Anna

di
genere
etero



Da quando ho iniziato a lavorare nell'azienda in cui mi trovo ho visto alternarsi molte persone.
Per molti era solo una tappa veloce nella loro ricerca del posto ideale per altri quel lavoro poteva essere, come si può dire, quello giusto.
Tra le tante persone passate di lì, ad un certo punto, viene assunta come impiegata, Anna.
Una bella donna, ma al momento, non so per quale motivo, non suscita in me grande curiosità. Passano i primi tempi senza grandi occasioni per incrociare le nostre strade all'interno del luogo di lavoro, così l'unica cosa che mi capita di osservare di lei è che i suoi jeans attillati potrebbero nascondere un fantastico fondoschiena. Questa innocua scoperta inizia comunque a stimolare una piccola scintilla di interesse, una scintilla che scocca ogni qualvolta il mio sguardo incontra la sua figura aggirarsi per gli ambienti di lavoro.
Passa il tempo passano i mesi e con il tempo cambiano le stagioni, gli abiti invernali lasciano il posto a quelli più adatti alla stagione calda. Tutto si alleggerisce, si preferisce la gonna ai pantaloni e la gonna stessa si accorcia con l'aumentare della temperatura. Anna sembra essersi ben ambientata in questa società e sembra saper giocare molto bene le sue carte.
Ad ogni suo trasferimento tra i vari reparti attira su di sé gli occhi di tutti i colleghi indistintamente di entrambe i sessi. Gli uomini, penso si possa immaginare il motivo del loro interesse, per le donne penso si possa parlare di un misto tra interesse per lo stesso sesso e invidia - gelosia nel caso contrario.
Vederla apparire, con quel portamento flessuoso mentre avanza ancheggiando come fosse in passerella è un vero spettacolo. Praticamente una modella che invece di mostrare gli abiti punta a valorizzare le splendide gambe affusolate e i suoi glutei marmorei coperti con difficoltà da una minigonna che a fatica riesce a contenerli.
L'interesse per questa donna inizia ad essere un virus che gira per l'azienda e infetta ogni singolo uomo che ne fa parte, compreso me.
Per le mansioni che svolgo ho più libertà di movimento all'interno dello stabilimento, posso andare anche nell'edificio degli uffici e grazie a questo, tra una scusa e una vera esigenza, inizio a frequentare i piani alti attirato dall'ape regina che risiede in quell'alveare.
Non manco mai gli appuntamenti istituzionali del buongiorno, buon pranzo, buon pomeriggio e buonasera, intramezzati da tutta una serie di scuse per poter iniziare a tessere una tela, nella quale prima o poi dovrà finirci dentro. Ripensandoci non sono così sicuro che sia lei a finire nella trappola, è più probabile che io sia già invischiato nella sua.
Con il trascorrere dei giorni le mie domande, le mie curiosità si spostano piano piano dalla sfera lavorativa a quella personale.
Più le domande reciproche si fanno intime più lo spazio interpersonale tra noi si riduce.
All'inizio dell'estate i nostri sguardi non sono più frutto del caso, iniziano a cercarsi. È un bisogno insistente, quando la vedo rimango ipnotizzato ed i suoi occhi sono così penetranti che mi fanno sentire nudo.
Ho bisogno di capire. Si diverte nel fare salire il testosterone dell'uomo in generale oppure per me ha un vero interesse? Mi desidera oppure sono solo un altro cagnolini fedele che sbava per lei?
Se il suo è solo un gioco è molto brava nel giocare.
Per averla anche solo una volta farei di tutto, me la immagino nuda, la sogno dietro ogni angolo mentre eccitati ci prendiamo freneticamente. Desidero follemente quel sedere così pomposo, sto veramente sbavando per lei.
Il fine settimana improvvisamente mi sembra lunghissimo, adesso adoro il lunedì e adoro questo spazio interpersonale che da infinitamente grande sta diventando infinitamente piccolo.
Lo dico perché ormai quando mi presento da lei per chiederle qualcosa no lo faccio più restando dall'altro lato della scrivania, mi piazzo di fianco a lei e mentre parliamo, catastalmente, inizio ad avere qualche contatto, tipo mano sulla spalla, sul braccio o al massimo mano sulla mano.
Ogni volta che la tocco mi trafigge con i suoi occhi, in quegl'occhi ci leggo del desiderio.
Spero di non sbagliare perché alla prossima occasione cercherò un contatto più azzardato sperando di non prendermi uno schiaffo.
Mi rendo conto di essere veramente finito nella sua rete e non ho più scampo.



scritto il
2022-01-31
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