Mio scopo mio cognato.

di
genere
tradimenti

Raccolgo i capelli in una coda alta mentre sento Giovanna gridare a suo marito. Come al solito stanno di nuovo litigando e se non fosse per i miei, che praticamente mi hanno costretta a vivere in questa casa, sarei già andata via da un pezzo.
Ogni giorno non fanno altro che litigare, urlarsi contro, è il più delle volte la mia amata sorellina scarica la sua rabbia anche su di me.

Esco da bagno sbuffando. Rivolgo lo sguardo verso Adam, che sembra un cucciolo tristissimo in questo momento, e poi vedo Giovanna girarsi nella mia direzione prima che io possa anche solo fare un passo.

«Matilde!» Mi grida addosso. «Vedi di prepararti entro mezz’ora al massimo! Io devo correre al lavoro e tu devi andare insieme ad Adam a vedere questa casa vicino al mare.»

Giusto! «Ma dista due ore..» mi lamento. Non ho assolutamente voglia di passare tutto quel tempo in macchina, senza contare che poi ci sono altre sue ore di viaggio per il ritorno. «Non può andare solo lui?»

«No!» borbotta lei, con quel suo tono malvagio come al solito. «In vacanza con noi ci vieni anche tu quindi ti darai un po’ da fare.»

Evito di rispondergli, perché altrimenti inizierebbe una lunga discussione che finirebbe nell’ennesima lite, e rientro in camera a sistemare alcune cose che potrebbero servirmi in uno zainetto.

Alla fine Giovanna va a lavoro e io e Adam, dopo aver aspettato per quasi un ora che si preparasse, saliamo in auto e ci avviamo verso la costa.

Il viaggio è lungo, noioso e silenzioso. Adam ascolta musica di merda e il mio telefono ha solo il dieci per cento di batteria. Sonnecchio un po’ e alla fine, quando arriviamo, è lui a svegliarmi.

La casa che mi si para davanti, anzi, la villetta oserei dire, è veramente qualcosa di pazzesco, lussuoso e sfarzoso. Si affaccia proprio sulla spiaggia. Spalanco gli occhi ed entro subito dopo che lui apre il cancello e la porta.

È una villa un po’ isolata. Nel giardino c’è una iacuzzi e la casa si divide in due piani. Nel primo c’è un enorme cucina collegata a un’altrettanta enorme salone, i mobili sono in stile moderno, tutti sul bianco e nero. E infine c’è un signor bagno, con gli stessi toni del resto della casa. Il secondo piano, invece, si dividi in due stanze con bagni personali.

«Che ne dici?» Adam mi guarda mentre io sono ancora a bocca aperta per la sfarzosità di questa casa. «È una bella casa si.. Ma dici che potrebbe piacere a Giovanna?»

Pensandoci direi proprio di no. È completamente l’opposto del suo “stile”, però sti cazzi! «Giò non capisce proprio un cazzo di case!» ammetto guadagnandomi una sua occhiata sconcertata. «Prendiamo questa, è perfetta!»

«Non saprei..» biascica lui, indeciso.

«Possiamo almeno passare la giornata qui?» gli chiedo speranzosa. Sono le dieci del mattino e mia sorella non rientrerà prima di questa notte, noi potremmo tornare questa sera e passare una bella giornata. «Avanti Adam!»

Alla fine, anche se indeciso, annuisce e sorride. «Facciamo un giro in città e prendiamo un costume almeno.» borbotta alzando gli occhi al soffitto.

Il giro in città dura pochissimo. Prendiamo telo e costumi, insieme anche a qualcosa da mangiare, e torniamo alla villa.
Sono così eccitata all’idea di questa giornata che iniziò a togliere la maglietta ancor prima di chiudermi in una delle camere. Adam però non ci fa caso e inizia a prepararsi raggiungendomi poi in spiaggia.

Il sole mi brucia la pelle e più volte becco mio cognato con lo sguardo sul mio corpo. Ad un certo punto, mentre sono stesa a prendere il sole e lui esce dall’acqua, mi rendo conto di quando anche lui sia bello. Ha un fisico scolpito, muscoli al posto giusto.. Un corpo quasi sprecato con Giovanna, che so per certo, visto le loro litigate, che non gli da le attenzioni che merita.

Passo il resto della mattina a sognare il suo corpo caldo a contatto con il mio. L’idea di me e lui, con i nostri corpi appiccicati, inizia anche ad eccitarmi un po’.

