Prime esperienze di un frocetto part.3

di
genere
gay

Nei giorni seguenti cercai di impegnarmi nello studio per smettere di pensare ai cazzi, ma ormai era un'ossessione così pensai che fin quando non l'avessi provato in culo non mi sarebbe passata, così un giorno organizzai per andare a casa dell' amico sicuro di trovarci il padre, il bel maturo parve felice di vedermi, però c'era sempre il figlio tra i piedi, per fortuna inizio a piovere e la usò come scusa per accompagnarmi a casa in auto, in macchina appena salito già voleva farselo succhiare ma gli dissi che avevamo poco tempo e volevo farmi scopare, sembrò sorpreso ma disse si e gli dici un bacio, eravamo ancora in garage e limonammo un pochino, gli divento duro lo sentii sotto la stoffa, partì a tutto gas e gli venne in mente un posto isolato, si fermò sotto un viadotto in costruzione vecchio da anni e coperto anche dagli arbusti, voglio raccontarla breve e vi dirò che il mio primo cazzo nel culo l'ho preso a pecorina abbracciato al cofano caldo dalla sua Alfa ero allenato da varie prove con ortaggi ma prenderlo da uno stallone mi fece urlare di dolore, all'inizio volevo che smettesse, poi fu bello e sborrai nel sentirmi dentro i suoi spruzzi caldi, non fu solo sesso mi limonò anche prima di lasciarmi. Ero "pronto" per il parroco, ma purtroppo venne affiancato da un prete più giovane e malgrado lui mi strizzasse spesso l'occhio e palpatine di struscio non fu mai solo in casa . Quando ci consegnò la lettera sigillate di presentazione per i frati ebbe modo di dirmi che gli dispiaceva ma che prima o poi mi voleva nel suo letto, gli dissi che non ero più vergine lo avevo preso in culo e che mi era piaciuto, non sembrò sorpreso gli lasciai credere che era stato un coetaneo, non volevo fosse geloso di un uomo maturo.
L'arrivo in seminario fu di pomeriggio, consegnate le lettere dei parroci le prime ore furono di visita dei locali, i frati erano tutti cordiali, ci fu una cena frugale e veloce la ritirate nelle grandi camerate, eravamo tutti in pigiama e tutti a letto quando con ancora le luci accese vari frati giravano le stanze e si sedevano su una sedia vicino ad ogni letto e ci facevano domande classiche, che impressione avevamo avuto del luogo, cosa ci aveva spinto a provare la vita in seminario, aspirazioni future ecc ecc, il frate che venne da me era basso tarchiato con una barba lunga e grigia, prima di andarsene mi disse adesso dormi perché tra un'oretta ripasso a vedere se dormi, nel dirlo allargo un po' le gambe la veste gli si risali il ginocchio e vidi che sotto era senza mutande con un grosso uccellone barzotto tra una selva di peli, pensai di aver visto male, divaricò ancor più le gambe filtrò un pò di luce e lo vidi bene era un grosso cazzo, ero ipnotizzato anche perchè non me lo aspettavo, con una mano lo scappellò e si lascio guardare ancora un pò, era grosso e venoso anche se non del tutto duro, bello da vedere e lo avevo a mezzo metro, vado, rifaccio il giro tra un ora mi disse. Andò dal mio vicino di letto e poi da un altro e un altro ancora, lo osservai e non mi sembrò fare la stessa cosa che con mè, o forse mi sbagliavo? S'abbassarono le luci, ero voglioso ma stanco e non resistetti al sonno e m'addormentai, malgrado questo mi svegliai perché mi era entrato un grosso cazzo tra le labbra, non serviva che mi muovessi, nel vedermi sveglio inizio a scoparmi in bocca, c'era penombra non si riconoscevano i frati, riconobbi il mio dalla voce sussurrata, il grosso cazzo mi entrava a fatica, per lasciarmi respiro ogni tanto usciva lo slinguavo e potevo assaporarne il gusto della presborra, mi chiedeva se mi piaceva e in quei momenti potevo dirgli di sii molto! fini presto, ingoiai tutto