Prime esperienze di un frocetto part 5
di
valerio
genere
gay
Purtroppo con il maestro non andò come speravo, avevo preso una cotta per lui e dopo avergli succhiato il grosso cazzo speravo di finirci a letto, sapevo che finito l'anno scolastico: io avrei iniziato le medie in un altra scuola e lui non sarebbe stato certo di ritornare dal sud ad insegnare ancora al mio paese. Cosi gli ultimi giorni, persi ogni timidezza e soggezione e trovavo tutte le scuse per essere da lui alla cattedra a toccargli il cazzo da sopra la stoffa dei pantaloni, si eccitava perchè lo sentivo sotto grosso e duro ma non mi diede mai corda e ottenni l'effetto contrario, infatti evitò più volte di farsi "intrappolare" a fine lezione. L'ultimo giorno presi ancor più coraggio e dopo aver scritto una lettera gliela portai come se fosse il compito da correggere, iniziò a leggerla con la mia mano già sulla patta, la cattedra era chiusa e il resto della classe non poteva vedere niente.La lettera spiegava l'infatuazione che avevo per lui e che volevo farci l'amore, che capivo il suo essere etero e che forse era preoccupato per la mia giovane età, gli spiegavo che non gli avrei dato nessun problema, specificavo che il mio culetto non era più vergine e che non doveva preoccuparsi se lo aveva grosso, a questo punto della lettera già dopo averlo sbottonato avevo la mano dentro le sue mutande e il suo pene s'induriva sempre più, e che dopo averlo avuto in bocca non desideravo altro che sentirlo tutto dentro, accettavo di farlo in qualsiasi posto, poteva prendermi in macchina o anche in camporella nel bosco, se voleva sarei riuscito anche ad incontrarlo di notte, poi la lettera diceva, pensaci e dammi risposta al termine della lezione, poi vide il cuore che gli avevo disegnato con dentro scritto LOVE. ritornai al banco lasciandolo col cazzone duro fuori dai pantaloni che rimise nei jeans a fatica, nel corso della mattinata ero euforico e speranzoso, mi feci trovare spesso girato di culo verso di lui ed ero certo del suo sguardo, durante la ricreazione senti appoggiato tra le chiappe un cazzo duro, realizzai molto dopo che era un compagno che spesso mi sfotteva, sperando stupidamente che fosse il maestro il mio culetto si era aperto come il fiore fa la mattina al sorgere del sole, cosi il bullo mi scopri frocetto come veramente ero. Odiavo i ragazzi della mia età li trovavo tutti stupidi, solo sul finire delle medie iniziai a dare il culo anche a loro. Finita la lezione aspettai che uscisse la classe e fui dal maestro, ero speranzoso e iniziai subito a toccarlo dopo aver chiuso la porta dell'aula, fui deluso, lui con gentilezza mi spiegò che era rammaricato per avermi illuso facendosi spompinare ma che essendo lontano da tanto tempo dalla moglie aveva ceduto, ma soprattutto aggiunse che aveva un figlio della mia età. Però al tuo cazzo è piaciuto, la sborrata la ricordo bene, gli dissi e aggiunsi e anche adesso al solo accarezzarlo è ritornato duro, mi fioccai su quel enorme cazzo che si era ormai scappellato e lo presi il più possibile in bocca, continuava a parlare, lo sentivo dire no no! Ti prego non posso! lo succhiavo ancor più per non sentirlo, lo amavo e avevo capito che non mi avrebbe scopato, iniziarono a scendermi le lacrime, succhiavo e piangevo, sarebbe partito e non lo avrei più avuto nemmeno in bocca, succhiavo succhiavo, sborrò, piangevo, ingoiai diversi spruzzi di sborra e continuai a succhiare, mi fece smettere forse per il mal di cazzo, vide che piangevo mi abbracciò e limonammo, fu la mia prima cotta. Finito l'anno scolastico, ancora dubbioso sul dove far le scuole medie andai del vecchio prete per parlarne, subito s'accorse che ero depresso, gli raccontai della delusione amorosa e molto paternalmente mi confortò con frasi di circostanza, poi insistette per volermi nel suo letto, ma ero giù veramente, al sesso non pensavo più, iniziammo a bere del vinsanto che io astemio mi fece girare subito la testa e finimmo a letto. Ho ricordi confusi su come iniziò, ma mi trovai legato prono sul letto col prete che mi metteva piano un grosso cazzo finto nel culo, mi scopo bene lentamente, sognai fosse quello del maestro e sborrai sul lenzuolo, mi slegò e dopo avermi leccato e ripulito bene il cazzo lecco la sborra dal lenzuolo. Tieni ragazzo questo bel cazzo finto te lo regalo, hai un culo da femmina che fa arrapare tutti maschi, non soffrire più per uno di loro. Prese la scatola piena di tanti altri cazzi finti e la nascose, poi parlammo della scuola, mi consigliava di andare in seminario mi disse che si poteva essere scopati o scopare come e quando si voleva, si poteva fare coppia fissa e pensai al mio frate peloso e dal cazzo nerboruto o fare la puttana tutte le notti e starci con chi capitava, solo le donne mi disse, le donne se le trovi, devono stare fuori dai luoghi religiosi. Ti ho mandato a far la prova dei tre giorni come faccio con tanti quando intuisco come siete, passate l'adolescenza a farvi seghe con le carote infilate nel culo e qualche pompino agli amici e poi succubi della società perbenista reprimente la vostra natura omosessuale, i frati ti possono essere sembrati burberi ma sappiamo bene che hai frocetti gli uomini piacciono così. Mi diede un sacchetto di carta che si usava per il pane e ci nascosi il grosso cazzo, era grosso o forse anche di più di quello del mio ormai ex amore.
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