L'avvocatessa - cap 34
di
Miss Serena
genere
trio
Avevo chiamato Bartolo per fargli montare alcuni mobili per l'ufficio, finendo poi coll'andarci a letto, cosa che del resto era facilmente preventivabile.
"Ti ricordi quando stavi sistemando quest’appartamento ?" gli chiesi mentre ci stavamo rivestendo.
"Si perchè ?"
"Ti devo confessare che un giorno ho origliato quello che vi siete detti tu e quell'amico che ti stava aiutando. Quello che però mi ha più colpito, è di come parlavi se non ricordo male, di una certa Simona, che m'è sembrata di capire è una che ti scopi quando vuoi."
"Ah quella." mi rispose passandosi una mano sul mento "Vedi quelle come lei vogliono non tanto fare sesso, un po' come vuoi tu, ma essere a completa disposizione del loro maschio. Non che sia una masochista o cose del genere, però se le propongo qualcosa d'insolito non dice mai di no."
"Però ! Credi che le piacerebbe una cosa a tre, così la mettiamo sotto in due ?" gli chiesi già immaginando la risposta.
"Perchè no. Anzi sai che faccio ? La chiamo così ci mettiamo d'accordo senza perder tempo."
Bartolo chiamò la sua amica, la quale fu ben felice di avere un rapporto anche con me, solo chiese d'incontrarci in casa del nostro comune amico, perchè le era più comodo. Così ci accordammo per il tardo pomeriggio del giorno seguente, e non mi rimase che farmi dare l'indirizzo di Bartolo, per poi congedarlo.
Arrivai da Bartolo con qualche minuto di ritardo, e non solo lui non mi disse nulla, ma mi condusse subito in camera dove ci aspettava Simona, che era sdraiata quasi a bordo del letto, con indosso solo un paio di mutandine bianche alquanto trasparenti.
Rimasi sorpresa nel trovare non una ragazza, ma una donna sulla trentina, bene in carne ma senza esser affatto grassa, che quasi emanava sesso da ogni poro della sua pelle.
"Monica lei è Simona." mi disse Bartolo indicandomi la donna come se ce ne fosse bisogno "Devi sapere che la 'signora' sta con uno sfigato che le paga tutti i conti, per poi mettergli le corna con chiunque la scopi come si deve."
In quelle parole ritrovai molto di me, che in fondo non ero certamente meglio di quella donna, essendo anch'io fidanzata con un uomo che non poteva darmi alcun piacere fisico, lasciando quel compito ad altri.
"Fate come se non ci fossi." dissi loro accomodandomi su una poltroncina vicino ai piedi del letto
"Voglio vedere cosa fai con una disposta a tutto pur di godere."
Bartolo non perse un secondo e tirò fuori la sua gran mazza, che Simona prese subito in bocca.
"Brava succhiami il cazzo." disse lui togliendosi la maglietta "Se fai la brava non ti rimando a casa come l'altra volta."
"Perchè cos'hai fatto ?" chiesi con una certa curiosità.
"L'ho fatta andare dal cornuto non solo senza mutande, ma con la fica e il culo pieni di sborra, tanto quello è così cretino che non s'è accorto di nulla."
"Oh mio Dio ma è proprio un coglione !" esclamai divertita "Scommetto che non gliela mai messo nel culo."
Simona non mi rispose, ma compresi che avevo centrato il bersaglio, mentre Bartolo continuava a raccontarmi particolari a dir porco perversi del loro rapporto. Alla donna infatti piaceva un certo tipo di dominazione mentale, fatta più di situazioni scabrose che di vero e proprio sadomasochismo.
Lui infatti l'aveva scopata per esempio nei camerini di un grande centro commerciale, o trovandola nello stesso ristorante dove stava cenando con amici, nei bagni di quel locale per poi rimandarla come se nulla fosse dal suo ragazzo.
"Adesso basta parlare." disse repentinamente l'uomo "Togliti quelle cazzo di mutande perchè voglio fotterti."
La donna obbedì ma lui non fece ciò che le aveva a modo suo promesso. Bartolo infatti fece cadere un po' di saliva proprio sulla passera di Simona, per poi strusciarci sopra la mazza.
