La voglia

di
genere
etero

Voglia

Questo non l’ho preso dal mio diario perché è successo questa mattina, e lo riporterò questa sera.
Ho 65 anni, capelli biondi, chiaramente tinti, sono alta 1,72, occhi azzurri, peso 51 kg e porto la quarta di reggiseno coppa C. faccio palestra 2 ore al giorno, ho fatto qualche ritocchino a seno e sedere, ventre piatto e un leggero lifting per spianare qualche ruga troppo evidente, poi mi sono sempre curata, il risultato è un corpo sodo e snello, nonostante gli anni, un seno non cadente, un culetto alto e delle gambe lunghe e snelle, poi mi vesto sempre con attenzione mettendo in mostra i miei lati migliori e senza esagerare con il trucco, una cosa che non ho voluto ritoccare sono le labbra, non mi piacciono i gommoni come ha qualcuna che ogni tanto vedo in televisione, inoltre, nonostante l’età non mi è affatto passata la voglia di fare del buon sesso, anche se adesso le varie fasi che precedono l’atto in se come il corteggiamento, le salto direttamente.
Stamattina mi sono alzata presto come al solito, in tuta sono andata a fare un oretta di footing, non corro come prima ma corricchio alternando alla corsa periodi di camminata veloce, poi rientrata ho fatto un oretta di palestra in casa e poi una doccia veloce e dopo un bel bagno profumato, poi, erano ormai le 10 mi sono truccata quanto basta e mi sono vestita, un completo intimo di pizzo di seta nera con mini slip e reggiseno a balconcino e calze velate nere autoreggenti, il tutto di seta, la giornata è freddina, quindi ho messo una gonna di tweed stretta, abbondantemente sopra il ginocchio con spacco posteriore, un maglioncino a collo alto molto aderente ed una giacca corta sempre di tweed come la gonna, in effetti era un completo, poi sopra a tutto una specie di sciarpa scialle di cashemire decoltè marroni con tacco 10 ed ero pronta, adesso in macchina, ora non ho più una spyder, ho comperato una jeep compass nera con il cambio automatico, mi fa sentire sicura, il mese scorso, seguendo alcuni servizi in televisione avevo visto la situazione in stazione centrale e pensando di fare una cosa buona avevo comperato alcune tute felpate , della biancheria da uomo, slip e magliette, calze lunghe, 3 giacconi imbottiti e delle scarpe di misure dal 43 al 45, pensai che a qualche profugo sarebbero serviti, poi li avevo messi nell’armadio e devo dire quasi dimenticati, stamattina mi tornarono in mente insieme ad un progettino che , mentre facevo il mio bagno profumato avevo pensato toccandomi.
Quindi mi diressi verso la stazione centrale, quasi di fronte, guardando la stazione sulla sinistra, c’è una parcheggio a pagamento con la sbarra e parcheggiai lì, dal lato opposto della piazza c’era il solito presidio di militari, ma ai giardinetti dal mio lato c’erano diversi gruppetti di immigrati, soprattutto di colore, mi misi a passeggiare lì davanti, uno mi si avvicinò chiedendomi dei soldi, quasi tutti parlavano qualche parola di italiano, presi 10 euro e glieli diedi, subito mi si avvicinò un signore, penso un poliziotto in borghese perché mi chiese
- Signora tutto bene?
- Oh si si certo, non si preoccupi, nessun problema, questi ragazzi devono avere freddo e fame
- Eh si, poverini disse lui più tardi andranno alla caritas o a pane quotidiano, però perlopiù non danno fastidio, qualcuno che si mostra aggressivo lo allontaniamo
- Bravi, si poveri non fanno niente di male
Poi continuai la mia passeggiata seguita, me ne accorsi, dagli sguardi di alcuni di loro che, penso fossero amici di quello al quale avevo dato i 10 euro, appena il poliziotto si allontanò ed io girai sull’angolo, infatti, tre di quelli mi si avvicinarono, non con cattive intenzioni, solo per chiedermi anche loro qualche soldo, avevano addosso abiti non adatti alla temperatura, sicuramente avuti dalla caritas, addirittura uno aveva delle infradito ai piedi, chiesi loro
- Ragazzi avete fame?
- Signora si, fame freddo
- Facciamo una cosa, state qui sull’angolo, vado a prendere la macchina e venite con me, vi porto in un posto caldo dove potrete mangiare
Dissero che andava bene, io non volevo che il poliziotto vedesse mentre mi seguivano alla macchina, li avrei caricati lì dopo l’angolo e così feci. Non andai direttamente a casa, feci un po’ di giri in modo che perdessero un po’ l’orientamento e non potessero ritrovare casa mia successivamente e parcheggiai direttamente in cortile entrando dall’altra porta. Ora il mio appartamento era un po’ più grande perché avevo comprato due locali che si erano liberati di fianco e li avevo aggiunti ottenendo, oltre che una zona giorno più grande, una seconda camera da letto ed un altro bagno, li feci entrare, nonostante le disposizioni io avevo il riscaldamento acceso, li feci sedere poi andai in camera a prendere tre teli da bagno e delle ciabatte da albergo che tengo sempre, gli indicai il bagno e gli dissi di farsi una bella doccia calda e di lasciare i loro vestiti in una cesta che gli indicai, io intanto avrei preparato da mangiare per tutti, obbedirono come bravi bambini, io intanto andai in camera a cambiarmi, tolsi però solo le scarpe indossando delle pantofoline arabe dorate ma con tacco, tolsi il completo di tweed e le calze ed indossai una comoda vestaglia corta a kimono, poi andai in cucina, avevo un passato di verdura già pronto che misi sul fuoco aggiungendo del riso e poi avevo preparato uno spezzatino di vitello con i piselli che misi a scaldare, sarebbe bastato per tutti io cucino sempre in dosi industriali per non doverlo fare tutti i giorni, poi scaldo, preparai la tavola, tagliai il pane e misi a tavola dell’acqua naturale e frizzante, fossero stati musulmani non bevevano alcolici. Tornarono in soggiorno avvolti nei loro teli da bagno e sentii belli puliti e profumati anche, che bravi.
