L'avvocatessa - cap 46
di
Miss Serena
genere
saffico
La mattina mi svegliai di buon umore, e quello stato d'euforia crebbe non appena arrivò Daniela.
“Allora la mia sposina è pronta per il gran passo ?” mi disse dopo aver chiuso la porta dietro di se “Voglio che tu sia perfetta come prossima signora Soleri. Quindi adesso sotto la doccia e poi vai di trucco e parrucco.”
Mi feci la doccia per poi farmi asciugare i capelli e truccare da Daniela che era una vera e propria esperta del maquillage.
“Certo che farti tagliare i capelli pochi giorni prima del matrimonio, non è che sia un'idea proprio geniale.” mi disse una volta che ebbe finito l’acconciatura.
“Lo so, ma almeno è un problema in meno per quando saremo in viaggio di nozze.” le risposi con ben poca convinzione.
“Dai che scherzavo ! Adesso iniziamo con quello che non si vede, quindi vai di lingerie !”
Presi la scatola col completo di pizzo bianco che mi ero regalata per l'occasione, ovviamente con la carta di credito di Tommaso e quindi senza badare a spese, insieme alle autoreggenti bianche, che completavano il mio intimo. Quando finii Daniela mi fece alzare per mettermi un piccolo velo dietro la testa, e farmi specchiare.
“Per me stasera quando Tommaso ti vede così gli esplode il cazzo dentro i pantaloni.” mi disse battendo le mani
“See magari...” le risposi pentendomene un attimo dopo.
“Hai detto ?”
A quel punto le confessai tutto, liberandomi di un peso che sentivo insopportabile. Le raccontai dell'impotenza del mio futuro marito, di come quello fosse un matrimonio solo di facciata, e anche dei miei amanti, donne comprese. Daniela m'ascoltò senza dire una sola parola, come in fondo deve fare una buona amica, rimanendo immobile seduta sul letto.
“Ok hai finito ?” mi domandò dopo che smisi di parlare.
“Si.”
“Sentimi bene, tutto quello che mi hai detto è grottesco e drammatico allo stesso tempo, ma sei così sicura che in fondo tanti matrimoni che visti da fuori sono perfetti, lo siano poi anche nella realtà ? Perchè diciamocelo francamente, non c'era bisogno che tu mi confessassi la tua infedeltà a Tommaso, tanto ne avevo ben più d'un sentore, e quindi cosa pensi che cambi dopo che hai detto quel sì ? Assolutamente nulla ! Ti farai sempre gli affari tuoi, scopate comprese, coll'unica differenza che avrai un anello in più al dito.”
Rimasi sconcertata dal pragmatismo di Daniela, peraltro molto simile a quello di Gordon di qualche giorno prima, ma alla fine non potei che essere d'accordo con lei, anche se non volevo ammetterlo, in primis con me stessa.
“Secondo te da domani questo non potrà più succedere ?” mi domandò dandomi dei piccoli baci sul collo.
Quel semplice contatto delle sue labbra su di me, mi fecero comprendere quanto avesse ragione la mia migliore amica, e dopo che sentii scendere la spallina del reggiseno, non mi rimase che girare la testa pur non sapendo cosa dire.
“Daniela io...” riuscii a stento a balbettare prima che lei mi chiudesse la bocca con la sua.
Ci scambiammo un lunghissimo bacio pieno non solo di passione, ma soprattutto di profonda amicizia, come a sigillare un rapporto che nulla avrebbe mai potuto cambiare.
“Tu sarai per sempre anche mia.” mi disse sfiorandomi le guance con le sue “Perchè nessuno potrà mai averti solo per se.”
Dopo quelle parole fui io a cercare le sue labbra, stringendola allo stesso tempo al mio petto. Quando lei si staccò da me, mi ritrovai senza reggiseno e la sua bocca sui capezzoli già turgidi.
“Così non vale.” le dissi sorridendo “Io sono già nuda e tu ancora vestita.”
Daniela non disse nulla, ma si tolse il vestitino col quel era arrivata, mostrandosi completamente nuda.
“Ma sei uscita di casa così ! Senza niente sotto !” esclamai stupita.
“Sai non avevo dubbi che sarebbe finita così, quindi perchè perder tempo con mutandine o altro.” mi rispose spingendomi sul letto per poi mettersi sopra di me.
La sua bocca scivolò lentamente dalla mia sino all'interno delle gambe, girando intorno entrambi i seni, mentre le mani giocarono prima coi capezzoli e poi col clito. Quando mi tolse le mutandine rimasi con le sole calze e il velo, e come mi vidi per un attimo allo secchio, mi sentii la più grande troia di questo mondo, ma soprattutto la voglie irrefrenabile di godere.
