Poesia incestuosa
di
Mark
genere
incesti
una e-mail
fredda
distaccata
non una voce
senza calore
una stanza buia
un monitor
una tastiera
è sera
invia
eccitante
pericolosa
fremente
curiosa
potente
impetuosa
son contento
smanioso
é un'appuntamento
al buio
una sconosciuta
chi è?
mai veduta
perché?
una pazzia
un contatto virtuale
sarà mia!
le farò male?
sarò suo!
forse è uguale
non la vedo
è normale!
ci credo
è casuale!
mi tocca
già sento
una bocca
una mano
impertinente
scorre piano
mi sente
la tocco
già l'apro
l'abbocco
la copro
fò centro
lei spinge
son dentro
mi stringe
mi avvolge
potente
mi sconvolge
un'olezzo d'oriente
son bolge
della mente
un sospetto
latente
quel visetto
pupilla lucente
quel seno
bollente
assai pieno
impertinente
di giovinetta
a me nota
è una stretta
conosciuta
interdetta
svelata
un grido si leva
son'io papà
tua figlia
resta quà
prendimi
non temere
coglimi
non andare
godimi
fammi godere
vienimi dentro
voglio farti sborrare
godi con me
fammi morire
dentro di me
il tuo piacere
carpe diem papà
cogliamo quest'attimo
magico regalato
che senza Web
mai avremmo sognato
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