Temporale

di
genere
prime esperienze

Oggi si è scatenato un imprevisto temporale estivo, un’ora di pioggia con tuoni e lampi. Mi ha fatto venire in mente un temporale di molti anni fa e cosa è successo.
Era luglio e avevo terminato, con successo, l’esame di licenza media, a quei tempi era una cosa più seria di oggi. Con me avevano superato l’esame i miei amici Ugo e Claudio, eravamo un trio di inseparabili che avevano stretto amicizia proprio durante gli anni di scuola media. La fine della scuola ci rattristava un po’ non perché fossimo particolarmente studiosi ma perché ad ottobre avremmo iniziato una nuova scuola, tutti e tre in istituti diversi e questo avrebbe posto fine se non alla nostra amicizia alla possibilità di vederci spesso.
Ma vediamo cosa accadde durante quel temporale.
Era una giornata di inizio luglio, calda ed afosa, le persone di buon senso se ne stavano a casa cercando un po’ di frescura. Noi tre che di buon senso ne avevamo poco eravamo partiti per un giro tra i campi. Col caldo che c’era non si vedeva in giro praticamente nessuno. Ad un certo punto, del tutto inaspettati si fecero avanti dei nuvoloni neri, in pochi minuti il cielo si oscurò e cominciò a piovere. Ci trovavamo lontani da case ed altri edifici, gli unici ripari erano i rami di alcuni alberi. Bene o male cercammo di sistemarci, non che fossimo gran che protetti. Ad un certo punto Ugo disse:
- Cosa ce ne stiamo qui ammucchiati, in fondo si tratta solo di una doccia! –
In quattro e quattr’otto si spoglio, cosa che gli riuscì facile dato che indossava solo una canottiera ed un paio di calzoncini, sotto non aveva biancheria. Dopo essersi spogliato si mise sotto la pioggia e cominciò quello che sembrava un ballo passandosi le mani sul corpo, in particolare notai che si toccava spesso e volentieri tra le gambe.
- Cosa aspettate? Spogliatevi e venite anche voi! –
Claudio ed io ci guardammo un momento, poi ci spogliammo, non è che fossimo molto più vestiti di Ugo, ma almeno avevamo le mutande.
Uscimmo sotto la pioggia che era abbastanza fitta, ma l’acqua non era fredda, evidentemente per effetto del calore dell’aria.
- Se ci vede qualcuno? Chiese Claudio –
- Ma chi vuoi che ci veda, siamo lontani da case e strade e nessuno va in giro con questa pioggia. Poi anche se qualcuno ci vedesse non ci sarebbe niente di terribile – Rispose Ugo.
Ho già scritto che Ugo si toccava spesso tra le gambe, la cosa non poteva mancare di sortire il suo effetto, il suo cazzo si rizzò, non era una cosa gigantesca, data l’età, ma aveva comunque delle dimensioni rispettabili. Claudio ed io restammo a guardarlo mentre cominciava a farsi una sega sotto i nostri occhi. Anche i nostri membri si rizzarono.
- Cosa aspettate a menarvelo anche voi? – Disse Ugo
Ora mi facevo regolarmente delle seghe, ma non le avevo mai fatte di fronte ad un’altra persona, lo stesso, venni poi a sapere, valeva per Claudio. Ugo invece non sembrava provare alcun pudore ad esibirsi. Eravamo molto eccitati, quindi non ci sembrò stano che le nostre mani corressero là sotto e cominciassero a lavorare. In pochi minuti eravamo tre ragazzini nudi che si stavano masturbando sotto la pioggia che continuava a cadere.
- Vi piace?- Chiese Ugo
- Sì - rispondemmo insieme Claudio ed io
- Vediamo chi viene per primo –
- Ma sei sleale- Disse Claudio – Tu hai cominciato prima di noi! –
- Potevate spogliarvi subito! –
Dopo una decina di minuti di lavoro manuale Ugo si irrigidì ed emise un gridolino, venne spruzzando la sua sborra che finì per terra portata via dalla pioggia. Qualche minuto dopo ed anche noi venimmo, debbo dire che la quantità di seme che emisi era superiore a quello che producevo quando mi segavo per conto mio. Evidentemente l’eccitazione del momento e il vedere cosa facevano i miei amici mi stimolava.
Passarono un po’ di minuti, poi Ugo disse:
- Facciamo un altro giro, questa volta partiamo insieme-
Cominciammo così a toccarci il membro e ad accarezzarci le palle, i nostri cazzi reagirono con una nuova erezione. Questa volta ci volle un po’ di più ma alla fine spruzzammo di nuovo il nostro sperma sul terreno.
Intanto la pioggia era diventata più debole e poi era cessata, ancora un po’ e riapparve il sole, in pochi minuti ci asciugammo, recuperati i nostri vestiti, un po’ umidi nonostante avessimo cercato di metterli al riparo, ci rivestimmo e prendemmo la via di casa.
Dopo di allora avemmo qualche altra occasione di segarci un gruppo, ma l’effetto non fu lo stesso di quella prima occasione sotto la pioggia. A volte mi chiedo cosa sarebbe accaduto se si fosse ripresentata l’occasione di un altro temporale, forse avremmo fatto qualcosa di più audace.
scritto il
2022-06-22
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