Non dissi però nulla, anche perchè Daniela iniziò a leccarmi di gran carriera la passera, infilandoci poi dentro non so quante dita, facendomi sobbalzare dal piacere ad ogni suo anche piccolo movimento, e solo quel minimo di pudore che m'era rimasto, m'impedì di urlare a squarciagola quanto stessi godendo.
“Perchè non hai il cazzo per scoparmi.” dissi prossima a quell'orgasmo che volevo con tutta me stessa.
“Il cazzo non ce l'ho, però posso sempre scoparti così.” mi rispose mettendo quattro dita a cuneo per poi spingermele dentro con notevole forza.
Al terzo affondo venni, mordendomi le labbra per non urlare, ma non ebbi il tempo di riprendermi che Daniela mi mise la passera davanti alla faccia.
“Adesso tocca a me, quindi lecca e fammi godere.” mi disse repentinamente allargandosi le labbra intime con le dita.
Non mi rimase che ubbidire a quel dolce ordine, e veder godere la mia amica ad ogni passaggio della mia lingua dentro la sua passera. Daniela iniziò anche a masturbarsi, ma senza alcuna fretta, avendo anche lei voglia di godere il più possibile. Anche se non era la prima volta che facevamo sesso, vederla in preda agli spasmi del piacere era sempre uno spettacolo, se non altro perchè non smetteva mai di gemere, e non voleva mai fermarsi.
Quando ebbe l'orgasmo quasi crollò fra le mie gambe, e per qualche secondo ebbi l'impressione che fosse tutto finito.
“Allora dopo la cerimonia ti fai una bella scopata con Stefano.” mi disse sorprendendomi non poco.
“Se è per quello gli ho promesso anche il culo, ma ieri sera ero fuori di me, e avrei detto di sì a qualunque richiesta.”
“Perchè intanto non lo dai un po' a me ?”
“Cosa ?” domandai non avendo compreso quel che voleva.
“Il culo e che altro !” mi rispose con non poca malizia.
“Effettivamente è meglio che mi presenti preparata.” le dissi mettendomi carponi “Sai com'è a Stefano piace andarci giù pesante....”
Daniela si sistemò al mio fianco per poi quasi infilare la lingua dentro il buchetto, e allo stesso tempo massaggiarmi delicatamente la passera. Ben presto mi ritrovai in uno stato di forte eccitazione, tanto che provai a masturbarmi per arrivare prima all'orgasmo.
“Stai buona con quella zampa !” mi rimproverò dandomi un piccolo schiaffo sulla mano “Al tuo piacere posso provvedere solo io, almeno sino a quando sarai signorina.”
Non so come, ma riuscì ad infilarmi due dita dentro l'ano, e altrettante della stessa mano nella passera, passando la lingua fra le due porte del piacere e lungo lo spacco.
Per un attimo pensai a cosa avrebbe detto Tommaso vedendomi in quel modo, ma subito dopo la mia mente corse a Stefano e quello che avrei fatto con lui dopo il pranzo. Il sapere d'averlo di nuovo mio, m'eccitò moltissimo, tanto che poco dopo ebbi il mio secondo orgasmo, e questa volta Daniela mi lasciò appagata sul letto senza fare nulla.
“Che ne dici se ci vestiamo.” le dissi quando ebbi ripreso un po' le forze “Va bene che la sposa deve essere in ritardo, ma non vorrei eccedere.”
“Prima ti devo truccare, ma forse è meglio che adesso ci diamo una rinfrescata, perchè secondo me puzziamo proprio di sesso.” mi rispose ridendo.
Così dopo aver fatto una veloce doccia, stando ben attenta a non bagnarmi i capelli, Daniela mi truccò a puntino, per poi aiutarmi col mio abito, che pur essendo piuttosto semplice, aveva un sistema di chiusura abbastanza complesso.
“Scusami ma se ci metti tanto a metterlo, come farai poi con Stefano.” mi domandò con una certa curiosità “Insomma non puoi sfilartelo via come se fosse un abito normale ?”
“Credo che mi basti alzare al gonna e aprire le gambe.” le risposi ridacchiando “In fondo penso che quello che è eccitante è proprio il vestito bianco, quindi perchè toglierlo ?”
“Hai ragione, però in ogni caso se hai bisogno chiamami, così dopo non mi dovrai raccontare i particolari sconci.”
Quando ebbe finito con me, Daniela indossò il suo bel vestito col quale mi avrebbe fatto da testimone, poi insieme ci recammo nella hall dell'hotel dove erano da poco arrivati i miei genitori.
