La prima volta in sauna
di
Alexxxxxxxx
genere
gay
Erano passati alcuni mesi da quella prima volta e per tutto questo tempo non avevo più desiderato di farlo ancora. Era successo con Paolo, uomo di 38 anni o almeno così dichiarava di avere. Non era il mio tipo, si vestiva come un signore di 70 anni, non era carino e non sembrava curasse molto il suo aspetto. Però Paolo in fondo aveva altre qualità innegabili, era dolce, aveva un bel cazzo e sapeva veramente come trattare un ragazzino alle prime armi che aveva soltanto 19 anni.
Una mattina appena sveglio, ero veramente arrapato e pensavo di continuo a quel pomeriggio passato a scopare sul suo divano. Ero veramente combattuto se contattarlo nuovamente o lasciare che il mio desiderio si accontentasse delle sole fantasie che mi facevo. Ad un certo punto ero proprio fuori controllo, con il cazzo in tiro e la testa che mi scoppiava, presi così il telefono e gli scrissi se aveva voglia di vedermi di nuovo. Mi rispose poco dopo che voleva incontrarmi con molto piacere e che potevamo incontrarci nel pomeriggio, davanti allo stesso negozio che si trovava alla stazione, come la prima volta. Cominciai a farmi una sega con una mano e con l'altra a stimolarmi il buco, ero lì che immaginavo il suo grosso cazzone dritto e pulsante che entrva a fatica nella mia bocca. Sborrai in tempo record e una colata mai vista prima.
Quel pomeriggio andai al solito posto, e Paolo era già lì che mi aspettava. Ci salutammo e subito dopo ci siamo messi a camminare per uscire dalla stazione. Mi disse che questa volta voleva portarmi in un altro posto perché non poteva ospitare a casa sua. Chiesi allora dove era quest'altro posto e mi disse che voleva portarmi in sauna. Sinceramente ero molto ingenuo a quel tempo e non avevo mai sentito parlare di saune in città e come funzionassero. Mi disse che era un gay club dove c'era la possibilità di fare molte cose, sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, massaggi a pagamento e... fare sesso. Continuavo ad essere perplesso su questa situazione e per di più non ero dichiarato a quel tempo, anzi non capivo nemmeno chi o cosa fossi, e stare in un luogo dove potevano vedermi altre persone mi metteva in allarme. Mi disse che non dovevo preoccuparmi, che era un posto sicuro, che nessuno avrebbe abusato di me e che comunque chi si trovava lì non va di certo per fare solo attività da centro benessere, ma per scopare, si dichiarano etero ma la realtà è un'altra... Il ragionamento più o meno filava è mi lasciai convincere. Arrivammo davanti questo posto, una grande arcobaleno sulla porta di ingresso e un campanello a cui suonare. Entrammo e subito c'era una reception. Al bancone c'erano due bei ragazzzoni sorridenti che si occupavano della clientela in entrata e in uscita. Procediamo con la registrazione e venni subito confortato dal fatto che era fatta in modo totalmente anonimo. Ci chiedono allora il numero di ciabatte e ci danno un bracciale da mettere al polso con attaccata una chiave numerata, serviva per riporre i vestiti negli armadietti. Ci dirigiamo allora verso gli spogliatoi e cerchiamo i nostri numeri. Quella stanza era già piena di uomini nudi e mezzi nudi, chi era appena arrivato e si stava spogliando, chi chiacchierava in compagnia col solo asciugamano legato alla vita, chi sorseggiava una bevanda, sembrava un ambiente molto amichevole insomma. Comicnciai così a togliermi i vestiti e così anche Paolo, asciugamano legato e mi condusse all'interno di questa sauna. Davanti a me un bar carino, illuminato con tante luci colorate e qualche cliente mezzo nudo seduto sullo sgabello a conversare col barista. Mi