Lo strano incontro (Superlover)
di
Capitan_America
genere
pulp
- Ho fatto un sogno. Alice –
- ? Alice –
- Lo sapevo che avresti fatto così. Perché non mi rispondi? Alice –
- Allora? Come stai? Alice –
- Seduto. C. A. –
- Che simpatico. Alice –
- Era strano. Alice –
- Adesso in piedi. C. A. –
- Non vuoi sentirlo? Alice –
- Prima sdraiato. Muoio dalla voglia non si vede? C. A. –
- Non capisco cosa mi succede. A volte sogno di essere un’altra persona. È come se avessi perso la memoria quando mi sveglio. Come se si trattasse dei sogni di qualcun altro. Alice –
- Voglio dire, so che lavoro faccio, so dove devo andare e cosa devo fare quando mi alzo al mattino. So dove abito e chi sei tu. Ma se penso a qualcosa della mia infanzia, ad esempio, se penso al passato, a chi fossi prima di conoscerti; è come se mi mancassero dei file. Alice –
- Vacci piano con i procioni, hai visto mai che ti facesse male. C. A. –
- Non c’entra la marijuana, scemo. Alice –
- Che cosa hai sognato? C. A. –
- Non so di preciso. C’eri tu. Alice –
- Ho un tremendo mal di gola. Sei sicuro che non devo preoccuparmi per ieri sera? Alice –
- Cioè? C. A. –
- Me lo hai spinto talmente forte in gola che ora mi fa male. Mi sono anche guardata le tonsille nello specchio. È tutta arrossata. Alice –
- Quando stavo per venire ti sei girata e hai spalancato la bocca tenendo gli occhi chiusi. C. A. –
- Non ti è piaciuto? Alice –
- Senti. Non ti fa un po’ schifo, quando ti vengo dentro e poi te lo metto in bocca? C. A. –
- Beh, un po’ sì. Alice –
- Questo messaggio è stato cancellato. Alice –
- Che cosa avevi scritto? C. A. –
- Niente. Alice –
- Ma se ti fa schifo perché lo fai lo stesso? Perché non hai detto niente? C. A. –
- Non so…Alice –
- Timidezza, forse. Alice –
- Il sogno? C. A. –
- Stavo per morire. Anzi, ero sicura di essere praticamente già morta. Alice –
- Uao. C. A. –
- Una brutta ferita, perdevo moltissimo sangue. Ci trovavamo in un posto assurdo, sembrava una di quelle stanze degli specchi che si vedono nei Luna Park. Ricordo che, mentre sentivo le ultime forze svanire, ho desiderato tantissimo restare con te. Come se si trattasse dell’ultimo appiglio con cui mi tenevo aggrappata alla vita. Poi ho guardato verso il basso, ero completamente coperta di sangue. Le tue braccia mi hanno avvolto i fianchi. Poi mi hai baciata sul collo. Quella sensazione di calore mi ha fatto sentire bene, il dolore è svanito subito. Mentre cercavo di resistere appoggiata a te ho sentito un senso di calore. Sul collo, come se un fluido tiepido stesse scendendo su tutto il corpo. Ad un certo punto mi ha messo una mano sulla pancia. L’altra è scomparsa alle mie spalle. Quando è riapparsa davanti ai miei occhi, il tuo polso stava sanguinando. Alice –
- E poi che cosa è successo? C. A. –
- Ho appoggiato le labbra alla tua ferita e ho cominciato a…Alice –
- Bere. Alice –
- Subito dopo mi sono svegliata. È stato come viaggiare nel tempo, mi sentivo come un alieno appena caduto sulla Terra con la sua astronave. Alice –
- Tutto qui? C. A. –
- No. Prima di riaprire gli occhi, ho alzato lo sguardo verso gli specchi. Alice –
- E allora? C. A. –
- Non c’era niente. Voglio dire, in quella stanza. Era vuota. Non c’era nessuno riflesso negli specchi. Alice –
- Senti. Non ti arrabbiare. Alice –
- Cosa? C. A. –
- Ma tu lo sai chi sei? Alice -