Io spiluccai qualcosa mentre loro divorarono tutto quanto, devo dire fecero davvero onore alla mia cucina che, sapevo, non essere un granchè comunque, alla fine del pasto portai a tavola della frutta, mele, arance e banane e mangiarono anche quella, io solo un banana e siccome sono stronza la mangiai “languidamente”, poi sparecchiai sculettandogli intorno, andai nel bagno dove si erano lavati presi la cesta dei vestiti e li buttai nel secchio della spazzatura, mi guardavano pensando che fossi impazzita, uno dal tavolo
- I vestiti
- Non preoccupatevi ragazzi ne ho presi di nuovi x voi, tu aiutami ad andare a prenderli
Uno si alzò e mi venne dietro in camera aprii l’armadio e mi chinai apposta per fargli vedere le mie mutandine e gli passai i pacchi che portò di la sul tavolo
- Forza vediamo se vi vanno
Non avevano particolarmente vergogna a spogliarsi davanti ad una donna, appoggiarono i teli da bagno sulle sedie e cominciarono ad aprire i pacchi, beh mentre loro tiravano fuori i vestiti e li guardavano io guardavo loro, tutti belli e muscolosi, quello più nero dei due aveva anche una pelle lucida e rispetto agli altri due che, comunque vidi essere ben dotati aveva una cosa incredibile in mezzo alle gambe, che voglia.
Si provavano i vestiti, li mettevano e toglievano e se li scambiavano
Io mi alzai in piedi spostandomi dal tavolo e
- Allora vi siete lavati, avete mangiato e adesso avete anche i vestiti nuovi, volete altro?
Non penso avessero davvero capito tutto quello che avevo detto ma intesero subito quando feci cadere a terra la vestaglia e mi videro solo con il reggiseno che, comunque slaccia subito ed i mini slip, faccio ancora la mia porca figura, eccome, sorrisero e lasciarono stare i vestiti sul tavolo e vennero verso di me, ebbi subito le loro mani che mi accarezzavano e palpavano dappertutto, anche le mie non avevano che l’imbarazzo della scelta, scesi in ginocchio e cominciai a leccarne uno, quello nero lucido però era già pronto, mi prese per i fianchi e mi sollevò il sedere, io rimasi chinata in avanti con in bocca il cazzo di uno dei tre, lui mi allargò le gambe e infilò di colpo quella cosa che aveva nella mia farfallina, ero già bagnata e lo accolsi lasciando per un attimo il lavoro di bocca che stavo facendo, poi mi prese per i capelli e cominciò a scoparmi, come se non ci fosse un domani, colpi veloci e profondi, con la punta mi toccava la bocca dell’utero causandomi dolore ma anche un sacco di piacere, gli altri due li tenevo in mano e li leccavo, passò un quarto d’ora prima che mi esplodesse dentro come una bomba d’acqua, solo che non era acqua ma sperma bollente che mi colò sulle cosce arrivandomi alle caviglie, non mi aveva neppure tolto i mini slip, li aveva solo spostati, uno degli altri due passò dietro e mi penetrò anche lui, chiavandomi per bene, io mi tenevo ai fianchi del terzo che spompinavo e lui mi sorreggeva e si aiutava aggrappandosi al mio seno, poi toccò anche al terzo e i miei orgasmi non si contavano, avevo tutte le cosce impiastricciate di sborra e dei miei umori, loro si erano messi sul divano e parlavano e ridevano. Tornata dal bagno dove mi ero lavata mi fecero stendere su di loro in modo che avessero a disposizione tutto il mio corpo, le loro dita e mani si infilarono in ogni anfratto del mio corpo, anche non troppo gentilmente ma non mi importava, mi piaceva, chissà da quanto tempo non scopavano, uno dei tre si alzò e mi girò allargandomi le gambe e lasciandomi con la schiena sopra le gambe e non solo dei suoi amici, stavolta i miei slip fecero una brutta fine, vennero praticamente strappati, poi disse qualcosa ai suoi amici, mi puntò il pene contro il buchino e, senza tanti complimenti mi inculò, il fiato mi mancò, il mio corpo ebbe un paio di sussulti ma lo accolsi, intanto mentre lui mi scopava nel culo i suoi amici mi strapazzavano i seni ed uno mi infilò le dita nella farfallina, ridevano tutti e tre, ed io godevo, anche gli altri poi mi ripassarono il culetto, l’ultimo, fu quello più grosso, mi sembrava mi stessero squartando e non si accontentava, andava sempre più a fondo, mi sembrava quasi di sentirlo in gola perché non era solo grosso ma anche lungo.
Quando finirono io ero stesa sul tappeto, tutto bello ma ho comunque una certa età non sono più la ragazzina di un tempo, era pomeriggio inoltrato, vedendomi così si vestirono ed il mio lavoro del mattino per non fargli capire la strada per casa mia svanì perché uscirono dalla porta e se ne andarono, ora sanno bene dove abito e come arrivarci, mah meglio dormirci sopra.
scritto il
2022-11-13
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