Dopo qualche minuto arrivò Stefano, che aveva anche il compito d'essere il mio autista, e tutti insieme ci recammo in chiesa, dove m'aspettava Tommaso e tutto il suo seguito d'invitati.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
“Allora la mia sposina è pronta per il gran passo ?” mi disse dopo aver chiuso la porta dietro di se “Voglio che tu sia perfetta come prossima signora Soleri. Quindi adesso sotto la doccia e poi vai di trucco e parrucco.”
Mi feci la doccia per poi farmi asciugare i capelli e truccare da Daniela che era una vera e propria esperta del maquillage.
“Certo che farti tagliare i capelli pochi giorni prima del matrimonio, non è che sia un'idea proprio geniale.” mi disse una volta che ebbe finito l’acconciatura.
“Lo so, ma almeno è un problema in meno per quando saremo in viaggio di nozze.” le risposi con ben poca convinzione.
“Dai che scherzavo ! Adesso iniziamo con quello che non si vede, quindi vai di lingerie !”
Presi la scatola col completo di pizzo bianco che mi ero regalata per l'occasione, ovviamente con la carta di credito di Tommaso e quindi senza badare a spese, insieme alle autoreggenti bianche, che completavano il mio intimo. Quando finii Daniela mi fece alzare per mettermi un piccolo velo dietro la testa, e farmi specchiare.
“Per me stasera quando Tommaso ti vede così gli esplode il cazzo dentro i pantaloni.” mi disse battendo le mani
“See magari...” le risposi pentendomene un attimo dopo.
“Hai detto ?”
A quel punto le confessai tutto, liberandomi di un peso che sentivo insopportabile. Le raccontai dell'impotenza del mio futuro marito, di come quello fosse un matrimonio solo di facciata, e anche dei miei amanti, donne comprese. Daniela m'ascoltò senza dire una sola parola, come in fondo deve fare una buona amica, rimanendo immobile seduta sul letto.
“Ok hai finito ?” mi domandò dopo che smisi di parlare.
“Si.”
“Sentimi bene, tutto quello che mi hai detto è grottesco e drammatico allo stesso tempo, ma sei così sicura che in fondo tanti matrimoni che visti da fuori sono perfetti, lo siano poi anche nella realtà ? Perchè diciamocelo francamente, non c'era bisogno che tu mi confessassi la tua infedeltà a Tommaso, tanto ne avevo ben più d'un sentore, e quindi cosa pensi che cambi dopo che hai detto quel sì ? Assolutamente nulla ! Ti farai sempre gli affari tuoi, scopate comprese, coll'unica differenza che avrai un anello in più al dito.”
Rimasi sconcertata dal pragmatismo di Daniela, peraltro molto simile a quello di Gordon di qualche giorno prima, ma alla fine non potei che essere d'accordo con lei, anche se non volevo ammetterlo, in primis con me stessa.
“Secondo te da domani questo non potrà più succedere ?” mi domandò dandomi dei piccoli baci sul collo.
Quel semplice contatto delle sue labbra su di me, mi fecero comprendere quanto avesse ragione la mia migliore amica, e dopo che sentii scendere la spallina del reggiseno, non mi rimase che girare la testa pur non sapendo cosa dire.
“Daniela io...” riuscii a stento a balbettare prima che lei mi chiudesse la bocca con la sua.
Ci scambiammo un lunghissimo bacio pieno non solo di passione, ma soprattutto di profonda amicizia, come a sigillare un rapporto che nulla avrebbe mai potuto cambiare.
“Tu sarai per sempre anche mia.” mi disse sfiorandomi le guance con le sue “Perchè nessuno potrà mai averti solo per se.”
Dopo quelle parole fui io a cercare le sue labbra, stringendola allo stesso tempo al mio petto. Quando lei si staccò da me, mi ritrovai senza reggiseno e la sua bocca sui capezzoli già turgidi.
“Così non vale.” le dissi sorridendo “Io sono già nuda e tu ancora vestita.”
Daniela non disse nulla, ma si tolse il vestitino col quel era arrivata, mostrandosi completamente nuda.
“Ma sei uscita di casa così ! Senza niente sotto !” esclamai stupita.
“Sai non avevo dubbi che sarebbe finita così, quindi perchè perder tempo con mutandine o altro.” mi rispose spingendomi sul letto per poi mettersi sopra di me.
La sua bocca scivolò lentamente dalla mia sino all'interno delle gambe, girando intorno entrambi i seni, mentre le mani giocarono prima coi capezzoli e poi col clito. Quando mi tolse le mutandine rimasi con le sole calze e il velo, e come mi vidi per un attimo allo secchio, mi sentii la più grande troia di questo mondo, ma soprattutto la voglie irrefrenabile di godere.