FIN
- ? Alice –
- Lo sapevo che avresti fatto così. Perché non mi rispondi? Alice –
- Allora? Come stai? Alice –
- Seduto. C. A. –
- Che simpatico. Alice –
- Era strano. Alice –
- Adesso in piedi. C. A. –
- Non vuoi sentirlo? Alice –
- Prima sdraiato. Muoio dalla voglia non si vede? C. A. –
- Non capisco cosa mi succede. A volte sogno di essere un’altra persona. È come se avessi perso la memoria quando mi sveglio. Come se si trattasse dei sogni di qualcun altro. Alice –
- Voglio dire, so che lavoro faccio, so dove devo andare e cosa devo fare quando mi alzo al mattino. So dove abito e chi sei tu. Ma se penso a qualcosa della mia infanzia, ad esempio, se penso al passato, a chi fossi prima di conoscerti; è come se mi mancassero dei file. Alice –
- Vacci piano con i procioni, hai visto mai che ti facesse male. C. A. –
- Non c’entra la marijuana, scemo. Alice –
- Che cosa hai sognato? C. A. –
- Non so di preciso. C’eri tu. Alice –
- Ho un tremendo mal di gola. Sei sicuro che non devo preoccuparmi per ieri sera? Alice –
- Cioè? C. A. –
- Me lo hai spinto talmente forte in gola che ora mi fa male. Mi sono anche guardata le tonsille nello specchio. È tutta arrossata. Alice –
- Quando stavo per venire ti sei girata e hai spalancato la bocca tenendo gli occhi chiusi. C. A. –
- Non ti è piaciuto? Alice –
- Senti. Non ti fa un po’ schifo, quando ti vengo dentro e poi te lo metto in bocca? C. A. –
- Beh, un po’ sì. Alice –
- Questo messaggio è stato cancellato. Alice –
- Che cosa avevi scritto? C. A. –
- Niente. Alice –
- Ma se ti fa schifo perché lo fai lo stesso? Perché non hai detto niente? C. A. –
- Non so…Alice –
- Timidezza, forse. Alice –
- Il sogno? C. A. –
- Stavo per morire. Anzi, ero sicura di essere praticamente già morta. Alice –
- Uao. C. A. –
- Una brutta ferita, perdevo moltissimo sangue. Ci trovavamo in un posto assurdo, sembrava una di quelle stanze degli specchi che si vedono nei Luna Park. Ricordo che, mentre sentivo le ultime forze svanire, ho desiderato tantissimo restare con te. Come se si trattasse dell’ultimo appiglio con cui mi tenevo aggrappata alla vita. Poi ho guardato verso il basso, ero completamente coperta di sangue. Le tue braccia mi hanno avvolto i fianchi. Poi mi hai baciata sul collo. Quella sensazione di calore mi ha fatto sentire bene, il dolore è svanito subito. Mentre cercavo di resistere appoggiata a te ho sentito un senso di calore. Sul collo, come se un fluido tiepido stesse scendendo su tutto il corpo. Ad un certo punto mi ha messo una mano sulla pancia. L’altra è scomparsa alle mie spalle. Quando è riapparsa davanti ai miei occhi, il tuo polso stava sanguinando. Alice –
- E poi che cosa è successo? C. A. –
- Ho appoggiato le labbra alla tua ferita e ho cominciato a…Alice –
- Bere. Alice –
- Subito dopo mi sono svegliata. È stato come viaggiare nel tempo, mi sentivo come un alieno appena caduto sulla Terra con la sua astronave. Alice –
- Tutto qui? C. A. –
- No. Prima di riaprire gli occhi, ho alzato lo sguardo verso gli specchi. Alice –
- E allora? C. A. –
- Non c’era niente. Voglio dire, in quella stanza. Era vuota. Non c’era nessuno riflesso negli specchi. Alice –
- Senti. Non ti arrabbiare. Alice –
- Cosa? C. A. –
- Ma tu lo sai chi sei? Alice -
FIN
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