Prime esperienze di un frocetto part.9

di
genere
gay

Vi avverto è un pò bondage e animal Ero felice, il mio amico era tornato a cercarmi, avevo lasciato un gruppo di bei maschioni ma non ero pentito, gli era passato l'attacco di gelosia e si scusò per avermi scaricato a bordo strada, ci appartammo in un boschetto e facemmo l'amore fu tenero mi sbaciucchio dappertutto dal collo al culetto fino alle tettine che anche lui trovo più sviluppate a tal punto che ridendo mi disse che dopo calze e perizoma doveva iniziare a regalarmi reggiseni. Questa del seno stava diventando un problema, non per mè che ormai fatta l'abitudine ai bulletti per il culetto e le labbra da femmina un pò di seno non avrebbe peggiorato nulla ma in seminario e a casa faticavo a nasconderlo. All'inizio pensai stupidamente che fosse colpa delle troppe sborrate ricevute in bocca o le palpatine e strizzatine che ormai tutti i maschi mi davano se le vedevano. Iniziai a fasciarmi e tenermi i maglioni larghi nell'approssimarsi dell'inverno, ma il problema si sarebbe ripresentato ritornando alle magliette in estate. Ahimè anche mamma se ne accorse e mi voleva portare dal vecchio medico della mutua per un parere, mi disse che ogni tanto una visita generale andava fatta, ero titubante, il vecchio medico viveva in paese e poteva aver sentito voci cattive su di me oppure temevo che soltanto a guardarmi il buchino potesse scoprire che prendevo cazzi e dirlo alla mamma, insomma cercai consiglio da un "amico"
Eravamo ormai prossimi al natale ed ebbi occasione di vedere il vecchio prete in chiesa, mi invito a casa e volle subito sapere del seminario e gli raccontai che non era più come pensava lui, erano state introdotte regole ferree, poi gli parlai del moroso che avevo scoperto geloso e mi consigliava di lasciarlo ma era l'unico "fisso" che avevo e gli promisi che alla prima sberla o quant'altro lo avrei lasciato e per ultimo gli parlai del problema delle tette, logicamente non se ne era accorto per il maglione ma appena gli e ne parlai mi disse di salire da lui in camera, le volle vedere e le trovava eccitanti, toccandomele gli venne un pò di bavetta alla bocca, era seduto su una sedia mi volle a cavalcioni su di lui per assaporarle e le ciuccio come se potessero dagli latte, le succhio forte e dovetti digli che mi faceva male, non ti devi preoccupare il tuo corpo è nello sviluppo e non sa neanche lui se sei femmina o maschio, fai di più il maschietto masturbandoti e le tette scompariranno fai di più il frocetto e cresceranno, ora calati i calzoni mi disse, vide che indossavo i collant senza mutandine mi piaceva girare cosi, ma soprattutto lo facevo per il freddo gli dissi, mmhh ti sta crescendo il pisello oltre alla peluria sul pube ora inizi ad avere peli sulle palle, girati, mmhh i peli ti arrivano al buco del culo, non tagliarli mai, rasati se crescono sulle chiappe ma li in mezzo tienili che sembra una fica, piegati a 90, mi allargo i ciapet e mi diede una stupenda leccata al buchino con la punta della lingua mi entrava per qualche centimetro, che mi venne duro, era eccitato anche lui, prese la scatola dei toys ed andammo sul letto ad infilarceli a vicenda, la goduria massima fu fare il 69 lui sotto io sopra con cazzi finti, quelli lisci senza la cappella infilati completamente nel culo ci sborrammo in bocca, il don era bravo nei pompini. Mi rimisi i collant e mi volle vedere sculettare un po in giro per la stanza, mi disse che vedere il mio culetto e bere la mia giovane sborra lo rinvigoriva ogni volta.
