Finalmente un amico con la mia passione per i collant. Capitolo 2.

di
genere
feticismo



Capitolo 2.
Perdere la testa.

Nei giorni successivi non facevo altro che pensare al nostro incontro e mi ero perfino sognato di ripeterlo. Non avevo il numero di Fede e non sono più andato nel pub per paura di incontrarlo. In fondo avevo ottenuto qualcosa di bello ma con il passare dei giorni la voglia di ripeterlo mi assaliva finché la settimana successiva sono andato al pub alla stessa ora del nostro primo incontro con la speranza di incontrarlo. Ho preso il mio caffè e dopo poco eccolo arrivare. Il cuore mi batteva forte forte e lo sguardo andò sui pantaloni per immaginare che collant avesse sotto. “Ciao, sono venuto tutti i giorni al pub per vedere se c’eri”. “Si.. ecco.. Avevo da lavorare..” mi giustificai “poi non avevamo un appuntamento mi pare..” e inizia a tirarmela. “si si certo, ovvio”. Si sedette al tavolo e con naturalezza accavallo le gambe facendomi vedere la caviglia senza calzini ma con uno splendido collant con i riflessi lucidi come piacciono a me. “ho seguito il tuo consiglio” mi disse ”ho i collant senza mutande e ho deciso senza calzini… so che ti piacciono..”. Senti hai voglia di salire oggi in appartamento e ripetiamo la sfilata?” andò subito al dunque. “Ma,, non saprei” risposi facendo finta di non essere eccitato da quella caviglia scoperta… “Ok, dimmi cosa devo fare per convincerti, è da una settimana che sogno di toccare le tue gambe nel collant e non ne posso più”. A questo punto presi il coraggio e confessai “Sai, mi piacerebbe che entrambi ci confessassimo le voglie più nascoste ed intime con la promessa di mantenere sempre il segreto. Quelle che non diremo mai alle nostre mogli per capirci… massima libertà. Potrebbe diventare il nostro momento di paradiso dove nessuno ci giudica”. La proposta era forte ma ebbe successo. “Ok, va bene” mi rispose” a me piacerebbe vestirmi con i tacchi e la gonna e … mi piacerebbe leccarti le gambe…”. Accidenti…. si era già sbottonato e alla grande. A quel punto toccava a me confessare i miei desideri segreti “anche a me piacerebbe indossare la gonna ma con le ballerine laccate con qualcosa di trasparente sopra e poi mi piacerebbe…. “ esitazione…. “su dai” mi incoraggiò lui ”tranquillo non lo dirò a nessuno..Lo guardai negli occhi e dissi “e poi mi piacerebbe fare la puttana dominatrice, cioè soddisfare le tue voglie ma anche dirti cosa devi fare per me… e alla fine mi devi fare un regalino se sono stata brava… e.. poi mi devi parlare al femminile”. Lo avevo sconvolto… aveva la bocca aperta… “ci.. ci… ci devo pensare intanto dammi il tuo numero perché non posso venire qui ogni mattina”… ci scambiammo il numero e con decisione me ne andai. Non ci potevo credere, avevo detto davvero tutto… dove avevo preso il coraggio?? il cuore impazziva e sudavo camminando per rientrare al lavoro… avevo un sentimento misto tra liberazione e vergogna. Avevo confessato cose che nemmeno a me stesso avevo il coraggio di dire. Forse me l’ero giocata male ma se andava bene era un all-in vincente! Passarono alcuni giorni dopodiché ricevetti finalmente il suo SMS: “ci vediamo al bar domani solita ora?” Ci ho pensato e risposi “ok va bene”. Ma perché perdere tempo? E così risposi “niente pub, ci vediamo domani da te verso le 16.15? NB cancella subito questi sms!”. Si ok perfetto sarò già pronto!” rispose subito lui. Cancellai i messaggi con il cuore in gola ed ero già eccitato al solo pensiero di rivedere e suoi collant! Dovetti andare in bagno a sfogarmi e immaginando di venirgli sulle gambe, venni spruzando sul muro e godendo molto!
Il giorno dopo la mattinata non passava più, e avevo fatica a concentrarmi anche perché avevo sempre il cazzo duro per l’attesa del nostro incontro e meno male che i collant e le mutande di tulle lo tenevano stretto. Alcuni momenti non potevo alzarmi dalla scrivania perché si sarebbe visto il gonfiore. Finalmente arrivano le 16 e arrivo al portone. Suono il campanello (l’unico senza nome) e mi apre la porta. Salgo le scale del giro-scale e il mio cazzo è già duro, ho il cuore in gola e sento le pulsazioni del cuore sulle tempie. Sono senza saliva preso da un’agitazione che nemmeno agli esami di università avevo… Tremando mi avvio alla porta dell’appartamento e busso. Si apre ed entro chiudendo la porta. Mi giro e vedo Fede arrivare con delle scarpe decolletè nere con tacco altissimo, collant color caramello con quell’effetto lucido che mi fa impazzire, una gonna a pighe da majorette e una camicia bianca con la cravatta. “Ciao, ti piace?” mi chiese… “così mi piacerebbe vestirmi la mattina per vendere appartamenti.. Metti pure li la giacca e accomodati”. Questa volta avevo io la bocca spalancata con la bava… “secondo me ne venderesti tantissimi… almeno a me subito!”
