A casa con mio fratello parte 2
di
CAROLA
genere
incesti
Ho ancora le mutandine bagnate addosso e il reggiseno che mi stringe le tette. La mia schiena è inarcata sembro impossessata dal piacere. Sento che si ferma e mi guarda con la bocca ancora bagata dai miei umori. Prende le mutandine azzurre di pizzo con un dito e inizia a tirare, fino a strapparmele. Speravo che un giorno qualcuno mi avrebbe strappato l'intimo. Le sposta e continua con il suo lavoro di bocca e dita. Il clitoride pulsa, è caldo e brama sempre di più quella lingua viscida e bollente. Le mie mani stringono con forza il mio seno, e ogni tanto portano ancora i capezzoli alla mia bocca. Mi sento bene quando me li succhio da sola, mi sento potente. Se non me li lecco non riesco a godere al massimo. Si ferma ancora e nudo con il cazzo il tiro esce dalla stanza. Mi alzo stranita.. Torna praticamente subito e in mano tiene un ghiacciolo alla menta. Non capisco cosa voglia fare. Lo scarta e si rimette in ginocchio davanti a me. Lecca il ghiacciolo e poi lecca me. Quando mi sfiora la lingua ghiacciata sento una sensazione mai provata, freddo e caldo insieme. Mi piace davvero tantissimo. Ma non basta vuole farmi impazzire appena vede che mi piace il freddo sulla figa. Allora inizia a spalmarmi il ghiaccio sul clitoride muovendolo e alternandolo con una leccata. E' proprio un porco come me. Si vede che siamo fratelli. Mi sento una maiala mentre ansimo e mi muovo come se avessi le convulsioni. Ma ora tocca a me. Mi alzo nonostante il piacere sia infinito e gli chiedo di fare cambio, voglio anche io occuparmi di lui, come ha fatto lui per me per tutta la vita. Lo lascio stendere e mi metto a pecorina davanti al suo cazzo. Gli rubo il ghiacciolo e faccio quello che ha fatto lui sul mio clitoride. Lo spalmo sulla cappella poi lo lecco. Dice che è troppo freddo e che pizzica un po', ma che apprezza questa mia delicatezza. Gli succhio la cappella concentrandomi sul leccargli anche il frenulo e poi me lo faccio entrare fino in gola, un po' a fatica, ma sono abituata a non avere più i conati. Ho esperienza con i pompini. Ma non dimentico le palle e con le mani mi concentro su di loro, palpandole dolcemente e leccandole ogni tanto. Lo fisso negli occhi mentre gode e lui mi guarda estasiato. Lo vedo che sta bene, che sono brava, come sempre d'altronde. Mi prende la chioma rossa e mi faccio guidare su e giù alla sua velocità. A volte me lo fa entrare tutto dentro la gola e lo contrae per farlo muovere derntro. Mi piace sentire la mia bocca così piena
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