Anna 7 Un massaggio antistress

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Anna 7 Un massaggio antistress
Impazzisco, voglio rivederla, voglio capire se mi desidera ancora, voglio sapere se rinuncerà a qualcuno oppure a nessuno, tutto questo senza lasciar trasparire la dipendenza che ormai ho di lei. Credo che se mi chiedesse di fare qualcosa di imbarazzante per dimostrarle la mia fedeltà potrei fare qualsiasi cosa, anche sei lei non è altrettanto fedele.
Per il momento sono riuscito a tenere nascosto il sentimento di schiavitù che ho nei suoi confronti, sono suo schiavo, ma sperò che non se ne accorga mai, potrebbe approfittarne.
Inizia un'altra giornata di lavoro, oggi non vorrei fare altro che stare vicino a lei, rimanderei tutti i miei impegni per indagare a fondo nei suoi pensieri. Il solito buongiorno accompagnato però da una domanda, le chiedo se ha un po' di tempo per me dopo il lavoro, vorrei parlare un po' con lei in santa pace. La sua risposta è un po' freddina, si limita a dire che mi farà sapere nel pomeriggio.
Visti il freddo che c'è questa mattina tra noi mi dirigo verso i miei impegni. Per il resto della mattinata non mi faccio più vedere, al rientro dopo pranzo passo a trovarla, ma l'aria non è cambiata, fredda come prima, così riprendo il lavoro aspettando con impazienza un suo segno.
Passano le ore e niente, Anna non si vede, inizio a pensare che la sua scelta sia caduta sugli altri due lasciando fuori me. La giornata si chiude senza alcuna risposta, deluso decido da andarmene a casa. Salgo in macchina e riaccendo il telefono per controllare chiamate o messaggi, calma piatta, nessuna chiamata, nessun messagg..... Invece no, un messaggio appena arrivato da un numero sconosciuto, inviato alle 17 e 24.
< Aspettami dopo il lavoro e seguimi quando esco>.
Aspetto in macchina, tanto si tratterà di 10 minuti al massimo, con questo messaggio ho ottenuto il suo numero e questo è già un vantaggio. Stupidamente non avevo neanche pensato di chiederle il numero di telefono, ci vediamo 5 giorni a settimana che me ne faccio del numero?
Finalmente esce, le faccio prendere un pochino di vantaggio poi la seguo, il tragitto e abbastanza breve, non mi sta portando nello stesso posto dove ha incontrato l'altro.
Prende quasi subito una strada periferica poi una strada di campagna che finisce su una piccola piazzola senza sbocco dentro una boscaglia. Ci stanno a malapena le due auto, Anna sale sulla mia macchina. Le chiedo subito se è giunta ad una decisione e lei senza tanti giri di parole mi spiega che il suo ragazzo non lo lascerà per nessuno al mondo, vorrebbe ancora frequentare me e sbarazzarsi del terzo. Mi guarda un attimo in silenzio poi mi chiede se per me va bene. Tra me e me mi dico >. Cerco di guardarla con indifferenza per poi dirle, senza mostrare nessun sentimento, che a me va bene. Raggiunto l'accordo suggelliamo il patto con un bacio. Un bacio infinito nel quale le lingue si sono cercate e rincorse per non so quanto tempo.
Essere in un ambiente "tranquillo" con del tempo a nostra disposizione mi ha fatto perdere ogni tipo di connessione spazio-temporale, ero come sospeso non so dove. Percepivo soltanto le nostre bocche incollate e la mia mano che andava cercando il suo corpo. Piano piano andavo scoprendo il seno mentre i miei baci iniziavano a scendere sul collo, la spalla, la clavicola e più in giù per risalire le rotondità del suo seno fino alla vetta. La vetta carnosa tutta da succhiare, mordere delicatamente, stringere tra le labbra e stiracchiare come per strapparla via di lì.
Mi sento prendere la mano, mi sta guidando verso un luogo di perdizione dove mi invita ad esplorare ancora un volta il suo corpo. Non trovo barriere, immagino che prima di uscire si sia tolta gli slip in bagno, apro delicatamente l'ingresso al suo corpo accarezzandola con un dito. Senza fretta spingo dentro il dito per poi sfilarlo completamente e ricominciare con due dita e sempre con calma rifaccio lo stesso con tre. Mi sussurra all'orecchio che vuole scoparmi, lo vorrei anche io, però continuo a violare la sua intimità con le dita, voglio farla godere così, inizio a spingere di più, più velocemente, le dico che voglio sentirla godere sotto il tocco delle mie mani. Improvvisamente mi fermo, seduti sui sedili anteriori è scomodo e il poco spazio limita i movimenti. Scendo, apro lo sportello dietro, abbatto gli schienali e invito Anna a raggiungermi. Non sarà il Grand hotel ma è il massimo dello spazio che posso offrire. Lei vorrebbe spogliarmi, la fermo, devo finire quello che avevo iniziato. La mia mano torna al suo lavoro, la mia bocca riprende a succhiare il capezzolo e con l'altra mano le strizzò l'altro seno. Sono eccitato a mille, come un pianista, ogni mano sta facendo il suo lavoro per realizzare un'armonia di suoni, dopo un attimo i suoni iniziano a farsi sentire. Ansima, sospira profondamente, sembra buttare fuori un po' d'anima ad ogni sospiro. Le strizzò più forte il seno fino a farla sussultare leggermente, la masturbo con decisione mentre continuo a succhiare capezzolo ormai turgido. Sto giocando sulla linea che separa il piacere dalle prime sensazioni di dolore, al primo flebile lamento mi faccio più delicato per poi tornare a crescere per riportarla al limite. La mia mano è completamente bagnata, voglio dare l'ultimo strappo per poi lasciarla recuperare, insisto un'ultima volta fino a che non sento di nuovo il suo lamento, poi all'improvviso, la sua mano sul mio pacco ancora chiuso dentro i jeans che stringe fino a strizzarmi le palle. Adesso siamo in due a varcare quella soglia, a me a fatto decisamente male, mi fermo con la speranza che lei molli la presa. Rimane ancora un attimo attaccata ai miei gioielli per poi rilassarsi e lasciare. Le leggo negli occhi che ha ancora in mente l'idea di scoparmi infatti si avvicina e inizia a sbottonarmi i pantaloni, la fermo e le chiedo se si ricorda quali erano le mie regole. Visto che ha scelto di godere di due amanti almeno uno dei due cazzi dovrà essere protetto quindi senza impermeabile non si entra nella grotta. È d'accordo, è meglio per tutti, però non vuole lasciarmi partire senza aver spento i miei desideri. Si butta sul mio uccello e inizia un lavoro memorabile, le sue labbra che accarezzano ripetutamente la cappella, la stringono sempre di più ad ogni passaggio, la lingua delicata accende un brivido che scende giù per le gambe, la sua mano esperta che mi sega e mi massaggia i testicoli. Mi sento tranquillo e rilassato, e come fare un massaggio in una SPA, massaggio molto particolare, dopo qualche minuto mi lascio andare travolto dal piacere, insieme allo sperma che sta lasciando il mio corpo esce anche tutto lo stress accumulato in giornata. Del seme non ne va sprecato nemmeno una goccia, svanisce tutto nella sua bocca. Lo stress invece come per magia svanisce, dissolto nell'aria.


scritto il
2022-02-22
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