Mio zio porco (Quinta Parte)
di
Ugo 54
genere
incesti
E sempre il 3 giorno di mattina continuando il racconto.
Rientrato a casa noto che l'auto di mio zio non c'era, così entro in casa e andando verso il cucinino vedo un foglietto appeso al muro con scritto che mio zio era tornato a casa sua è sarebbe tornato frà 2 giorni, mi cambio e prendo le mie parole crociate e vado nel giardino ma non riuscivo a concentrarmi a farle xchè i miei pensieri erano tutti concentrati alla mia vendetta su quel maiale x quello che avevo subito quando erano appena partiti i miei anche se erano state piacevoli, ad un tratto mi scappa di andare in bagno e mi accorgo che al angolo della doccia c'erano degli slip miei non potevo essere di mio zio xchè lui usa i boxer e mi domando come ci sono i miei slip quì! Lo prendo e noto che era sporco di sperma fresco (questo voleva dire che mio zio era andato via da non molto tempo da casa) ero veramente schifato di vedere i miei slip sporchi di sperma suo non ci volevo credere si era veramente masturbato con lo slip
mio, così apro l'oblò della lavatrice ma mentre faccio x buttare dentro gli slip ci ripenso mi era venuta una strana voglia di leccare quel liquido viscido, io ero molto combattuto se leccare lo sperma o no ma più mi ostinavo a non farlo più la voglia mi assaliva così una volta x tutte lo feci leccai lo sperma di mio zio sul mio slip trovavo la cosa disgustosa infatti ad ogni leccata mi veniva voglia di vomitare ma continuavo a leccare sentivo l'odore del suo cazzo che aveva lasciato sui i miei slip mentre si masturbava. Il mio cazzo era talmente duro che anche io incomincio a masturbarmi con gli stessi slip e mentre mi masturbo pensavo al cazzo di mio zio come era eccitato quando si strofinava nei miei slip i miei pensieri erano così forti che sborrai anche io sugli slip ma stavolta lì buttai nella lavatrice.
Al pomeriggio nel giardino di casa mentre cercavo di addormentarmi come al solito con la mano dentro gli slip e mentre mi accarezzo il sedere mi viene in mente il piano di vendetta lui ci teneva ad ottenere il mio culo xchè mia mamma non l'aveva mai dato a lui quello che mi ha raccontato mio zio e allora lo pretende da me e lo ha dimostrato leccandomi e ficcando un dito nel mio buco vergine.
Intanto i due giorni erano passati.
Sesto e penultimo giorno al pomeriggio ritorna mio zio e gli dico - buongiorno ti è passato l'arrabbiatura- e mio zio mi rispose -non ero arrabbiato avevo delle cose da fare- e aggiunse quà tutto apposto e io -sì sì zietto mi sei mancato- e gli dò un bacio sulla bocca toccandogli il cazzo mio zio rimane meravigliato che mi dice - bravo in questi due giorni stare da solo ti sono serviti- e mentre esco fuori nel giardino gli dico zio dopo ti devo parlare- ma da adesso in poi dovevo trovare il coraggio di portare avanti la mia vendetta anche xchè ormai eravamo agli sgoccioli all'arrivo dei miei avevo solo un giorno. Così alla sera mentre io e mio zio eravamo in accappatoio e senza intimo addosso in giardino io sdraiato e lui seduto sul divanetto mio zio mi chiese cosa volevo chiedergli a lì x lì ero molto timoroso poi mi feci corraggio e gli dissi mentre con il piedi li toccavo il suo cazzo -zio non mi è piaciuto il tuo comportamento nei miei confronti tu mi vuoi obbligare a fare delle schifezze contrarie alla natura- e mio zio mi rispose che ero stato io a provocarlo con quel pompino nei boschi e io gli risposi -vero ma non sapevo cosa mi aveva preso quel giorno- intanto mentre il mio piede continuava a massaggiare il suo cazzo sentivo i sospiri di mio zio sempre più goduriosi e profondi di piacere che a un certo punto tirò un grosso sospiro e mi sborrò con tutto lo sperma che aveva accumulato in due giorni sul piede colando sulle sue gambe, a quel punto mi alzo e mi metto inginocchiato davanti a lui e incomincio a leccare quella sborra che aveva sulle sue gambe e salendo con la lingua sulle sue gambe arrivo fino alla cappella del cazzo dove incomincio a leccare x pulirla e gli dico -hai visto zio anche stasera ti ho fatto un regalino con questo non vuole dire che mi devi obbligare a fare x forza queste cose- a quel punto era scattato la mia vendetta.
