Lo zio si scopa la nipote.

di
genere
incesti

Dopo la morte di zia Concetta, avvenuta prematuramente, zio Osvaldo non se la sentiva più di stare da solo a Santo Domingo, dove gestiva un famoso ristorante e voleva tornare in Italia per avere vicino qualche parente. Ci offrimmo di ospitarlo, dal momento che avevamo una camera a disposizione, il tempo necessario a sistemarsi,
In pochi giorni riuscì a vendere il ristorante ma non riuscì a vendere il villino in cui abitava.
Comunque la solitudine lo opprimeva e decise di tornare immediatamente. Zio Osvaldo è il cugino di mio padre, ha sessantacinque anni e da trentadue anni viveva a Santo Domingo.
Andammo a prenderlo all'aeroporto di Fiumicino io e Ivana, mia moglie da quattro anni.
Ci aspettavamo di vedere un anziano parente, invece ci trovammo di fronte un bellissimo uomo, abbronzatissimo e fisicamente ben messo.
Ivana mi dette una gomitata e disse "Che vedovo affascinante" e di rimando lo zio Osvaldo si complimentò con me per la bellissima moglie.
La nostra disponibilità nei confronti dello zio era per la sua florida situazione economica e sicuramente ne avremmo avuto un ritorno.
Caricammo i due bagagli e ci stavamo sistemando in macchina quando il sedile in cui doveva sedersi lo zio si bloccò e non tornava al suo posto rendendo impossibile l'uso, tanto che dovettero sedersi sul sedile posteriore lui ed Ivana, comunque ci dirigemmo verso casa. Durante il viaggio io sembravo l'intruso, infatti i colloqui si svolgevano prevalentemente tra loro.
Ci fermammo al primo autogrill per un caffè e lo zio sbadatamente rovesciò la tazzina sui leggins rossi di Ivana. Si scusò e ci invitò ad uscire dall'autostrada per recarci in un negozio per comprarne un nuovo paio. Infatti trovammo subito un centro commerciale. Dissi di andare loro per l'acquisto mentre io cercavo di sistemare il sedile della macchina.
Mi accorsi che non era possibile ripararlo perché si era rotta la leva di richiamo. Poco male e restai in attesa che tornassero. Dopo più di un'ora tornarono e stentai a riconoscere Ivana. Vestito cortissimo, che metteva in evidenza le sue splendide gambe, con una scollatura che lasciava il seno quasi totalmente scoperto e delle scarpe col tacco altissimo. Una figa pazzesca. Come Ivana salì in macchina mi accorsi che non portava più il perizoma. Cominciai ad avere qualche dubbio che diventarono certezza quando dallo specchietto retrovisore vedevo i due attaccati e lo zio aveva un un braccio attorno al collo di Ivana. Lei rideva e si buttava ancora di più addosso allo zio. Il mio cazzo cominciava a dare segni di irrequietezza. Entrammo in galleria ed a metà percorso trovammo il traffico bloccato, quindi spegnemmo tutti i motori e scesi dalla macchina insieme ad altri per vedere cosa fosse successo. Si trattava di un maxi tamponamento che avrebbe richiesto tanto tempo per liberare l'autostrada. Tornai in macchina e li trovai abbracciati letteralmente. Fu uno spettacolo raccapricciante ma ebbi l'idea di liberarli da ogni remora invitandoli a fare quello che volevano, perché nella mia mente balenavano le proprietà dello zio. Dopo un'ora ripartimmo e dallo specchietto vedevo che ormai non avevano più ritegno. Si baciavano appassionatamente, lei era quasi nuda e lo zio aveva tirato fuori un cazzo enorme che non ci volle molto a farlo entrare nella bocca di Ivana. Non resistendo nessuno dei due Ivana salì sullo zio appropriandosi del suo cazzo, speravo che non si vedessero mentre scopavano anche se qualche macchina ci suonava. Mi rivelarono che avevano già scopato nel bagno del centro commerciale perché Ivana è irresistibile.
