Martina 1
di
Gentlemanbastard
genere
dominazione
Paola e Alice si presentarono il giorno successivo di primo mattino.
Avevano preso contatti con Martina telefonicamente,come richiesto ed entrambe erano convinte che l aspirante troietta non aveva i requisiti necessari.
Mi raccontavano tutto questo sedute al tavolo della mia cucina,un ambiente luminoso a differenza del mio studio.
Un po’ impacciate dai miei modi galanti,in perché al di fuori dei nostri giochi in cui erano abituate a sottostare alla mie volontà,sorseggiavano il caffè.
Abbigliate come come due classiche ragazze ventenni,pantaloncini sandali e una maglietta colorata,tutto rigorosamente griffato e abbinato.
Anche se qualcosa di diverso era già chiaramente visibile, non agli occhi ma si percepiva oramai una loro,naturale forza e sicurezza,un cambiamento naturale quando si decide di appartenere a se stessi e ad un branco che ha la stessa prerogativa.
Ingenuamente
Ridevano e scherzavano sulla povera Martina che a quanto dicevano,dalle foto di un social”vestiva come una sfigata”.
Sorridevo e assentivo prima di chiudere la rete in cui loro stavano sguazzando ridendo.
Il fatto che le mie puttanelle bocciassero da una telefonata la povera Martina,era ovvio
,la gelosia e la vanità sono i peccati più semplici da destare.
Anche definire Martina “sfigata”era solo un altro segno di difesa territoriale,per loro.
Sorridevo perché via mail,Martina mi aveva già inviato delle foto,io chiedo sempre almeno una foto,per vedere con i miei occhi i primi segni di ció che portano dentro,ed era tutt altro che “sfigata”,aveva anzi gusto nel vestire,portamento e tuttavia in alcune foto pareva,quelle in cui mostrava di più le sue curve,fosse costretta ad indossare certe minigonne,top e pantaloni aderenti.
“Bhe ragazze”
Dissi godendomi le loro espressioni deluse
“Grazie di essere passate e di aver preso contatto con Marti”
Ooohhh i loro occhi stupiti alla parola “Marti”,
trattenevo un sorriso mentre continuavo.
“Ci vediamo,alla cena,per ora buon lavoro e buona giornata”
Conclusi dando un casto bacio sulla fronte ad ognuna di loro.
Silenzio spezzato solo da movimenti bruschi e impacciati mentre si alzavano e si avviano alla porta.
“Mah …”
Disse Alice davanti alla porta
“Si cara “
Risposi
“Ma ma in questo due giorni cosa dobbiamo fare?”
“Quello che vi pare cara”
“In che senso?cioè noi…”tenta di replicare Paola
“Silenzio ora…se vuoi sapere cosa devono fare le mie due puttanelle in questi giorni,ti rivolgerai come ti è stato ordinato!…per questi due giorni non mi contatterete se non per emergenze,anche in quel caso userete la posta elettronica,niente messaggi o telefonate,è tutto chiaro?”
“Si mio signore”
“Si signore”
Dopo di che le baciai un bacio dolce ma deciso e prolungato,a cui si sottomisero docilmente.
Le accompagnai all ascensore mentre mi godevo la vista di quei due culetti favolosi strizzati nei pantaloncini,li agguantai entrambi,sussultarono e non si mossero sperando avessi cambiato idea e volessi giocare,
“Voglio un video in cui voi due vi date piacere a vicenda,entro sta sera nelle mie mail”
Richiusi l ascensore godendomi il loro sguardo deluso.
Dopo un allenamento veloce una seduta di meditazione e una doccia scesi al bar,dove,
Martina sarebbe passata a fare colazione ad un orario stabilito il giorno prima via mail,assieme al suo fidanzato ignaro.
Ed eccola lì seduta
Trent’anni mora un vestito morbido chiaro con gonna fin sotto il ginocchio,capelli corti raccolti in una coda,bocca grande le cui labbra brillavano di rosso,un brivido di eccitazione mi attraversó,la volevo e subito.
La fissai fino a quando lei non ricambio e capii chi ero.
“Buongiorno bel uomo,uuuhhh che sguardo da cacciatore,hai fame vero?”
Mi sussuro Chiara la proprietaria del bar,mi conosceva sapeva chi e cosa ero,non era una mia schiava,lei apprezzava una dominazione solo durante il sesso,attività che a volte praticavano Alla chiusura del suo bar.
