La dolcezza di una nonna
di
IpsKiv
genere
incesti
Una bella giornata per fare un giro in scooter,una donna distratta al volante, una precedenza non data ed eccomi li, con entrambe le braccia rotte e ingessate.
Così inizio la mia estate. Tanto dolore, il mio mitico Ovetto fatto a pezzi e soprattutto il passare da dove andare, cosa fare, chi vedere al come faccio a pisciare ora?.
Quell'anno per via dell'incidente, dovetti trasferirmi a stare da mia nonna, una bella donna di 65 anni con i capelli lunghi e ancora neri nonostante l'età, forme abbonamenti ma molto ben distribuite.tutto successe la prima mattina, io mi alzai a fatica, Andai in bagno e con altrettanta fatica e goffaggine riuscii a tirarmi giù pantaloncini e mutande. Mi sedetti sul trono e mi sentii un eroe, fino a che, finito tutto non rimasi a fissare il rotolo di carta sul muro chiedendomi come sarei riuscito a pulirmi ora.
In quel momento fui scosso dalle urla di mia nonna indirizzate sicuramente verso di me. Apri la porta senza chiedere e guardandomi con gli occhi infuocati mi riprese sul fatto di non averla chiamata per andare in bagno e io come se avessi avuto 5 anni borbottai che ce l'avrei fatta da solo. Lei si calmò, mi guardò e aggiunse delicatamente di farle vedere come avevo intenzione di pulirmi. Rimasi fermo sperando di inventarmi qualcosa ma lei mi accarezzò la testa e mi disse di alzarmi che avrebbe fatto lei.
Mi vergognavo tantissimo mentre lei puliva le mie parti intime e non pensai neanche un momento a qualchessia accenno sessuale. Quando finì mi tolse la maglietta e mi disse di infilarmi in doccia, accese l'acqua e uscì dal bagno. Io attesi qualche secondo che diventasse calda e poi mi infilai sotto.
Mi rilassai e lasciai che il getto di acqua mi cullasse. Tutto quel piacere mi diede un'erezione e fu proprio in quel momento che mia nonna entrò in bagno, appoggiò la bacinella con le cose da a lavare sulla lavatrice, raccolse le mie cose e le mise tutte a lavare, poi mise a terra degli asciugano. E aprì la porta della doccia, si allungò per prendere il bagnoschiuma ma si ricordò di avere ancora addosso la camicia che non voleva bagnare. La tolse e rimase con una canottiera bianca che mostrava sotto il reggiseno. Questa visione non aiutò la mia erezione a diminuire. Si legò i capelli e poi iniziò a strofinarmi la testa con forza, poi scese sulla schiena e arrivo al culo, dove diede una passata in mezzo alle chiappe primi di prender ancora un po' di bagno schiuma e prendermi in mano l'uccello. Io mi bloccai, mentre lei con naturalezza stofinava il mio pene duro. Non sapevo che fare e bastò molto poco che spruzzai fuori una enorme quantità di sperma senza neanche rendermene conto. Ero diventato rosso come un peperone ma mia nonna non fece nulla se non pulire per bene passandomi anche le gambe e dicendomi di stare bene sotto la doccia per togliermi la schiuma. Quando si tirò su la sua canottiera e il suo reggiseno si erano bagnati e da sotto riuscivo a vedere i suoi enormi capezzoli turgidi circondati da un enorme alveolo rosa. Mi sali di nuovo l'erezione e lei mentre si sistemava, scoppio in in fragorosa risata. La guardai senza dire o fare nulla ma lei mi guardò e disse parlando con se stessa che non ci aveva pensato, non essendo più abituata ai giovani, ma solo al nonno fino alla sua morte che ci metteste così poco a ricaricare. allungo la mano e lo prese di nuovo, ma stavolta i movimenti erano proprio quelli della masturbazione, a differenza di prima in cui lei lo stava pulendo questa volta mi stava facendo proprio una sega. Mia nonna mi stava segando. La guardai per qualche secondo mentre muovendo il braccio faceva ondulare i suoi seni sproporzionati, ma fu nel momento che mi guardò negli occhi che ebbi la mia seconda eiaculazione. Questa volta meno violenta ma comunque intensa che scivolò sulla mano della nonna che con un sorriso di felicità mi lascio finire prima di pulire tutto di nuovo. Mi chiuse l'acqua e mi asciugò per bene, per poi andare in camera a prendermi i vestiti, ma prima di uscire mi sorrise e aggiunse di non farmelo venire duro ancora che lei non può passare tutto il giorno a pulirmi. Quella frase mi arrivò dritta come un pugno in faccia. Era successo davvero, mia nonna mi aveva segato in modo consapevole e volontario e ne parlava tranquillamente. Tutte le ore di porno e seghe davanti al PC, quell'unica volta che avevo visto una ragazza nuda dal vivo, tutte le volte che avevo spiato dal buco della serratura le zie o le cugine, niente era nemmeno comparabile a quello che era successo e mi chiese se nei prossimi giorni sarebbe risuccesso visto che dovevo rimanere immobile con la braccia per ancora qualche giorno.
