Il testimone dello sposo

di
genere
gay

Un mio caro amico mi ha chiesto di fargli da testimone per le imminenti nozze. Lui non sa la mia vocazione bisex perché con lui non ho mai fatto sesso. Nelle varie fasi preliminari mi invita sempre ad andare con lui per acquistare l'abito, per gli anelli, per la preparazione della cerimonia ed infine per la festa di addio al celibato. Quella sera ho deciso che l'avrei portato io alla festa, con la mia macchina, perché immaginavo che avrebbe bevuto un po' ed allora non volevo andasse incontro a problemi. Alla festa c'era pure un mio carissimo amico, col quale avevamo fatto sesso in diverse occasioni. Mi piaceva un sacco perché aveva un cazzone mostruoso e quando mi inculava mi faceva impazzire di godimento. Così durante un intervallo della cena lui si avvicinò e mi chiese se volevo farmi inculare. Subito gli dissi che non vedevo l'ora ed immediatamente uscimmo e presa la macchina andammo in un vicino boschetto dove dopo averlo spompinato con gusto mi feci inculare ululando di piacere nel sentirmi strapieno dal suo enorme cazzo. Per questione di tempo non andammo oltre e rientrammo sorridenti dicendo allo sposo che eravamo andati a controllare se la sposa era in casa. Terminata la cena verso mezzanotte, dissi allo sposo che era ora di andare a casa, lui era un po' alticcio ma non ubriaco, mentre io avevo ancora il languore in corpo per la magnifica inculata ricevuta. Decidemmo che lui venisse a dormire da me per evitare problemi. Così arrivammo a casa mia e dopo un ultimo drink decidemmo per una doccia e poi a dormire. Per evitare tempi lunghi la doccia la facemmo insieme e potei notare che lo sposo era ben dotato. Glielo dissi dicendo che la ragazza era fortunata ad avere un marito così dotato. Lui ridendo disse che anch'io non ero male e che era ora che mi trovassi una donna che me lo lavorasse come si deve. Ci asciugammo velocemente ed andammo a letto nudi. Dopo un po' sentii che si appoggiava a me, forse stava sognando, forse il troppo alcol, fatto sta che iniziò a palpeggiarmi le tette facendomi venire il cazzo duro. Sentivo il suo appoggiato al mio culo che si strofinava bello duro e bollente. Mi posizionai ed in un lampo fui pieno del suo cazzo che iniziò a scoparmi con foga e bravura. Andò avanti un bel po', poi mi disse che mi voleva riempire di sborro bollente, così lo lasciai fare e mi trovai alluvionato da una cascata di succo dei suoi coglioni. La seconda inculata della serata. Poi mi disse che ero bello largo e che gli era piaciuto un sacco incularmi. Gli risposi che era piaciuto anche a me, però avrei voluto scopare anch'io per liberarmi i coglioni. Lui disse che era vergine e che aveva un po' di paura del male a farsi inculare, gli dissi che ero bravo e che lo avrei inculato senza farlo soffrire, ma lo avrei fatto godere come una troia. Si lasciò convincere e dopo avergli leccato il buco del culo per un bel po', facendolo impazzire dal piacere, lo posizionai a pecora sul letto con un cuscino sotto la pancia e puntai la mia cappella al suo buco del culo, iniziando a spingere adagio ma con costanza. Pian piano lo penetrai sentendo che era bello morbido ed anche bello largo, una bugia quella che era vergine, anche lui qualche volta si era fatto inculare. Lo scopai col massimo della maestria possibile, facendolo gemere di passione. Mi incitava a dargliene sempre di più ed io lo accontentavo spingendomi dentro il suo intestino con colpi sempre più potenti, finché non riuscendo a resistere lo farcii con una colossale sborrata bollente, facendolo venire nuovamente senza che si fosse masturbato. Poi ci abbracciammo e ci slinquammo in teneri ma appassionati baci, quindi ci addormentammo. L'indomani mattina era domenica, alle nozze mancava ancora una settimana e entrambi non avevamo nulla da fare. Rimase a casa mia fin verso sera e per tutto il giorno furono pompini e scopate a non finire, tanto che avevamo entrambi le mascelle quasi slogate a forza di succhiare il cazzo ed i buchi del culo arrossati e belli larghi a forza di scoparci l'un l'altro. Decidemmo di non far trapelare nulla, lui disse alla sposa che era stato a dormire da me perché ubriaco e non voleva aver problemi con la macchina e con le forze dell'ordine e malgrado fosse letteralmente spompato lei gli credette. Il sabato successivo si sposarono e durante il pranzo in una pausa mentre la sposa non c'era, mi disse che gli era piaciuto molto far sesso con me e che avrebbe avuto voglia di farlo ancora. Così iniziò un menage che andò avanti per anni, ogni tanto ci spompinavamo e ci inculavamo col massimo piacere di entrambi.
scritto il
2021-07-13
6 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

L'amico australiano

racconto sucessivo

Da etero a bisex
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.