e se ne andò. nella penombra vidi tante altre cuccette con vicino un frate che si faceva leccare e succhiare il cazzo. Al mattino il risveglio era prestissimo alle sei, io e altri che avevamo fatto pompini o forse lo avevo sognato?, con superficialità ci vestimmo in pantaloncini canottiera leggings come fossimo a casa, ma appena prima di entrare in sala mensa fummo ripresi da un frate burbero che ci ordinò di andare a vestirci in maniera più consona, compresi che di giorno non si scherzava e infatti fu una giornata di studio e lavoretti e il pomeriggio di preghiera e meditazione nella chiesetta del seminario, la sera dopo la cena io ed ad altri ci venne cambiato il posto non più nella grossa camerata ma in una più piccola sala. Vi erano quindici cuccette e noi eravamo in dodici, andammo nelle docce, spartane ma dove la privacy era garantita, malgrado questo compresi che eravamo un gruppetto di gay e alcuni anche effeminati, al ritorno in stanza in mutande mi soffermai a guardare che avevamo quasi tutti culetti femminili, qualcuno il seno sviluppato e quasi tutti pochi peli, eravamo stati scelti o selezionati. Arrivo un frate per farci provare delle tuniche per il giorno dopo, poi nel riportarle vie ci disse e adesso tutti a letto nudi senza pigiama e mutande. La stanza era calda è capimmo il pigiama ci sembrò strano lo slip. Superammo la nostra riservatezza e ci confidammo che la notte prima avevo fatto pompini, per qualcuno era stato il primo erano in tre e gli era piaciuto, qualcuno chiese chi lo aveva già preso nel culo e fummo solo in 5 ad ammetterlo, nessuno volle raccontare con chi. S'affievolirono le luci e andammo sotto le coperte nudi, un frocetto vicino di letto mi disse che sperava di risucchiare il cazzo anchio gli dissi. Mi ero assopito e non so dopo quanto tempo mi svegliai, senti rumore nel letto vicino e vidi che li e in ogni altro letto c'erano due frati, lo compresi subito uno era per la bocca e l'altro per il culo, pensai hai nostri piccoli orifizi anali erano tutti robusti e dotati, per fortuna avevano un unguento che anestetizzava il culo, iniziavi a sentirlo dopo che era entrato tutto, io riebbi il cazzone della notte prima, lo riconobbi prima in bocca e poi lo gustai col culo, nessuno gridò ne si lamentò, forse il secondo cazzo serviva a tapparci la bocca? solo dopo averci lasciati sfatti e sborrati dappertutto qualcuno inizio a dire che aveva male al culo, pensai ai verginelli alla loro prima volta senza un bacio o un pò di sentimento, andammo in doccia e qui limonammo un pò tra noi, abbracciandoli toccai diversi culetti e scopri che erano passati cazzi anche piu grossi di quello del mio frate in quei poveri ani martoriati, eravamo stati presi tutti a pecorina e chi non aveva preso la sborra in bocca l'aveva presa due volte nel culo, a tutti era piaciuto e tutti dissero d'aver sborrato sul cuscino che ci avevoano messo sotto, io ed altri due venne ancora duro ma nessuno lo voleva ancora nel culo, poi il più frocetto si propose di farsi inculare da tutti e tre ma sotto l'acqua calda della doccia, feci memoria e ricordai che era quello che aveva raccontato di averlo preso precedentemente nel culo ma mai in bocca, volevo farmelo con gentilezza ma mi disse che gli piaceva i maschi rudi e prepotenti e allora me lo sculacciai un pò, era ritornato già stretto di buco e pensai che di maschioni con la m maiuscola ancora non gliene erano capitati tornammo in stanza cambiammo le lenzuola e le federe sporche delle sborrate e di qualche goccia di sangue e tornammo a dormire con i nostri pigiama. Nel dormiveglia pensai che avevamo ancora una notte, cosa ci aspettava?
scritto il
2021-11-19
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