"Mm cos'aspetti a mettermelo dentro." mormorò la donna visibilmente eccitata.
"Che me lo chiedi come voglio io." le rispose Bartolo.
"Voglio che mi chiavi come vuoi tu, fammi sentire donna come quel coglione di Tony non sa fare. Dammi il tuo cazzo e mettilo dove vuoi, basta che mi fai godere."
Soddisfatto della risposta della donna, Bartolo la penetrò con notevole irruenza, ma lei non disse nulla, anzi prese a gemere con sempre maggior intensità. Il vedere i due amanti mi fece eccitare tanto che iniziai a spogliarmi, togliendomi subito la camicetta e la gonna.
"Mettiti a pecora, così Monica può vedere come ti ballano le tette quando ti scopo." disse Bartolo a Simona, dopo aver fatto un passo indietro.
Non appena lei si mise carponi, l'uomo la prese da dietro, affondando con forza i colpi, tanto che per un attimo ebbi quasi paura che si staccassero i seni. Nonostante ciò la donna non protestò in alcun modo, dandomi la certezza che le piacesse moltissimo essere trattata in quel modo. A quel punto non mi rimase che slacciarmi il reggiseno e sfilarmi le mutandine, per potermi finalmente toccare la passera ormai bagnatissima, e godere così appieno di quello spettacolo.
"Ti dispiace se la scopo anch'io ?" chiesi a Bartolo quando mi resi conto che non potevo più rimanere passiva davanti a loro.
"E come fai ?" mi domandò a sua volta incuriosito l'uomo.
"Con questo." gli risposi prendendo uno strap-on che mi ero portato da casa dalla borsa.
"Tu girati." disse allora Bartolo rivolgendosi alla donna "Voglio proprio vederti sbattere dalla mia amica."
Simona obbedì non ben poca convinzione, e non appena finii di fissarmi lo strap-on alla vita, mi misi dietro di lei e l'afferrai saldamente per i fianchi. Avendo la passera già ben aperta non ebbi alcuna difficoltà a farle entrare il fallo fra le gambe, per poi iniziare a scoparla né più né meno di come aveva fatto Bartolo sino a poco prima, che nel frattempo le aveva chiuso la bocca infilandoci dentro la mazza. Simona si trovò fra due fuochi, che quasi facevano a gara a chi la sbatteva con più forza, cambiando ogni tanto il posto, ma senza mai darle un attimo di tregua.
“Sdraiati !” le ordinò Bartolo invitandomi a mettermi in piedi vicino a lui
Non appena lei si mise con la schiena sul letto, l'uomo le fu sopra mettendole di fatto i testicoli davanti alla bocca ed il pene fra le tette.
“Scopala.” mi disse dopo averle preso le gambe per tenerle ben aperte. “Tanto non può dire nulla.”
“Certo che hai trovato una gran bella troia.” gli risposi infilando il fallo nella passera della donna “Però perchè non ce la scopiamo insieme, tanto non credo proprio che sarebbe la prima volta.”
“Hai ragione e poi non l'ho mai divisa con nessuno.”
Bartolo si sdraiò quasi al centro del letto per poi far salire sopra di lui Simona, che ebbe ben più d'un attimo d'esitazione ben sapendo a cosa andava incontro. Ciò nonostante s'impalò sulla mazza del comune amante, per poi piegarsi un po' in avanti per facilitare la mia penetrazione. Non volendole fare troppo male, coprii di saliva due dita prima d'infilargliele nel retto, ma quando la vidi gemere come prima, non ebbi più alcuna remora, e poggiai la punta del fallo contro il suo buchetto.
La parte che simulava la cappella entrò senza troppa difficoltà, e la lasciai dentro per un po', anche per farle credere che sarei stata dolce nel sodomizzarla. Quando infatti la vidi quasi rilassarsi, l'afferrai per i capelli e spinsi dentro il fallo con tutta la forza che avevo, facendola urlare per il dolore.
“Ahi così mi spacchi in due il culo !” mi disse cercando anche di divincolarsi.
“Stai zitta altrimenti t'inculiamo in due.” le risposi dandole una sonora pacca su una chiappa “Tanto lo so che stai già godendo cagna che non sei altro.”
