Anna 3
di
Anna-sa
genere
etero
La fame di emozioni che poi alimentano l'eccitazione e il desiderio per Anna è smisurata, ma dall'ultimo incontro sono passati alcuni giorni di astinenza. Vuoi per un motivo o per l'altro non sono riuscito a saziare il mio appetito.
Il momento comunque arriva, anche se in ritardo, ma arriva. Sempre un pomeriggio, un pomeriggio stranamente tranquillo, probabilmente dovuto all'assenza contemporanea di diverse persone all'interno dell'azienda.
Nel bel mezzo del lavoro vado da lei, non posso aspettare oltre, rischio o non rischio devo vederla. Mi presento lì e le dico ad un orecchio: Mi dice che lì non c'è via di fuga nel caso arrivasse qualcuno, mi guarda, valuta se vale la pena rischiare e dopo un attimo dice ok. Nella stanza c'è solo una scrivania circondara tre sedie. Non mi aspettavo una risposta affermativa e ora sono agitato. Oggi dovrò esaudire la sua richiesta, dovrò mostrarmi. Ok non c'è tempo se devo farlo lo farò per bene. Inizio a spogliarmi, appoggio tutti i miei vestiti su una sedia e mi siedo su quella che vista dalla porta rimane nascosta sotto al tavolo. Sono completamente nudo e forse un po' ansioso, il tipo giù in basso è rimasto per così dire a mezza via ed invece vorrei mostrarlo già bello pimpante. Fra poco entrerà e ti fai vedere così!!! Cerco di ravvivarlo il più in fretta possibile quando improvvisamente la porta si apre. Mi fermo appena in tempo per non farle capire che mi stavo masturbando. Lei entra chiudendosi la porta alle spalle e mi guarda stupita dalla situazione. Probabilmente si aspettava un pantalone da abbassare insieme, mi dice < se arriva qualcuno?> , non rispondo alla sua domanda e mi alzo dalla sedia. Lei si avvicina, la faccio sedere al mio posto ed io mi avvicino a lei, non abbiamo molto tempo e se vuole approfondire la conoscenza siamo costretti a farla velocemente. Fortunatamente è un ufficio che non usa mai nessuno però giocare con la sorte non è consigliabile. Allunga una mano, lo prende delicatamente per allontanarlo dal mio ventre poi con l'indice dell'altra mano inizia ad accarezzare tutto intorno il perimetro del glande. Un brivido pervade il mio corpo, in un istante raggiunge tutte le estremità, sarà la sua presenza il suo tocco, uniti al rischio di essere scoperti ad amplificare ogni singolo stimolo.
Io suo indice viene sostituito dalla lingua che continua a fare lo stesso lavoro, un primo assaggio del mio sapore, un sapore che a quanto sembra le piace e lentamente il pene inizia a sparire nella sua bocca. Le sue labbra coperte dal rosso acceso del rossetto imitano alla perfezione l'atto della penetrazione più classica attraverso il pertugio vaginale. Mi sembra di pregustare il momento nel quale mi farò largo tra le sue fantastiche cosce e mentre mi perdo nel fantasticare mi ritrovo una mano che mi massaggia i testicoli l'atra che smanetta l'asta mentre la sua bocca mi spompina. Ritorno in me e riprendo il controllo di tutti i sensi cercando di non soccombere immediatamente sotto la manualità di Anna.
In questo modo, con lei che si dedica così profondamente a me, non posso resistere a lungo e un dubbio mi assale.
Sto per venire, le vengo in bocca o mi ritraggo prima? In bocca o no? In bocca o no?
No, non vorrei che non le piaccia, non la conosco.
Mi tiro indietro subito, cazzo!!! In tempo per non venirle in bocca ma tardi per trattenere un primo schizzo che finisce sul suo viso. Mi sento in imbarazzo e non so come comportarmi, sento che sta arrivando la seconda ondata, nelle tasche dei pantaloni ho i fazzoletti, mi giro nel tentativo di raggiungerli, vengo immediatamente bloccato. Le sue mani di nuovo su di me e la sua bocca riprende quello che gli avevo sottratto. La seconda contrazione e la successiva hanno scaricato il seme restante nella sua bocca. Ingoia soddisfatta, ripulisce con cura la cappella tesa e lucida e mi dice che il mio sapore le piace particolarmente e in futuro non dovrò azzardarmi a sprecarne una sola goccia.
Si alza dalla sedia e mi dice, invitando la mia mano ad entrare dentro i suoi pantaloni, . Completamente bagnata si sistema e se ne va.
Prima di rivestirmi assaggio e annuso le dita che hanno toccato il tesoro nascosto tra le pieghe della sua calda carne.