Torniamo nella villa verso le due. Quando Adam si allontana dal tavolo per parlare al telefono con mia sorella io ne approfitto per scoprirmi un po’ il seno e suscitare qualche reazione in lui.

Il sole cocente deve avermi dato alla testa, lo so, ma nonostante so che sia la cosa più sbagliata del mondo non riesco proprio a reprimere la voglia che inizia a impossessarsi di me.

Adam torna al tavolo e continua a mangiare. Quasi si strozza con un pezzo di pollo quando si accorge che ho quasi completamente scoperto il seno. Fingo di non essermene accorta e continuo a mangiare.

Mi offro di sparecchiare quando finiamo, approfittandone per sculettare un po’ davanti a lui prima che Adam decida di salire al piano di sopra a riposare un po’.

Sbuffando lancio le vaschette nel lavandino e sbuffando silenziosamente raggiungo anche io una delle camera. Porto per la più piccola visto che lui avrà quasi sicuramente preso la grande, ma quando apro la porta e lo trovo a smanettare la sue erezione mi rendo conto che non è così.

Rimango sulla soglia per qualche istante, con occhi spalancati è una strana sensazione al basso ventre, prima di riprendermi da quella specie di shock e tornare alla realtà.

Adam si copre immediatamente e si alza. Ha il fiato corto mentre, imbarazzato, cerca di giustificarsi. «I-io non.. P-pensavo che tu.. Non ti ho sentita arrivare.» balbetta alla fine. «Scusa ma-.»

Con un gesto della mano, e un sorrisetto malizioso, lo zittisco. «È una cosa normale.» dico, facendo qualche passo dentro la stanza. «Tutti si masturbano,» Mi siedo sul letto e accavallò le gambe regalandogli una meravigliosa vista del mio sedere, oltre che del seni ancora poco coperto. «lo faccio anche io.»

I suoi occhi si allargano paurosamente. Lo sento deglutire ma io non riesco a fare a meno di rivedere lui che si masturba nella mia mente. Ad un certo punto sono persino costretta a stringere le gambe per il formicolio che sento li in mezzo.

«Uhm.. O-okay.» balbetta Adam. «Allora.. Allora io prendo l’altra stanza.» fa, e prima ancora che io possa rispondere, esce dalla stanza e cammina lungo il corridoio.

Qualsiasi altra persona mi sarebbe saltata addosso, o almeno avrebbe ammiccato in cerca di una mia qualsiasi reazione, ma ovviamente, con la fortuna che ho, non Adam!

Mi alzo dal letto sospirando bruscamente e percorro il corridoio con passo svelto e pesante. Apro di scatto la porta della sua camera e lui sobbalza dal letto.

«Che.. che succede?» mi chiede, spaventato.

Cerco di farmi venire subito qualcosa in mente, poi ecco l’illuminazione. «Ho preso una crema per le scottature stamattina.. me la spalmeresti sulla schiena per favore?»

Adam annuisce a disagio e io dentro di me ghigno.
Ovviamente non ho nessuna crema per le scottature ma ne ho sempre una con me, quindi la afferro dallo zainetto e torno da lui. Mi corico sul letto a pancia in giù e slaccio il peso di sopra del bikini.

«Su tutta la schiena per favore.. mi sento andare a fuoco..» mormoro con tono un po’ malizioso. «Il sole era davvero forte..»

Adam non risponde ma subito dopo inizia a massaggiarmi la schiena stando ben attento a non toccare punti che non dovrebbe. Mi godo il massaggio con qualche apprezzamento provocante che esce quasi involontariamente. Gemo di proposito e lui continua, ignaro di quello che in realtà vorrei toccasse con le sue mani.

«Dopo ti rendo il favore.» mormoro dopo poco. «Un po di crema non ti farà male.»

«No, non-.»

«Invece si.» insisto. «Sei proprio bravo comunque.»

Mio cognato in risposta fa una risatina imbarazzata e dopo qualche altro minuto gli chiedo di allacciarmi il costume e quasi devo costringerlo a coricarsi per farsi massaggiare.

Spalmo un quantitativo eccessivo di crema e mi siedo sul suo fondoschiena, iniziando a massaggiare le sue spalle muscolose. Nonostante non sia del mestiere devo ammettere di cavarmela egregiamente visti i suoi mugolii di apprezzamento.

«Hai male qui?» gli chiedo toccando un punto sotto la scapola, quando lui geme di dolore.

«Un po.» ammette.

