La perversione non passa mai

di
genere
zoofilia

Rex.
Sono passati piú di 20 anni, forse 25. Una vita. Mi sono levato molte soddisfazioni, ho un figlio. Ma i vizi tornano. La lussuria, la perversione, non hanno età. Non so perché. Non so come. Ma la voglia è tornata.
L'avete mai assaggiato? No, vero? Allora non potete capire. Sapete di che parlo?  No, certo che no. Allora, se rifiutate l'idea, avete un tabú. Semplice. Ma vi perdete una gran cosa. Davvero.
Grande in tutti i sensi. Quando pensavo che tutto fosse finito, tutto è iniziato di nuovo.
Dove lavoro c'è un capannone. Dove lavoro c'è Rex, il pastore tedesco.
Quando arrivo, quella sera, non c'è nessuno, devo controllare che sia tutto ok. Apro il cancello, entro,  chiudo. Rex mi viene incontro, felice. È un bestione di oltre 50 chili, di razza purissima. Vuole giocare, resta troppo tempo da solo.
Faccio il mio giro, controllo ogni angolo del posto fino ad entrare nel capannone. Rex mi segue, anelante carezze.
È lì che il passato ritorna, che il vizio riemerge irresistibile. Maledizione, ho perso il vizio del fumo, questo non lo perdo.
Mi torna in mente Orazio. Cristo! Ma adesso mi deve tornare in mente? Ma perché?  Cerco di scacciare quell'immagine dalla mia mente. Senza successo. Ma porca troia! Fanculo. Mi guardo intorno. Nessuno. Fuori? Nessuno.
Ok. Tremo. Calma..... sei solo,  stai calmo.
Chiudo il chiavistello del capannone. Respira. Calmo.
"Rex, bello, vieni qui".
Eccolo, bello grosso. Soprattutto grosso. Niente perdite di tempo, non ne ho.
Gli afferro il cazzo, la guaina, lui si ferma. Rimane immobile. Scorro lentamente avanti e indietro il palmo. Proprio come con Orazio, sento l'asta indurirsi, il nodo inizia a formarsi. Insisto. Eccola, ecco la punta. Dalla guaina esce una bella e carnosa punta rosa, continuo nella mia sega canina.
Già conosco il copione, so che è ora. Mi chino, guardo il cazzo di Rex, bello, rosa. Schizza, ehi come schizza.
Un sol boccone. Un attimo e quel bastone entra dritto dritto nella mia bocca. È piú grosso di quel che mi aspettavo, piú di Orazio, ma Rex si sposta, il cazzo mi sfugge di bocca. E no, bello, vieni qui. Rosso e venoso, con ancora il nodo incompiuto nella guaina, il cazzo di Rex è come un richiamo alla perversione. Afferro il collare, tiro il cane verso di me, infilo la mano e agguanto la il membro, nella sua parte inguainata. Rapida sega, il cazzo esce maestoso, ma sto sprecando troppo sperma. Bum! Dritto in bocca, stavolta stringo, il cane inizia il suo coito. Cristo! Come spinge! Come è lungo! Come è largo!
Succhio, lo infilo il piú possibile, ma non riesco ad arrivare al nodo. Peccato. Lo sfilo di bocca, schizza ancora, assaporo la sborra che ho raccolto e ingoio. Bacio e succhio il nodo, mi passo il cazzo bollente e viscido sul viso. Adoro la sensazione. Ancora in bocca. Succhio, succhio, lecco quel bastone immenso e venoso. Il vulcano non accenna a diminuire l'eruzione di sperma. E quindi bevo. Raccolgo, gusto, bevo. Rex rallenta, si ferma, lo sperma esce ad intervalli piú lunghi e in minore quantità. Il mio pompino diventa meno avido, nervoso, rallento il ritmo dei risucchi e inizio un dentro/fuori calmo e attento. Voglio gustarlo per tutto il tempo possibile. Quasi 15 minuti, poi il cazzo di Rex inizia a rientrare. Non posso evitarlo, lo succhio fino all'ultimo. Un bacio affettuoso sui testicoli e via.

Ciao Rex, alla prossima.
scritto il
2021-08-19
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