Fuori, non lontano dalla casa parrocchiale c'era la fermata del bus, le strade erano ghiacciate e mi era stato impossibile andare da lui in bici. Ero in anticipo sulla fermata e mentre aspettavo vedevo dall'altro lato della strada il distributore e l'officina del grosso meccanico, ma scartai l'ipotesi di ritornarci perchè di giorno non potevamo certo far sex. Sovrappensiero non mi accorsi di due bulletti che avvicinandosi alla panchina mi rubarono lo zainetto, dai non fate gli stronzi! state facendo un furto è reato gli urlai mentre li rincorrevo, anche fare il frocio e sculettare per far eccitare gli uomini è un reato mi risposero, e anche girare con questo, avevano aperto lo zainetto e trovato un cazzo di gomma regalo del don, stronzi ridatemelo, se lo rivuoi ci succhi il cazzo a tutti e due e bene, devi farci sborrare con la bocca, poi trovarono una mutandina e un collant a rete, ok basta ridatemi lo zainetto e vi faccio il pompino. Ridato lo zainetto si calarono tutti e due pantaloni e mutande, eravamo a ridosso del muro di un rudere, avevano ambedue cazzi che si stavano ancora sviluppando bianchi e lisci, al piu grande gli usciva la cappella e non era male, da adulto sarebbe diventato bello, al piu piccolo ancora no, pensai che se lo avessi scapucciato o scappava per il dolore oppure avrebbe subito schizzato sborra, ahime era due segaioli e avvicinandomi con la bocca senti puzza di vecchie sborrate e vidi le mutande ingiallite, ero in ginocchio pensando a quale era il meno peggio, succhia puttana e me li spinsero prepotente in bocca contemporaneamente, erano vogliosi e non aspettarono il proprio turno, si litigavano la mia bocca in due, il piccolo mi sborrò quasi subito sporcandomi faccia capelli e vestiti e poi stronzo mentre succhiavo bene l'amico più grande roteando la linguetta sulla cappella rossa, per far finalmente sborrare anche lui, inizio ad urinarmi addosso insultandomi, quando m'accorsi che mi stava pisciando addosso diedi una spinta a quello che stavo spompinando e scappai, erano a pantaloni calati e non poterono inseguirmi subito, purtroppo mi infilai in un vicolo senza uscita, entrai in una vecchia casa diroccata usata come fienile pensando di nascondermi ma mi videro entrarvi ed ero in trappola, non c'era nulla per se non il cumolo di fieno e l'unica finestrella aveva le grate in ferro. Mi difesi ma essendo in due fui presto reso inoffensivo, il ragazzo più grande, quello che ancora non aveva sborrato, mi prese il braccio e me lo torse dietro la schiena, immobilizzandomi e facendomi malissimo, mi spinse contro il muro e schiacciandomi mi fece sentire il cazzo duro tra le chiappe, Te lo risucchio se mi lasci andare, ora te lo metto nel culo troietta mi disse. Almeno mi lasciò il braccio dolorante ma mi legarono i polsi con una corda che fecero passare attraverso un anello che spuntava dal soffitto in cemento, poi tiro la corda cosi tanto quasi da alzarmi di peso, ordinò all'amico di calarmi i calzoni videro che ero nudo sotto i collant e mi dileggiarono, legò la corda e mi apri strappandolo i collant sul culetto, ha il culo piu bello delle femmine disse il ragazzo per darsi arie con l'amico,. Quella situazione di costrizione e paura piano piano inizio ad eccitarmi quando senti il cazzo duro cercarmi il buchino, sculettavo come per sfuggirgli ma era per convincere l'altro che non ero così puttana come pensavano, fossimo stati soli mi sarei "dichiarato" mi trovo il buco e finsi di lamentarmi e di voler chiamare aiuto, anche quando tenendomi fermo per i fianchi iniziò a scoparmi per tutta la lunghezza del cazzo, basta ragazzi vi succhio il cazzo ma poi lasciatemi andare, vi prego aiuto! mi imbavagliarono e non dovetti più fingere, la scopata era piacevole avevo l'ano ancora largo per i toys del prete, mi si induri il cazzo che per fortuna coperto ancora