L’Autobus & 4 amiche!
di
Ludovico Ariosto
genere
prime esperienze
È il 2003 mese di maggio, io lavoro a Napoli e per recarmi al lavoro una volta giunto a Piazza Garibaldi dovevo prendere l’autobus R2, di solito non solo è affollato questo autobus di persone, ma in quegli anni, era anche molto spesso frequentato da persone che cercavano di sfilarti qualche cellulare, portafoglio e braccialetto, insomma una vera palestra di vita.
In quel mese già si iniziava a percepire che sarebbe stata un’estate molto calda, la città era piena di turisti sia stranieri che italiani. Per il lavoro che svolgevo all’epoca, dovevo per forza indossare il vestito classico giaccia e cravatta, occhiali da sole, capelli ben curati e cercavo di idratarmi il più possibile per non sudare.
Ero al lavoro quando all’improvviso, mi arriva una richiesta di presenziare ad una riunione al Centro Direzionale, mi preparo, vado a Piazza Trieste e Treno e aspetto l’autobus, che arriva dopo circa 10 minuti sono quasi le 12.30 la riunione stava alle 15.00 avevo tutto il tempo di andare con calma e fare anche una pausa caffè. Quindi dopo un paio di fermate scendo e mi fermo a mangiare qualcosa e prendere un caffè, mi incammino verso la fermata successiva, giungo alla fermata sempre un sacco di gente, e nonostante il caldo, le persone decidono di fermarsi e aspettare l’autobus, all’improvviso arriva un gruppo di stranieri italiani del nord, potevano avere tra i 25 ed i 40 anni, sono in tanti e sono con una guida, tra loro ci sono 4 amiche che ridono e scherzano, una in particolare si fa notare per il suo abbigliamento, indossa un jeans a vita molto bassa, tanto che le esce fuori la Y del perizoma, con scarpe da ginnastica e magliettina scura, capelli lunghi biondi. Devo ammetterlo non era una top model da 90-60-90, ma era molto ben proporzionata alla sua altezza, che poteva essere di 1.70 mt circa, poteva avere un culetto sui 75-80 e un seno sulla seconda abbondante, nonostante fossero insieme ad altre persone, noto che ridono e scherzano solo tra di loro e non danno confidenza a nessuno del restante gruppo, e tantomeno si interessano di capire quale autobus prendere e dove scendere, pensano soltanto a ridere e parlare tra di loro. Arriva l’autobus R2 abbastanza pieno (all’epoca era un autobus così lungo che portava una molla al centro), cerco di salire e ci riesco, sento le 4 amiche ridere e parlare tra di loro, incuriosito e anche attratto dal quella Y che esce fuori, mi dirigo verso di loro, non ci sta tanta gente, ma subito dopo alla prima fermata salgono un centinaio di persone che spingono per salire e casualmente io ed il gruppo delle 4 amiche veniamo spostati verso il corridoio dell’autobus e stiamo uno addosso all’altro.
Non era la prima volta che l’autobus si riempiva ma non avevo mai provato attrazione per palpare un sederino e/o sfiorarlo con il mio bacino, ma quella Y era particolarmente invitante, così ché, pensai di avvicinarmi al culetto non sapevo cosa fare, e così iniziai con la scusa di mantenermi all’asta di appoggiare il mio bacino al suo culo, lo appoggiai delicatamente ma essendo più alto il mio bacino andava quasi sopra al suo coccige, dopo circa 1 minuto, notai che tra di loro si facevano segni con la testa e con lo sguardo, rimasi bloccato, tra me e me pensai che non era il caso di continuare, e invece, all’improvviso Lei mise un piede sullo scalino presente nel corridoio e così alzò il suo culetto appoggiandolo sul mio bacino, sentii una vampata di calore provenire dal quel culetto, il mio cazzo divenne subito duro, l’autobus camminando faceva il resto, lei si muoveva lentamente su e giù e a destra e sinistra, il mio cazzo era di marmo, tolsi la giacca e me la misi sul braccio sinistro per coprire la parte esterna caso mai qualcuno potesse notare qualcosa, ma con la mano sotto la giaccia mi avvicinai alla Y che stava fuori, l’afferrai e la tirai su verso la schiena per fargliela sentire strofinare sul buchetto del culo. Lei si piegò un po’ in avanti …. E diceva alle sue amiche lo sento duro dietro e mi tira la Y, le amiche la guardavano è come se fossimo in un gioco di scommessa, le facevano cenni e lei si muoveva seguendo gli sguardi delle amiche, addirittura una sua amica per farla tenere bene si mese in una posizione che le fece da appoggio con il suo braccio, io non potevo resistere, ero molto caldo e piegai un po’ le ginocchia per farglielo sentire da sotto al jeans, Lei si fece all’indietro e si manteneva sul mio cazzo duro chiuso nei boxer e nel pantalone, le misi una mano sul fianco stringendola, lei mi accarezzo la mano, muovendosi con il culo e li dissi a me stesso, fallo adesso o mai più, apri la lampo e tirai fuori il cazzo dai miei boxer, lo misi sotto ai jeans, e lei alle sue amiche, sento la cappella che sta in mezzo alla figa, cazzo!!! l’amica di fronte si avvicino a Lei le sbottonò il jeans e disse: ti sposto io lo slip, vai, quando sentii queste parole non ci vidi più il cazzo era diventato di ferro infuocato, sentivo la sua fregna calda sul mio cazzo nonostante lei indossasse i jeans, lei si muoveva velocemente io lo tenevo fermo il mio cazzo senza muoverlo sotto la sua fregna, la sua amica con la mano davanti me lo schiacciava sotto la sua figa, dal piacere estremo stavo avendo un orgasmo violento, lei fa: lo sento sta per venire, tutte le sue amiche mettono la loro mano sotto di lei, ed io non resisto e scoppio sborrando e sussurrandole godooooooooo, un’ondata di sperma caldo esce dalla mia cappella e inonda le mani e il jeans del gruppetto, prima che mi sposto lei da ultimi 5 colpi violenti sul mio cazzo ancora durissimo ed emette un sospiro, mi trattengo ancora un minuto e poi lei fa, oh cazzo sono tutta sporca dentro e fuori e ride, le amiche ridono insieme a lei, io rimetto il mio cazzo dentro ai miei boxer, le amiche tirano le loro mani e le annusano, una ci gioca impastandosi tutta la mano e passandola sulle labbra di Lei, mentre un'altra odora e con la scusa della tosse la vedo che infila la lingua dentro al suo pugno chiuso, l’altra invece infila la sua mano sotto alla maglietta scura di Lei e la pulisce sui suoi seni, e Lei mette la sua mano sotto raccoglie lo sperma dal jeans sporco con il dito e poi se lo stesso lo infila dentro ai jeans.
Io sbigottito mi avvio alla porta, loro rimangono lì e parlano e ridono come se niente fosse, all’improvviso una dice a gran voce: Guida dove è che dobbiamo scendere? la guida dice alla prossima, io le guardo loro non mi degnano di nessuna attenzione e continuano a ridere e parlare tra di loro. Io scendo e vado verso la mia riunione alleggerito di un bel po’ dli liquido.
Ludovico Ariosto
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