuti ed anche lui.
Improvvisamente schizzò.
Sulla sabbia per lo più ma un paio di schizzi finirono sulla mia gamba.
Sentì il contatto mentre mi colpivano ed in quel momento venni anche io.
Fu un orgasmo intensissimo.
Venni come al mio solito a voce alta.
-ohhh siiiiiiii, ohhhh siiiiii
Riuscii a dire.
In brevissimo si tirò su il costume e scomparve per il sentiero.
Io ci misi un paio di minuti a riprendermi del tutto ed a tornare dagli altri in spiaggia
Probabilmente avevo anche fatto qualche sogno un po’ porcello, ma non mi veniva proprio in mente.
L’orgasmo della notte precedente era stato davvero intenso, ma mi aveva lasciato decisamente ancora voglia di fare la porcellina. Il mio fidanzato si era tolto un bello sfizio ad annusare le mutandine della mia amica Stefy ed a confessarmelo mentre me la leccava, che porco pensai mentre andavo in bagno per farmi una bella doccia.
In bagno constatai che effettivamente quella porcella aveva lasciato davvero il perizoma sulla lavatrice come se niente fosse, hai capito Stefy che mi criticava per essere così libertina ed appariscente.
Mi chiesi subito se quei due mi avessero sentita godere la sera prima, avevo perso decisamente il controllo e sicuramente non mi ero trattenuta nei gemiti e nelle esortazioni a voce alta, mannaggia al Vermentino pensai.
In giornata andammo tutti e quattro in una nuova spiaggia molto meno frequentata di quella vicino a casa, una di quelle spiagge che richiedono una lunga e panoramica passeggiata.
Stefy continuava a guardami in maniera strana, così poco prima di arrivare in spiaggia rallentai il passo e la affiancai, i ragazzi erano qualche decina di metri avanti carichi di borse.
-beh, si può sapere che c’è?
Le chiesi amichevolmente
-ah la principessa si è svegliata di buon umore questa mattina?
Rispose immediatamente con la battuta pronta
-perché che c’è?
-Mi sa che ieri sera ti sei divertita, vero?
-Cavolo, mi hai sentita per caso?
-Eh si mi a cara ti hanno sentito in tutto il quartiere credo, ehehehe
Ommamma, pensai, che figura
-scusa, balbettai
-ma siii, ma quale scusa, non ti preoccupare, vi siete divertiti?
Così le raccontati di come il mio fidanzato mi avesse fatto venire con la bocca e di come fosse attratto dal mio perizoma, omisi il pezzo in cui l’accusavo di aver deliberatamente lasciato le sue mutandine sulla lavatrice scatenando tutto questo, perché non sapevo se l’avesse fatto apposta.
-ah si? Mi rispose, anche a Luca piace molto l’intimo.
- e comunque ieri sera mentre tu mia cara sei venuta noi stavamo scopando nella camera a fianco… non ti dico la reazione di Luca quando sei venuta, gli è venuto durissimo, sei stata molto eccitante.
Confessò candidamente.
Ammise che avevano fatto sesso ascoltando i miei gemiti e si erano divertiti anche loro come se fosse la cosa più normale del mondo, io ero notevolmente su di giri e confesso che quel poco di imbarazzo si trasformò in un’ulteriore stato di eccitazione.
Pensare a loro due che scopavano sentendo i miei gemiti confesso mi fece bagnare un pochino.
In spiaggia sfoggiai il mio costume nuovo, quello nero comprato poche settimane prima.
Mi sentivo davvero attraente, la mia pelle era già ambrata e profumata di creme, il mio intimo davvero striminzito mi calzava a pennello.
Molto spesso mi hanno detto di essere troppo “fisicata” le spalle da nuotatrice in effetti non sono molto sexy, ma in compenso il mio culetto ed i miei fianchi sono sempre stati molto apprezzati.
Il mio ragazzo mi ha sempre detto che potrei fare la modella di costumi da bagno, ed in effetti, senza tante modestie, devo dire che ho sempre molto curato il mio fisico, quasi in maniera maniacale.
In mattinata la spiaggia era praticamente deserta io continuavo ad avere voglia.
Sentivo la mia figa bagnata tutta la mattina inumidire il mio costume.