Risposi con un filo di voce.. “posso andare in bagno a prepararmi?” chiesi e andai portandomi dietro il mio zaino. Feci una doccia con un sapone molto profumato alla vaniglia che trovai per me e mi preparai. Collant neri 20 den tutto-nudo, mutande di tulle trasparenti tipo culotte nere, ballerine di vernice nere e maglietta nera di tulle con le maniche lunghe. Uscito dal bagno Fede aveva preparato un caffè e mi invitò a sedermi a tavola per berlo. “ecco come andrei io al lavoro, o meglio come ci vado nei sogni..” scoppiammo in una risata… Cominciai a camminare modello sfilata e i suoi occhi spalancati mi fissavano le gambe.. “certo che già uscire di casa con la vicina che prende un infarto sarebbe un problema” e dopo una risata rispose “si infatti, ma un giorno si potrà farlo... fra molti anni però”. Bevemmo il caffè ma entrambi avevamo occhi incollati alle gambe dell’altro con il cazzo già duro pronto. Lui si alzò e si mise inginocchio davanti a me “Quindi da adesso sei la mia puttana dominatrice… cosa devo fare?” “per prima cosa toccami le gambe, fai tutto quello che vuoi con me… non devi privarti di nulla… ”. Ebbe un attimo di esitazione ed io dissi con tono più autoritario “ è un ordine!”. Con calma mi appoggio le mani sulle ginocchia e rimanendo in ginocchio cominciò ad accarezzare le gambe fino alle ballerine e iniziò a leccarmele. Sentivo quelle mani calde avvolgermi le gambe. Con le dita bene aperte cercava di toccare più superficie possibile e quella lingua che scorreva su e giù sul collant delle gambe mi piaceva tantissimo. Le mani diventavano sempre più audaci e arrivavano anche sotto la gonna fino alle mutande. Sempre di più fino ad arrivare a toccarmi il cazzo durissimo. Stavo per venire durante questo massaggio… mi ha poi sfilato una scarpa e poi l’altra. Iniziò a leccarmi i piedi per bene specialmente sotto e le dita infilandosele in bocca. Nel frattempo con una mano si toccava il cazzo iniziando una piccola sega nel collant sotto la gonna. Avevo i miei collant ormai fradici di saliva e la sua mano toccava sempre più spesso il mio cazzo. Mi piaceva quel tocco ma non volevo venire quindi ordinai:” ok, bravo ora tocca a me toccarti, mettiti in piedi davanti a me”. Stando seduto iniziai ad accarezzare le sue gambe e cominciai anch’io a leccarle. “togliti la gonna” e lui la sbottonò lasciandola cadere per terra. Mi apparve davanti agli occhi il suo cazzo in erezione, con una cappella gonfiatissima. Indossava dei collant caramello tutto-nudo senza cuciture con quei riflessi lucidi che mi fanno impazzire. Era senza mutande, tutto depilato e penso fosse una delle cose più belle viste in vita mia. Gli accarezzavo il culo, le gambe, poi passavo in mezzo alle gambe toccando inevitabilmente le palle. Il mio sguardo però era fisso su quella cappella e piano piano mi stavo avvicinandomi a lei come ipnotizzato. “levati anche la camicia e rimani solo con i collant e scarpe” ordinai e cosi fece subito senza spostare le gambe. A pochi centimetri sentivo l’odore del suo cazzo misto all’odore del sapone alla vaniglia e mi stavo letteralmente drogando. Il cuore era impazzito, il mio cazzo non so perché non era ancora esploso e ho perso il controllo come mai in vita mia. Le mie mani sono finite lentamente sul suo sesso e ho iniziato a toccarlo dolcemente. Fede mi guardava dall’alto e ansimava come se stesse correndo. “chiudi gli occhi” gli ordinai e lui obbedì. Mi aspettavo venisse da un momento all’altro ma resisteva. Non stavo pensando alla conseguenze.. Le mie mani sono tornate sul suo culo e ho avvicinato il naso alla quello splendido pene. Sentivo l’odore che mi entrava nel cervello e le mie labbra si sono appoggiare sul nylon che lo teneva stretto. Ho iniziato a dare dei baci aprendo le labbra sempre di più per sentirlo sempre più dentro. Quando sono arrivato a baciare la cappella le labbra sono rimaste attaccate al collant e non ho resistito… la mia lingua è andata ad appoggiarsi sul nylon e ho dato la prima leccatina. Fede ha messo la testa all’indietro emettendo un piccolo