dal collant non videro, temevo mi facessero violenza al pisello. Il giovane torello molto esuberante mi inculò frenetico e mi sborrò presto dentro, sborra liquida e bollente che mi colo per le cosce, dai ora scopalo tu disse all'altro è come farsi una fica e mi mise le dita in culo, anzi meglio di una fica ha un buco che ti risucchia dentro il cazzo, guarda come si stringe sul dito che gli metto, da legato e imbavagliato ero alla loro mercè, mettici un dito, si è vero si restringe su tutto quello che entra,l'altro forse intimorito o forse per il pene non ancora scappellato non mi scopò, prendi quel forcone, temetti mi volessero ferire, invece mi avvinò il grosso manico in legno al buchino che appena deflorato ne prese la punta, ora puttanella andiamo a cercare gli altri quando torniamo vediamo quanto manico ti sei presa (al femminile) nel culo se ne andarono. Purtroppo nel sentirmi spingere il grosso legno sul buco stupidamente mi ero alzato sulle punte dei piedi, ed ora indolenzito piano piano dovetti riscendere e il manico mi entrò inesorabilmente, era liscio e arrotondato e malgrado fosse di legno scivolò dentro senza tanto dolore per un buon 10 centimetri, pensai che dovevo torgliermelo per non dar adito ai bulletti che ero il frocetto che pensavano, ma piu sculettavo o mi dimenavo per farlo uscire e più mi entrava, i centimetri diventarono 15 e aumentavano ad ogni movimento, in più per il freddo e la stanchezza mi stavo assopendo, il pisello mi era diventato piccino piccino, se non tornavamo sarei morto impalato su quel forcone e se tornavano sarei stato violentato dal branco, i ragazzi già cattivi in gruppo lo diventavano ancor di più. Sentii cigolare intravidi un ombra alle spalle, ma era un cane mi annuso i piedi e lo vidi, una cane grosso nero e peloso, mi lecco le gambe con la lingua ruvida finendo di fare a pezzi il collant e facendomi poi solletico e nel frattempo scaldandomi, senbrava eccitato e voleva arrampicarsi, mi fu d'aiuto perche facendo peso sul forcone lo tenne fermo e piano senza strapparmi dentro mi sfilai da quell'enorme cazzone che mi era entrato per un buon 30cm, un po mi vergogno a raccontarlo ma senza volerlo mi ero sborrato dentro il collant. Il forcone cadde in terra e il cane che già mi leccava le chiappe arrivò facilmente a leccarmi il buchino dolorante, era perfino bravo, mi aveva salvato, allargai le gambe per i pochi centimetri che la legatura al soffitto delle braccia me lo permetteva e la lingua anche se a spatola entrò tutta tra le chiappe, avevo timore potesse mordermi le palle non il cazzo che eccitandosi di nuovo mi era salito in alto, poi percepei l'odore inconfondibile di cavallo, ma era un uomo, era il contadino, parlava veloce in dialetto e in tono burbero e capii poco di cosa diceva, si eccitò vedendomi nudo e allontanò il cane per palparmi il culo, il cane ringhiò come a volersi contendere la cagnetta di turno che con le slinguate aveva fatto andare in calore, si prese un calcio, guaì e si sdraio sul pavimento a leccarsi il cazzo tra il pelo, il maschione mi trovo umido della bauscia del cane e mi entro facilmente con le dita, aveva mani ruvide e dita grosse speravo smettesse, senti la lunghissima cerniera della tuta blu scendere e il cazzo grosso mi entro deciso in culo, Mi tornò il caldo in corpo quando mi abbracciò da dietro toccandomi il ventre e le tettine mentre mi scopava lentamente entrando e uscendo per tutta la lunghezza, lasciando a volte che il buchino si richiudesse per poi deflorarmi di nuovo, pensai che da buon contadino sapeva come si montava, mi accarezzo il collo, ero inerme mi poteva strozzare giunse al bavaglio lo tolse, grazie! aiutami! liberami! scopami ma dopo lasciami andare, ti prego!! aiutami! mi zitti mettendomi il grosso pollice in bocca, lo succhiai come fosse una cazzo, volevo farlo felice