“Ciao tesoro si parecchio anche,devi farmi un favore”
“Le chiavi dello sgabuzzino ovviamente…posso partecipare?”disse scherzando sapendo bene che non ne aveva il tempo,
“Non oggi bella donna,quando lei verrà da me,trattieni lui al tavolo,mi servono pochi minuti”
“Si ok visto il tipo come è gonfio mi basterà chiedergli da quanto fà palestra e sarà poi dura interromperlo”
“Già credo anche io non l ho ancora inquadrato,mi aggiornerai tu sta sera magari”
“Facciamo chiusura insieme?”
Dice lei con un sorriso lascivo
“Certo cara”
Mi alzai e feci un lieve cenno con il capo a Martina per indicargli il bagno,
“Devi andare in bagno amo”
Le senti dire
Feci appena in tempo ad entrare nell antibagno e aprire la porta dello sgabuzzino,lei era già alle mie spalle
“Togliti gli occhiali”
Li tolse e due occhi nocciola caldi e dal taglio orientale mi fissarono.
Non dissi nient altro le feci cenno di entrare nello sgabuzzino,L unica luce filtrava da una finestrella ad illuminare lo spazio di pochi metri quadri colmo di cartoni tazze e bicchieri.
“Buongiorno schiava”
“Buongiorno a te signore”rispose deglutendo
“Hai visto?pochi secondi e siamo in un ambiente chiuso nascosto agli occhi del mondo,io e te”
“Si mio signore è molto eccitante”
“Cosa vuoi da me schiava?”
“Voglio che il mio signore mi faccia godere qui adesso”
“Togliti il vestito ora”
E
“Inginocchiati e vediamo se puoi diventare una mi troietta”
Si sfilo il vestito e si inginocchio velocemente
Le diedi uno schiaffetto sul viso
“Togli tutto”
“Si mio signore perdonami”
Rimase completamente nuda ansiosa di scoprire cosa le avrei fatto,
“Tirami fuori il cazzo”
Armeggio con i miei pantaloni e li abbasso restando a fissato il mio membro duro con la bocca semiaperta speranzosa di averlo a riempirle la bocca.
“Alzati e prendi in mano quella tazza”
Dissi indicando una tazza da cappuccino sul ripiano.
“Ora”le dissi mentre le strizzavo un seno riempiendomi la mano
“piega la schiena,comincia a masturbarmi con la mano libera e con la bocca,leccami le palle da brava cagna”
“Si mio signore”
“Oggi non avrai il mio cazzo”
Dovevo trattenere la voglia di possederla gustandomi quel corpo morbido dai seni pieni e la pelle candida.
Prima di venire tolsi la sua mano dal mio cazzo pronto ad esplodere e fini da solo l operazione venendo nella tazza
“Rivestiti e torna a sedere al tavolo,la barista ti porterà la colazione”
“Si mio signore,io…io ho sbagliato qualc…”
“No mia troietta”
Il viso le si illuminó
“Ora vai!”
Si rivesti e uscì di fretta.
La segui dopo qualche minuto e mi avviai al bancone del bar,chiara preparava caffè e i clienti le fissavano ovviamente il bel culo trattenuto a forza nei leggins bianchi…
“Tesoro”
Le sussurrai
“Fai un bel cappuccio alla ragazza è già zuccherato”dissi porgendole la tazza.
Mi fissò senza capire poi guardò la tazza e comprese.
Me la sfilo di mano e la mise in preparazione,badando bene di farmi notare il suo dito che si infilava nella tazza e poi spariva nella sua bocca.
“Che Troia” mimai con le labbra senza emettere suono
“Bastardo”disse scaturendo una giravolta di sguardi dei clienti,alla mia persona.
“E gentiluomo”dissi sorridendo.
Mi risedetti al mio tavolo e gustandomi il caffè di Chiara,la vidi camminare e ancheggiando volutamente troppo servire la colazione a Marti e compagno,il quale si godeva lo spettacolo dei fianchi chiara e il prosperoso seno quando si piegò a posare le tazze.
“Ecco qua un bel cappuccino speciale per questa bella ragazza,un caffè e un bel cornetto fresco per il bel ragazzo”disse sorridendo lasciva al fidanzato di Martina.
Trattenni a stento una risata di cuore.
Marti fisso la tazza poi fisso me e mischio con il cucchiaino il cappuccio speciale
“Ma non ci hai messo lo zucchero che cazzo mischi?”
Sentii dire al suo fidanzato.
“Oh già che stupida”
Rispose mentre beveva in sol fiato il cappuccio.
La vidi restare con la tazza rovesciata in bocca per qualche secondo cercando di raccogliere tutto con la lingua,poi l appoggio vi infilo un dito e se lo succhio.
“Ma che cazzo fai?cazzo è fai la scema perché la barista ci prova con me?sono bello fattene una ragione”
Marti rise e rise tanto
Il suo fidanzato spiazzato continuava a farle domande a cui l unica risposta era lo sguardo che Marti mi lancio leccandosi il labbro.
