HLO - Ep. 1: Il sextape di mia madre?
di
Jesper25
genere
incesti
GIORNO 1
Mattina. Pieno inverno. La mia guancia che aderisce al pavimento gelido. Che è successo? Mi sveglio, mi alzo e mi guardo intorno. Sono in camera mia, ma sembra che sia crollato addormentato prima di poterlo anche solo realizzare.
Sensazione di umidità e appiccicume in mezzo alle cosce. Mi passo una mano tra le gambe, mi accarezzo. Porto la mano al naso. Sperma.
Non ricordo nulla delle ultime ore. Ricordo ieri sera, la cena e poi... e poi il vuoto. Dio, che mal di testa.
Dunque: c'è un buco nella mia memoria che inizia con la cena di ieri. Mi sveglio seminudo, sporco di liquido seminale. Non riesco a capire.
Inizio a spulciare i messaggi di Whatsapp, le chiamate, gli sms. Nulla. Poi all'improvviso, sullo schermo dello smartphone, noto una nuova icona. Un'app che non conosco, e che si chiama semplicemente "HLO".
"Ma di che si tratta?", mormoro tra i denti, terrorizzato.
Non riesco a resistere. Non mi importa se sia un virus o meno, devo aprirla e scoprire che sia. L'interfaccia utente è molto semplice, in realtà. Ci sono solo due opzioni, "Play" e "Archive". Subito sopra, un laconico messaggio recita: "Bentornato, Marco! Dalla tua ultima sessione sono passate 7 ore e 21 minuti".
Ultima sessione? E come può l'app conoscere il mio nome? Eppure questa schermata non mi è nuova...
Decido di aprire l'archivio. Non me la sento ancora di scoprire che tipo di gioco sia quello a cui questa strana app vuole farmi giocare.
Clicco, e ciò che vedo mi fa gelare il sangue nelle vene.
Ci sono effettivamente delle foto, tutte sotto alla data di ieri. In queste foto una avvenente donna di mezza età fa un progressivo spogliarello. C'è un problema, però. Quella donna è mia madre Laura, 47 anni, capelli mori a caschetto.
Dovrei chiudere, eppure quelle foto sono così seducenti nella loro semplicità. Nelle prime sta seduta sul bordo del letto, le gambe incrociate, si morde il labbro. Chi le ha scattate? Chi è lo stronzo che ha deciso di inviarmi queste foto? Vuole che mi ecciti guardando la mia stessa madre che si sveste?
Non lo so, non ho risposte. Riesco solo a guardare, impotente, le foto succedersi una dopo l'altra. Una nuova erezione si fa timidamente largo tra le mie gambe, man mano che nelle foto la mia ammiccante madre leva il golfino e la gonna restando in intimo.
Fa l'occhiolino al fotografo, chiunque egli sia, mentre con le mani dietro la schiena slaccia il reggiseno.
Devo fermarmi. So che non dovrei scendere ancora. Da piccolo mi è capitato di vedere mia madre nuda, sia chiaro, ma mai così. Mai con questa carica erotica che ora porta il mio cazzo a premere con arroganza contro il tessuto umidiccio delle mutande.
Non resisto - e chi avrebbe potuto, in fondo? Chi non sarebbe tentato di curiosare nell'imperscrutabile vita sessuale della propria madre?
Scrollo verso il basso. Eccoci, dunque. Tre sole foto chiudono la collezione. Nella prima mia madre, in ginocchio sul letto, si stringe le tette prosperose tra le mani, e con la lingua tenta di leccarsi un capezzolo. Nella seconda dà le spalle al fotografo, con le mutandine appena sfilate in una mano, trofeo di vittoria. Nella terza, adagiata sul letto, si apre la vagina con una mano. L'altra sembra invitare il fotografo a raggiungerla.
È sera. Ho guardato le foto tutto il giorno, sudato, nel panico. A pranzo ho fatto fatica a parlare con mia madre e a guardarla negli occhi. Un bel casino, anche perché viviamo da soli io e lei. Dopo pranzo mi sono tuffato di getto in bagno e ho ceduto. Guardando quelle foto in rapida sequenza, più e più volte, mi sono segato.
