Eleonora, il fisting.

di
genere
fisting

Settembre, il caldo estivo va scemando, le vie di Roma tornano ad essere caotiche come al solito. Quartiere Appio-Tuscolano, fatico a trovare un posteggio decente. Prendo lo zaino, scendo, chiudo la macchina e mi avvio verso casa di Eleonora.
Amici dai tempi delle medie, eccitante e disinibita come poche. Anche questo racconto, come gli altri che la riguardano, ha la sua preventiva approvazione, visto che pubblico il suo vero nome. Le piace cosí.
Separata con figlia, viaggia spesso e ci vediamo raramente, puntiamo sulla qualità più che sulla quantità.
"Ciao" mi apre la porta.
"Ciao amichetta".
Ci baciamo. La bacerei per ore, godendomi la sua lingua impertinente. Ci passerei mezza giornata con quella bocca, bacia bene la signora.
Con Ely ci facciamo sempre due chiacchiere, una birretta, mentre il suo gatto ci guarda dal divano. Un gattone pigro che mi guarda malissimo quando lo faccio spostare.
Mi dispiace bello, ma ora il divano serve  noi.
Eleonora mi segue, si siede sul divano e riprendiamo a baciarci. Le sfilo il vestito e rimane nuda. Tonda, morbida, eccitante; non porta biancheria, cosí la vedo subito esposta.
Scendo a leccarle i seni abbondanti, indugio sui capezzoli che si induriscono leggermente. Li succhio, li mordo.
"Aaahhh, siiii" - mormora socchiudendo gli occhi.  Cazzo, mi eccita piú lei quando fa quelle smorfie che un'esercito di ventenni dal culo secco. Non capisco i 50enni che vanno con le ragazzine, su una donna come Eleonora ci passi ore e ore di puro piacere. In piú, ha un bel cervello, laureata, professionista apprezzata. Piú di cosí che volete?
Spalanca le cosce, la sua fregna carnosa si mostra in tutta la sua bellezza, leggermente aperta. Gioco con le piccole labbra, mordo un capezzolo.
Infilo l'indice, trovo la strada già umida, lubrifcata. Si bagna subito, la mia amichetta!
Infilo anche il medio, spingo fino alle nocche e gioco un po' con la sua fica.
"Mmmmmmm" - mugola piano.
Infilo anche l'anulare, poi il mignolo. Quattro dita ben dentro, le muovo e premo contro le sue pareti. Alza il bacino, spinge verso la mia mano, il palmo entra facilmente fino al pollice. Eleonora si muove, mi scopa la mano. Chiudo il pollice e lo infilo, cinque dita, chiuse come il bocciolo di una rosa. La mia splendida puttana, anzi troia, come ama farsi chiamare da me, si alza leggermente e scende sul mio pugno. Entro quasi del tutto, lei geme e mi guarda. Le piace il fisting, anche se non sono entrato fino al polso.
Sorride, suda, mi prende la testa e me la spinge con violenza verso la fica.
"Vai giú" - ordina. La sua voce è bassa e affannata, quasi roca.
Inzio a leccarla, le piccole labbra, il clitoride. Mi concentro, su quest'ultimo, lo succhio delicatamente. Lei non stacca la mano dalla mia testa, anzi, mi spinge con sempre piú forza verso la fica.
La scopo con la mano, mentra la succhio. Levo tre dita, anulare e mignolo rientrano nel culo senza difficoltà, sono super lubrificate dai liquidi vaginali. Il pollice aiuta la lingua nella sua lotta contro il clitoride.
Eleonora riversa la testa all'indietro, inizio a sentire le sue pareti interne contrarsi. Guardo i suoi seni, i capezzoli sono duri e pronunciati.
"Aaaahhh, aaah, mmmmmm".
Si morde il labbro.
Insisto, ma cambio ancora la posizione della mano, il pollice nel culo e le altre quattro nella fica.
Entro fin dove posso, continuo a succhiare il  clitoride. Adoro sentire le dita tra fica e culo, spingendo sulla sottile parete che li separa.
Le contrazioni di Eleonora aumentano, i suoi gemiti anche, mi spinge la testa sul clitoride con tutta la sua forza.
La sua fica si stringe come un guanto intorno alle mie dita, si inonda di liquido caldo e denso. Aumento il movimento delle dita spingendo forte sulle pareti vaginali contratte. Il rumore della fica  grondante è uno sciacquettio estasiante.
Viene. Gode.
Eleonora rallenta, sospira, cola liquido e suda. I suoi seni si alzano e abbassano rapidamente.
Estraggo la mano, piano piano, e mi abbevero goloso a quella fontana di carne rosa e rossa, da cui cola un nettare vischioso che è diventato una vera droga.
La sua presa sulla mia testa si allenta. Salgo verso la sua bocca e la bacio, condividendo i suoi umori.
Restiamo qualche minuto a baciarci, poi mi alzo e la prendo per mano. La porto in camera da letto e la faccio stendere, pancia in sotto. Il suo culo grande e morbido si mostra, arrapante come piace  a me.
Le lego i polsi tra loro, poi alla testiera del letto. Le allargo le gambe, le lego al letto. La guardo, esposta, sotto il mio completo dominio.
Splendida.
Mia.
Rimane ferma, in attesa, con gli occhi chiusi.
Scendo verso l'ano, apro le natiche formose e ci infilo il viso. Inizio a leccarla, culo e perineo.
"Mmmmmm, si" - sospira. Spinge il culo verso la mia bocca.
Lascio le natiche, che tornano a stringersi sui lati del mio viso, praticamente ci affogo dentro. Una sensazione impagabile. Affondo la lingua nell'ano, godendo della sua parte piú amara, bagnandola il piú possibile. Non che debba faticare molto, il suo orgasmo precedente aiuta molto.
Mi alzo, le punto il cazzo sul culo e spingo piano. Apro le natiche, mi godo lo spettacolo dello sfintere rugoso che si dilata, accogliendo generosamente il mio glande. Entro ed esco per rivedere questo meraviglioso show.
"Mmmm, mmmm, mmm" - Eleonora mugola, ma ora sembra un lamento. Spingo, l'asta entra in profondità, le pareti strette dell'intestino tirano indietro il prepuzio e stimolano il glande in maniera inebriante.
"Mmmmmmm" - il lamento si trasforma in gemito di piacere.
Eleonora stringe, aumenta la pressione sul mio cazzo, poi rilascia. Dio, non si può resistere molto cosí, anche se ogni uomo ci passerebbe un weekend, con il cazzo intrappolato in quelle viscere calde.
Aumento il ritmo, sbatto con gusto sulle natiche, su cui viaggiano delle piccole onde ad ogni colpo. Morbide, bianche, ondeggiano oscenamente.
"Vieni. Vieni ora, vienimi dentro" - la voce da troia di Eleonora colpisce il mio udito con effetto immediato, le sborro dentro, mi godo un orgasmo intensissimo ed esplosivo. Le stringo spasmodicamente le natiche, fino a lasciarle profondi segni.
"Siiiiii" - sospira lei, sorridendo. Mi guarda sorridendo di traverso, dalla sua posizione obbligata. Io le resto dentro, mi abbasso sulla sua schiena, aspettando che il cazzo scivoli lentamente fuori dal suo culo. Lo fa dopo qualche minuto con un bel rumore, un piccolo peto, molto eccitante.
Scendo verso l'ano, è rosso e dilatato, c'è un piccolo rivolo di sperma bianco che le scende dal culo alla fica.
La slego, la bacio, ci addormentiamo qualche minuto.