Contatti
Gentlemanbastard667@gmail.com
Avevano preso contatti con Martina telefonicamente,come richiesto ed entrambe erano convinte che l aspirante troietta non aveva i requisiti necessari.
Mi raccontavano tutto questo sedute al tavolo della mia cucina,un ambiente luminoso a differenza del mio studio.
Un po’ impacciate dai miei modi galanti,in perché al di fuori dei nostri giochi in cui erano abituate a sottostare alla mie volontà,sorseggiavano il caffè.
Abbigliate come come due classiche ragazze ventenni,pantaloncini sandali e una maglietta colorata,tutto rigorosamente griffato e abbinato.
Anche se qualcosa di diverso era già chiaramente visibile, non agli occhi ma si percepiva oramai una loro,naturale forza e sicurezza,un cambiamento naturale quando si decide di appartenere a se stessi e ad un branco che ha la stessa prerogativa.
Ingenuamente
Ridevano e scherzavano sulla povera Martina che a quanto dicevano,dalle foto di un social”vestiva come una sfigata”.
Sorridevo e assentivo prima di chiudere la rete in cui loro stavano sguazzando ridendo.
Il fatto che le mie puttanelle bocciassero da una telefonata la povera Martina,era ovvio
,la gelosia e la vanità sono i peccati più semplici da destare.
Anche definire Martina “sfigata”era solo un altro segno di difesa territoriale,per loro.
Sorridevo perché via mail,Martina mi aveva già inviato delle foto,io chiedo sempre almeno una foto,per vedere con i miei occhi i primi segni di ció che portano dentro,ed era tutt altro che “sfigata”,aveva anzi gusto nel vestire,portamento e tuttavia in alcune foto pareva,quelle in cui mostrava di più le sue curve,fosse costretta ad indossare certe minigonne,top e pantaloni aderenti.
“Bhe ragazze”
Dissi godendomi le loro espressioni deluse
“Grazie di essere passate e di aver preso contatto con Marti”
Ooohhh i loro occhi stupiti alla parola “Marti”,
trattenevo un sorriso mentre continuavo.
“Ci vediamo,alla cena,per ora buon lavoro e buona giornata”
Conclusi dando un casto bacio sulla fronte ad ognuna di loro.
Silenzio spezzato solo da movimenti bruschi e impacciati mentre si alzavano e si avviano alla porta.
“Mah …”
Disse Alice davanti alla porta
“Si cara “
Risposi
“Ma ma in questo due giorni cosa dobbiamo fare?”
“Quello che vi pare cara”
“In che senso?cioè noi…”tenta di replicare Paola
“Silenzio ora…se vuoi sapere cosa devono fare le mie due puttanelle in questi giorni,ti rivolgerai come ti è stato ordinato!…per questi due giorni non mi contatterete se non per emergenze,anche in quel caso userete la posta elettronica,niente messaggi o telefonate,è tutto chiaro?”
“Si mio signore”
“Si signore”
Dopo di che le baciai un bacio dolce ma deciso e prolungato,a cui si sottomisero docilmente.
Le accompagnai all ascensore mentre mi godevo la vista di quei due culetti favolosi strizzati nei pantaloncini,li agguantai entrambi,sussultarono e non si mossero sperando avessi cambiato idea e volessi giocare,
“Voglio un video in cui voi due vi date piacere a vicenda,entro sta sera nelle mie mail”
Richiusi l ascensore godendomi il loro sguardo deluso.
Dopo un allenamento veloce una seduta di meditazione e una doccia scesi al bar,dove,
Martina sarebbe passata a fare colazione ad un orario stabilito il giorno prima via mail,assieme al suo fidanzato ignaro.
Ed eccola lì seduta
Trent’anni mora un vestito morbido chiaro con gonna fin sotto il ginocchio,capelli corti raccolti in una coda,bocca grande le cui labbra brillavano di rosso,un brivido di eccitazione mi attraversó,la volevo e subito.
La fissai fino a quando lei non ricambio e capii chi ero.
“Buongiorno bel uomo,uuuhhh che sguardo da cacciatore,hai fame vero?”
Mi sussuro Chiara la proprietaria del bar,mi conosceva sapeva chi e cosa ero,non era una mia schiava,lei apprezzava una dominazione solo durante il sesso,attività che a volte praticavano Alla chiusura del suo bar.
“Ciao tesoro si parecchio anche,devi farmi un favore”
“Le chiavi dello sgabuzzino ovviamente…posso partecipare?”disse scherzando sapendo bene che non ne aveva il tempo,
“Non oggi bella donna,quando lei verrà da me,trattieni lui al tavolo,mi servono pochi minuti”
“Si ok visto il tipo come è gonfio mi basterà chiedergli da quanto fà palestra e sarà poi dura interromperlo”
“Già credo anche io non l ho ancora inquadrato,mi aggiornerai tu sta sera magari”
“Facciamo chiusura insieme?”
