Ancora noi

di
genere
incesti

Eccomi di nuovo quà. Ancora in compagnia di mia sorella e sempre presi nei nostri giochi.
Sono ormai passati un paio di mesi da quando, lei, è venuta a stare da me per staccarsi da un matrimonio sbagliato ed ormai terminato.
La scoperta, o per meglio dire, la riscoperta della nostra attrazione che ci eravamo ostinati a lasciare sepolta nel nostro animo bollandola come impossibile e tebù.
Ho già raccontato alcuni aneddoti nei precedenti racconti e questa è la narrazione fedele di ciò che avvenne una sera di quelle che passavamo tranquilli, sul divano a fare zapping.
La giornata torrida non aveva certo contribuito a rilassarci insieme all'afa che persisteva come una cappa sulla città.
Durante il giorno l'unico sollievo era una nuotata in piscina e qualche bevanda fresca sotto l'ombrellone del giardino chiacchierando del più e del meno.
In particolare lei si era divertita a rinfacciarmi i miei sguardi tutt'altro che timidi all'indirizzo di una donna che era al ristorante dove avevamo cenato la sera prima.
In effetti le forme generose della donna non lasciavano indifferenti e questa, accortasi dei miei sguardi, ricambiava compiaciuta forse perchè, vedendomi in compagnia, era lusingata delle attenzioni che distoglievo dalla mia "compagna" in suo favore.
In particolare mia sorella si divertiva ad immaginare cosa stessi fantasticando ed enunciando
quello che, secondo lei, avrei fatto.
Il sorriso impertinente che sfoggiava ad ogni commento era preludio ad una nuova puntato del nostro "gioco" sempre presente anche se non sempre evidente.
Le feci nontare che con ogni probabilità quella "donna" poteva anche riservare delle sorprese e che mi sarebbe piaciuto vedere la sua di reazione se avessi avuto ragione io.
Con malizia ed il solito sorriso mi fece notare che l'eventuale "sorpresa" era comunque qualcosa con cui lei si sarebbe trovata sul suo terreno, io forse non sarei stato così a mio agio... risposi che "forse" sarebbe stato così o "forse no" lasciandola di stucco per l'affermazione.
Chidemmo li il discorso anche se intuivo che era incuriosita e stuzzicata dalla piega degli eventi e la lasciai così, in sospeso, per andare a fare un riposino in camera.
Al pomeriggio le annunciai che, a sera avrei avuto ospiti senza scendere nei dettagli e che mi sarebbe piaciuto se fosse stata dei nostri; in fondo era solo una cena informale tra amici.
Accettò di buon grado immaginando però che tramavo qualcosa e preparandosi a far fronte alla cosa non senza un mix di impaziente eccitazione e dubbio.
Al pomeriggio la trascinai a fare spesa per la cena e per un fugace aperitivo prima del rientro.
Giunti a casa iniziammo a preparare e io cucinai alcuni piatti che avremmo accompagnato con del buon vino rosso abbastanza corposo.
Come immaginai, durante la prepazione, dovetti far fronte ad alcune difficoltà che avevo messo in conto ed in cui speravo; vedermela girare in cucina con una sola meglietta lunga e trasparente davanti costituiva una enorme distrazione e non potei fare a meno di palparla mentre mi scivolava davanti a bella posta.
Tra una operazione e l'altra non potevo non stringere uno dei suoi glutei e strofinare il dito nella sua fessura provocando gemiti e sospiri che lei accompagnava tastando il mio pacco in evidente erezione.
Un paio di volte, accucciata vicino allo stipetto dei piatti, la sorpresi passandole il mio membro eretto davanti alla bocca; la sua lingua allora saettava fuori dal pertugio per leccare il glande già rosso e gonfio.
Rimanemmo su quel tenore di gioco e pregustando il programma della serata che io conoscevo già e lei immaginava anche se, secondo me, era lontana dal conoscere.