portò in un altra stanza dove c'erano delle docce e di fronte l'idromassaggio. Entrammo a darci una bella lavata e subito dopo entrammo in vasca. Qualche ragazzo era già presente, chi si godeva le bolle e chi intanto scrutava i nuovi arrivati. Sembrava tutto molto interessante. Rimaniamo lì per qualche minuto e poi ricominciò il tour alla scoperta di questo luogo nuovo per me. Entrammo in sauna, in bagno turco e ovunque vedevo sguardi indiscreti e situazioni eccitanti, chi toccava il pacco ad altri chi palpeggiava culi, chi si toglieva l'asciugamano mostrando una bella mercanzia, chi limonava duro. Tutto molto strano per me ma molto arrapante. Paolo allora mi portò fuori, forse perché temeva che sarei rimasto lì con qualcuno altro. Mi trovai in un labirinto illuminato con luci soffuse perlopiù rosse. E su entrambi i lati di questo cunicolo tanti camerini dove appartarsi. "ti va di stare un po' da soli" mi disse. Feci cenno di sì con la testa. Entrammo dentro e cominciò subito a baciarmi e a ficcarmi la lingua giù per la gola. Era molto più irruento della volta precedente era palesemente voglioso di prendermi. Fa cadere l'asciugamano e mi chiese se potevo piegarmi per raccoglierlo ma mentre andavo giù me lo sbatte in bocca. Era grosso, lungo e venoso come lo ricordavo, un vero piacere per la mia bocca. Glielo succhiai a lungo e lui stavolta godeva veramente tantissimo, senza limiti. Nel frattempo in sottofondo sentivo anche altri uomini da altre parti del labirinto che gemevano e allora lui mi disse "senti come ci si diverte qui dentro? Vogliamo far sentire come godi bene agli altri?" Gli dissi allora che doveva cominciare con calma visto che comunque quella era soltanto la mia seconda volta. Mi disse di stare tranquillo che sapeva esattamente quello che stava facendo." mettiti a pecora che ti lavoro un po' il culo, così ti allarghi per prenderti il mio cazzo" E così feci, sentii subito la sua lingua calda che si appoggiava sulle mie chiappe pronta a scivolare vicino al mio buco del culo. Io inizialmente godevo a bassissima voce, mi vergognavo un po' a farmi sentire dagli altri ma lui mi disse di lasciarmi andare e di fregarmene in modo da godere di più. Lo ascoltai, lasciai andare ogni inibizione e detti sfogo al mio piacere. Intanto Paolo leccava a più non posso, entrava dentro con la lingua, strusciava il mento sul buco, metteva le dita dentro e le faceva riuscire sempre più umide. Mi sentivo super bagnato e fremevo dalla voglia di ricevere il suo pacco. Mise allora il preservativo mentre leccava ancora il mio culo, poi si staccò e cominciò a percuotere le mie chiappe col suo randellone durissimo. Strusciava la cappella tra di esse e intanto spingeva sul buco che piano piano si allargava ancora e ancora. Perdevo la testa e mentre tutto il locale sicuramente mi stava sentendo, lo prego di entrare e di fottermi e mi sentii subito perforare da quel bellissimo cazzo. Prima la cappella entrava ed usciva poi centimetro dopo centimetro ero pronto ad accoglierlo nel mio caldo forno e improvvisamente lo spinse giù, tutto d'un colpo fino in fondo. Continuava a godere sempre di più e io impazzivo dalla goduria con lui, gemevo a voce sempre più alta. Mi schiaffeggiava allora le chiappe mentre faceva su e giù dentro di me e mi chiedeva se mi piacesse, gli dissi di continuare a fare quello che voleva, se qualcosa non andava glielo avrei detto. Mi afferrò allora con le mani per le chiappe, le allargava per farci entrare dentro il suo cazzo e le stringeva di nuovo quando era tutto dentro, mi sentivo farcito a dovere. Intanto lo tirava fuori tutto e prendeva la mira per rientrare. Poi me lo