Cerco di massaggiarlo più delicatamente e poi scendo al bordo del costume per poi risalire. Massaggio i lati della schiena, sui fianchi, e sento un’altro formicolio in mezzo alle gambe quando, andando verso la pancia, li infilo leggermente dentro il costume e lui rabbrividisce.

«Girati adesso.» gli dico. «Ho visto che sei parecchio scottato sul torso.»

Sto palesemente mentendo ma lui si gira comunque, sorridendo in un modo del tutto genuino, e io mi metto di fianco a lui. Gli sorrido prima di prendere la crema e versargliene un po’ addosso.

Inizio a spalmarla e lui chiude quasi subito gli occhi. Né approfitto per osservarlo un po’ meglio e l’occhio si sposta subito verso il suo sesso. Spalmo la crema per un po’, poi mi siedo in mezzo le sue gambe provocandogli un gemito strozzato e cerco di non guardarlo quando lui mi guarda con occhi spalancati.
Continuo a massaggiarlo concentrandomi un po’ di più sui capezzoli, che si induriscono quasi subito, e fingendo di non farlo con malizia inizio a muovere lentamente i fianchi.

Lo sento pian piano sempre più duro, e dentro di me sorrido soddisfatta per quella reazione. Poi mi sposto più in basso con il sedere e gli massaggio per poco la pancia, facendo entrare i polpastrelli sotto il suo costume, finché alla fine, eccitata e senza pensare più a niente, gli infilo una mano completamente dentro e gli tocco l’erezione ormai evidente.

Adam si mette subito a sedere e fa un verso strozzato. «Cosa.. Che stai facendo?» Quasi urla ma io invece di rispondergli lo spingo per far sì che si corichi e poi lo guardo negli occhi mentre mi mordo il labbro inferiore e con la mano entro di nuovo nel suo costume.

Gli afferro l’erezione di marmo e inizio a pompare lentamente mentre con l’altra mano cerco di sfilargli il costume. Quando ci riesco mi lecco le labbra davanti a quel ben di Dio e con il pollice gli sfioro la punta facendolo ansimare.

«Matilde.. non dovresti-.» cerca di dire, eccitato.

Io mi sento un lago in mezzo alle gambe. Sono così bagnata che sono certa che se ne sia accorto anche lui. «Ssh,» lo interrompe, inarcando un angolo della bocca in un sorriso sfacciato. «goditi il massaggio.»

Gli afferro l’erezione con entrambe le mani e inizio a masturbarlo ad un ritmo più veloce, godendomi ogni suono che esce dalla sua bocca.

«Cazzo.. Maty!» ansima senza fiato quando, di nuovo, gli passo il pollice sulla punta bagnata. «Sono così duro..» afferma.

Con una mano mi slaccio il pezzo di sopra del bikini e lo lancio atterra mentre continuo a muovere la mano su e giù sempre più velocemente. Gli regalo la vista del mio seno mentre me ne strizzo uno e lui risucchia un respiro profondo.

È così eccitato.. E lo sono anche io.

Con una voglia improvvisa del suo cazzo mi abbassa e inizio a leccargli la punta. Sento i muscoli delle sue gambe tendersi a quel movimento, ma poi le rilassa appena la prendo in bocca.

«Merda… si!» geme.

Gliela succhio prima di scendere verso il basso e prendere in bocca il più possibile. Con la lingua accarezzo la sua pelle calda risalendo e poi torno di nuovo a infilarne il più possibile in bocca. Lo sento scendere fino in gola, quasi soffoco, poi torno su.

«Oddio!» Adam è in un bagno di sudore. È così eccitato ed eccitante che ha gli occhi chiusi e con la mano raggiunge la mia testa per spingermi di nuovo verso il basso e guidare i miei movimenti. «Così!» fa, con tono roco, mentre mi spinge con forza facendo entrare la maggior parte del suo cazzo nella mia bocca. «Si! Così!» Spinge i di chi verso di me e me lo infila completamente in gola, fino a farmi toccare le palle con le labbra. «Merda!»

Quando mi lascia andare glielo libero con uno schiocco della bocca e subito sfilo le mutande. «Adesso è il tuo turno.» affermo stendendomi.

Apro le gambe e Adam mi si fionda addosso. La sua lingua è così esperta e rude, e io così eccitata, che inizio a gemere fin da subito.

«Oddio!» urlo. Gli appoggio le mani tra i capelli e allargo di più le gambe mentre lo spingo verso il mio sesso eccitato. «Si Adam, cazzo!» gemo.

Mi succhia il clitoride e poi scende verso la mia fessura. Infila dentro un pezzo di lingua facendomi aumentare la voglia che ho e con le mani raggiunge i miei seni. Pizzica i capezzoli e mi succhia i liquidi.