Tutte le mattine, mi alzavo, facevo i bisogni e lei mi puliva e lavava, i mentre mi passava il sapone io venivo, ormai era diventata una routine.
Un pomeriggio mentre ero in stanza a guardare la TV, la sentii chiudersi in camera, mi alzai di corsa e sbirciai dal buco. La vidi cambiarsi, rimanendo in mutande mentre mi godevo quelle tettone che ballonzolavano ogni volta che si muoveva. Si mise addosso una maglietta lunga e uscì dalla camera. Io non feci in tempo a tornare in camera mia e lei mi chiamò dicendomi dove stavo andando, io farfugliai qualcosa come di voler bere, e lei sorridendomi come se annusava la bugia mi accompagnò in cucina e mi versò un bicchiere d'acqua con la cannuccia, e poi si mise a rovistare in cucina, alla ricerca di non so cosa, ma che mi permise di ammirarle il culo ogni volta che si piegava e cercare di vederle le tette dalla scollatura.
I giorni passarono e alla fine mi tolsero il gesso ma decisi di rimanere ancora una notte da mia nonna. Passammo la sera insieme e poco dopo le 23 lei disse che andava a letto e io la seguii. Mentre si stava preparando io sbirciai di nuovi dalla porta, lei si mise la vestaglia e si sdraio a letto. Io aspettavo un paio di minuti e poi entrai in camera e le chiesi se potevo dormire con lei. La sua espressione fu di stupore ma probabilmenre per non darmi dispiacere disse di si. Io mi sfilai i pantaloncini e le mutande al volo prima di mettermi sul letto con lei mi infilai sotto le lenzuola. Lei era sdraiata sul lato dandomi la schiena e io la abbracciai, appoggiandomi a lei. Probabilmente sentì subito il mio uccello duro sulle sue natiche, e cominciò a ridere. Si spinse via dal letto e stando in piedi a bordo mi disse che anche se mi aveva segato per giorni lo aveva fatto perché ero ingessato e conosceva le esigenze degli uomini, visto che aveva fatto la crocerossina e poi aveva accudito suo marito per tutti gli anni della malattia, ma che non era una prostituta.
Io la guardai e le dissi in modo fermo che non pensavo che lo fosse ma che volevo finire questo periodo tra di noi nel modo migliore.
Lei scosse la testa e poi con un gesto rapido si tolse la camicia da notte e si sfilò via reggiseno e mutande. Ma prima di rientrare a letto mi disse che sarebbe stata l'unica volta e che non avremmo mai dovuto parlarne. Rovistò nel cassetto e tirò fuori un gel, questa cosa mi sconvolse e lei notò i miei occhi. Però smontò le mie fantasie quando disse che lo usava per la secchezza vaginale, e non per il sesso anale. Mi fece mettere a pancia in su e dopo aver passato con la mano un po' di gel tra le sue gambe, si puntò e scese sul mio uccello con un gridolio di piacere. Stavo scopando mia nonna, non potevo crederci, allungai le mani per toccarle il seno mentre lei si muoveva avanti e indietro per dare piacere a entrambi, ma si vedeva che era un po' arrugginita, allora le presi i fianchi e comincia a spingere su e giù e fu li che lei aprí la bocca per fare uscire un suono che non arrivò mai e mi diede il suo primo piacere. Andammo avanti per un po', lei ebbe un po' di orgasmi fino al mio che lo accolse tra le sue cosce calde come premio per quei giorni di divertimento. Finito ci addormentammo l'uno accanto all'altra.
