Un gioco veloce
di
Gentlemanbastard
genere
dominazione
Matteo e Paola sono una coppia di miei conoscenti,hanno 30anni lui e 22 lei.
Lui alto e piacente,lei piccola di statura e molto ben proporzionata.
Una sera ci ritrovammo per caso in un bar durante,un aperitivo.
Dopo i soliti scambi di domande,come stai?come va?il lavoro?ecc,mi offri di pagare un giro di alcolici e mi invitarono a sedere con loro.
Mi fece posto Paola scivolando sulla panca facendomi sedere di fianco a lei e davanti a lui.
Mi sedetti dopo una bella occhiata alle coscie di Paola,messe in mostra abbondantemente da un vestitino a fiori corto sulle gambe e scollato sul seno.
Paola aveva già giocato in passato con me,roba di sguardi sorrisi e piccole contatti fisici in apparenza normali e affettuosi,ma sapevo che voleva di più,non sapevo se fosse abbastanza intelligente per andare più a fondo nei suoi desideri e soprattutto se fosse in grado di capire cosa sono io.
Comunque
Cercai di articolare qualche battuta per farli ridere e distrarre me stesso da quelle gambe ben tornite,da quei due seni alti e sodi che ancora invitavano il mio sguardo.
Non che io sia un boy-scout,ma non sono mai invadente,tutta via in questo caso era lei,invitante.
Forse senza comprendere fino in fondo chi stava provocando,si girò verso di me incollando le sue gambe alle mie sotto il tavolo e sorridendomi con quella boccuccia,mi chiese qualcosa che ora non ricordo,una cazzata alla quale risposi guardandola fissa nei suoi occhi castani e facendo scivolare la mia mano in mezzo alle sue coscie stringendo un poco.
Lei arrossì ma tenne le gambe in quella posizione e io decisi di agire,avrebbe presto scoperto con chi si era messa a giocare,
chiesi a quel povero rimbambito di Matteo di andare ad ordinare un altro giro,lui rispose allegro
“Certo così ne approfitto per andare in bagno”
Perfetto pensai altro tempo per giocare con questa aspirante troietta della tua fidanzata.
Gli dissi “fai con calma bello non siamo di fretta no”
Lui si alzò e ci lascio al tavolo da soli,spostai lei in modo da averla seduta di fianco e poter muovere le mano senza che i clienti notassero nulla,ora eravamo seduti spalla contro spalla e guardavamo l intero locale.
Lei non disse nulla ma un po’ imbarazzata cerco di bere ciò che restava del suo drink,non le diedi il tempo di farlo,allungai la mia mano sinistra sotto il tavolo e gliela infilai tra le coscie sussurrandogli all orecchio
“ora stai ferma”
Lei restò immobile e posó la sua mano sulla mia
che risaliva tra le sue coscie calde e ben tornite fino alle mutandine e stando sopra di esse,cominciai a toccarle la fighetta riempiendomi le dita di umore che colava dalle mutandine.
Le presi la mano sinistra e me la misi sui jeans sopra il mio cazzo per farglielo sentire bello duro com era e le dissi
“Guarda qui che cazzo mi hai fatto venire troietta”
Dapprima il suo tocco era leggero,dopo quelle parole cominció a stringerlo e toccarlo con avidità.
Mi accorsi che gemeva sommessamente per non farsi sentire e il gioco doveva finire prima del ritorno del cornuto,le ordinai di prendere il suo cellulare e piazzarselo davanti alla faccia,così da nascondere le sue espressioni,lei rispose un debole “ssiii…”
Scostai le mutandine e mentre infilavo due dita nella sua fighetta bagnata le dissi “si Signore,mi devi rispondere hai capito troietta?”
Assentì e mi rispose”si mio signore”
“Brava troietta,ora ti faccio sborrare e tu ricorda che se vuoi ancora fare la mia troietta non devi raccontare nulla,mai,
adesso sborra troietta e per questa volta una cosa veloce e di nascosto,la prossima volta succhi il cazzo e se sei brava,vediamo che si può fare”
“Si signore”
Respirava velocemente e i seni si muovevano su e giù,si inumidiva le labbra di continuo…
Cercai il punto più sensibile nella sua figa da troia e muovendo dolcemente le dita la feci sborrare velocemente…
Strinse le coscie rabbrividì nell orgasmo ma non mi mollava il cazzo,così fui costretto a togliere la sua mano che ancora arpionava il mio pene sopra i jeans…
“Ora basta troietta o me ne sbatto che siamo in un locale,
vai i bagno tieni la testa sul cellulare in modo che nessuno noti il tuo colore e ricomponiti,io asciugherò alla meglio questo disastro che uscito dalla tua figa da troia,la prossima volta leccherai tutto”
“Grazie si vado signore”
A questo punto mi ricomposi anche io,asciugai il lago sulla panca con i tovagliolini fingendo di aver rovesciato parte del mio bicchiere accidentalmente….e un pensiero finalmente si accese nel mio cervello,Paola è stata troppo ubbidiente per la prima volta e il contesto in cui l abbiamo fatto,probabilmente è stata imbeccata da qualche mia schiavetta,la cosa mi distolse dal piacere di ciò che avevo appena fatto perché ho una sola regola”riservatezza assoluta”….
Tornò Matteo seguito da Paola finimmo di bere il giro di bevute…
Paola sopportava bene la situazione di avere appena sborrato come una troia in un bar con due dita su per la figa,mentre il suo fidanzato prendeva da bere,dovevo concederglielo…mi alzai e dissi che mi sarei fumato una sigaretta fuori e poi me ne sarei andato,così li salutai e…..