Andava ad ondate la mia voglia, in alcuni secondi dovevo socchiudere le gambe tra loro per alleviare la pressione che sentivo.
Conoscevo bene quella sensazione, avevo bisogno di toccarmi e di venire.
Più cercavo di fare l’indifferente e di partecipare ai discorsi con gli amici, e più ero distratta e cercavo di trovare una soluzione per darmi piacere.
Distrattamente la mia mente andò a quando mi ero masturbata in macchina alla gara di nuoto pochi mesi prima, ma li eravamo troppo lontani dalla macchina e non avrei mai fatto tutto quel tragitto con quel caldo.
Passai praticamente metà mattinata in quello stato, la mia mente vagava tra fantasie e voglie di fare un po’ la porcella, di farmi vedere.
Desideravo ardentemente essere nuda davanti ad uno sconosciuto.
Ad un certo punto non ce la feci più, letteralmente.
Mi alzai e dissi che avevo bisogno di andare a fare 2 passi.
Stefy si propose subito di venire con me per tenermi compagnia, ma io le risposi che avevo bisogno solo di un momento (alludendo al fatto di andare a fare pipì dietro a qualche duna).
Mi incamminai verso la pineta dietro alle dune.
Mentre camminavo ero euforica, sapevo già cosa avrei combinato di li a pochi minuti.
Appena dietro alla prima duna, vicino al sentiero mi ero già tolta il pezzo di sopra del costume.
Avevo voglia di camminare con le tette al vento, anche se non c’era assolutamente nessuno che potesse vedermi, il solo stare con le tette nude mi trasmise subito una forte sensazione di piacere.
Camminai ancora un minutino per addentrarmi un po’ di più sempre senza la parte alta del costume.
Sentivo la mia figa reclamare il tanto agognato piacere.
Sapevo che da li a pochissimo mi sarei masturbata in piedi con le tette al vento.
Mi sfilai le mutandine del costume.
Non mi limitai ad abbassarle alle ginocchia, me le sfilai proprio.
Pensai per un attimo a quella porcella di Stefania che aveva lasciato il suo perizoma sulla lavatrice, ed alla reazione che aveva avuto il mio fidanzato, a come era eccitato mentre me la leccava, il porco.
Ero completamente nuda in pubblico, le mie tette al vento e la mia figa completamente per aria.
La mia mano andò subito ad accarezzarla trasmettendomi una forte scarica di piacere.
Iniziai a toccarmi in piedi appoggiata con una mano ad un pino marittimo.
E fu li che successe.
Una cosa a cui non avevo minimamente pensato.
Sentì i passi in rapido avvicinamento quando ormai era troppo tardi per coprirmi.
Il mio cuore raggiunse probabilmente i 180 battiti per qualche secondo e li lo vidi.
Un ragazzo stava camminando a pochi metri da me in direzione spiaggia e mi vide.
Si impietri fissandomi.
Io ero completamente nuda e non poteva non avermi vista mentre mi toccavo.
Era molto giovane, probabilmente sui 20 anni o giù di li.
Mi bloccai completamente provando a coprirmi con le mani la figa e le tette, ma ovviamente con scarsi risultati.
Lui era imbarazzatissimo e provò ad imbastire una risposta, ma senza molto senso.
Per fortuna il fatto che fosse così imbarazzato mi tranquillizzò immediatamente ed il mio cuore riprese a battere quasi normalmente.
Era tutto completamente rosso in viso.
Io completamente nuda avevo ancora la figa bagnata e la mia eccitazione aveva deteriorato la mia capacità di giudizio.
Mentre parlava se ne stava li fermo ad un paio di metri da me e continuava a cadergli l’occhio.
Mi osservava tutta.
Non riusciva letteralmente a togliermi gli occhi di dosso.
Poi stette in silenzio per qualche secondo attendendo una mia risposta, confesso che non avevo nemmeno sentito la domanda.
-ma che fai, continui a guardarmi tutta?
Esordì.
Non rispose.
Era completamente imbambolato, non era bellissimo, ma mi sembrava ben curato ed aveva un discreto fisico.
E poi questa sua remissività mi aveva decisamente tranquillizzato, era in mio totale controllo.
-hey dico a te
-mi sti per caso guardando le tette?
Rimase nuovamente zitto annuendo leggermente con la testa.
Tolsi la mano che le copriva.
