Mamma e convivente.

di
genere
incesti

Mi chiamo Angelo, nome scelto da mia nonna perché mamma voleva abortire essendo rimasta incinta molto presto, ora io ne ho diciotto e mamma trentatré. I nonni ci crebbero fino a quanto mamma compì ventidue anni poi fu assunta in comune e divenne indipendente. Mio padre sparito dalla circolazione. Poco male con i nonni siamo stati bene ed ora con mamma sto benissimo. Lei lavora dalle otto alle 14 ed il pomeriggio stiamo insieme, mi dice sempre che ho ripreso il corpo(armonioso) ed il cazzo(enorme) da papà, il volto(straordinariamente bello) da lei. Quando andiamo in giro, dicono, non sembriamo mamma e figlio ma una bella coppia. Dopo l'incidente con papà non ha voluto saperne più di uomini fino a quando siamo diventati indipendenti, ma ha giurato nessun legame, solo sesso. Vivendo solo con una donna ho preso una parte delle sue abitudini. Solitamente i ragazzi per gioco indossano i vestiti dei papà, io invece provavo i suoi e lei mi diceva che ero bellissima. Mi trovavo a mio agio anche con i miei vestiti da ragazzo.
All'età di quattordici anni avevo la stessa corporatura sua e quando acquistava i vestiti li provava su di me. Anche lei bellissima e da quando abitiamo per conto nostro porta anche minigonne cortissime che mettono in vista le sue splendide gambe. Ci guardano tutti e mi invidiano perché porto una strafiga al mio fianco. Saltuariamente porta un ragazzo a casa con cui fa sesso, ma solo dopo averlo valutato minuziosamente.
Quando fa sesso lascia la porta della camera aperta in modo che possa controllarla.
In casa quando fa caldo siamo nudi e quando vedo la sua figa il mio cazzo la riconosce e parte, e mi dice che è uno spettacolo guardarmi.
Naturalmente dormiamo anche nudi nello stesso letto da sempre. Abbiamo anche frequentato delle spiagge per nudisti. Ormai siamo abituati a questi comportamenti. Mi diceva sempre che qualsiasi ragazza vedesse il mio cazzo non lo avrebbe più lasciato, ma vivendo con lei non sentivo proprio la necessità di trovarmi una ragazza. Mi masturbavo tranquillamente nel letto con lei quando aveva voglia prendeva il vibratore ed aveva un numero elevato di orgasmi. Una notte non so per quale coincidenza eravamo eccitati entrambi tanto che lei metteva le dita nella figa, mi intrufolai tra le sue gambe e leccai la figa fino a farla venire poi volle contraccambiare il gesto succhiandomi voracemente il cazzo. Da quella volta io non mi masturbai più e lei non fece più uso del vibratore. Facevamo sesso tutte le notti e sborravo dentro perché prendeva la pillola. Mi diceva che avremmo vissuto sempre insieme e che era fortunatissima ad avere me perché poteva avere un signor cazzo a disposizione per sempre, lo adorava. Capitava di eccitarci in un qualsiasi momento e ci veniva naturale scopare sul letto, in piedi, nel bagno in qualsiasi posto. Quando aveva una voglia particolare si affacciava alla finestra e mi diceva "Vieni a vedere" ed io le infilavo il cazzo nella figa da dietro e lei amava in modo particolare questo trattamento. Dopo qualche tempo misero un nuovo assunto nel suo ufficio, un ragazzo ben fatto e molto simpatico che perse la testa per lei. Mi accorsi che anche lei non era insensibile. Mi chiese se poteva invitarlo a pranzo dissi " Scherzi la tua felicità per me è essenziale, porta chi vuoi" . La domenica venne ed era veramente un ragazzo speciale simpatico educato e pulito un profumo buonissimo. La simpatia era reciproca, si chiamava Mauro. Dopo il pranzo preparai il caffè mentre loro parlavano sul divano. Mi venne spontaneo comunicare a Mauro che noi eravamo abituati a stare nudi in casa e con i vestiti ci sentivamo impacciati. In un secondo si denudò completamente, lo stesso fece lei in un attimo perché non portava intimo ed io che vedendo quella scena mi sono eccitato mi stavo spogliando piano, il cazzo invece partì forte e quando tolsi pantaloncini e mutande Mauro restò a bocca aperta vedendo l'enormità del mio cazzo. Lei scoppiò a ridere anche se Mauro non era affatto male. Nessuno prendeva iniziative e pensai di lasciarli liberi, andai in cucina a caricare il lavastoviglie. Quando tornai erano già sul letto lei a gambe larghe aveva già provveduto a misurare il cazzo di Mauro. Mi chiamò e mi volle vicino e mi disse "Angelo mi è cresciuto dentro che delizia" e volle il mio in bocca. Vedevo una scena bellissima con lei che godeva deliziosamente ed aveva orgasmi a ripetizione ma la resistenza di Mauro era formidabile, non veniva mai. Era distrutta e Mauro non riuscì a venire e cercava di masturbarsi e mi disse di aiutarlo. Ci segammo a vicenda e con tanto impegno riuscimmo a sborrarci addosso. Fu una esperienza anche quella. Lei aveva la figa in fiamme e volle restare a letto. Noi andammo sul divano a parlare e conoscerci meglio. Mi diceva che eravamo eccezionali io e mamma e forse pensava che poteva stare con noi, dissi che lei era solo mia e lui era stato una eccezione, però dissi ascolta lei. Quando ci raggiunse disse esattamente la stessa cosa a Mauro che ci salutò ed andò via. Comunque si sarebbero rivisti in ufficio il lunedì.
Io mi iscrissi all'università, lei lavorava ed eravamo proprio in sintonia. Non fece venire più nessuno a casa nostra perché avevamo formato una splendida coppia, facevamo sesso con soddisfazione, non potevamo e non volevamo che restasse incinta ed una sera mentre eravamo a letto mi raccontò la storia con mio padre. Si conobbero al mare e lei, che era poco più che bambina, rimase impressionata dal cazzo di papà ed ebbe un rapporto in un casotto e quando papà stava per venire lei si aggrappò con tutta la forza per non farlo uscire. Quella fu l'ultima volta che vide mio padre.
scritto il
2022-04-18
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