Finiti i preparativi ci concedemmo una doccia insieme e poi ci vestimmo portando il necessaire per un aperitivo vicino alla piscina.
La sua scelta di abito fu, come sempre, impeccabile; un prendisole azzurro, quasi trasparente lungo e, come immaginavo, zero biancheria intima.
Io optai per pantaloni di lino bianchi ed una camicia sempre di lino.
Non riuscireste mai ad immaginare la sua sorpresa all'arrivo degli "ospiti", anche perchè, io per primo, non avrei mai parole sufficienti a descriverla.
In effetti potevo capire mia sorella e la sua sorpresa quando si accorse che questi ospiti altri non erano che la donna del ristorante della sera precedente.
Io l'avevo fissata tutta la sera a bella posta, solo per fargliela notare, e dato che la conoscevo da molto tempo avevo pensato di coinvolgerla nel mio gioco, ai danni di mia sorella.
Finalmente dopo lunga attesa (non sono mai stato molto paziente) stavo raccogliendo i frutti del mio lavoro.
In effetti a cena ervamo solo noi tre, e le presentai Carolina, spiegnadole che era una mia carissima amica e che ci frequentavamo di tanto in tanto.
La lasciai rossa e un pò in imbarazzo con la mia mica e mi diressi in cucina dove prelevai una nuova bottiglia di prosecco per fare ancora due chiacchiere.
Tornato a bordo piscina le trovai a ciacchiereare ridendo di gusto dei loro discorsi e mi aggiornarono su come Mia sorella avesse confessato le sue frecciatine della sera prima e Carolina che le raccontava alcuni nostri trascorsi.
In un'atmosfera molto distesa e confidenziale ci dirigemmo a tavola dove consumammo il pasto tra chiacchiere e buon vino dove io non esitai a far notare che bella figliola fosse mia sorella e accarezzandole di frequente le cosce morbide e seriche e tenendola in quello stato di eccitazione repressa dovuta alla presenza di Carolina..
Finita la cena ci accomodammo sul divano dove ci concedemmo del gelato e qualche bicchierino finche decisi di spingermi oltre.
Mi misi in piedi davanti a loro proponendo un brindisi e, veloce come un fulmine estrassi il mio pene davanti a loro chiedendo chi volesse dell'altro gelato.
L'espressione di mia sorella non aveva eguali in quel momento, iniziò a rispondere ma rimase gelata con la mano a mezz'aria verso la mia asta mentre Carolina rideva di gusto.
Fu lei in effetti a rispondere che, si, lei ne voleva, ed iniziando a leccarlo piano sulla punta.
Mia sorella ancora bloccata la guardava confusa e non sapeva come agire, finche Carolina non le prese la mano e le fece impugnare il cazzo dicendo:"scusa, a te la precedenza".
Ancora un secondo di esitazione poi, dopo avermi guardato negli occhi, mia sorella diede inizio alle danze succhiando e leccando come solo lei sapeva fare.
Alcuni affondi di gola e poi cedette il mio membro a Carolina che non si fece pregare ed iniziò la sua opera.
Dopo un paio di minuti mi fermai e chiesi a mia sorella se andava tutto bene e lei mi rispose con un si un po stentato e incerto.
a presi da parte e le dissi che avevo una sorpresa per lei che speravo le piacesse, la bendai e la rimisi sul divano sdraiata tirandole su il vestito.
Io e carolina iniziammo a baciare, leccare e toccare il suo corpo sempre uno per volta e in pnti a caso, cosicchè lei non sapesse chi le faceva cosa ne quando lo avrebbe fatto.
La vedevo fremere e sobbalzare ad ogni tocco e vedevo già inumidirsi la sua passerina.
Ancora non aveva idea di cosa sarebbe seguito finchè non si trovò la lingua di Caterina sul clitoride ed il mio pene in bocca...