Rientrato a casa noto che l'auto di mio zio non c'era, così entro in casa e andando verso il cucinino vedo un foglietto appeso al muro con scritto che mio zio era tornato a casa sua è sarebbe tornato frà 2 giorni, mi cambio e prendo le mie parole crociate e vado nel giardino ma non riuscivo a concentrarmi a farle xchè i miei pensieri erano tutti concentrati alla mia vendetta su quel maiale x quello che avevo subito quando erano appena partiti i miei anche se erano state piacevoli, ad un tratto mi scappa di andare in bagno e mi accorgo che al angolo della doccia c'erano degli slip miei non potevo essere di mio zio xchè lui usa i boxer e mi domando come ci sono i miei slip quì! Lo prendo e noto che era sporco di sperma fresco (questo voleva dire che mio zio era andato via da non molto tempo da casa) ero veramente schifato di vedere i miei slip sporchi di sperma suo non ci volevo credere si era veramente masturbato con lo slip
mio, così apro l'oblò della lavatrice ma mentre faccio x buttare dentro gli slip ci ripenso mi era venuta una strana voglia di leccare quel liquido viscido, io ero molto combattuto se leccare lo sperma o no ma più mi ostinavo a non farlo più la voglia mi assaliva così una volta x tutte lo feci leccai lo sperma di mio zio sul mio slip trovavo la cosa disgustosa infatti ad ogni leccata mi veniva voglia di vomitare ma continuavo a leccare sentivo l'odore del suo cazzo che aveva lasciato sui i miei slip mentre si masturbava. Il mio cazzo era talmente duro che anche io incomincio a masturbarmi con gli stessi slip e mentre mi masturbo pensavo al cazzo di mio zio come era eccitato quando si strofinava nei miei slip i miei pensieri erano così forti che sborrai anche io sugli slip ma stavolta lì buttai nella lavatrice.
Al pomeriggio nel giardino di casa mentre cercavo di addormentarmi come al solito con la mano dentro gli slip e mentre mi accarezzo il sedere mi viene in mente il piano di vendetta lui ci teneva ad ottenere il mio culo xchè mia mamma non l'aveva mai dato a lui quello che mi ha raccontato mio zio e allora lo pretende da me e lo ha dimostrato leccandomi e ficcando un dito nel mio buco vergine.
Intanto i due giorni erano passati.
Sesto e penultimo giorno al pomeriggio ritorna mio zio e gli dico - buongiorno ti è passato l'arrabbiatura- e mio zio mi rispose -non ero arrabbiato avevo delle cose da fare- e aggiunse quà tutto apposto e io -sì sì zietto mi sei mancato- e gli dò un bacio sulla bocca toccandogli il cazzo mio zio rimane meravigliato che mi dice - bravo in questi due giorni stare da solo ti sono serviti- e mentre esco fuori nel giardino gli dico zio dopo ti devo parlare- ma da adesso in poi dovevo trovare il coraggio di portare avanti la mia vendetta anche xchè ormai eravamo agli sgoccioli all'arrivo dei miei avevo solo un giorno. Così alla sera mentre io e mio zio eravamo in accappatoio e senza intimo addosso in giardino io sdraiato e lui seduto sul divanetto mio zio mi chiese cosa volevo chiedergli a lì x lì ero molto timoroso poi mi feci corraggio e gli dissi mentre con il piedi li toccavo il suo cazzo -zio non mi è piaciuto il tuo comportamento nei miei confronti tu mi vuoi obbligare a fare delle schifezze contrarie alla natura- e mio zio mi rispose che ero stato io a provocarlo con quel pompino nei boschi e io gli risposi -vero ma non sapevo cosa mi aveva preso quel giorno- intanto mentre il mio piede continuava a massaggiare il suo cazzo sentivo i sospiri di mio zio sempre più goduriosi e profondi di piacere che a un certo punto tirò un grosso sospiro e mi sborrò con tutto lo sperma che aveva accumulato in due giorni sul piede colando sulle sue gambe, a quel punto mi alzo e mi metto inginocchiato davanti a lui e incomincio a leccare quella sborra che aveva sulle sue gambe e salendo con la lingua sulle sue gambe arrivo fino alla cappella del cazzo dove incomincio a leccare x pulirla e gli dico -hai visto zio anche stasera ti ho fatto un regalino con questo non vuole dire che mi devi obbligare a fare x forza queste cose- a quel punto era scattato la mia vendetta.
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