Famiglia neocatecumenale 2
di
AF
genere
incesti
Vi ho raccontato di come è stato sverginato il più piccolo di casa, oggi voglio dirvi di me, la maggiore di noi cinque e di come, in un certo senso tutto è cominciato. Dico così perché ricordo che quando ero piccola la nostra casa era frequentata da amici e amiche dei miei genitori. Venivano per cena, poi noi venivamo mandati a dormire e non li vedevamo più, ovviamente c'erano altre cene e altri invitati, ma mai gli stessi. Da bambina non facevo caso a questa stranezza e crescendo cominciai a capire, ma un po' ero abituata a questa consuetudine e un po' la mia adolescenza mi rendeva indifferente a quello che avveniva in casa, una sera tuttavia accadde una cosa che avrebbe cambiato tutto. Avevo poco più di sedici anni e avevo gia fatto qualche esperienza, nonostante la condotta irreprensibile che era d'obbligo mantenere in pubblico. Mia madre mi aveva fatto un discorsetto schietto - Stai diventando grande e ti starà gia venendo la voglia di cazzo, o forse di fica, se sei come me li vorrai entrambi, ma non è questo il punto. Avrai notato gli amici che io e tuo padre portiamo in casa per scoparceli e avrai notato che non sono mai gli stessi. Se vuoi fare la puttana dovrai imparare la discrezione, perché al minimo scandalo ti faccio cucire la fica e ti sbatto in convento e non vedrai più un cazzo fino a che non crepi-. Ero scioccata, mia madre non mi aveva mai parlato così, inoltre sentirle dire che si scopavano quella gente mi aveva lasciato una strana eccitazione addosso anche perché mi ero resa conto che a volte erano anche molto giovani, alcuni poco più grandi di me. Una sera, era una di quelle sere, ad un certo punto della notte mi alzai e andai verso la parte anteriore della casa che ai tempi era quella dedicata alle orge dei miei genitori. Ero eccitata e volevo vedere cosa accadeva in quelle serate, cosi mi avvicinai di soppiatto e mi misi a spiare. La scena era meravigliosa, uomini e donne che facevano sesso tra loro in tutti i modi possibili. Vidi mio padre incularsi una ragazza mentre succhiava il cazzo ad un uomo, per poi infilarsi quel cazzo in culo mentre la ragazza lo spompinava e vidi mia madre prendere cazzi in tutti i buchi e leccare fiche. Dopo quella notte spiarli diventò un gioco pericoloso ed eccitante al quale non sapevo resistere. Di li a poco iniziai anche a confidarmi con mia sorella Giorgia che stava crescendo (anche a lei la mamma aveva fatto il discorsetto) e inizava ad avere le prime pulsioni. Ben presto, durante queste confidenze iniziammo anche a toccarci. Le raccontai di quello che avevo visto e la convinsi a provare alcune cose. La toccai, la leccai e la convinsi a farmi lo stesso, poi una sera andammo insieme a spiare l'orgia dei nostri genitori. Quando arrivammo il gruppo era diviso in due stanze, nella prima c'erano degli sconosciuti, li guardammo per un po' toccandoci a vicenda, ma il nostro obbiettivo era guardare i nostri genitori, magari vedere nostro padre prenderlo nel culo o farsi sborrare in bocca, era l'idea che più ci eccitava. Per farlo però dovevamo passare davanti alla porta col rischio di essere viste. Inizialmente esitammo, poi ci facemmo coraggio e sperando nella penombra passammo davanti alla stanza e arrivammo a vedere i nostri genitori. Non restammo deluse. Papà stava inculando un ragazzo che nel frattempo leccava la fica della mamma, mentre una ragazza molto giovane, un po' si masturbava, un po' si faceva leccare dalla mamma. Mentre sditalinavo mia sorella e guardavamo questa scena, senza che ce ne accorgessimo, una ragazza che era uscita dall'altra stanza si era avvicinata a noi. Inizialmente ci paralizzammo, ma lei forse non se ne rese conto e scambiandoci per due partecipanti, baciò mia sorella e contemporaneamente mi infilò un dito nella fica. Nell'eccitazione ci lasciammo andare e come se l'avessimo sempre fatto iniziammo a baciarci e toccarci con quella sconosciuta. Presto anche un ragazzo si unì a loro e mentre la ragazza iniziò a leccare mia sorella, lui si dedicò a me e nel giro di un secondo mi ritrovai seduta su un mobiletto con lui che mi fotteva la fica. A quel punto accadde ciò che era ovvio. I miei si erano avvicinati e ci avevano viste, quando me ne resi conto, si stavano guardando con facce che tradivano la sorpresa e l'incertezza sul da farsi. Stavo per parlare, ma mio padre intuendo mi mise una mano sulla bocca, poi rivolgendosi al ragazzo disse - non l'avevo notata questa puttanella, ha una fica stretta?- stretta, calda e bagnata- fece lui- vuoi provarla? Io ho voglia di bere un po' di sborra, vedo se qualcuno me la dà- volentieri- disse mio padre lasciandomi impietrita e in un secondo si posizionò al posto del ragazzo e senza esitare mi infilo dentro il cazzo e iniziò a scoparmi. Quello che più mi sconvolse era quanto stesse godendo la mia fica nonostante fossi disgustata da quello che succedeva, ero come divisa in due. Mia madre si avvicinò e disse a mio padre - mettiglieli nel culo, ha la faccia di una a cui piace- mio padre mi girò mentre io ero completamente in balia di ciò che mi accadeva intorno e senza tanti complimenti, dopo una breve leccata al buchino, mi sverginò il culo, incurante delle mie urla e del fatto che lo stessi chiamando papà. La troia di mia madre invece mi si piazzò davanti a gambe spalncate e mi sussurrò all'orecchio- fammi un bel lavoretto alla fica, di quelli che fai a tua sorella, così ti tappi quella bocca-.
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