La donna comprese che era del tutto inutile provare a ribellarsi, e non le rimase che lasciarsi andare aspettando che il dolore si trasformasse in piacere. Dopo infatti Simona riprese a gemere, non sapendo che non era nelle mie intenzioni farla godere troppo. Così sfilai il fallo dal buchetto per farlo scivolare sopra la mazza di Bartolo, allargandole ancor di più la passera.
Con mia grande sorpresa Simona iniziò ad urlare, ma non per il dolore come pensavo io, ma dal gran piacere che stava provando, cercando addirittura anche lei di spingere per godere ancora di più.
“Cazzo quanto sei troia !” esclamai ancora un po' stupita da quel che stava accadendo “Vediamo quanto ci metti a venire.”
Iniziai a cambiare continuamente porta del piacere nella quale infilare lo strap-on, con Simona che ormai urlava frasi senza senso. Non ci volle neanche molto a farle avere l'orgasmo, e lasciarmi così poter godere della gran mazza di Bartolo. Mi tolsi quindi la protesi per poi far sdraiare Simona sul letto e mettermi sopra di lei, quasi schiacciandole la faccia con la passera.
“Vuoi che anch'io ti preghi di scoparmi ?” dissi all'uomo quasi sfidandolo a prendermi.
“Con te non c'è bisogno.” mi rispose Bartolo infilandomi la mazza nella passera “Anche perchè forse sei più puttana di lei.”
Lui iniziò a scoparmi di gran carriera, mentre Simona mi faceva ben sentire la lingua intorno a bastone che mi stava trapanando. Eccitata com'ero mi dovetti quasi sforzare di non venire subito, volendomi gustare il più possibile il cazzo di Bartolo, che si dimostrò per l'ennesima volta, un gran stallone.
Più lui mi sbatteva, più io volevo che non si fermasse, e come lui neanche Simona che sembrava un demonio con quella lingua che li dava piacere, la dove non arrivava la mazza di Bartolo. Arrivai all'orgasmo poco prima dell'uomo, così potei farlo venire sul volto di Simona per poi leccare il suo seme e condividerlo con la mia nuova amica.
“Posso darti un passaggio ?” chiesi a Simona dopo che ceravamo entrambe rivestite.
“Magari, così non prendo l'autobus.” mi rispose con un certo sollievo.
Salutammo entrambe Bartolo, e non appena si chiusero le porte dell'ascensore dietro di noi, spinsi la donna verso un angolo, per poi baciarla in bocca. Lei aprì subito le labbra, cercando la mia lingua, per dar via ad un breve ma perverso gioco, che finì solo quando giungemmo al piano terra.
Per tutto il viaggio lei mi racconto di come fosse la fidanzata di un uomo buono solo a pagare i conti.
“Tony non è impotente o altro, solo non è neanche lontanamente paragonabile ad uno come Bartolo, insomma fa il compitino e nulla più, e il problema non è che sia solo un po’ scarso in quanto a cazzo. A me piace l'uomo che sa essere maschio, che prenda l'iniziativa e che mi faccia sentire donna, ovviamente senza esagerare, come voler fare del sadomaso che proprio è qualcosa che non capisco e non mi piace. Vorrei anche che Tony capisse che è un disastro, ma allo stesso tempo ho paura di perderlo.” mi disse volendomi spiegare la sua situazione sentimentale.
“Avrai già capito che con me non ci s'annoia, e se vuoi saprò organizzare qualcosa che da un lato renda il tuo ragazzo consapevole della sua situazione, e dall'altra non lo faccia scappare, però devi avere fiducia in me.” le risposi poco prima d'arrivare davanti casa sua.
“Va bene mi hai convinta, anche perchè sono stanca di questa situazione fatta di mezze verità e troppe bugie. Però dimmi cos'hai in testa, anche perchè dovrei 'preparare' Tony.”
Le spiegai la mia idea, rimanendo però nel generico, ma tanto le bastò per lasciarmi il suo numero per farle sapere dove e quando ci saremmo riviste.
Tornando verso casa pensai a com’era stato facile trovare donne ben disposte a rapporti non proprio convenzionali, e di quanto mi divertiva organizzare incontri dove potevo dar sfogo ad ogni mia più perversa fantasia.