mi volevo salvare, mi sborrò nel culo che succhiavo come se anche il pollice potesse sborrare, non mi slego, lascio che il cane tornasse a leccarmi l'ano sborrato dilatato dal grosso cazzo. Gli dissi veloce cosa mi era successo, mi disse di non temere i giovani bulletti, gli raccontai che da due che erano sarebbero tornati in molti ed allora si convinse e sprangò la porta con un enorme leva in metallo. Fece smettere il cane ancora eccitato, slego la corda dal soffitto ma non i polsi, seduto su del fieno mi tirò con la corda verso le gambe larghe, facendomi vedere di avere ancora il cazzone semiduro, mi tiro giù a 4 zampe e lo leccai per ripulirglilo tutto iniziando dalle palle per poi salire, dietro il cane mi riannuso e leccò il buco e mi sali sulla schiena, mi volevo togliere quando compresi l'intenzione del cane, ma il contadino con forza mi spinse il cazzo rinvigorito in bocca, succhia piccolo e fai la cagnetta vogliosa se non vuoi che il mio cane ti morda, neanche lo sentirai entrare, mi disse. Trovò facilmente il buco, mi scopo con frenesia e mi sborrò dentro e poi come facevano con le cagnette dovette aspettare che gli si sgonfiasse il pene per uscire, dopo, quando la mia bocca lo ebbe indurito di nuovo volle montarmi a pecora come il cane, sul pavimento sopra un pò di fieno, mi disse che lui donne o animali li scopava sempre così, spinsi l'ano in fuori per riceverlo senza dolore ormai era più di un ora che il buchino non aveva tregua, era un bel cazzo della misura del manico ma riceverlo di carne era impareggiabile, si fottimi gli dissi ed entrò deciso, sentimmo dei rumori era tornati i buletti, zitti il cane con un cenno, fermò anche il cazzo dentro di mè e mi sembro d'avere un grosso serpente in culo,sperando che se ne andassero, i ragazzi spinsero più volte la porta e poi probabilmente guardando dal buco della serratura non mi videro più legato e convinti non ci fossi più se ne andarono, avevo ancora i polsi legati che mi dolevano, ero già stato a pecora per il cane e il pompino ed ora sentivo tanto male, gli chiesi di liberarmi per il dolore, mi fece mettere sdraiato lateralmente e senza mai togliere il cazzo continuò a scoparmi, avevo freddo mi misi in posizione fetale e mi scopò ancora tanto.
Dopo tutto lo stress di quel pomeriggio, mi ero assopito mentre mi scopava. lentamente mi svegliai pensando fosse stato tutto un sogno, quando mi diede delle spinte forti per poi sborrarmi dentro per la seconda volta, finito lui mi si riavvicinò il cane mi lecco ancora la sborra che mi usciva dal culo ma evitai di mettermi in "posizione" ero veramente sfinito, poi in un italiano stentato mi spiegò che il fieno era il suo per un vecchio cavallo che teneva li vicino, mi disse di essere maniscalco come secondo lavoro e di conoscere anche le persone del maneggio dove andavo, fu carino, riuscì a procurarmi dei vestiti puliti della mia taglia cosi da poter tornare a casa, porto un catino con un pò d'acqua mi lavai il culo colloso per tutte le sborrate, temendo i bulletti mi scortò fino alla fermata del bus, mi raccontò del suo ormai vecchio stallone, prima lo portava a montare le cavalle, ora periodicamente ne raccoglieva il seme per la fecondazione artificiale, mi invito a vederne la masturbazione la settimana dopo, gli dissi che al maneggio avevo già visto i bei cazzoni dei cavalli e mi spiegò che erano tutti senza palle e non c'era paragone con le potenti erezioni del suo stallone, percepii che mi rivoleva scopare magari mentre segavo la nerchia del cavallo e gli promisi che ci saremmo rivisti. Quell'esperienza mi fece passare la vergogna d'andare dal medico a far vedere le tettine. Convinsi la mamma a lasciarmi andare da solo, ero sicuro che il medico avrebbe scoperto che ero un frocetto voglioso
scritto il
2022-04-30
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