-Sono queste quelle che stavi guardando?
Non so da dove mi venne fuori tutto quel coraggio e quella spudoratezza.
-beh sei contento adesso che le puoi vedere?
Continuava ad annuire senza rispondere.
-ah ma allora sei un porcellino silenzioso…
-ti piacciono?
Continuò ad annuire
-mi devi rispondere però, lo sai?
-si
Rispose timidamente.
-Si cosa?
-Si mi piacciono
Ero sorpresa più dalla mia autorevolezza che dalla sua reazione e lo spavento provato per qualche istante si era già trasformato in qualcosa di nuovo e diverso.
Non ragionavo più, ero un’altra persona.
-ah però, vedo che ti piacciono
Risposi guadandolo all’altezza del costume
Al poverino era venuto decisamente duro e si vedeva il rigonfiamento in maniera netta.
-E di un po’, lo sai cosa stavo facendo tutta nuda in pineta?
-no
Rispondeva solo a monosillabi.
-ah no, non lo sai?
-Ero un po’ eccitata, proprio come te in questo momento.
Rimase nuovamente in silenzio cercando di rielaborare quanto gli stesse succedendo.
Scostai anche la mano che copriva la mia figa e rimasi completamente nuda davanti a lui.
-Ti piace?
Non rispose e dovetti incalzarlo
-ti piace la mia figa?
Il termine figa pronunciato ad alta voce lo fece leggermente sobbalzare, era completamente partito anche lui.
Io davvero non mi riconoscevo più e provavo una sensazione indescrivibile di controllo e di eccitazione.
Lui era completamente in mia balìa.
-Allora, non mi rispondi di nuovo più?
-Ti piace la mia figa?
-Si
Finalmente rispose.
-si cosa?
-si mi piace la tua figa
Uhmmm, ero completamente partita, essere nuda davanti a lui e sentirlo ammettere in quel modo timido mi fece eccitare come non mai.
-lo sai cosa stavo facendo con la mia figa pochi minuti fa?
-si
-ah si, lo sai? Allora mi hai vista magari?
-si
-hai capito il porcellino, e cosa stavo facendo?
Volevo che ammettesse di avermi osservata e di non essere passato di li per caso.
Volevo che fosse in mio totale controllo.
-ti stavi toccando
-si, esatto mi stavo toccando
-e ti dispiacerebbe se continuassi a toccarmi?
La domanda retorica lo lascio impietrito.
Iniziai ad accarezzarmi la figa con una mano sulla parte del monte di venere.
Poi inserii il medio tra le grandi labbra senza penetrarmi.
Lui rimase completamente immobile.
Iniziai piano piano a masturbarmi davanti a lui.
Lui era completamente bloccato e mi fissava.
Il piacere che provai in quel momento fu indescrivibile.
-se vuoi…
Non sapevo come completare la frase, ma ormai ero completamente partita e non ci pensai due volte.
-se vuoi, puoi toccarti anche tu, sai?
Come un automa eseguì il suggerimento e se lo tirò fuori.
Non era un cazzo enorme, forse era anche sotto la media come dimensioni direi, ma il fatto di essere nuda davanti ad uno sconosciuto mentre ci masturbavamo uno di fronte all’altro fu decisamente una delle cose più eccitanti della mia vita.
Iniziò a segarselo di fronte a me, mentre ormai ridotta ad un lago mi toccavo con due mani.
Sentivo le gambe che non mi reggevano più.
Lui aveva iniziato a tremare quasi.
-vieni un po’ più vicino
Gli intimai.
Era ad un metro da me.
E si segava forte il cazzo, senza alcun pudore.
Io continuavo a masturbarmi guardandolo.
Stavo per venire in pochissimi minuti ed anche lui.
Improvvisamente schizzò.
Sulla sabbia per lo più ma un paio di schizzi finirono sulla mia gamba.
Sentì il contatto mentre mi colpivano ed in quel momento venni anche io.
Fu un orgasmo intensissimo.
Venni come al mio solito a voce alta.
-ohhh siiiiiiii, ohhhh siiiiii
Riuscii a dire.
In brevissimo si tirò su il costume e scomparve per il sentiero.
Io ci misi un paio di minuti a riprendermi del tutto ed a tornare dagli altri in spiaggia
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