Dice lei con un sorriso lascivo
“Certo cara”
Mi alzai e feci un lieve cenno con il capo a Martina per indicargli il bagno,
“Devi andare in bagno amo”
Le senti dire
Feci appena in tempo ad entrare nell antibagno e aprire la porta dello sgabuzzino,lei era già alle mie spalle
“Togliti gli occhiali”
Li tolse e due occhi nocciola caldi e dal taglio orientale mi fissarono.
Non dissi nient altro le feci cenno di entrare nello sgabuzzino,L unica luce filtrava da una finestrella ad illuminare lo spazio di pochi metri quadri colmo di cartoni tazze e bicchieri.
“Buongiorno schiava”
“Buongiorno a te signore”rispose deglutendo
“Hai visto?pochi secondi e siamo in un ambiente chiuso nascosto agli occhi del mondo,io e te”
“Si mio signore è molto eccitante”
“Cosa vuoi da me schiava?”
“Voglio che il mio signore mi faccia godere qui adesso”
“Togliti il vestito ora”
E
“Inginocchiati e vediamo se puoi diventare una mi troietta”
Si sfilo il vestito e si inginocchio velocemente
Le diedi uno schiaffetto sul viso
“Togli tutto”
“Si mio signore perdonami”
Rimase completamente nuda ansiosa di scoprire cosa le avrei fatto,
“Tirami fuori il cazzo”
Armeggio con i miei pantaloni e li abbasso restando a fissato il mio membro duro con la bocca semiaperta speranzosa di averlo a riempirle la bocca.
“Alzati e prendi in mano quella tazza”
Dissi indicando una tazza da cappuccino sul ripiano.
“Ora”le dissi mentre le strizzavo un seno riempiendomi la mano
“piega la schiena,comincia a masturbarmi con la mano libera e con la bocca,leccami le palle da brava cagna”
“Si mio signore”
“Oggi non avrai il mio cazzo”
Dovevo trattenere la voglia di possederla gustandomi quel corpo morbido dai seni pieni e la pelle candida.
Prima di venire tolsi la sua mano dal mio cazzo pronto ad esplodere e fini da solo l operazione venendo nella tazza
“Rivestiti e torna a sedere al tavolo,la barista ti porterà la colazione”
“Si mio signore,io…io ho sbagliato qualc…”
“No mia troietta”
Il viso le si illuminó
“Ora vai!”
Si rivesti e uscì di fretta.
La segui dopo qualche minuto e mi avviai al bancone del bar,chiara preparava caffè e i clienti le fissavano ovviamente il bel culo trattenuto a forza nei leggins bianchi…
“Tesoro”
Le sussurrai
“Fai un bel cappuccio alla ragazza è già zuccherato”dissi porgendole la tazza.
Mi fissò senza capire poi guardò la tazza e comprese.
Me la sfilo di mano e la mise in preparazione,badando bene di farmi notare il suo dito che si infilava nella tazza e poi spariva nella sua bocca.
“Che Troia” mimai con le labbra senza emettere suono
“Bastardo”disse scaturendo una giravolta di sguardi dei clienti,alla mia persona.
“E gentiluomo”dissi sorridendo.
Mi risedetti al mio tavolo e gustandomi il caffè di Chiara,la vidi camminare e ancheggiando volutamente troppo servire la colazione a Marti e compagno,il quale si godeva lo spettacolo dei fianchi chiara e il prosperoso seno quando si piegò a posare le tazze.
“Ecco qua un bel cappuccino speciale per questa bella ragazza,un caffè e un bel cornetto fresco per il bel ragazzo”disse sorridendo lasciva al fidanzato di Martina.
Trattenni a stento una risata di cuore.
Marti fisso la tazza poi fisso me e mischio con il cucchiaino il cappuccio speciale
“Ma non ci hai messo lo zucchero che cazzo mischi?”
Sentii dire al suo fidanzato.
“Oh già che stupida”
Rispose mentre beveva in sol fiato il cappuccio.
La vidi restare con la tazza rovesciata in bocca per qualche secondo cercando di raccogliere tutto con la lingua,poi l appoggio vi infilo un dito e se lo succhio.
“Ma che cazzo fai?cazzo è fai la scema perché la barista ci prova con me?sono bello fattene una ragione”
Marti rise e rise tanto
Il suo fidanzato spiazzato continuava a farle domande a cui l unica risposta era lo sguardo che Marti mi lancio leccandosi il labbro.
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