Anna 2

di
genere
etero



Tornato a casa quella sera ho fatto subito una doccia fredda, dovevo calmare i bollenti spiriti.
Ho continuato a pensare a lei, ripensavo a tutta la giornata trascorsa e progettavo la prossima. Volevo qualcosa di più, serviva un passo avanti in questa storia.
Vado a dormire e nella notte la sogno, la sogno sul divano, la sogno sul tavolo la sogno sotto la doccia la sogno in una spa tutta per noi.
Il fatto è che la mattina mi sveglio completamente impiastrato, ripensando ai sogni come minimo sarò venuto un paio di volte.
Ok doccia veloce, colazione e finalmente si va a lavoro. Lei arriva mezz'ora dopo il mio ingresso, ma alle 8:32 passo da lei per il solito buongiorno. La vedo un po' assonnata, chissà cosa avrà fatto questa notte? Immagino che una ragazza così potrebbe avere un uomo diverso ogni volta che vuole.
Trono a lavoro, è una mattinata abbastanza ingolfata dagli impegni e non riesco a staccare un minuto. Verso le 11:30 la vedo arrivare, si avvicina e mi chiede se prima della pausa pranzo posso passare da lei per un chiarimento in merito ad una richiesta particolare di un cliente. Le confermo che sarò lì appena saranno usciti gli operai. 12:05 sono di fianco alla sua sedia, mi illustra il problema, sono alla sua destra, allungo il braccio sinistro fino ad appoggiare la mano sulla spalla, quasi un abbraccio. Mentre le spiego che la richiesta del cliente può essere soddisfatta faccio scendere la mano sulla schiena, stando attento alle sue reazioni.
Sembra non dare peso a quello che faccio quindi porto la mano sul fianco sinistro passando sotto al braccio, che appoggiato alla scrivania è staccato dal suo corpo, vado a fermarmi sulla parte laterale del suo seno.
Probabilmente finché ero sul suo fianco non ha ritenuto troppo preoccupante quello che facevo, ma una volta arrivato al seno si scosta improvvisamente, si alza in piedi e mi dà un sberla sulla spalla senza dire niente. Mi allontano convinto di aver fatto una cazzata, la guardo negli occhi, questa volta impassibili e mi accingo ad andarmene. Prima di uscire giro lo sguardo verso di lei che si è rimessa a lavoro e vedo che mentre guarda le sue carte sul tavolo di nascosto sorride.
Leggermente confuso vado a pranzo, mi chiedo come dovrò comportarmi con lei da quel momento in poi.
Il pomeriggio passa velocemente semmerso dal lavoro, non sono neanche passato a salutarla al rientro dal pranzo.
La giornata finisce, gli operai escono, mi assicuri di chiudere tutto e spegnere tutto comprese le luci. A luci spente sento dei passi, passi di donna, qualcuno si sta avvicinando, mi giro e vedo Anna a cinque metri da me. Per quanto posso vedere sembra furiosa, si avvicina e recitando la parte di che è arrabbiato mi dice < come ti sei permesso di mettermi le mani addosso!!>.
Le sfugge un sorriso, la guardo un attimo, le piazzo tutte e due le mani sui seni e le dico < quindi questo non posso farlo senza chiederti il permesso? > E lei tirandomi a se mi dice < No perché se tu fai così allora io posso fare questo> e mi mette la mano sul pacco.
La situazione inaspettata, il rischio di essere visti da qualcuno, l'eccitazione di averla li avevano già irrigidito l'attrezzo.
Due carezze per saggiare bene la consistenza poi avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra . Mi saluta e se ne va.
Dal giorno dopo abbiamo iniziato un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi e sempre più eccitanti. Volevamo conoscerci e per il momento potevamo farlo solo sul lavoro.
Qualsiasi posto seminascosto poteva andar bene ma in ogni momento poteva arrivare qualcuno e mandare a puttane tutto quanto.
La prima occasione è stata in una stanza con una sola porta, senza via di fuga, ci siamo nascosti lì, un attimo nel quale l'ho spinta al muro l'ho baciata, le ho infilato la mano sotto la maglia per andare a stringerle il seno e le ho fatto sentire l'eccitazione che spingeva forte contro il suo ventre. Saranno stati 30 secondi? Probabilmente sì ma come assaggio della sua lingua è stato fantastico, non è rimasta passiva, la sua lingua ha dettato le regole e vista l'intraprendenza immagino in altre destinazioni cosa potrà fare. Avrei voglia di prendere tutta e subito però per ora non si può fare, la dovrò scoprire poco alla volta. Tessera dopo tessera come in un puzzle che lentamente ti mostra l'immagine completa. Di solito l'immagine completa è più grande e più bella di quella esterna sulla confezione soprattutto perché c'è il lavoro fatto per incastrare tutti i pezzi. Di lei conosco tutte parti del suo fisico concesse normalmente alla vista di tutti, in più adesso conosco la sua voglia di giocare e la sua lingua impertinente.
Prossima scoperta? Mi piacerebbe toccare e vedere senza ostacoli, pelle a pelle, il suo seno, magari anche baciarlo, succhiarlo, stringerlo e mordicchiare i capezzoli.
Spero possa accadere già in questo pomeriggio. Come la sera prima l'incontro avviene alla fine dell'orario di lavoro, lei si presenta al buglio dei locali già liberi da tutti gli operai. Quadra volta per avere un po' di privacy ci speriamo dietro uno scaffale riparati alla vista di casuali passanti.
Iniziamo con il baciarci, lei cerca di infilare la mano nei miei pantaloni io cerco di sollevarle la maglia ed il reggiseno. Ho la meglio io perché la mia cintura e troppo stretta per lasciar passare la sua mano. Decide di aiutarmi togliendosi la maglia, sotto c'è un reggiseno con un po' di imbottitura per accentuare le forme, lo sollevo senza slacciarlo. Mi fermo un attimo ad ammirarlo poi lo accarezzo, pizzico i capezzoli non molto grandi, ma molto invitanti.
Non sono pratico di misure ma sarà probabilmente una terza, non importa, è comunque bellissimo, sodo e voglio assaggiarlo. Massaggio un seno e succhio il capezzolo dell'altro, mi eccito sentendo che si indurisce sotto le mie labbra, involontariamente la mano libera si sposta piano piano, con cautela, tra le sue gambe restando sopra i pantaloni inizio a sfregare con irruenza. Non possiamo permetterci di fare rumore però lei inizia a sospirare delicatamente, dopo un attimo mi prende la mano, la blocca, forse perché troppo eccitata? oppure troppo rischioso andare avanti? Con le mani ferme tra le sue gambe dice che prima di avere il permesso per le zone più intime dovrò mostrare qualcosa di me. Dobbiamo lasciarci così, deve tornare al suo posto di lavoro. Ci salutiamo con un bacio che è una bella previsione per i giorni futuri.
scritto il
2022-02-02
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