Così inizio la mia estate. Tanto dolore, il mio mitico Ovetto fatto a pezzi e soprattutto il passare da dove andare, cosa fare, chi vedere al come faccio a pisciare ora?.
Quell'anno per via dell'incidente, dovetti trasferirmi a stare da mia nonna, una bella donna di 65 anni con i capelli lunghi e ancora neri nonostante l'età, forme abbonamenti ma molto ben distribuite.tutto successe la prima mattina, io mi alzai a fatica, Andai in bagno e con altrettanta fatica e goffaggine riuscii a tirarmi giù pantaloncini e mutande. Mi sedetti sul trono e mi sentii un eroe, fino a che, finito tutto non rimasi a fissare il rotolo di carta sul muro chiedendomi come sarei riuscito a pulirmi ora.
In quel momento fui scosso dalle urla di mia nonna indirizzate sicuramente verso di me. Apri la porta senza chiedere e guardandomi con gli occhi infuocati mi riprese sul fatto di non averla chiamata per andare in bagno e io come se avessi avuto 5 anni borbottai che ce l'avrei fatta da solo. Lei si calmò, mi guardò e aggiunse delicatamente di farle vedere come avevo intenzione di pulirmi. Rimasi fermo sperando di inventarmi qualcosa ma lei mi accarezzò la testa e mi disse di alzarmi che avrebbe fatto lei.
Mi vergognavo tantissimo mentre lei puliva le mie parti intime e non pensai neanche un momento a qualchessia accenno sessuale. Quando finì mi tolse la maglietta e mi disse di infilarmi in doccia, accese l'acqua e uscì dal bagno. Io attesi qualche secondo che diventasse calda e poi mi infilai sotto.
Mi rilassai e lasciai che il getto di acqua mi cullasse. Tutto quel piacere mi diede un'erezione e fu proprio in quel momento che mia nonna entrò in bagno, appoggiò la bacinella con le cose da a lavare sulla lavatrice, raccolse le mie cose e le mise tutte a lavare, poi mise a terra degli asciugano. E aprì la porta della doccia, si allungò per prendere il bagnoschiuma ma si ricordò di avere ancora addosso la camicia che non voleva bagnare. La tolse e rimase con una canottiera bianca che mostrava sotto il reggiseno. Questa visione non aiutò la mia erezione a diminuire. Si legò i capelli e poi iniziò a strofinarmi la testa con forza, poi scese sulla schiena e arrivo al culo, dove diede una passata in mezzo alle chiappe primi di prender ancora un po' di bagno schiuma e prendermi in mano l'uccello. Io mi bloccai, mentre lei con naturalezza stofinava il mio pene duro. Non sapevo che fare e bastò molto poco che spruzzai fuori una enorme quantità di sperma senza neanche rendermene conto. Ero diventato rosso come un peperone ma mia nonna non fece nulla se non pulire per bene passandomi anche le gambe e dicendomi di stare bene sotto la doccia per togliermi la schiuma. Quando si tirò su la sua canottiera e il suo reggiseno si erano bagnati e da sotto riuscivo a vedere i suoi enormi capezzoli turgidi circondati da un enorme alveolo rosa. Mi sali di nuovo l'erezione e lei mentre si sistemava, scoppio in in fragorosa risata. La guardai senza dire o fare nulla ma lei mi guardò e disse parlando con se stessa che non ci aveva pensato, non essendo più abituata ai giovani, ma solo al nonno fino alla sua morte che ci metteste così poco a ricaricare. allungo la mano e lo prese di nuovo, ma stavolta i movimenti erano proprio quelli della masturbazione, a differenza di prima in cui lei lo stava pulendo questa volta mi stava facendo proprio una sega. Mia nonna mi stava segando. La guardai per qualche secondo mentre muovendo il braccio faceva ondulare i suoi seni sproporzionati, ma fu nel momento che mi guardò negli occhi che ebbi la mia seconda eiaculazione. Questa volta meno violenta ma comunque intensa che scivolò sulla mano della nonna che con un sorriso di felicità mi lascio finire prima di pulire tutto di nuovo. Mi chiuse l'acqua e mi asciugò per bene, per poi andare in camera a prendermi i vestiti, ma prima di uscire mi sorrise e aggiunse di non farmelo venire duro ancora che lei non può passare tutto il giorno a pulirmi. Quella frase mi arrivò dritta come un pugno in faccia. Era successo davvero, mia nonna mi aveva segato in modo consapevole e volontario e ne parlava tranquillamente. Tutte le ore di porno e seghe davanti al PC, quell'unica volta che avevo visto una ragazza nuda dal vivo, tutte le volte che avevo spiato dal buco della serratura le zie o le cugine, niente era nemmeno comparabile a quello che era successo e mi chiese se nei prossimi giorni sarebbe risuccesso visto che dovevo rimanere immobile con la braccia per ancora qualche giorno.
