Il primo incontro al buio
di
Alexxxxxxxx
genere
gay
Avevo 19 anni e mi ero trasferito in una città più grande per motivi di studio. Fino a quel momento avevo avuto soltanto ragazze e fatto qualche pompino ad un paio di amici. Essermi trasferito aveva il vantaggio di poter fare quello che più mi piaceva senza il controllo dei miei genitori e senza che nessuno mi conoscesse. Ero molto attratto dal sesso tra maschi ma non avevo mai provato l'esperienza di farlo fino in fondo. Un giorno mentre sfogliavo le pagine di un giornale della città mi sono imbattuto nella sezione annunci. Ce ne erano di tutti i tipi, mariti insoddisfatti che cercavano donne disinibite, donne che cercavano cazzi, donne che cercavano donne... e poi la più interessante, uomini che cercano uomini. Cominciavo così a leggerli tutti, provando un'eccitazione pazzesca, il mio cazzo si ingrossava e si bagnava veramente tantissimo. Ad un certo punto leggo di un 38enne che si descriveva come una persona tranquilla ma molto vogliosa di conoscere ragazzi più giovani e io, che avevo la metà dei suoi anni, sembravo proprio il suo tipo perfetto. Non sapevo chi si celasse dietro quel breve annuncio, se era veramente una persona per bene, di cui fidarmi senza avere paura. Cominciai a pormi tantissime domande ma il mio cazzo era lì sempre duro che non voleva proprio saperne di andare giù. Presi coraggio, segnai il numero di cellulare e gli scrissi un sms in cui dicevo che avevo letto il suo annuncio e che volevo sapere qualche cosa in più. Mi rispose nel giro di pochi minuti, si chiamava Paolo, non tanto alto come me, né magro né grasso, occhi azzurri e rasato, voleva conoscere ragazzi per fare sesso. Io gli dissi che ero curioso ma altempo stesso inesperto in materia quindi non ero sicuro di fare sesso al primo incontro anche perché non ci eravamo mai visti. Mi disse che non c'erano problemi, potevamo tranquillamente incontrarci anche solo per un caffè. Mi diede appuntamento alla stazione, alle 15 del giorno dopo. Quella notte ho dormito pochissimo, ero eccitato, impaurito, voglioso, non sapevo più se volevo andare, ero in un vero conflitto interiore. Il giorno dopo prendo coraggio e vado all'appuntamento, proprio davanti a quel negozio che entrambi conoscevamo. Erano le 15.02 ma in mezzo a tanta folla non riuscivo a capire dove poteva essere, c'eravamo detti entrambi come eravamo vestiti ma di lui neanche l'ombra per il momento. Ad un certo punto la folla si disperse, mi guardai un po' intorno e pensai di averlo trovato. Era veramente brutto e sembrava avere più anni di quelli che diceva di avere. Mi voltai per andarmene ma dopo pochi secondi mi sono sentito una mano sulla spalla e questo tizio che mi chiede "ehi ma sei tu?" ero pietrificato, non riuscivo a mentire e neanche a respingere il suo invito a prendere un caffè da lui. Lo seguii, abitava a 10 minuti dalla stazione, per strada cominciammo a fare due chiacchiere su cosa facessimo nella nostra vita, i nostri interessi... insomma tutte quelle conversazioni di rito che si fanno appena si conosce una nuova persona, e nel frattempo eravamo già arrivati sotto casa sua. Era molto gentile e premuroso, cominciai a sciogliermi e ad avere meno paura. Mi offri' un caffè, lo sorseggiammo insieme sul divano e ricominciammo a parlare ma questa volta le domande erano più mirate al sesso, mi chiese cosa mi piaceva fare a letto. Io risposi che avevo solo fatto pompini, e tra l'altro pochi, che mi piaceva il cazzo in bocca e che ero curioso di provare il sesso anale prima o poi, perché quando mi masturbavo il culo era piacevole ed ero curioso di sapere cosa si provava con qualcosa di diverso dalle semplici dita. Mentre parlavo vedevo i suoi pantaloni gonfiarsi tantissimo, proprio sulla zona del pacco. La sua poca bellezza comicio' a passare in secondo piano e quello che vedevo mi eccitava tantissimo tant'è che nel giro di poco avevo il cazzo in tiro anch'io. Non passò molto che se ne accorse e mi disse che se volevo potevamo provare insieme a soddisfare le mie curiosità. Non dissi niente e lui appoggiò la sua mano sul mio pacco e con l'altra mi accarezzava il viso, mi sentivo quasi a mio agio. Misi allora anche la mia mano sul suo cazzo. Sentivo che era bello grosso anche attraverso il jeans. Mi bacio', inizialmente con molta dolcezza, poi le nostre lingue si incontrarono e le nostre mani andavano dappertutto. Io mi concentravo sul suo cazzone e lui sulle mie chiappe. Con le dita gli sbottonai i pantaloni mentre avevo la sua lingua che si muoveva impazzita nella mia bocca. Lo tirai fuori, era gigantesco, un cazzo enorme, non riuscivo ad avvolgerlo con una mano. Cominciammo a toglierci i vestiti, mi leccava i capezzoli, poi la pancia arrivando al pelo del mio cazzo, io godevo tantissimo, era un'esperienza del tutto nuova e mentre gemevo eccolo lì a gustarsi il mio cazzo. Ci sapeva fare, urlavo dal piacere e se avesse continuato avrei di sicuro sborrato nel giro di poco tempo. Si accorse della mia condizione, si stacco' dal mio cazzo e comicio' a baciarmi di nuovo. Aveva il mio sapore in bocca e io ero arrapatissimo, era come se mi fossi fatto un pompino da solo. Allora