urlo… stare con gli occhi chiusi lo aveva concentrato sul mio tocco-bacio. I miei baci si sono concentrati sulla cappella e la linguetta ogni volta dava un colpettino. Simulando un morso chiudevo anche le labbra velocemente per farle scivolare sul nylon e questo movimento continuo faceva ansimare Fede. Ad un certo punto ho spalancato la bocca e avvolto la cappella dando libertà alla lingua di leccare il nylon che l’avvolgeva. Con le mani accarezzavo il suo culo e tutto il suo sesso dalle palle in su e ogni tanto con le labbra aperte e avvolgenti scendevo in giù scivolando sul nylon per leccare tutto il cazzo. Arrivato alla base poi ritornavo su fino ad ingoiare la cappella avvolta nel collant. Ho quindi tirato l’elastico in vita dei suoi collant leggermente verso il basso facendolo passare dietro il suo pene in modo da avere tutto il cazzo avvolto nel nylon. Ora la mia bocca poteva finalmente sfogarsi avvolgendo completamente partendo dalla sua cappella e la mia lingua poteva leccarla tutta con un movimento circolare. Con una mano gli toccavo le palle e con l’altra il culo e con quest’ultima mi aiutavo a spingerlo verso la mia bocca. A questo punto mi venne naturale iniziare a succhiare e a salire e scendere con la mia testa iniziando senza pensarci il mio primo pompino. Fede ha iniziato a muoversi ritmicamente avanti e indietro e il suo cazzo mi penetrava la bocca sempre di più. Il collant era oramai fradicio di saliva e il cazzo aderiva benissimo al nylon diventato trasparente ma non scivolava più bene. Senza pensare a cosa stavo facendo mi è stato naturale abbassare l’elastico del collant per liberare il cazzo e prenderlo subito in bocca lentamente fino in fondo alla gola. Volevo essere una puttana? Ebbene lo stavo facendo… Era un pompino meraviglioso e mi piaceva tantissimo. Con una mano gli stingevo una natica facendogli anche male e con l’altra gli avevo afferrato il cazzo andando su e giù con movimento avvita-svita. Il cazzo di Fede iniziò a tremare a muoversi stranamente e con un urlo liberatorio arrivò il primo getto di sperma. Ero cosi preso che non volli staccare le mie labbra dal suo cazzo e mi venne con diversi getti in bocca… Non avevo mai assaggiato lo sperma di un altro ma non mi interessava, volevo succhiarlo più possibile. Ci furono 4 o 5 getti che ingoiai e poi solo alcune gocce. La cappella iniziava a sgonfiarsi e la mia lingua si fermò continuando però ad avvolgerla più possibile. Dopo essere venuto a me da fastidio che mi sia ancora toccata e quindi sono abituato a fermarmi. Sentivo il cazzo che si rimpiccioliva e ingoiando le ultime gocce di sperma mi sono staccato da quel fantastico “ciuccio”. La mia eccitazione era per moltissima e ho ordinato a Fede di sedersi sulla sedia. Ho fatto cadere la mia gonna per terra e spostando l’elastico del collant e delle mutande ho messo in libertà il mio cazzo puntato su Fede. Mi sono masturbato guardando le sue gambe e dopo pochissimo ho iniziato con un urlo liberatorio e sono partiti diversi getti di sperma sul suo collant. Fino all’ultima goccia è caduta sul nylon e avrei voluto fare delle foto perché era la cosa più eccitante mai vista! Fede ha chiuso le cosce per non far scendere il liquido bianco sulla sedia. Gli schizzi che scendevano dal ginocchio verso i piedi gli avevano sporcato anche le scarpe e piano piano le gocce scendevano verso il basso. Mi godevo la scena con il mio cazzo ancora in mano. Poi rinsavito corsi in bagno pensando…. Ma cosa ho fatto???.
Mi sono cambiato velocemente, in sala non c’era più Fede che si cambiava in stanza asciugandosi dal mio sperma. “Scusa devo andare” dissi frettolosamente, presi la giacca e andai fuori di corsa. Dentro la tasca della giacca trovai un bel regalo molto generoso e mi arrivò un SMS.. “complimenti, sei stata bravissima, ti sei meritata il regalo”. Devo dire che provavo un misto di felicità, soddisfazione, appagamento e vergogna…. Ma il sorrisino ebete che avevo stampato sul viso la diceva lunga...
scritto il
2022-04-28
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