faceva sentire solo in punta come per farmelo desiderare e dopo qualche minuto il suo intento era riuscito, lo presi con una mano gliela appoggiai sul culo e lo spinsi verso di me per farlo rientrare al caldo dove doveva stare. Mi disse che ero un fuoco dentro, così bollente che se continuava ancora sarebbe giunto il momento di sbrodare. Gli dissi che a me non fregava un cazzo e che poteva continuare a fare quello che stava facendo e se sborrava poteva farlo addosso o dove gli pareva. Il ritmo delle pompate aumentava sempre di più, godevamo entrambi come porci. A quel punto lo sfilo' dal mio culo rotto, tolse il preservativo e uno schizzo enorme lo sentivo arrivarmi su tutta la schiena e dopo aver sborrato si accascio' sul lettino dicendomi "scusa Alex ma dopo questo immenso piacere sono ko, ma se vuoi ti faccio venire". Lo guardai sorridendo ed esclamai scherzando "beh alla tua età è giusto fare delle pause, ma non ti preoccupare, per me è stato bello anche in questo modo". Sorrise anche lui, mi disse che a breve doveva andare via e di rimanere se volevo prendere altri cazzi e fare nuove esperienze. Andai fuori dal camerino e notai subito diversi individui proprio lì fuori, come se fossero incuriositi di vedere chi erano gli autori di tutto quel trambusto accaduto poco prima. Venne fuori anche Paolo e incontrò un bel tipo che conosceva che gli disse "ah, eravate voi a scopare di brutto lì dentro! Qui fuori c'era un bel fermento, tutti ad aspettare di vedere chi fossero gli autori di questa sonora trombata! E poi quanto gli hai dato a questo piccoletto carinissimo per venire con te?" Diventai viola dalla vergogna, non mi aspettavo di avere anche il pubblico fuori che mi aspettava e passare pure da troia marchettara. Filippo, così si chiamava, mi disse di non preoccuparmi che stava solamente scherzando dandomi una pacca sul culo palpeggiandolo un po' e che se volevo comunque era disponibile a fare il secondo round con lui. In quel momento gli dissi che stavo andando via, non sapevo come reagire e che nel caso sarebbe stato per la prossima volta. Io e Paolo nel frattempo ci dirigiamo verso gli spogliatoi e quando eravamo li a vestirci di nuovo mi disse "lo vedo che vorresti andare da Filippo, secondo me dovresti considerare l'offerta, è ben messo anche lui e poi è un bel figo a cui non si può dire di no". Mi fermai un attimo prima di continuare a mettere addosso altri vestiti, ci pensai quanto basta e dissi a Paolo "ok allora ci salutiamo qui, vado a farmi un altro giro e vediamo cosa succede". Mi disse di divertirmi senza pensieri e che da oggi in poi avevo a disposizione quel luogo segreto dove potevo sfogare le mie voglie a mio gusto e piacimento. Un ultimo saluto, un abbraccio e mi girai verso il bar pronto a rientrare e ad affrontare nuove avventure.
Una mattina appena sveglio, ero veramente arrapato e pensavo di continuo a quel pomeriggio passato a scopare sul suo divano. Ero veramente combattuto se contattarlo nuovamente o lasciare che il mio desiderio si accontentasse delle sole fantasie che mi facevo. Ad un certo punto ero proprio fuori controllo, con il cazzo in tiro e la testa che mi scoppiava, presi così il telefono e gli scrissi se aveva voglia di vedermi di nuovo. Mi rispose poco dopo che voleva incontrarmi con molto piacere e che potevamo incontrarci nel pomeriggio, davanti allo stesso negozio che si trovava alla stazione, come la prima volta. Cominciai a farmi una sega con una mano e con l'altra a stimolarmi il buco, ero lì che immaginavo il suo grosso cazzone dritto e pulsante che entrva a fatica nella mia bocca. Sborrai in tempo record e una colata mai vista prima.