Decise che le piaceva quel risvolto della serata perchè iniziò a partecipare con più voluttà alle nostre iniziative.
Infilò le mani tra i capelli della mia amica strofinando il pube sulla sua bocca avida di succo e intanto ingoiava il mio menbro come fosse un dolce gustoso.
Poi ci staccammo lasciandola un attimo a contorcersi di piacere , giusto il tempo di scambiarci di posto.
Io iniziai a leccare quella fessurina così dolce e già madida di succo e saliva mentre lei aspettava la passera di Carolina.
Tantissima fù al sua sorpresa nel sentire la mia testa sotto le mani e... un'altro cazzo in bocca...
Si fermò, alzò la fascia che aveva sugli occhi e si trovò di fronte al cazzo svettante di Carolina già gonfio ed eretto.
Dovetti confessarle che si, avevo provato anche quello, e che era favoloso da leccare.
Anche li mia sorella non mi deludette.. aprì la bocca e iniziò a succhiare mentre io riprendevo a leccarle la fichetta umida.
Quando venne assaporai un pò il suo succo e poi mi diedi ad un bacio con Carolina che commentò come fosse buono il succo di mia sorella e come fosse calda quella bocca dopodichè diedi anche il mio cazzo a mia sorella.
Lei inginocchiata a terra tra noi muoveva la lingua da uno all'altro succhiandoli alternativamente per poi provare a prenderli entrambi.
Decidendo che era il momento la misi a pecorina e iniziai aprendere la sua patatina umida mentre il cazzo di Carolina le scorreva tra le labbra avvolgenti con gustosi rumori di risucchio; ben presto invertimmo le parti e fui gratificato dallo sguardo lascivo di mia sorella che, prima di abboccare il mio membro, sussurrò un "grazie" a fior di labbra...
Decise mia sorella che era il momento di trasferirci sul letto per maggior comodità e non tardò a prendere Carolina per le spalle sdraiandola di forza sul letto.
Esclamando "che cazzo magnifico" si impalò su di lei e iniziò a cavalcarla senza posa godendo molto forte.
Io dietro di lei ammiravo quel culo che si muoveva e il cazzo di Carolina che le scompariva dentro e decisi; inumidii il mio cazzo con la saliva e, salito sul letto puntai la mia cappella sul suo ano spingendo appena.
Rimase bloccata da quel contatto inaspettato e sentì spingere entrambi i cazzi dentro di lei.
Io rimasi fermo per capire se avesse dolore, era la prima volta che ne prendeva due..
Il suo gemito ed il suo sussurrare "dai entrate di più" mi tolse ogni dubbio..
Iniziammo a pomparla alternativamente dividendoci quel corpo che anelava solo al piacere e gustammo il suo orgasmo, poi un'altro ed un'altro; poi, mi fece togliere, si sfilò dal pene di Carolina e, girandosi mi disse che voleva l'altro palo nel culo ed il mio nella fica.
si infilò il mebro turgido della mia mica nel culo , e, pancia sopra guidò il mio nella fica.
Rimase a gambe larghe sollevate mentre la pompavo ancora e continuava a urlare "dai che godo, come mi fate godere" alternati a "grazie fratellone".
Vicini ormai all'epilogo volevamo venire anche noi e lei decise che avrebbe accolto il nostro seme come lo preferivamo noi.
La mettemmo in ginocchio tra di noi, per terra e spruzzammo tutto ciò che avevamo sul suo viso e la bocca aperta vedendola bere e leccare tutto.
Con veloci succhiate provvedette a svuotarci per bene e ci distendemmo, stremati e appagati sul letto.
Dormimmo lì, così, fino al mattino e al risveglio ci concedemmo unbagno in piscina, nudi dove godemmo ancora di effusioni fino al pranzo.
Dopo quel giorno Carolina fu assidua frequentatrice di casa mia con mia sorella, con cui tutt'ora intrattiene una splendida amicizia..
scritto il
2022-05-27
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