Appena finito, mi sono sentito sporco come mai prima. Ho cercato sui forum online se a qualcuno fossero capitate vicende simili. Con mia estrema sorpresa, ho scoperto che esiste un nutrito gruppo di utenti che cova desiderio sessuale nei confronti della madre, o del padre. Ho letto racconti, storie personali e mi sono tranquillizzato; sono andato in bagno e, con spirito disinvolto e rinfrancato, mi sono concesso una seconda sega. Mentre la mia mano scivolava su e giù sul mio cazzo ho pensato che, in fondo, io sono un uomo e quelle erano solo foto di una donna, di una donna molto sexy.
Ora sono passate due ore. Forse dovrei andare a letto, ma prima devo provare la funzione "Play" dell'applicazione.
GIORNO 2
Stesso copione di ieri mattina. Risveglio sul pavimento gelido. Non perdo tempo, e apro l'applicazione. Stessa scarna interfaccia. So cosa devo fare.
Apro l'archivio dell'app. Un solo file nuovo, datato a ieri sera. Un video di mia madre. Che razza di scherzo è questo?
Lo scoprirò. Devo guardare il video. Lo faccio solo per scoprire la verità, e nient'altro.
Nel video, mia madre parla con una voce sensuale che non le ho mai sentito usare. "Vieni qui, dai" chiede supplichevole allo stronzo che sta filmando. "Vieni".
Lui non le risponde. "Ho capito, devo impegnarmi di più perché tu mi dia quel bel cazzone".
Detto ciò, mamma si sdraia sul letto, già nuda, e apre le sue gambe. Con due dita inizia a sfiorarsi i bordi esterni della vagina. Compie movimenti veloci, ma decisi. Inizia a bagnarsi copiosamente, a gemere e ad ansimare. Sono solo in casa: decido dunque di terminare la visione in bagno. Nel momento esatto in cui mia madre Laura raggiunge l'orgasmo, il mio sperma cola in fiotti nel bidet di casa nostra.
Non ci capisco più un cazzo. Mentre la pelle del mio pene brucia ancora, a causa della terza sega di oggi, inizio a ragionare. Mi sembra che ci sia una sola spiegazione possibile: qualcuno ha trovato il modo di narcotizzarmi per entrare in casa nostra, filmare mia madre e inviarmi il frutto delle loro sessioni depravate. Ma chi vorrebbe mai fare una cosa simile? Come e perché?
La sera arriva presto. Sono ormai convinto che sia tutta colpa di all'applicazione. Devo cliccare "Play", ancora una volta, ma lo farò con degli occhiali da sole. Sono convinto che quell'infame mi narcotizzi con dei giochi di luce che si verificano quando clicco su quella opzione. Andiamo, dunque.
GIORNO 3
Lo stesso risveglio. Bastardo. Stanotte - è sicuro - lo aspetterò sotto al letto matrimoniale di mamma. Perché non l'ho fatto stanotte? Me lo chiedo, ma già so la risposta. In fondo speravo, stamattina, di trovare un nuovo video nell'archivio dell'applicazione. E infatti è così.
Lo apro. Mia madre sorride al videomaker e gli dice, con quello sguardo da porca che mio malgrado ho scoperto: "Allora, ti decidi a venire qui?"
Ciò che accade dopo mi gela ancora una volta il sangue nelle vene. Una voce che conosco le risponde: "Direi che te lo sei meritato".
Un cazzo entra nell'inquadratura. Mia madre lo impugna, fiera del risultato, e inizia a segarlo. L'uomo - sempre fuori dall'inquadratura - geme soddisfatto. Lei lo guarda, ammicca. Dà un bacetto sulla punta.
"Ti piace?" gli chiede.
"Sei davvero una gran troia" risponde la voce. E quella voce, non c'è modo di sbagliare, è la mia.
"Ho sempre saputo che sei una gran troia, mamma".