Quel pomeriggio andai al solito posto, e Paolo era già lì che mi aspettava. Ci salutammo e subito dopo ci siamo messi a camminare per uscire dalla stazione. Mi disse che questa volta voleva portarmi in un altro posto perché non poteva ospitare a casa sua. Chiesi allora dove era quest'altro posto e mi disse che voleva portarmi in sauna. Sinceramente ero molto ingenuo a quel tempo e non avevo mai sentito parlare di saune in città e come funzionassero. Mi disse che era un gay club dove c'era la possibilità di fare molte cose, sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, massaggi a pagamento e... fare sesso. Continuavo ad essere perplesso su questa situazione e per di più non ero dichiarato a quel tempo, anzi non capivo nemmeno chi o cosa fossi, e stare in un luogo dove potevano vedermi altre persone mi metteva in allarme. Mi disse che non dovevo preoccuparmi, che era un posto sicuro, che nessuno avrebbe abusato di me e che comunque chi si trovava lì non va di certo per fare solo attività da centro benessere, ma per scopare, si dichiarano etero ma la realtà è un'altra... Il ragionamento più o meno filava è mi lasciai convincere. Arrivammo davanti questo posto, una grande arcobaleno sulla porta di ingresso e un campanello a cui suonare. Entrammo e subito c'era una reception. Al bancone c'erano due bei ragazzzoni sorridenti che si occupavano della clientela in entrata e in uscita. Procediamo con la registrazione e venni subito confortato dal fatto che era fatta in modo totalmente anonimo. Ci chiedono allora il numero di ciabatte e ci danno un bracciale da mettere al polso con attaccata una chiave numerata, serviva per riporre i vestiti negli armadietti. Ci dirigiamo allora verso gli spogliatoi e cerchiamo i nostri numeri. Quella stanza era già piena di uomini nudi e mezzi nudi, chi era appena arrivato e si stava spogliando, chi chiacchierava in compagnia col solo asciugamano legato alla vita, chi sorseggiava una bevanda, sembrava un ambiente molto amichevole insomma. Comicnciai così a togliermi i vestiti e così anche Paolo, asciugamano legato e mi condusse all'interno di questa sauna. Davanti a me un bar carino, illuminato con tante luci colorate e qualche cliente mezzo nudo seduto sullo sgabello a conversare col barista. Mi portò in un altra stanza dove c'erano delle docce e di fronte l'idromassaggio. Entrammo a darci una bella lavata e subito dopo entrammo in vasca. Qualche ragazzo era già presente, chi si godeva le bolle e chi intanto scrutava i nuovi arrivati. Sembrava tutto molto interessante. Rimaniamo lì per qualche minuto e poi ricominciò il tour alla scoperta di questo luogo nuovo per me. Entrammo in sauna, in bagno turco e ovunque vedevo sguardi indiscreti e situazioni eccitanti, chi toccava il pacco ad altri chi palpeggiava culi, chi si toglieva l'asciugamano mostrando una bella mercanzia, chi limonava duro. Tutto molto strano per me ma molto arrapante. Paolo allora mi portò fuori, forse perché temeva che sarei rimasto lì con qualcuno altro. Mi trovai in un labirinto illuminato con luci soffuse perlopiù rosse. E su entrambi i lati di questo cunicolo tanti camerini dove appartarsi. "ti va di stare un po' da soli" mi disse. Feci cenno di sì con la testa. Entrammo dentro e cominciò subito a baciarmi e a ficcarmi la lingua giù per la gola. Era molto più irruento della volta precedente era palesemente voglioso di prendermi. Fa cadere l'asciugamano e mi chiese se potevo piegarmi per raccoglierlo ma mentre andavo giù me lo sbatte in bocca. Era grosso, lungo e venoso come lo ricordavo, un vero piacere per la mia bocca. Glielo succhiai a lungo e lui stavolta godeva veramente tantissimo, senza limiti. Nel frattempo in sottofondo sentivo anche altri uomini da altre parti del labirinto che gemevano e allora lui mi disse "senti come ci si diverte qui dentro? Vogliamo far sentire come godi bene agli altri?" Gli dissi allora che doveva cominciare con calma visto che comunque quella era soltanto la mia seconda volta. Mi disse di stare tranquillo che sapeva esattamente quello che stava facendo." mettiti a pecora che ti lavoro un po' il culo, così ti allarghi per prenderti il mio cazzo" E così feci, sentii subito la sua lingua calda che si appoggiava sulle mie chiappe pronta a scivolare vicino al mio buco del culo. Io inizialmente godevo a bassissima voce, mi vergognavo un po' a farmi sentire dagli altri