Un ragazzo normalissimo. Introduzione
di
masterAce
genere
masturbazione
Premetto che questo è il mio primo racconto ed è un racconto di fantasia. Spero vi piaccia.
Prima di descrivere l’incontro con Claudia (la supplente di lettere) devo ammettere che sono sempre stato un ragazzo che ha sempre amato avere il controllo della situazione, ma che con le ragazze è sempre stato rispettoso e a modo. Ero quello che chiunque avrebbe definito: un ragazzo normalissimo. 1.80 di altezza per 85 Kg e un cazzo assolutamente nella norma non troppo lungo (15cm) ma bello tozzo – scordatevi il racconto del master con una mazza tanta. Il mio carattere abbastanza esuberante mi rendeva abbastanza facile approcciare le persone – cosa che si è rivelata utile soprattutto con le ragazze.
Detto questo, la prima volta che incontrai Claudia fu nell’aula professori dopo un mese buono dall’inizio della scuola. Entrando dalla porta andai involontariamente ad urtare contro di lei. Il caffè bollente che stava bevendo si rovesciò sulla mia maglietta ed in parte sui miei pantaloni. Una sensazione abbastanza spiacevole a cui però non feci quasi caso perché nell’urto la mia mano destra era andata ad appoggiarsi sulla sua tetta sinistra, una bella quarta piena.
«MI scusi!» dissi e corsi subito verso il bagno imbarazzatissimo.
Mentre mi pulivo la maglia e i pantaloni notai un bel bozzo a livello del cazzo. Quella tetta nella mano mi aveva fatto eccitare parecchio, ma la cosa che me lo fece diventare ancora più duro fu la sensazione che a lei non fosse dispiaciuto quella palpata accidentale. Le porcherie che mi veniva in mente di fare con quelle tette si susseguivano nella mia testa, tanto che mi chiusi nel primo cesso e iniziai a masturbarmi. Mi vedevo intento a succhiare con foga quella tetta, mentre la prof mi segava con forza. Complici i pensieri perversi e l’eccitazione di segarmi nei bagni della scuola (era la prima volta che lo facevo) mi fecero esplodere, andando ad imbrattare il muro davanti con una notevole quantità di sperma. Rimisi il cazzo nei pantaloni e, una volta pulito il muro con dei fazzolettini, tornai in classe dove scoprii che Claudia sarebbe stata la mia prof di lettere per tutto il quinto anno di liceo. Un anno che avrebbe cambiato completamente il mio modo di vivere il sesso.
Continua…
Prima di descrivere l’incontro con Claudia (la supplente di lettere) devo ammettere che sono sempre stato un ragazzo che ha sempre amato avere il controllo della situazione, ma che con le ragazze è sempre stato rispettoso e a modo. Ero quello che chiunque avrebbe definito: un ragazzo normalissimo. 1.80 di altezza per 85 Kg e un cazzo assolutamente nella norma non troppo lungo (15cm) ma bello tozzo – scordatevi il racconto del master con una mazza tanta. Il mio carattere abbastanza esuberante mi rendeva abbastanza facile approcciare le persone – cosa che si è rivelata utile soprattutto con le ragazze.
Detto questo, la prima volta che incontrai Claudia fu nell’aula professori dopo un mese buono dall’inizio della scuola. Entrando dalla porta andai involontariamente ad urtare contro di lei. Il caffè bollente che stava bevendo si rovesciò sulla mia maglietta ed in parte sui miei pantaloni. Una sensazione abbastanza spiacevole a cui però non feci quasi caso perché nell’urto la mia mano destra era andata ad appoggiarsi sulla sua tetta sinistra, una bella quarta piena.
«MI scusi!» dissi e corsi subito verso il bagno imbarazzatissimo.
Mentre mi pulivo la maglia e i pantaloni notai un bel bozzo a livello del cazzo. Quella tetta nella mano mi aveva fatto eccitare parecchio, ma la cosa che me lo fece diventare ancora più duro fu la sensazione che a lei non fosse dispiaciuto quella palpata accidentale. Le porcherie che mi veniva in mente di fare con quelle tette si susseguivano nella mia testa, tanto che mi chiusi nel primo cesso e iniziai a masturbarmi. Mi vedevo intento a succhiare con foga quella tetta, mentre la prof mi segava con forza. Complici i pensieri perversi e l’eccitazione di segarmi nei bagni della scuola (era la prima volta che lo facevo) mi fecero esplodere, andando ad imbrattare il muro davanti con una notevole quantità di sperma. Rimisi il cazzo nei pantaloni e, una volta pulito il muro con dei fazzolettini, tornai in classe dove scoprii che Claudia sarebbe stata la mia prof di lettere per tutto il quinto anno di liceo. Un anno che avrebbe cambiato completamente il mio modo di vivere il sesso.
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