La saluto, con un bacio, dopo aver fatto la doccia e cenato insieme. Un piatto di pasta veloce, una birra, due chiacchiere sulle nostre voglie.
"Vorrei vederti mentre lo succhi ad un uomo" - mi dice.
"Glielo succhiamo insieme, ma bisogna trovarlo" - rispondo sorridendo
"Sei matto! Io non conosco nessuno disponibile" - continua lei.
"Vediamo, anni fa ho risolto altrimenti. Te lo ricordi Orazio, il mio cane"? - le dico.
Sgrana gli occhi.
"Gli hai fatto una sega"?
"Un pompino" - rispondo.
"Daiii! E com'è? Buono? Hai sentito lo sperma?"
Questo mi piace di lei, non si scandalizza mai, non si imbarazza.
"Si, molto. Leggermente salato".
"Come quello umano" - risponde. Ecco, queste sono le nostre chiacchiere.
Ci stiamo eccitando di nuovo, ma devo andare via.
"Uomo o cane?" - le chiedo
Sorride, socchiude gli occhi eccitata e mi bacia. Non mi risponde. Mi guarda e si morde il labbro. Cazzo Eleonora, cosí non si finisce piú!


È ora di andare. Esco. Ripenso al suo orgasmo, al suo culo. Alle nostre perversioni. Sorrido. Non mi ha risposto, accidenti. Il mio cazzo è di nuovo duro.
Monto in macchina e via.
Grazie Eleonora, amichetta mia.




scritto il
2021-08-17
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