ma lui mi disse di lasciarmi andare e di fregarmene in modo da godere di più. Lo ascoltai, lasciai andare ogni inibizione e detti sfogo al mio piacere. Intanto Paolo leccava a più non posso, entrava dentro con la lingua, strusciava il mento sul buco, metteva le dita dentro e le faceva riuscire sempre più umide. Mi sentivo super bagnato e fremevo dalla voglia di ricevere il suo pacco. Mise allora il preservativo mentre leccava ancora il mio culo, poi si staccò e cominciò a percuotere le mie chiappe col suo randellone durissimo. Strusciava la cappella tra di esse e intanto spingeva sul buco che piano piano si allargava ancora e ancora. Perdevo la testa e mentre tutto il locale sicuramente mi stava sentendo, lo prego di entrare e di fottermi e mi sentii subito perforare da quel bellissimo cazzo. Prima la cappella entrava ed usciva poi centimetro dopo centimetro ero pronto ad accoglierlo nel mio caldo forno e improvvisamente lo spinse giù, tutto d'un colpo fino in fondo. Continuava a godere sempre di più e io impazzivo dalla goduria con lui, gemevo a voce sempre più alta. Mi schiaffeggiava allora le chiappe mentre faceva su e giù dentro di me e mi chiedeva se mi piacesse, gli dissi di continuare a fare quello che voleva, se qualcosa non andava glielo avrei detto. Mi afferrò allora con le mani per le chiappe, le allargava per farci entrare dentro il suo cazzo e le stringeva di nuovo quando era tutto dentro, mi sentivo farcito a dovere. Intanto lo tirava fuori tutto e prendeva la mira per rientrare. Poi me lo faceva sentire solo in punta come per farmelo desiderare e dopo qualche minuto il suo intento era riuscito, lo presi con una mano gliela appoggiai sul culo e lo spinsi verso di me per farlo rientrare al caldo dove doveva stare. Mi disse che ero un fuoco dentro, così bollente che se continuava ancora sarebbe giunto il momento di sbrodare. Gli dissi che a me non fregava un cazzo e che poteva continuare a fare quello che stava facendo e se sborrava poteva farlo addosso o dove gli pareva. Il ritmo delle pompate aumentava sempre di più, godevamo entrambi come porci. A quel punto lo sfilo' dal mio culo rotto, tolse il preservativo e uno schizzo enorme lo sentivo arrivarmi su tutta la schiena e dopo aver sborrato si accascio' sul lettino dicendomi "scusa Alex ma dopo questo immenso piacere sono ko, ma se vuoi ti faccio venire". Lo guardai sorridendo ed esclamai scherzando "beh alla tua età è giusto fare delle pause, ma non ti preoccupare, per me è stato bello anche in questo modo". Sorrise anche lui, mi disse che a breve doveva andare via e di rimanere se volevo prendere altri cazzi e fare nuove esperienze. Andai fuori dal camerino e notai subito diversi individui proprio lì fuori, come se fossero incuriositi di vedere chi erano gli autori di tutto quel trambusto accaduto poco prima. Venne fuori anche Paolo e incontrò un bel tipo che conosceva che gli disse "ah, eravate voi a scopare di brutto lì dentro! Qui fuori c'era un bel fermento, tutti ad aspettare di vedere chi fossero gli autori di questa sonora trombata! E poi quanto gli hai dato a questo piccoletto carinissimo per venire con te?" Diventai viola dalla vergogna, non mi aspettavo di avere anche il pubblico fuori che mi aspettava e passare pure da troia marchettara. Filippo, così si chiamava, mi disse di non preoccuparmi che stava solamente scherzando dandomi una pacca sul culo palpeggiandolo un po' e che se volevo comunque era disponibile a fare il secondo round con lui. In quel momento gli dissi che stavo andando via, non sapevo come reagire e che nel caso sarebbe stato per la prossima volta. Io e Paolo nel frattempo ci dirigiamo verso gli spogliatoi e quando eravamo li a vestirci di nuovo mi disse "lo vedo che vorresti andare da Filippo, secondo me dovresti considerare l'offerta, è ben messo anche lui e poi è un bel figo a cui non si può dire di no". Mi fermai un attimo prima di continuare a mettere addosso altri vestiti, ci pensai quanto basta e dissi a Paolo "ok allora ci salutiamo qui, vado a farmi un altro giro e vediamo cosa succede". Mi disse di divertirmi senza pensieri e che da oggi in poi avevo a disposizione quel luogo segreto dove potevo sfogare le mie voglie a mio gusto e piacimento. Un ultimo saluto, un abbraccio e mi girai verso il bar pronto a rientrare e ad affrontare nuove avventure.
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