CONTINUA
(Nel prossimo episodio, nuovi lumi sulla strana app e sul suo funzionamento).
Mattina. Pieno inverno. La mia guancia che aderisce al pavimento gelido. Che è successo? Mi sveglio, mi alzo e mi guardo intorno. Sono in camera mia, ma sembra che sia crollato addormentato prima di poterlo anche solo realizzare.
Sensazione di umidità e appiccicume in mezzo alle cosce. Mi passo una mano tra le gambe, mi accarezzo. Porto la mano al naso. Sperma.
Non ricordo nulla delle ultime ore. Ricordo ieri sera, la cena e poi... e poi il vuoto. Dio, che mal di testa.
Dunque: c'è un buco nella mia memoria che inizia con la cena di ieri. Mi sveglio seminudo, sporco di liquido seminale. Non riesco a capire.
Inizio a spulciare i messaggi di Whatsapp, le chiamate, gli sms. Nulla. Poi all'improvviso, sullo schermo dello smartphone, noto una nuova icona. Un'app che non conosco, e che si chiama semplicemente "HLO".
"Ma di che si tratta?", mormoro tra i denti, terrorizzato.
Non riesco a resistere. Non mi importa se sia un virus o meno, devo aprirla e scoprire che sia. L'interfaccia utente è molto semplice, in realtà. Ci sono solo due opzioni, "Play" e "Archive". Subito sopra, un laconico messaggio recita: "Bentornato, Marco! Dalla tua ultima sessione sono passate 7 ore e 21 minuti".
Ultima sessione? E come può l'app conoscere il mio nome? Eppure questa schermata non mi è nuova...
Decido di aprire l'archivio. Non me la sento ancora di scoprire che tipo di gioco sia quello a cui questa strana app vuole farmi giocare.
Clicco, e ciò che vedo mi fa gelare il sangue nelle vene.
Ci sono effettivamente delle foto, tutte sotto alla data di ieri. In queste foto una avvenente donna di mezza età fa un progressivo spogliarello. C'è un problema, però. Quella donna è mia madre Laura, 47 anni, capelli mori a caschetto.
Dovrei chiudere, eppure quelle foto sono così seducenti nella loro semplicità. Nelle prime sta seduta sul bordo del letto, le gambe incrociate, si morde il labbro. Chi le ha scattate? Chi è lo stronzo che ha deciso di inviarmi queste foto? Vuole che mi ecciti guardando la mia stessa madre che si sveste?
Non lo so, non ho risposte. Riesco solo a guardare, impotente, le foto succedersi una dopo l'altra. Una nuova erezione si fa timidamente largo tra le mie gambe, man mano che nelle foto la mia ammiccante madre leva il golfino e la gonna restando in intimo.
Fa l'occhiolino al fotografo, chiunque egli sia, mentre con le mani dietro la schiena slaccia il reggiseno.
Devo fermarmi. So che non dovrei scendere ancora. Da piccolo mi è capitato di vedere mia madre nuda, sia chiaro, ma mai così. Mai con questa carica erotica che ora porta il mio cazzo a premere con arroganza contro il tessuto umidiccio delle mutande.
Non resisto - e chi avrebbe potuto, in fondo? Chi non sarebbe tentato di curiosare nell'imperscrutabile vita sessuale della propria madre?
Scrollo verso il basso. Eccoci, dunque. Tre sole foto chiudono la collezione. Nella prima mia madre, in ginocchio sul letto, si stringe le tette prosperose tra le mani, e con la lingua tenta di leccarsi un capezzolo. Nella seconda dà le spalle al fotografo, con le mutandine appena sfilate in una mano, trofeo di vittoria. Nella terza, adagiata sul letto, si apre la vagina con una mano. L'altra sembra invitare il fotografo a raggiungerla.
È sera. Ho guardato le foto tutto il giorno, sudato, nel panico. A pranzo ho fatto fatica a parlare con mia madre e a guardarla negli occhi. Un bel casino, anche perché viviamo da soli io e lei. Dopo pranzo mi sono tuffato di getto in bagno e ho ceduto. Guardando quelle foto in rapida sequenza, più e più volte, mi sono segato.