“Tony preparati a diventare cornuto e contento.” dissi a me stessa “Ma del resto con me o sei uno stallone o finisci a leccarmi i piedi.”
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
"Ti ricordi quando stavi sistemando quest’appartamento ?" gli chiesi mentre ci stavamo rivestendo.
"Si perchè ?"
"Ti devo confessare che un giorno ho origliato quello che vi siete detti tu e quell'amico che ti stava aiutando. Quello che però mi ha più colpito, è di come parlavi se non ricordo male, di una certa Simona, che m'è sembrata di capire è una che ti scopi quando vuoi."
"Ah quella." mi rispose passandosi una mano sul mento "Vedi quelle come lei vogliono non tanto fare sesso, un po' come vuoi tu, ma essere a completa disposizione del loro maschio. Non che sia una masochista o cose del genere, però se le propongo qualcosa d'insolito non dice mai di no."
"Però ! Credi che le piacerebbe una cosa a tre, così la mettiamo sotto in due ?" gli chiesi già immaginando la risposta.
"Perchè no. Anzi sai che faccio ? La chiamo così ci mettiamo d'accordo senza perder tempo."
Bartolo chiamò la sua amica, la quale fu ben felice di avere un rapporto anche con me, solo chiese d'incontrarci in casa del nostro comune amico, perchè le era più comodo. Così ci accordammo per il tardo pomeriggio del giorno seguente, e non mi rimase che farmi dare l'indirizzo di Bartolo, per poi congedarlo.
Arrivai da Bartolo con qualche minuto di ritardo, e non solo lui non mi disse nulla, ma mi condusse subito in camera dove ci aspettava Simona, che era sdraiata quasi a bordo del letto, con indosso solo un paio di mutandine bianche alquanto trasparenti.
Rimasi sorpresa nel trovare non una ragazza, ma una donna sulla trentina, bene in carne ma senza esser affatto grassa, che quasi emanava sesso da ogni poro della sua pelle.
"Monica lei è Simona." mi disse Bartolo indicandomi la donna come se ce ne fosse bisogno "Devi sapere che la 'signora' sta con uno sfigato che le paga tutti i conti, per poi mettergli le corna con chiunque la scopi come si deve."
In quelle parole ritrovai molto di me, che in fondo non ero certamente meglio di quella donna, essendo anch'io fidanzata con un uomo che non poteva darmi alcun piacere fisico, lasciando quel compito ad altri.
"Fate come se non ci fossi." dissi loro accomodandomi su una poltroncina vicino ai piedi del letto
"Voglio vedere cosa fai con una disposta a tutto pur di godere."
Bartolo non perse un secondo e tirò fuori la sua gran mazza, che Simona prese subito in bocca.
"Brava succhiami il cazzo." disse lui togliendosi la maglietta "Se fai la brava non ti rimando a casa come l'altra volta."
"Perchè cos'hai fatto ?" chiesi con una certa curiosità.
"L'ho fatta andare dal cornuto non solo senza mutande, ma con la fica e il culo pieni di sborra, tanto quello è così cretino che non s'è accorto di nulla."
"Oh mio Dio ma è proprio un coglione !" esclamai divertita "Scommetto che non gliela mai messo nel culo."
Simona non mi rispose, ma compresi che avevo centrato il bersaglio, mentre Bartolo continuava a raccontarmi particolari a dir porco perversi del loro rapporto. Alla donna infatti piaceva un certo tipo di dominazione mentale, fatta più di situazioni scabrose che di vero e proprio sadomasochismo.
Lui infatti l'aveva scopata per esempio nei camerini di un grande centro commerciale, o trovandola nello stesso ristorante dove stava cenando con amici, nei bagni di quel locale per poi rimandarla come se nulla fosse dal suo ragazzo.
"Adesso basta parlare." disse repentinamente l'uomo "Togliti quelle cazzo di mutande perchè voglio fotterti."
La donna obbedì ma lui non fece ciò che le aveva a modo suo promesso. Bartolo infatti fece cadere un po' di saliva proprio sulla passera di Simona, per poi strusciarci sopra la mazza.
"Mm cos'aspetti a mettermelo dentro." mormorò la donna visibilmente eccitata.
"Che me lo chiedi come voglio io." le rispose Bartolo.