Continua …..
Contatti
Gentlemanbastard667@gmail.com
Lui alto e piacente,lei piccola di statura e molto ben proporzionata.
Una sera ci ritrovammo per caso in un bar durante,un aperitivo.
Dopo i soliti scambi di domande,come stai?come va?il lavoro?ecc,mi offri di pagare un giro di alcolici e mi invitarono a sedere con loro.
Mi fece posto Paola scivolando sulla panca facendomi sedere di fianco a lei e davanti a lui.
Mi sedetti dopo una bella occhiata alle coscie di Paola,messe in mostra abbondantemente da un vestitino a fiori corto sulle gambe e scollato sul seno.
Paola aveva già giocato in passato con me,roba di sguardi sorrisi e piccole contatti fisici in apparenza normali e affettuosi,ma sapevo che voleva di più,non sapevo se fosse abbastanza intelligente per andare più a fondo nei suoi desideri e soprattutto se fosse in grado di capire cosa sono io.
Comunque
Cercai di articolare qualche battuta per farli ridere e distrarre me stesso da quelle gambe ben tornite,da quei due seni alti e sodi che ancora invitavano il mio sguardo.
Non che io sia un boy-scout,ma non sono mai invadente,tutta via in questo caso era lei,invitante.
Forse senza comprendere fino in fondo chi stava provocando,si girò verso di me incollando le sue gambe alle mie sotto il tavolo e sorridendomi con quella boccuccia,mi chiese qualcosa che ora non ricordo,una cazzata alla quale risposi guardandola fissa nei suoi occhi castani e facendo scivolare la mia mano in mezzo alle sue coscie stringendo un poco.
Lei arrossì ma tenne le gambe in quella posizione e io decisi di agire,avrebbe presto scoperto con chi si era messa a giocare,
chiesi a quel povero rimbambito di Matteo di andare ad ordinare un altro giro,lui rispose allegro
“Certo così ne approfitto per andare in bagno”
Perfetto pensai altro tempo per giocare con questa aspirante troietta della tua fidanzata.
Gli dissi “fai con calma bello non siamo di fretta no”
Lui si alzò e ci lascio al tavolo da soli,spostai lei in modo da averla seduta di fianco e poter muovere le mano senza che i clienti notassero nulla,ora eravamo seduti spalla contro spalla e guardavamo l intero locale.
Lei non disse nulla ma un po’ imbarazzata cerco di bere ciò che restava del suo drink,non le diedi il tempo di farlo,allungai la mia mano sinistra sotto il tavolo e gliela infilai tra le coscie sussurrandogli all orecchio
“ora stai ferma”
Lei restò immobile e posó la sua mano sulla mia
che risaliva tra le sue coscie calde e ben tornite fino alle mutandine e stando sopra di esse,cominciai a toccarle la fighetta riempiendomi le dita di umore che colava dalle mutandine.
Le presi la mano sinistra e me la misi sui jeans sopra il mio cazzo per farglielo sentire bello duro com era e le dissi
“Guarda qui che cazzo mi hai fatto venire troietta”
Dapprima il suo tocco era leggero,dopo quelle parole cominció a stringerlo e toccarlo con avidità.
Mi accorsi che gemeva sommessamente per non farsi sentire e il gioco doveva finire prima del ritorno del cornuto,le ordinai di prendere il suo cellulare e piazzarselo davanti alla faccia,così da nascondere le sue espressioni,lei rispose un debole “ssiii…”
Scostai le mutandine e mentre infilavo due dita nella sua fighetta bagnata le dissi “si Signore,mi devi rispondere hai capito troietta?”
Assentì e mi rispose”si mio signore”
“Brava troietta,ora ti faccio sborrare e tu ricorda che se vuoi ancora fare la mia troietta non devi raccontare nulla,mai,
adesso sborra troietta e per questa volta una cosa veloce e di nascosto,la prossima volta succhi il cazzo e se sei brava,vediamo che si può fare”
“Si signore”
Respirava velocemente e i seni si muovevano su e giù,si inumidiva le labbra di continuo…
Cercai il punto più sensibile nella sua figa da troia e muovendo dolcemente le dita la feci sborrare velocemente…
Strinse le coscie rabbrividì nell orgasmo ma non mi mollava il cazzo,così fui costretto a togliere la sua mano che ancora arpionava il mio pene sopra i jeans…
“Ora basta troietta o me ne sbatto che siamo in un locale,
vai i bagno tieni la testa sul cellulare in modo che nessuno noti il tuo colore e ricomponiti,io asciugherò alla meglio questo disastro che uscito dalla tua figa da troia,la prossima volta leccherai tutto”
“Grazie si vado signore”
A questo punto mi ricomposi anche io,asciugai il lago sulla panca con i tovagliolini fingendo di aver rovesciato parte del mio bicchiere accidentalmente….e un pensiero finalmente si accese nel mio cervello,Paola è stata troppo ubbidiente per la prima volta e il contesto in cui l abbiamo fatto,probabilmente è stata imbeccata da qualche mia schiavetta,la cosa mi distolse dal piacere di ciò che avevo appena fatto perché ho una sola regola”riservatezza assoluta”….
Tornò Matteo seguito da Paola finimmo di bere il giro di bevute…
Paola sopportava bene la situazione di avere appena sborrato come una troia in un bar con due dita su per la figa,mentre il suo fidanzato prendeva da bere,dovevo concederglielo…mi alzai e dissi che mi sarei fumato una sigaretta fuori e poi me ne sarei andato,così li salutai e…..
Continua …..
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