Non dissi però nulla, anche perchè Daniela iniziò a leccarmi di gran carriera la passera, infilandoci poi dentro non so quante dita, facendomi sobbalzare dal piacere ad ogni suo anche piccolo movimento, e solo quel minimo di pudore che m'era rimasto, m'impedì di urlare a squarciagola quanto stessi godendo.
“Perchè non hai il cazzo per scoparmi.” dissi prossima a quell'orgasmo che volevo con tutta me stessa.
“Il cazzo non ce l'ho, però posso sempre scoparti così.” mi rispose mettendo quattro dita a cuneo per poi spingermele dentro con notevole forza.
Al terzo affondo venni, mordendomi le labbra per non urlare, ma non ebbi il tempo di riprendermi che Daniela mi mise la passera davanti alla faccia.
“Adesso tocca a me, quindi lecca e fammi godere.” mi disse repentinamente allargandosi le labbra intime con le dita.
Non mi rimase che ubbidire a quel dolce ordine, e veder godere la mia amica ad ogni passaggio della mia lingua dentro la sua passera. Daniela iniziò anche a masturbarsi, ma senza alcuna fretta, avendo anche lei voglia di godere il più possibile. Anche se non era la prima volta che facevamo sesso, vederla in preda agli spasmi del piacere era sempre uno spettacolo, se non altro perchè non smetteva mai di gemere, e non voleva mai fermarsi.
Quando ebbe l'orgasmo quasi crollò fra le mie gambe, e per qualche secondo ebbi l'impressione che fosse tutto finito.
“Allora dopo la cerimonia ti fai una bella scopata con Stefano.” mi disse sorprendendomi non poco.
“Se è per quello gli ho promesso anche il culo, ma ieri sera ero fuori di me, e avrei detto di sì a qualunque richiesta.”
“Perchè intanto non lo dai un po' a me ?”
“Cosa ?” domandai non avendo compreso quel che voleva.
“Il culo e che altro !” mi rispose con non poca malizia.
“Effettivamente è meglio che mi presenti preparata.” le dissi mettendomi carponi “Sai com'è a Stefano piace andarci giù pesante....”
Daniela si sistemò al mio fianco per poi quasi infilare la lingua dentro il buchetto, e allo stesso tempo massaggiarmi delicatamente la passera. Ben presto mi ritrovai in uno stato di forte eccitazione, tanto che provai a masturbarmi per arrivare prima all'orgasmo.
“Stai buona con quella zampa !” mi rimproverò dandomi un piccolo schiaffo sulla mano “Al tuo piacere posso provvedere solo io, almeno sino a quando sarai signorina.”
Non so come, ma riuscì ad infilarmi due dita dentro l'ano, e altrettante della stessa mano nella passera, passando la lingua fra le due porte del piacere e lungo lo spacco.
Per un attimo pensai a cosa avrebbe detto Tommaso vedendomi in quel modo, ma subito dopo la mia mente corse a Stefano e quello che avrei fatto con lui dopo il pranzo. Il sapere d'averlo di nuovo mio, m'eccitò moltissimo, tanto che poco dopo ebbi il mio secondo orgasmo, e questa volta Daniela mi lasciò appagata sul letto senza fare nulla.
“Che ne dici se ci vestiamo.” le dissi quando ebbi ripreso un po' le forze “Va bene che la sposa deve essere in ritardo, ma non vorrei eccedere.”
“Prima ti devo truccare, ma forse è meglio che adesso ci diamo una rinfrescata, perchè secondo me puzziamo proprio di sesso.” mi rispose ridendo.
Così dopo aver fatto una veloce doccia, stando ben attenta a non bagnarmi i capelli, Daniela mi truccò a puntino, per poi aiutarmi col mio abito, che pur essendo piuttosto semplice, aveva un sistema di chiusura abbastanza complesso.
“Scusami ma se ci metti tanto a metterlo, come farai poi con Stefano.” mi domandò con una certa curiosità “Insomma non puoi sfilartelo via come se fosse un abito normale ?”
“Credo che mi basti alzare al gonna e aprire le gambe.” le risposi ridacchiando “In fondo penso che quello che è eccitante è proprio il vestito bianco, quindi perchè toglierlo ?”
“Hai ragione, però in ogni caso se hai bisogno chiamami, così dopo non mi dovrai raccontare i particolari sconci.”
Quando ebbe finito con me, Daniela indossò il suo bel vestito col quale mi avrebbe fatto da testimone, poi insieme ci recammo nella hall dell'hotel dove erano da poco arrivati i miei genitori.
Dopo qualche minuto arrivò Stefano, che aveva anche il compito d'essere il mio autista, e tutti insieme ci recammo in chiesa, dove m'aspettava Tommaso e tutto il suo seguito d'invitati.
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