«Merda quanto sei eccitata..» ansima sul mio sesso. «Prendi il preservativo dal mio portafogli.» mi ordina, facendo un cenno verso il cassetto.

Mentre lo apro lui torna a leccarmi la figa fradicia, rendendomi quasi impossibile trovarlo visto il piacere che mi travolge. Lo apro con i denti e lui si alza per raggiungermi. Glielo infilo sentendo il suo cazzo pulsare tra le mie mani, e poi mi fa mettere a cavalcioni.

«Che culo da urlo.» fa, sfiorandomi l’apertura con una mano. Io rabbrividisco e ansimo. «È un sacco di tempo che sogno di scoparti..»

«Fallo allora.» gemo spingendomi verso di lui. «Scopami Adam, perché io non aspetto altro.»

Quando la sua punta mi sfiora l’entrata un ansimo mi scappa dalle labbra. Le sue mani si posano quasi immediatamente sui miei fianchi, mi stringono e mi tengono immobile quando cerco di andargli di nuovo incontro per sentirlo dentro di me.

«Sii paziente.» dice, quasi ghignando.

«Scopami cazzo!» sbotto io.

Con un colpo secco si spinge completamente dentro di me, facendomi urlare. Sento le sue palle spingere sul mio clitoride è quello struscio mi fa eccitare ancora di più.

«Sei una Troia cazzo!» afferma tirandosi indietro. «Scoparti il marito di tua sorella..» Affonda di nuovo dentro di me, spingendo più a fondo possibile, lasciandomi senza fiato. «Dillo che sei Troia Matilde, dillo o non ti scopo!»

«Sono una Troia..» gemo. «Adesso Scopami Adam, Scopami come faresti con una Troia!»

Adam inizia a muoversi ad un ritmo veloce. Esce ed esce il suo cazzo dalla mia vagina vogliono più e più volte. Lo fa entrare tutto, fino in fondo, spingendo colpi secchi, e poi lo estrae, regalandomi sensazioni indescrivibili.

«Oh! Si Adam.. cazzo si!» urlo in preda al piacere. «Cazzo si!»

Sento la mia figa contrarsi sull’orlo dell’orgasmo, ma improvvisamwnfe si ferma e mi da un colpo abbastanza forte sulla natica.

«Non azzardarti a venire!» tuona con voce profonda. «Decido io quando potrai farlo.»

Annuisco e sobbalzo quando mi da un altro colpo, più forte del precedente.

«Adesso girati troia,» mi ordina. «voglio vederti squirtare.»

Obbedisco allargando le gambe e lo guardo piena di desiderio mentre infila due dita dentro di me e le muove prima di tirarle via di scatto.

«Ooh..» gemo. «Fallo ancora!»

Adam mi accontenta e ripete qual movimento un paio di volte. Infila le dita e io le sento proprio muoversi dentro di me, non ho più fiato in corpo talmente sto godendo.

«Adesso bagna questo letto cazzo!» Il suo movimento di fa più brusco e io inizio a versare un po’ di liquido sotto il suo sguardo soddisfatto. «Così brava.. fallo ancora!» mi ordina inserendo di nuovo le dita. Quanto le estrae inizio a bagnargli la mano.

«Oh mio Dio..» urlo, continuando, mentre lui continua a mettermi le dita dentro, a masturbarmi.

«Brava troia!» afferma alla fine, assestandosi uno schiaffo sul clitoride che pulsa eccitato. «Adesso ti scopo.»

Mi solleva i fianchi e con un colpo di reni affonda il suo cazzo nella mia figa. Mi tira verso di se mentre mi assesta colpi per precisi.

«Adam..» gemo a quel punto, incontrollata. «Oddio si! Sto… sto venendo..» Urlo ancora e genò come una dannata mentre lui mi assesta colpi più violenti. Fa uscire il suo cazzo e poi me lo rimette dentro con forza, spingendosi fino a farmi sentire le palle finché non rilascio l’orgasmo gridando fino a sentire la gola bruciare.

Adam lo sfilo velocemente da me, toglie il preservativo, e mi afferra per i capelli portandomi a sedere. Me lo infila in bocca con forza e affonda un paio di volte, imprecando per il piacere, finché i suoi schizzi caldi mi riempiono la bocca dopo un suo gemito grottesco.

«Cazzo Maty.. Adesso ingoia tutto, fa la brava puttana.»
scritto il
2021-12-15
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