Mi piace, mi piace tutto di lei, mi vesto velocemente e torno a lavoro sapendo che la momentanea calma dovuta all'orgasmo che mi ha fatto raggiungere presto tornerà ad essere desiderio, eccitazione e fame del suo sesso.
Il momento comunque arriva, anche se in ritardo, ma arriva. Sempre un pomeriggio, un pomeriggio stranamente tranquillo, probabilmente dovuto all'assenza contemporanea di diverse persone all'interno dell'azienda.
Nel bel mezzo del lavoro vado da lei, non posso aspettare oltre, rischio o non rischio devo vederla. Mi presento lì e le dico ad un orecchio: Mi dice che lì non c'è via di fuga nel caso arrivasse qualcuno, mi guarda, valuta se vale la pena rischiare e dopo un attimo dice ok. Nella stanza c'è solo una scrivania circondara tre sedie. Non mi aspettavo una risposta affermativa e ora sono agitato. Oggi dovrò esaudire la sua richiesta, dovrò mostrarmi. Ok non c'è tempo se devo farlo lo farò per bene. Inizio a spogliarmi, appoggio tutti i miei vestiti su una sedia e mi siedo su quella che vista dalla porta rimane nascosta sotto al tavolo. Sono completamente nudo e forse un po' ansioso, il tipo giù in basso è rimasto per così dire a mezza via ed invece vorrei mostrarlo già bello pimpante. Fra poco entrerà e ti fai vedere così!!! Cerco di ravvivarlo il più in fretta possibile quando improvvisamente la porta si apre. Mi fermo appena in tempo per non farle capire che mi stavo masturbando. Lei entra chiudendosi la porta alle spalle e mi guarda stupita dalla situazione. Probabilmente si aspettava un pantalone da abbassare insieme, mi dice < se arriva qualcuno?> , non rispondo alla sua domanda e mi alzo dalla sedia. Lei si avvicina, la faccio sedere al mio posto ed io mi avvicino a lei, non abbiamo molto tempo e se vuole approfondire la conoscenza siamo costretti a farla velocemente. Fortunatamente è un ufficio che non usa mai nessuno però giocare con la sorte non è consigliabile. Allunga una mano, lo prende delicatamente per allontanarlo dal mio ventre poi con l'indice dell'altra mano inizia ad accarezzare tutto intorno il perimetro del glande. Un brivido pervade il mio corpo, in un istante raggiunge tutte le estremità, sarà la sua presenza il suo tocco, uniti al rischio di essere scoperti ad amplificare ogni singolo stimolo.
Io suo indice viene sostituito dalla lingua che continua a fare lo stesso lavoro, un primo assaggio del mio sapore, un sapore che a quanto sembra le piace e lentamente il pene inizia a sparire nella sua bocca. Le sue labbra coperte dal rosso acceso del rossetto imitano alla perfezione l'atto della penetrazione più classica attraverso il pertugio vaginale. Mi sembra di pregustare il momento nel quale mi farò largo tra le sue fantastiche cosce e mentre mi perdo nel fantasticare mi ritrovo una mano che mi massaggia i testicoli l'atra che smanetta l'asta mentre la sua bocca mi spompina. Ritorno in me e riprendo il controllo di tutti i sensi cercando di non soccombere immediatamente sotto la manualità di Anna.
In questo modo, con lei che si dedica così profondamente a me, non posso resistere a lungo e un dubbio mi assale.
Sto per venire, le vengo in bocca o mi ritraggo prima? In bocca o no? In bocca o no?
No, non vorrei che non le piaccia, non la conosco.
Mi tiro indietro subito, cazzo!!! In tempo per non venirle in bocca ma tardi per trattenere un primo schizzo che finisce sul suo viso. Mi sento in imbarazzo e non so come comportarmi, sento che sta arrivando la seconda ondata, nelle tasche dei pantaloni ho i fazzoletti, mi giro nel tentativo di raggiungerli, vengo immediatamente bloccato. Le sue mani di nuovo su di me e la sua bocca riprende quello che gli avevo sottratto. La seconda contrazione e la successiva hanno scaricato il seme restante nella sua bocca. Ingoia soddisfatta, ripulisce con cura la cappella tesa e lucida e mi dice che il mio sapore le piace particolarmente e in futuro non dovrò azzardarmi a sprecarne una sola goccia.
Si alza dalla sedia e mi dice, invitando la mia mano ad entrare dentro i suoi pantaloni, . Completamente bagnata si sistema e se ne va.
Prima di rivestirmi assaggio e annuso le dita che hanno toccato il tesoro nascosto tra le pieghe della sua calda carne.
Mi piace, mi piace tutto di lei, mi vesto velocemente e torno a lavoro sapendo che la momentanea calma dovuta all'orgasmo che mi ha fatto raggiungere presto tornerà ad essere desiderio, eccitazione e fame del suo sesso.
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