La mamma, donna delle pulizie, faceva anche altri "servizi"
di
Antonio G
genere
voyeur
Sandro aveva 23 anni e sua madre Marianna 48. Lei era divorziata e, per consentire a suo figlio di continuare gli studi universitari, faceva la donna delle pulizie presso alcune famiglie del condominio in cui viveva. Sandro la stimava tantissimo, perchè aveva saputo rimboccarsi le maniche dopo la separazione e il successivo divorzio, e non gli aveva mai fatto mancare niente. Un giorno, mentre Sandro era solo in casa e sua madre stava facendo le pulizie altrove, il telefono di casa squillò. Sandro rispose, e dall'altra parte della cornetta, una voce disse in modo malizioso "ciao Sandro, tua madre non fa solo i servizi in casa...all'architetto del terzo piano gli fa pure i servizi con la bocca...", e chiuse la conversazione. Sandro rimase di sasso, ma pensò a uno scherzo di cattivo gusto. Un po' scosso, tornò a studiare in camera sua. Dopo circa mezz'ora il telefono squillò di nuovo e lui rispose. "Pronto". "Sandro, se non mi credi, il martedì e il venerdì sali al terzo piano e mettiti vicino la porta dell'abitazione dell'architetto...si sente tutto...". "Chi sei? Come ti permetti?". "Si sente tutto. Se mettete il piatto a tavola, devi ringraziare l'architetto...ahahhahahahhaah". E riattaccò. Sandro iniziava ad avere dei dubbi che gli offuscavano la mente. Poteva mai essere vero? Si vergognava a dubitare di sua madre, però l'incertezza iniziava a divorarlo. Il giorno successivo, un venerdì, sua madre stava andando a fare delle pulizie. Era nel primo pomeriggio, e Sandro, in preda ad una angosciosa curiosità, le chiese "oggi da chi vai a fare le pulizie?". Sua madre rispose "dall'architetto, quello del terzo piano". Sandro fece finta di niente, ma un brivido gli attraversò la schiena. Sua madre uscì e lui, per una mezz'ora, rimase in casa. Alla fine, soverchiato dai dubbi, uscì e salì sul pianerottolo del terzo piano. Appena salito, sentì un fragoroso rumore di molle del letto. Un rumore assordante. Sandro iniziò a sudare...e nel frattempo sentì un gemito cavernoso e prolungato, emesso da una voce maschile. "Mmmmmmmmm....ahhhhhhhh...", accompagnato dal cigolio potente e ritmato del letto. Sandro era incredulo, sconvolto, ed anche eccitato. All'improvviso, si aprì la porta dell'altra abitazione del pianerottolo, e si affacciò Ignazio, il pensionato che vi abitava. Sandro lo guardò stupito e lui si avvicinò e gli disse "te l'avevo detto...tu non ci credevi...". Sandro disse "eri tu al telefono..." e Ignazio "sì...lo sanno tutti nel condominio, tranne te...non mi sembrava giusto". Sandro rimase senza parole e, mentre i rumori del letto dell'architetto erano sempre più assordanti, Ignazio gli disse "è una brava femmina, non giudicarla. Una mamma, per far studiare il proprio figlio, farebbe qualsiasi cosa. E dell'architetto cosa dire... è single, è facoltoso, e se la spassa. Alla fine gli devi dire grazie, che vi dà una mano...". Lo diceva con un sorrisetto beffardo, e Sandro sentiva una forte umiliazione che, però, gli faceva rigonfiare i pantaloni. Ignazio proseguì "pure io qualche volta le dò una mano a mamma tua...ma io sono anziano, al massimo allungo un po' le mani e le tocco zizze e culo...l'architetto invece ancora ce la fa, eheheheheh". Sandro era sempre più incredulo e sconvolto, ma durissimo. Ignazio tirò fuori una banconota da venti euro e gliela diede. "In genere la infilo nel reggiseno di tua mamma. Questo consideralo un extra. Ne avete bisogno. Colpa di quello screanzato di tuo padre, che non vi aiuta economicamente. Devi dire grazie a tua madre che si ingegna per mandare avanti la baracca. E' una brava femmina...anche se non è una santa donna...eheheheheheh". Dopo quella conversazione, Sandro tornò a casa senza dire niente e si masturbò. Si sarebbe masturbato molte altre volte. A sua madre non disse mai niente. Non le disse che sapeva tutto. Dopo la laurea, divenne un manager di successo. Passarono gli anni, ma una domanda continuò ad assillarlo: a quanti condomini sua mamma aveva fatto i "servizi"?
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