Appena finito, mi sono sentito sporco come mai prima. Ho cercato sui forum online se a qualcuno fossero capitate vicende simili. Con mia estrema sorpresa, ho scoperto che esiste un nutrito gruppo di utenti che cova desiderio sessuale nei confronti della madre, o del padre. Ho letto racconti, storie personali e mi sono tranquillizzato; sono andato in bagno e, con spirito disinvolto e rinfrancato, mi sono concesso una seconda sega. Mentre la mia mano scivolava su e giù sul mio cazzo ho pensato che, in fondo, io sono un uomo e quelle erano solo foto di una donna, di una donna molto sexy.
Ora sono passate due ore. Forse dovrei andare a letto, ma prima devo provare la funzione "Play" dell'applicazione.
GIORNO 2
Stesso copione di ieri mattina. Risveglio sul pavimento gelido. Non perdo tempo, e apro l'applicazione. Stessa scarna interfaccia. So cosa devo fare.
Apro l'archivio dell'app. Un solo file nuovo, datato a ieri sera. Un video di mia madre. Che razza di scherzo è questo?
Lo scoprirò. Devo guardare il video. Lo faccio solo per scoprire la verità, e nient'altro.
Nel video, mia madre parla con una voce sensuale che non le ho mai sentito usare. "Vieni qui, dai" chiede supplichevole allo stronzo che sta filmando. "Vieni".
Lui non le risponde. "Ho capito, devo impegnarmi di più perché tu mi dia quel bel cazzone".
Detto ciò, mamma si sdraia sul letto, già nuda, e apre le sue gambe. Con due dita inizia a sfiorarsi i bordi esterni della vagina. Compie movimenti veloci, ma decisi. Inizia a bagnarsi copiosamente, a gemere e ad ansimare. Sono solo in casa: decido dunque di terminare la visione in bagno. Nel momento esatto in cui mia madre Laura raggiunge l'orgasmo, il mio sperma cola in fiotti nel bidet di casa nostra.
Non ci capisco più un cazzo. Mentre la pelle del mio pene brucia ancora, a causa della terza sega di oggi, inizio a ragionare. Mi sembra che ci sia una sola spiegazione possibile: qualcuno ha trovato il modo di narcotizzarmi per entrare in casa nostra, filmare mia madre e inviarmi il frutto delle loro sessioni depravate. Ma chi vorrebbe mai fare una cosa simile? Come e perché?
La sera arriva presto. Sono ormai convinto che sia tutta colpa di all'applicazione. Devo cliccare "Play", ancora una volta, ma lo farò con degli occhiali da sole. Sono convinto che quell'infame mi narcotizzi con dei giochi di luce che si verificano quando clicco su quella opzione. Andiamo, dunque.
GIORNO 3
Lo stesso risveglio. Bastardo. Stanotte - è sicuro - lo aspetterò sotto al letto matrimoniale di mamma. Perché non l'ho fatto stanotte? Me lo chiedo, ma già so la risposta. In fondo speravo, stamattina, di trovare un nuovo video nell'archivio dell'applicazione. E infatti è così.
Lo apro. Mia madre sorride al videomaker e gli dice, con quello sguardo da porca che mio malgrado ho scoperto: "Allora, ti decidi a venire qui?"
Ciò che accade dopo mi gela ancora una volta il sangue nelle vene. Una voce che conosco le risponde: "Direi che te lo sei meritato".
Un cazzo entra nell'inquadratura. Mia madre lo impugna, fiera del risultato, e inizia a segarlo. L'uomo - sempre fuori dall'inquadratura - geme soddisfatto. Lei lo guarda, ammicca. Dà un bacetto sulla punta.
"Ti piace?" gli chiede.
"Sei davvero una gran troia" risponde la voce. E quella voce, non c'è modo di sbagliare, è la mia.
"Ho sempre saputo che sei una gran troia, mamma".
CONTINUA
(Nel prossimo episodio, nuovi lumi sulla strana app e sul suo funzionamento).
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