Il risveglio di insani desideri 4

di
genere
incesti

Nei giorni che seguirono io e mia madre sprofondammo in un vortice di lussuria senza eguali. Per un paio di settimane buone la mia vita si svolse tra il lavoro e le mura domestiche. Facevamo sesso in continuazione, la scopavo e inculavo, mi regalava appassionati pompini e ci abbandonavamo ad estenuanti 69, le sborravo in faccia, sulle tette e sulla pancia. Mi ero procurato alcuni falli artificiali con i quali mi aiutavo, e soprattutto mi piaceva quando glieli mettevo uno nella fica e uno nel culo e con le mie stesse mani glieli facevo scorrere dentro guardandola godere come una vacca. Nei sexy shop avevo anche acquistato indumenti sexy che le facevo indossare: gonne cortissime e strettissime in pelle, body e corpetti, vestagliette sexy, reggicalze eccitanti, reggiseni a balconcino e stivali sopra al ginocchio con tacchi a spillo. Vedere una 61enne con i capelli grigi, per giunta rotondetta e appesantita nelle forme così conciata, era per me uno spettacolo che bastava da solo a farmi arrapare come bestia. A volte mettevamo nel lettore cd dei film hard, li guardavamo e li commentavamo insieme eccitandoci prima di dare sfogo alle nostre perverse passioni. Un sabato pomeriggio avevamo da poco iniziato la visione di uno di questi film hard e stavamo già toccandoci a vicenda sul divano. Mamma indossava solo un body nero traforato che lasciava vedere le enormi poppe senza reggiseno e le calze con reggicalze, e io ero già con il cazzo fuori e le avevo sganciato le clips del body tra le gambe per farle un ditalino, quando sentimmo suonare alla porta. Sapevamo che non poteva essere nessuna delle mie sorelle, così spegnemmo la tele, mamma andò nella sua stanza perché non poteva farsi trovare in quelle condizioni, e io mi ricomposi ed andai ad aprire. Mi vidi davanti un ragazzo di colore con un borsone sulle spalle che tentava una vendita porta a porta, e immediatamente scattò nella mia mente la più perversa e depravata delle idee. Lo feci accomodare e dissi di aspettare un attimo. Andai da mia madre e le chiesi di venire così come si trovava. Lei mi guardò interdetta e avendo capito le mie intenzioni, con un sorriso malizioso, mi diede del depravato e mi seguì. Quando quel giovane vide mia madre con quell’abbigliamento strabuzzò gli occhi senza riuscire a toglierle lo sguardo di dosso. La fissava visibilmente arrapato e mia madre stava al gioco comportandosi da perfetta zoccola. Io calcai sull’acceleratore, e mentre il giovane mostrava gli oggetti che voleva vendere, ma senza distogliere lo sguardo dal corpo di mia madre che stava seduta davanti a lui, io le andai dietro e cominciai a palparle sfrontatamente le tette. Il ragazzo non riusciva più a parlare (chissà da quanto tempo non scopava), e così, continuando a manipolare le tette di mia madre, dissi rivolto a lui
-credo che questa zoccola più che gli oggetti che hai nella borsa è interessata a quello che hai nei pantaloni. Fossi in te glielo farei vedere.
Il ragazzo non ci pensò un attimo, si alzò e tirò fuori un cazzo di notevoli dimensioni. Allora tirai fuori dalla tasca un preservativo che avevo preso dal cassetto quando andai a chiamare mia madre, e lo porsi proprio nelle mani di mamma. Perché è vero che volevo vederla posseduta da quel ragazzo di colore, ma in questi casi la prudenza è d’obbligo. Mia madre, ancora seduta davanti a lui, glielo infilò e lo prese in bocca. A quel punto le misi le mani sotto le ascelle e la feci alzare. Mamma si trovò così piegata a novanta gradi, con quel cazzone in bocca e il culo all’aria. Tirai fuori anche il mio uccello e glielo infilai tra le cosce, nella fica già sbrodolante. Ma come detto volevo vederla montata da quel nero, così mi sfilai e le dissi di farsi scopare. Mamma si mise a gambe aperte sul divano e quel ragazzo la montò e glielo schiaffò tutto dentro. Vedevo il viso di mia madre trasformarsi in smorfie di assoluto piacere, e io per farla godere di più le palpavo le tette, strizzavo i capezzoli e le infilavo la lingua in bocca. Ad un tratto le sussurrai nell’orecchio di farselo mettere nel culo, così lei si sfilò e si mise a pecora sul divano. Vidi quel grosso cazzo penetrare completamente il buco del culo di mia madre, e ormai arrapatissimo mi misi davanti a lei e glielo infilai in bocca. Mia madre me lo succhiava con voracità mentre quel grosso cazzo le andava su e giù nelle viscere sempre più velocemente. Con rantoli animaleschi quel ragazzo venne nel preservativo, e io mi lasciai finalmente andare e scaricai nella gola di mia madre tutto lo sperma che avevo accumulato nei coglioni. A quel punto acquistammo dal ragazzo un oggetto insignificante e lo congedammo. Rimasti soli mia madre mi disse
-stai facendo di me una puttana depravata e perversa, e la cosa preoccupante è che mi piace. E dire che in tutti questi anni avevo messo la topa in pensione, chi l’avrebbe detto che alle soglie della vecchiaia mi sarei trovata in questo turbine di sesso.
Io la baciai in bocca e risposi
-mamma, sei la migliore amante che un uomo possa desiderare. Starti dentro è la cosa più bella che mi potesse capitare, e voglio darti tutto il piacere del mondo.
Le parole lasciarono il posto ai fatti, e facemmo sesso tutto il giorno interrompendoci solo per la cena.
scritto il
2012-05-10
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