Vita da serva 2
di
Kyr
genere
dominazione
La signorina Simona era viziatinissima, si faceva servire in tutto, aveva 18 anni ed era molto bella ma anche con un carattere impossibile , mi chiamava in continuazione per ogni cosa, a volte persino sua mamma la signora Luisa diceva che era insopportabile, se capitava che non era pronto un vestito che voleva mettersi perché non avevo avuto il tempo di lavarlo o stiralo era la fine del mondo,con conseguenti punizioni durissime per me, pretendeva che tutto le fosse lavato a mano e in acqua fredda, quando poi si metteva in testa che le avevo rovinato qualche capo, diventava una belva, mi sculacciava usando una spazzola per i capelli o una ciabatta finché non mi vedeva piangere, a 37 anni trovavo estremamente umiliante essere sculacciata e sgridata da una 18 enne.
Mi chiamò in camera sua dove era in compagnia di due amiche.
-Lina brutta scema, mi hai rovinato questa camicetta che ci tenevo tanto. Disse quasi isterica, in realtà c’era solo l’alone di una macchia che non era venuto via bene.
Mi diede una sberla in pieno volto, cosa abbastanza frequente, ma davanti alle sua amiche era terribilmente più umiliate.
-Chiedi prdono in ginocchio, stupida serva incapace. Urlò.
Non vi era via di uscita, dovevo solo ubbidire davanti alle sue amiche che guardavano la scena sghignazzando.
Mentre ero inginocchiata a chiedere perdono alla Padroncina, arrivò la signora Luisa.
-Cosa sta succedendo ?
-Questa serva cretina mi ha rovinato la camicetta. Rispose la Padroncina Simona.
-Bisogna punirla. Disse la signora Luisa.
-Non ha cura delle cose, tanto per cominciare per una settimana starà completate scalza, non userà più la lavatrice, anzi la regalerò alla parrocchia, cosi ha finito di rovinare capi e i panni li laverà tutti con la tavola da bucato posizionato nella vasca del bagno di servizio, per le lenzuola e tutto il resto userà il lavatoio dietro il giardino. Sentenziò la signora Luisa che da quando mi aveva sorpreso a fare sesso con suo suocero era diventata spietata e calcava sempre la mano nelle punizioni.
Venti minuti dopo la stavo lavando il pavimento del bagno quando la signorina Simona mi chiamò ancora
-Guarda che schifo questi stivali, non me li hai lucidati, adesso li devi pulire con la lingua, dai mettiti in ginocchio e comincia leccarli.
Le due amiche erano sempre dietro di lei io morivo dalla vergogna avevo le lacrime agli occhi, senza più una briccola di dignità eseguii l’ordine leccandole gli stivali, la lingua dopo poco cominciò a farmi male e rallentai il ritmo, subito la signorina Simona mi tirò un calcio nel sedere che mi fece sobbalzare.
-Non rallentare fai più in fretta stupida serva buona a nulla.
In quel momento arrivò la signora Luisa, si soffermò a guardare la scena finché la padroncina non decise che gli stivali andavano bene poi mi disse.
-Adesso vai a preparami la vasca che ho voglia di fare un bagno. Ordinò la signora Luisa
Solitamente quando le facevo il bagno le palpeggiavo a lungo i seni, qualche volta le baciavo le tette e le succhiavo i capezzoli, lei impazziva per queste cose.
Le strinsi i seni tra le mani e lei iniziò subito a gemere.
-Siete splendida Padrona Luisa. Le dissi, cominciai a baciarle la schiena mentre continuavo a stringere i suoi seni.
-Non ti fermare ti prego, non sai quanto aspetto questo momento e quanto ci penso, ti prego baciami. Sussurrò la signora Luisa
Mi avvicinai con le labbra socchiuse e la baciai a lungo, non eravamo mai arrivate a questo punto, era la prima volta che baciavo una donna e sicuramente lo era anche per la signora Luisa, con le dita cominciai a toccarle il clitoride, poi la penetrai, lei era li con gli occhi chiusi godeva in silenzio.
Mi fermai di colpo, lei aprì gli occhi e mi guardò stupita.
-Cosa fai ti fermi cosi? Disse seccata.
-Si signora, padron Cosimo mi ha ordinato che non devo farla godere. Risposi
-Come sa di quello che facciamo?
-Gli e l’ho detto io, le confesso sempre tutto.
-Brutta serva infedele, te la farò pagare. Disse quasi isterica.
-Potrei anche non raccontarle di quello che abbiamo fatto oggi.
-Oh brava, la tua è una saggia scelta.
-Però lei signora mi deve leccare con passione come faccio io con lei.
-Va bene lo farò, ma tu non dire niente a mio suocero mi raccomando.