"Voglio che mi chiavi come vuoi tu, fammi sentire donna come quel coglione di Tony non sa fare. Dammi il tuo cazzo e mettilo dove vuoi, basta che mi fai godere."
Soddisfatto della risposta della donna, Bartolo la penetrò con notevole irruenza, ma lei non disse nulla, anzi prese a gemere con sempre maggior intensità. Il vedere i due amanti mi fece eccitare tanto che iniziai a spogliarmi, togliendomi subito la camicetta e la gonna.
"Mettiti a pecora, così Monica può vedere come ti ballano le tette quando ti scopo." disse Bartolo a Simona, dopo aver fatto un passo indietro.
Non appena lei si mise carponi, l'uomo la prese da dietro, affondando con forza i colpi, tanto che per un attimo ebbi quasi paura che si staccassero i seni. Nonostante ciò la donna non protestò in alcun modo, dandomi la certezza che le piacesse moltissimo essere trattata in quel modo. A quel punto non mi rimase che slacciarmi il reggiseno e sfilarmi le mutandine, per potermi finalmente toccare la passera ormai bagnatissima, e godere così appieno di quello spettacolo.
"Ti dispiace se la scopo anch'io ?" chiesi a Bartolo quando mi resi conto che non potevo più rimanere passiva davanti a loro.
"E come fai ?" mi domandò a sua volta incuriosito l'uomo.
"Con questo." gli risposi prendendo uno strap-on che mi ero portato da casa dalla borsa.
"Tu girati." disse allora Bartolo rivolgendosi alla donna "Voglio proprio vederti sbattere dalla mia amica."
Simona obbedì non ben poca convinzione, e non appena finii di fissarmi lo strap-on alla vita, mi misi dietro di lei e l'afferrai saldamente per i fianchi. Avendo la passera già ben aperta non ebbi alcuna difficoltà a farle entrare il fallo fra le gambe, per poi iniziare a scoparla né più né meno di come aveva fatto Bartolo sino a poco prima, che nel frattempo le aveva chiuso la bocca infilandoci dentro la mazza. Simona si trovò fra due fuochi, che quasi facevano a gara a chi la sbatteva con più forza, cambiando ogni tanto il posto, ma senza mai darle un attimo di tregua.
“Sdraiati !” le ordinò Bartolo invitandomi a mettermi in piedi vicino a lui
Non appena lei si mise con la schiena sul letto, l'uomo le fu sopra mettendole di fatto i testicoli davanti alla bocca ed il pene fra le tette.
“Scopala.” mi disse dopo averle preso le gambe per tenerle ben aperte. “Tanto non può dire nulla.”
“Certo che hai trovato una gran bella troia.” gli risposi infilando il fallo nella passera della donna “Però perchè non ce la scopiamo insieme, tanto non credo proprio che sarebbe la prima volta.”
“Hai ragione e poi non l'ho mai divisa con nessuno.”
Bartolo si sdraiò quasi al centro del letto per poi far salire sopra di lui Simona, che ebbe ben più d'un attimo d'esitazione ben sapendo a cosa andava incontro. Ciò nonostante s'impalò sulla mazza del comune amante, per poi piegarsi un po' in avanti per facilitare la mia penetrazione. Non volendole fare troppo male, coprii di saliva due dita prima d'infilargliele nel retto, ma quando la vidi gemere come prima, non ebbi più alcuna remora, e poggiai la punta del fallo contro il suo buchetto.
La parte che simulava la cappella entrò senza troppa difficoltà, e la lasciai dentro per un po', anche per farle credere che sarei stata dolce nel sodomizzarla. Quando infatti la vidi quasi rilassarsi, l'afferrai per i capelli e spinsi dentro il fallo con tutta la forza che avevo, facendola urlare per il dolore.
“Ahi così mi spacchi in due il culo !” mi disse cercando anche di divincolarsi.
“Stai zitta altrimenti t'inculiamo in due.” le risposi dandole una sonora pacca su una chiappa “Tanto lo so che stai già godendo cagna che non sei altro.”