Arrivammo a casa e lo zio sembrava essere lui a dirigere mentre io ero relegato ad ospite. Volle fare la doccia ed approfittando Ivana mi disse che si concedeva allo zio per i suoi soldi ma anche per il cazzo stupendo. Risposi decidi tu a me sta bene tutto. Uscì dalla doccia lo zio completamente nudo e ci invitò a fare altrettanto perché a Santo Domingo con la zia era abituato così e invitò a spogliarci anche a noi. Ivana non portava nulla quindi in un attimo si spogliò e lo feci anch'io pur avendo il cazzo dritto. Lo zio si compiacque con me e mi consigliò di radermi totalmente come lui. Fece la doccia Ivana e poi io e quando uscii lo zio stava leccando la figa sulla poltrona dicendo che aveva un ottimo sapore.
La situazione cominciava a piacermi, volevo preparare qualcosa da mangiare ma volle scendere al ristorante sotto casa. Invitò Ivana a cambiarsi e lui decise cosa doveva indossare. Una cortissima vestaglietta che avevano acquistato al centro commerciale con due soli bottoncini all'altezza della pancia. Praticamente nuda col seno in bella vista, e scarpe col tacco altissimo. Eravamo tutti eccitati Ivana per come era vestita ,ed i nostri cazzi eretti al massimo. Entrammo nel ristorante suscitando gli sguardi famelici degli altri avventori.
Ci servirono in maniera ottimale e durante il pranzo lo zio mi disse che lui era abituato a comandare il personale e che probabilmente lo avrebbe fatto anche con noi consigliandoci di assecondarlo perché ne avremmo avuto dei benefici.
Risalimmo in casa, ci spogliammo nudi e mentre loro due sedettero sul divano lo zio mi ordinò di preparare un ottimo caffè cosa che feci mentre loro si divertivano.
Avevo un senso di piacere a servirli e lo zio mi intimò di radermi totalmente mentre loro riposavano e si diressero in camera. Cominciai a radermi fin dove potevo arrivare ma per la schiena andai in camera per farmi aiutare da Ivana, stavano scopando e mi dissero di aspettare. Quando vennero assieme lo zio mi intimò di raccogliere la sborra dalla figa di Ivana con la lingua, cosa che feci molto volentieri ed addirittura pulii anche il suo cazzone e mi gratificò con un bravo. Ivana venne in bagno a radermi la schiena e disse che avevo un corpo bellissimo. Che cazzo te ne accorgi dopo quattro anni le risposi.
Eravamo talmente stanchi che ci addormentammo, loro due sul letto matrimoniale ed io nella camera degli ospiti. IL mio cazzo, sapendo che loro stavano scopando non voleva saperne di riposare e fui costretto a segarmi.
La mattina successiva li servii con la colazione a letto e lo zio mi disse che doveva andare in banca e si faceva accompagnare da Ivana. Al ritorno mi portò la ricevuta del versamento sul nostro conto corrente di 10.000 dollari informandoci che quello era solo l'inizio per come lo stavamo trattando.
Diventammo ancora più accondiscendenti, praticamente gli concedevamo tutto quello che voleva fare.
A casa eravamo solo per riposare o dormire, i pranzi li facevamo sempre in ristoranti diversi perché lui voleva studiare la situazione per avviare una nuova attività.
Mi consentirono di dormire con loro ed Ivana che non aveva mai provato godeva moltissimo ad utilizzare due uomini. Una mattina mentre loro erano in giro per acquisti trovai nella cassetta di medicinali due compresse di Viagra e mi venne la felice idea di prenderne una.
Non l'avessi mai fatto dopo mezz'ora il cazzo si indurì e quando tornarono mi trovarono in quelle condizioni meravigliandosi non poco. Scopammo in tutti i modi Ivana che ad un certo punto disse di non farcela più.
Lo zio poco dopo aprì un lussuoso ristorante che venne intestato ad Ivana ed a me in cambio ci chiese di ospitarlo per sempre. Accettammo senza indugio e lo trattavamo con i guanti bianchi. Lui era entusiasta ma forse noi lo eravamo di più.

scritto il
2022-03-19
1 7 . 4 K
visite
1 0
voti
valutazione
2.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Cinema a luci rosse
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.