La signora Luisa si inginocchiò davanti a me, mi alzò la divisa, e cominciò a succhiarmi dolcemente arrotando la bocca, facendomi fremere in tutto il corpo, ero come elettrizzata cominciai a sospirare, il piacere saliva piano piano, ansimavo finché ho urlato di piacere.
-Passerei tutta la vita a fare questo. Mi confessò tra i sospiri.
P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/
Mi chiamò in camera sua dove era in compagnia di due amiche.
-Lina brutta scema, mi hai rovinato questa camicetta che ci tenevo tanto. Disse quasi isterica, in realtà c’era solo l’alone di una macchia che non era venuto via bene.
Mi diede una sberla in pieno volto, cosa abbastanza frequente, ma davanti alle sua amiche era terribilmente più umiliate.
-Chiedi prdono in ginocchio, stupida serva incapace. Urlò.
Non vi era via di uscita, dovevo solo ubbidire davanti alle sue amiche che guardavano la scena sghignazzando.
Mentre ero inginocchiata a chiedere perdono alla Padroncina, arrivò la signora Luisa.
-Cosa sta succedendo ?
-Questa serva cretina mi ha rovinato la camicetta. Rispose la Padroncina Simona.
-Bisogna punirla. Disse la signora Luisa.
-Non ha cura delle cose, tanto per cominciare per una settimana starà completate scalza, non userà più la lavatrice, anzi la regalerò alla parrocchia, cosi ha finito di rovinare capi e i panni li laverà tutti con la tavola da bucato posizionato nella vasca del bagno di servizio, per le lenzuola e tutto il resto userà il lavatoio dietro il giardino. Sentenziò la signora Luisa che da quando mi aveva sorpreso a fare sesso con suo suocero era diventata spietata e calcava sempre la mano nelle punizioni.
Venti minuti dopo la stavo lavando il pavimento del bagno quando la signorina Simona mi chiamò ancora
-Guarda che schifo questi stivali, non me li hai lucidati, adesso li devi pulire con la lingua, dai mettiti in ginocchio e comincia leccarli.
Le due amiche erano sempre dietro di lei io morivo dalla vergogna avevo le lacrime agli occhi, senza più una briccola di dignità eseguii l’ordine leccandole gli stivali, la lingua dopo poco cominciò a farmi male e rallentai il ritmo, subito la signorina Simona mi tirò un calcio nel sedere che mi fece sobbalzare.
-Non rallentare fai più in fretta stupida serva buona a nulla.
In quel momento arrivò la signora Luisa, si soffermò a guardare la scena finché la padroncina non decise che gli stivali andavano bene poi mi disse.
-Adesso vai a preparami la vasca che ho voglia di fare un bagno. Ordinò la signora Luisa
Solitamente quando le facevo il bagno le palpeggiavo a lungo i seni, qualche volta le baciavo le tette e le succhiavo i capezzoli, lei impazziva per queste cose.
Le strinsi i seni tra le mani e lei iniziò subito a gemere.
-Siete splendida Padrona Luisa. Le dissi, cominciai a baciarle la schiena mentre continuavo a stringere i suoi seni.
-Non ti fermare ti prego, non sai quanto aspetto questo momento e quanto ci penso, ti prego baciami. Sussurrò la signora Luisa
Mi avvicinai con le labbra socchiuse e la baciai a lungo, non eravamo mai arrivate a questo punto, era la prima volta che baciavo una donna e sicuramente lo era anche per la signora Luisa, con le dita cominciai a toccarle il clitoride, poi la penetrai, lei era li con gli occhi chiusi godeva in silenzio.
Mi fermai di colpo, lei aprì gli occhi e mi guardò stupita.
-Cosa fai ti fermi cosi? Disse seccata.
-Si signora, padron Cosimo mi ha ordinato che non devo farla godere. Risposi
-Come sa di quello che facciamo?
-Gli e l’ho detto io, le confesso sempre tutto.
-Brutta serva infedele, te la farò pagare. Disse quasi isterica.
-Potrei anche non raccontarle di quello che abbiamo fatto oggi.
-Oh brava, la tua è una saggia scelta.
-Però lei signora mi deve leccare con passione come faccio io con lei.
-Va bene lo farò, ma tu non dire niente a mio suocero mi raccomando.
La signora Luisa si inginocchiò davanti a me, mi alzò la divisa, e cominciò a succhiarmi dolcemente arrotando la bocca, facendomi fremere in tutto il corpo, ero come elettrizzata cominciai a sospirare, il piacere saliva piano piano, ansimavo finché ho urlato di piacere.
-Passerei tutta la vita a fare questo. Mi confessò tra i sospiri.
P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/
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