Tutte le mattine, mi alzavo, facevo i bisogni e lei mi puliva e lavava, i mentre mi passava il sapone io venivo, ormai era diventata una routine.
Un pomeriggio mentre ero in stanza a guardare la TV, la sentii chiudersi in camera, mi alzai di corsa e sbirciai dal buco. La vidi cambiarsi, rimanendo in mutande mentre mi godevo quelle tettone che ballonzolavano ogni volta che si muoveva. Si mise addosso una maglietta lunga e uscì dalla camera. Io non feci in tempo a tornare in camera mia e lei mi chiamò dicendomi dove stavo andando, io farfugliai qualcosa come di voler bere, e lei sorridendomi come se annusava la bugia mi accompagnò in cucina e mi versò un bicchiere d'acqua con la cannuccia, e poi si mise a rovistare in cucina, alla ricerca di non so cosa, ma che mi permise di ammirarle il culo ogni volta che si piegava e cercare di vederle le tette dalla scollatura.
I giorni passarono e alla fine mi tolsero il gesso ma decisi di rimanere ancora una notte da mia nonna. Passammo la sera insieme e poco dopo le 23 lei disse che andava a letto e io la seguii. Mentre si stava preparando io sbirciai di nuovi dalla porta, lei si mise la vestaglia e si sdraio a letto. Io aspettavo un paio di minuti e poi entrai in camera e le chiesi se potevo dormire con lei. La sua espressione fu di stupore ma probabilmenre per non darmi dispiacere disse di si. Io mi sfilai i pantaloncini e le mutande al volo prima di mettermi sul letto con lei mi infilai sotto le lenzuola. Lei era sdraiata sul lato dandomi la schiena e io la abbracciai, appoggiandomi a lei. Probabilmente sentì subito il mio uccello duro sulle sue natiche, e cominciò a ridere. Si spinse via dal letto e stando in piedi a bordo mi disse che anche se mi aveva segato per giorni lo aveva fatto perché ero ingessato e conosceva le esigenze degli uomini, visto che aveva fatto la crocerossina e poi aveva accudito suo marito per tutti gli anni della malattia, ma che non era una prostituta.
Io la guardai e le dissi in modo fermo che non pensavo che lo fosse ma che volevo finire questo periodo tra di noi nel modo migliore.
Lei scosse la testa e poi con un gesto rapido si tolse la camicia da notte e si sfilò via reggiseno e mutande. Ma prima di rientrare a letto mi disse che sarebbe stata l'unica volta e che non avremmo mai dovuto parlarne. Rovistò nel cassetto e tirò fuori un gel, questa cosa mi sconvolse e lei notò i miei occhi. Però smontò le mie fantasie quando disse che lo usava per la secchezza vaginale, e non per il sesso anale. Mi fece mettere a pancia in su e dopo aver passato con la mano un po' di gel tra le sue gambe, si puntò e scese sul mio uccello con un gridolio di piacere. Stavo scopando mia nonna, non potevo crederci, allungai le mani per toccarle il seno mentre lei si muoveva avanti e indietro per dare piacere a entrambi, ma si vedeva che era un po' arrugginita, allora le presi i fianchi e comincia a spingere su e giù e fu li che lei aprí la bocca per fare uscire un suono che non arrivò mai e mi diede il suo primo piacere. Andammo avanti per un po', lei ebbe un po' di orgasmi fino al mio che lo accolse tra le sue cosce calde come premio per quei giorni di divertimento. Finito ci addormentammo l'uno accanto all'altra.
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