mi abbassai verso il suo minchione gigantesco e cominciai a pomparlo avidamente ma ad un certo punto mi disse di fare attenzione, i denti gli stavano grattando la cappella. Spalancai ancora di più la bocca in modo da fargli sentire solo piacere e allora mi disse mentre godeva come un porco "impari in fretta, ci sai fare, ma adesso vorrei provare a fare un'altra cosa. Mettiti a quattro zampe sul divano che ti faccio provare quanto è bella una vera leccata di culo". Non lo avevo mai provato fino a quel momento ma ormai che c'ero mi sono sentito di dover provare, ero incuriosito dalla sensazione che potessi provare. Era bellissimo, non riuscivo a trattenere il godimento, gemevo come una cagna, mi lavoro'il mio culetto un bel po' e mi chiese se poteva andare oltre. Risposi che poteva andare avanti e così cercò di penetrarmi con il dito. Era piacevole, fatto da mani esperte e lo era ancora di più mano a mano che il tempo passava. Ad un certo punto si alzò dal divano e mi disse "ti va se mi metto il preservativo e ci divertiamo ancora di più?" non seppi dire di no, feci cenno di sì con la testa. Mi guardò, si diresse verso un cassetto e tirò fuori preservativi e lubrificante. Io ero ancora lì a pecora che aspettavo quel grosso cazzone e sentivo la paura che cominciava ad affiorare di nuovo. Quasi tremavo, lui mi abbraccio'e mi disse che non avevo niente da temere. Mi lubrifico' ben bene il culo e me lo puntò contro, ero così stretto che non ne voleva sapere di entrare e sentivo anche abbastanza dolore. Mi insegnò che era più facile farmi scopare se spingevo verso l'esterno e se fossi stato meno agitato e così dopo molti tentativi falliti ad un certo punto imbocca la strada giusta. Era davvero grosso e lungo, mi sentivo spaccare il culo, tentai di allontanarmi ma mi afferrò per i fianchi e mi disse di non preoccuparmi che tra poco sarebbe arrivato il piacere. Il mio culo non si adatto'mai a quel cazzo fottutamente enorme, sentivo sempre un forte dolore, mi veniva quasi da piangere e non riuscivo neanche a liberarmi da quella situazione. Dopo averlo ficcato tutto dentro io urlavo un sacco e a quel punto si staccò piano piano e mi disse, di stare tranquillo che era tutto finito e che non potevo abituarmi al suo cazzo dato che ero vergine. Ma io imperterrito gli dissi di provare di nuovo era come se quel dolore in fondo mi piacesse e allo stesso tempo come se volessi provarlo per non farmi più piacere il cazzo. Entrò di nuovo ma adesso sembrava andare molto meglio, il dolore era in superficie e lo potevo sopportare benissimo perché il piacere era immensamente più grande. Mi faceva la cronaca di quanto me lo sbatteva dentro fino a che mi disse "è tutto dentro di te, sembra che ti piaccia adesso, lo hai completamente avvolto nel tuo buchetto caldo e stretto" Ero infoiato in una maniera indescrivibile, gli dissi così di scoparmi senza porsi limiti. Non se lo fece ripetere un'altra volta, cominciò a sbattermi quella verga enorme con dei colpi più potenti, affondandola sempre di più, aprendomi il culo ancora e ancora fino a che mi girò dall'altra parte, eavamo di fronte adesso, io con le gambe all'aria e il suo cazzo che ruotava intorno a me. Mentre mi stantuffa bene bene mi mette una mano sul cazzo per segarmi e a quel punto sborro tantissimo e lui la lecca tutta fino a dove riesce ad arrivare con la sua lingua. Il suo stato di eccitazione era aumentato, mi sbatteva con velocità, vedevo che voleva raggiungere l'orgasmo in fretta. Mi bacio', sentivo il sapore della mia sborra, era la prima volta che la assaggiavo in assoluto ed era proprio la mia. Lo guardai negli occhi e gli dissi "perché non esci e mi fai sentire che gusto ha la tua sborra? Non ho mai provato prima d'ora e visto che tu hai succhiato la mia voglio provare anch'io". Sfilo' dal mio culetto scassato il suo cazzo venoso, tolse il profilattico e me lo schiaffo' in bocca, sbattendomelo in faccia sulla fronte e di nuovo giù dritto fino in fondo alla gola. Io stavo quasi soffocando ma finalmente sentivo il suo cazzo gonfiarsi ancora di più e lui che ansimava come un vero stallone. Lo tiro' fuori e cominciò a sborrarmi sulla faccia e con il cazzo la indirizzava dentro la mia bocca, fino all'ultima goccia. Aveva un gusto strano ma buono, non ne sapevo fare a meno e mi misi a ripulirlo bene ciucciandolo con grande cura. Era tutto finito. Ero stanco e soddisfatto ma non vedevo l'ora di andarmene, era una situazione strana per me conoscere uno da così poco tempo e fargli fare tutto quello che voleva con il mio corpo. Mi abbraccio' e mi disse che ero proprio un bel ragazzo e che avrebbe avuto tanto piacere ad incontrarmi di nuovo. Io nel frattempo mi stavo rivestendo, gli dissi che avevo un incontro con i compagni dell'università e che dovevo andare. Uscito dalla sua casa pensai di aver fatto una grossa cazzata a farmi sbattere per la prima volta da uno così grande rispetto a me e che forse sarebbe stato più bello farlo col sentimento. Pensai che non lo avrei mai più rivisto e invece ho dato altre chance a Paolo, in fondo non era bello ma mi aveva insegnato a godere.
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