Dejan sapeva come far godere mia mamma...

di
genere
voyeur

Avevo 23 anni all'epoca. Mia madre ne aveva 49, ed era separata. Chi ha letto i miei racconti, sa che, probabilmente, la mia tendenza cuck è nata in quel periodo. La fragilità emotiva di mia madre la portò, in quegli anni, ad aprire spesso le cosce con uomini molto virili e poco romantici. Era, forse, un modo per sentirsi meno sola. La cosa, se da un lato mi infastidiva, dall'altro mi eccitava. Parecchio. Di Michele e delle sue performance già sapete. Oggi voglio parlarvi di Dejan. Era un muratore serbo, all'epoca 38enne, che viveva e lavorava dalle nostre parti. Mamma lo conobbe mentre lui stava facendo dei lavori di ristrutturazione nel condominio dove abitavamo. Era alto, prestante, molto rude, con la barba sempre incolta. Capii che avevano iniziato a frequentarsi dopo che, una sera, lo vidi dal balcone mentre riaccompagnava mia madre a casa. Mamma non mi parlò mai di lui. Forse, in cuor suo, si vergognava di far sapere al proprio figlio che stava vivendo l'ennesima avventura in poco tempo. Che stava, ancora una vota, aprendo le gambe col primo che passava. Soltanto una volta mi trovai in casa durante un loro amplesso. Evidentemente, erano soliti andare da lui, o consumare in motel. Quella volta, però, fecero sesso a casa nostra, inconsapevoli della mia presenza. Ero andato in palestra, tornando però a casa molto prima del solito. Rientrato in casa, sentii ansimare in modo profondo e inequivocabile. Capii subito che Dejan stava castigando mia mamma. Mi diede fastidio, ma al tempo stesso il cazzo mi diventò duro. Mi avvicinai alla porta della camera da letto e li spiai dalla serratura. Dejan stava sopra e mamma sotto. Mi resi conto di quanto fossero grandi le tette di mia mamma. Aveva dei capezzoli enormi, riuscivo a vederli persino dalla serratura. L'uccello di Dejan era lungo e grosso. Forse era per via di quel particolare che era così sicuro, e che poteva permettersi di essere rude e sincero, senza garbate ipocrisie. Io, nella vita, sono sempre stato poco sicuro e fin troppo garbato (non ho le sue stesse doti in mezzo alle gambe, ahimè). L'amplesso durò a lungo e cambiarono spesso posizione, senza mai perdere passione e intensità. Dejan era davvero un bel "trapano" e mamma godeva parecchio. Ad un certo punto, mentre lei era a pecora, Dejan inziò a stuzzicarle freneticamente i capezzoli, penetrandola da dietro. Era davvero eccitante spiarli. La fiera virilità del muratore serbo traspariva anche dalle sue parole, in quei momenti concitati. Non erano certo frasi d'amore, ma ciniche freddure di un predatore senza scrupoli. "Godi, puttana...", "Tuo culo bello aperto, sei proprio gran vacca, ehehheeh". Nel sentirlo ridere, mi eccitai tantissimo. Non provavo fastidio per quelle parole. Non potevo andarne fiero, ovviamente, ma non mi davano fastidio. Ero talmente eccitato, che non riuscivo ad arrabbiarmi. Sapevo, tutto sommato, che Dejan stava dicendo la verità. Altri uomini avevano posseduto in passato il culo di mia madre, ed ora uno in più o in meno non faceva certo la differenza. Andai via un secondo dopo aver sentito mia madre raggiungere l'orgasmo. Uscii di casa imbarazzatissimo, senza far rumore. Tornai alcune ore dopo, quando Dejan era ormai andato via. Fu un periodo molto particolare della mia vita, e sono sicuro che, se poi sono diventato cuck, è anche perchè spiavo le scopate di mia madre. Lei, in quel periodo, prese davvero parecchi cazzi...
scritto il
2021-03-21
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