La donna comprese che era del tutto inutile provare a ribellarsi, e non le rimase che lasciarsi andare aspettando che il dolore si trasformasse in piacere. Dopo infatti Simona riprese a gemere, non sapendo che non era nelle mie intenzioni farla godere troppo. Così sfilai il fallo dal buchetto per farlo scivolare sopra la mazza di Bartolo, allargandole ancor di più la passera.
Con mia grande sorpresa Simona iniziò ad urlare, ma non per il dolore come pensavo io, ma dal gran piacere che stava provando, cercando addirittura anche lei di spingere per godere ancora di più.
“Cazzo quanto sei troia !” esclamai ancora un po' stupita da quel che stava accadendo “Vediamo quanto ci metti a venire.”
Iniziai a cambiare continuamente porta del piacere nella quale infilare lo strap-on, con Simona che ormai urlava frasi senza senso. Non ci volle neanche molto a farle avere l'orgasmo, e lasciarmi così poter godere della gran mazza di Bartolo. Mi tolsi quindi la protesi per poi far sdraiare Simona sul letto e mettermi sopra di lei, quasi schiacciandole la faccia con la passera.
“Vuoi che anch'io ti preghi di scoparmi ?” dissi all'uomo quasi sfidandolo a prendermi.
“Con te non c'è bisogno.” mi rispose Bartolo infilandomi la mazza nella passera “Anche perchè forse sei più puttana di lei.”
Lui iniziò a scoparmi di gran carriera, mentre Simona mi faceva ben sentire la lingua intorno a bastone che mi stava trapanando. Eccitata com'ero mi dovetti quasi sforzare di non venire subito, volendomi gustare il più possibile il cazzo di Bartolo, che si dimostrò per l'ennesima volta, un gran stallone.
Più lui mi sbatteva, più io volevo che non si fermasse, e come lui neanche Simona che sembrava un demonio con quella lingua che li dava piacere, la dove non arrivava la mazza di Bartolo. Arrivai all'orgasmo poco prima dell'uomo, così potei farlo venire sul volto di Simona per poi leccare il suo seme e condividerlo con la mia nuova amica.
“Posso darti un passaggio ?” chiesi a Simona dopo che ceravamo entrambe rivestite.
“Magari, così non prendo l'autobus.” mi rispose con un certo sollievo.
Salutammo entrambe Bartolo, e non appena si chiusero le porte dell'ascensore dietro di noi, spinsi la donna verso un angolo, per poi baciarla in bocca. Lei aprì subito le labbra, cercando la mia lingua, per dar via ad un breve ma perverso gioco, che finì solo quando giungemmo al piano terra.
Per tutto il viaggio lei mi racconto di come fosse la fidanzata di un uomo buono solo a pagare i conti.
“Tony non è impotente o altro, solo non è neanche lontanamente paragonabile ad uno come Bartolo, insomma fa il compitino e nulla più, e il problema non è che sia solo un po’ scarso in quanto a cazzo. A me piace l'uomo che sa essere maschio, che prenda l'iniziativa e che mi faccia sentire donna, ovviamente senza esagerare, come voler fare del sadomaso che proprio è qualcosa che non capisco e non mi piace. Vorrei anche che Tony capisse che è un disastro, ma allo stesso tempo ho paura di perderlo.” mi disse volendomi spiegare la sua situazione sentimentale.
“Avrai già capito che con me non ci s'annoia, e se vuoi saprò organizzare qualcosa che da un lato renda il tuo ragazzo consapevole della sua situazione, e dall'altra non lo faccia scappare, però devi avere fiducia in me.” le risposi poco prima d'arrivare davanti casa sua.
“Va bene mi hai convinta, anche perchè sono stanca di questa situazione fatta di mezze verità e troppe bugie. Però dimmi cos'hai in testa, anche perchè dovrei 'preparare' Tony.”
Le spiegai la mia idea, rimanendo però nel generico, ma tanto le bastò per lasciarmi il suo numero per farle sapere dove e quando ci saremmo riviste.
Tornando verso casa pensai a com’era stato facile trovare donne ben disposte a rapporti non proprio convenzionali, e di quanto mi divertiva organizzare incontri dove potevo dar sfogo ad ogni mia più perversa fantasia.
“Tony preparati a diventare cornuto e contento.” dissi a me stessa “Ma del resto con me o sei uno stallone o finisci a leccarmi i piedi.”
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