Il mio primo ragazzo

di
genere
gay

Mi chiamo Beppe ho 18 anni e vivo con mio padre Antonio e mia mamma Michela, abitiamo nella villa di mio zio Alfonso in una zona tranquilla alle porte di Torino sud, ci ospita nella sua dépendance perché a seguito di investimenti sbagliati dei miei genitori abbiamo dovuto vendere casa è l'attività di famiglia per poter pagare dipendenti e tasse arretrate. Grazie allo zio adesso i miei lavorano presso la sua ditta di spedizione è nonostante tutto siamo di nuovo tranquilli. Io invece vado a scuola sono all'ultimo anno di liceo e in classe con me c'è mio cugino Djibril che è stato adottato all'età di 8 anni.
Ho fatto amicizia con tutti i ragazzi e ragazze della classe tranne che con Djibril. Come se non bastasse lo zio mi ha chiesto come favore personale di fargli compagnia aiutarlo con gli studi, accettai a malincuore solo per la gentilezza dello zio, ero riluttante a causa del carattere odioso di mio cugino i suoi modi da bullo supportato da un fisico tutto muscoli che a guardarlo bene non si direbbe che sia mio coetaneo visto anche l'altezza di 1.85m, io al suo confronto un fisico minuto a stento raggiungo i 1.56m con modi e movimenti femminei palesemente gay, non perché mi fossi dichiarato ma per il mio modo di vestire quasi femminile ad esempio metto lo smalto trasparente con paillette dorate mani e piedi, porto spesso i leggings ho jeans femminili perché rendono la mia figura migliore visto il mio fisico minuto, visto che i jeans da ragazzo non mi stanno bene sono obbligato a mettere jeans attillati da ragazza o leggings, e non dimentico il mio fantastico ciuffo che da rosa sfuma in un celeste azzurro.


In questa nuova scuola sono ben visto da tutti, forse perché essendo gay le ragazze e ragazzi vedono in me un'infiltrato in entrambe le parti, mi spiego meglio, Anna della 2C ama Piero della 2F e mi chiede se è corrisposta, Giancarlo della 2D ama Laura 1A, e così via. Come studente sono sempre andato bene in tutte le materie tranne in educazione fisica dove proprio non sono portato ma per mantenere la media alta devo farla, oggi faremo nuoto per fortuna che almeno in questo sono abbastanza bravo, dopo aver fatto i vari esercizi di riscaldamento facciamo delle staffette dove alla fine mi sono piazzato al quarto posto, una volta finito andiamo a fare la doccia e mi ritrovo al fianco di Djibril oltre ad essere un armadio tutto muscoli si ritrova un cazzo semplicemente enorme già da moscio sarà sui 10/12 cm il mio al contrario arriva a 5/6 cm, e anche gli altri miei compagni sono tutti mediamente dotati, mentre ero sovrappensiero ad immaginarmi circondato da tutti questi cazzi tutti per me, il mio odiato cugino inizia a sfottermi per le mie misure spingendomi la testa contro il muro e per puro caso il suo cazzo moscio si appoggia tra le mie natiche dandomi la sensazione di tutto quel ben di Dio ma il suo modo di fare fece svanire ogni sensazione positiva sul momento, gli altri ragazzi ovviamente ridevano della situazione, visto il casino che i ragazzi facevano, le urla del prof spinsero Djibril a lasciarmi andare così corsi subito a vestirmi per tornare in classe.
Dopo aver fatto l'intervallo e aver raccontato alle ragazze il ben di Dio visto negli spogliatoi ritornai in classe, avevamo l'interrogazione di matematica interrogato per primo presi un ottimo 8, poi toccò a Djibril prese un 4 senza appello, l'ultima ora passò velocemente avevamo chimica e mi piaceva molto grazie anche alla prof che la rendeva piacevole. Preso il bus con Djibril era vistosamente nervoso, non credo che fosse per il 4 preso in matematica che abbia influenzato il suo stato d'animo.
Dopo due fermate ci mancavano ancora un paio di minuti a piedi, appena entrati nell'enorme cortile sento alle spalle un rumore mi giro e vedo un vaso rotto e visto che l'unico presente era Dijbril che lo ruppe con un calcio, e nel guardarlo mi urlò "stai zitto sennò ti rompo le ossa", arrivai in casa mi feci una tazza di latte e biscotti, finiti i compiti mi toccava andare da Dijbril ad aiutarlo con i suoi, che palle quanto mi pesava questa cosa.

Arrivato in casa vidi Dijbril parlare con lo zio gli stava raccontando del vaso rotto accusando il giardiniere, così lo zio lo mandò a chiamare, davanti ai miei occhi gli fece una lavata di capo decurtandogli una parte dello stipendio mensile. Appena salito in camera di Djibril vedo sul letto una gonna e autoreggenti entrambi neri, lui uscì dal bagno in camera mi vede e indica con gli occhi la gonna sul letto "mettiti gonna e autoreggenti oppure i tuoi genitori fanno la fine del giardiniere" cosi feci senza battere ciglio, in fin dei conti non potevo fare altrimenti.
Avevo sempre avuto questo desiderio di vestirmi al femminile ma non avevo mai avuto la possibilità, misi tutto bene in pochi minuti e mi piacevo anche, una volta seduto sentii il freddo della sedia a causa del culo un po' scoperto visto che la gonna sedendomi si sollevava, una volta finito di studiare lo guardo in faccia e gli dico "io vado visto che tra poco si mangia", "no mio caro sono solo le 18 adesso mi slacci i pantaloni e mi succhi il cazzo " mi risponde senza giri di parole, "ma non l'ho mai fatto non so come fare" risposi "prima lo lecchi come un gelato e poi lo ingoi come una banana, sei frocio dovresti sapere come soddisfare un uomo", sapevo fare i pompini mi allenavo da tempo con le banane era una palla che dissi così tanto per dissuaderlo ma non ero convinto nemmeno io, così gli slaccio i pantaloni, i boxer aderenti mettono in evidenza il suo cazzo moscio.
Gli abbassai i boxer e venne fuori il suo cazzo che già così da vicino era il doppio del mio, così iniziai a dedicarmi a quel bellissimo arnese e dopo 3/4 minuti era già duro si vedeva che ci sapevo fare, nel mentre Dijbril con le sue enormi mani mi accompagnava i movimenti e il suo tocco era gentile dà li a poco venne e tenendomi la testa mi obbligò ad ingoiare tutto lo sperma, il suo schizzo caldo mi stupii molto anche se era la prima volta che ingoiassi lo sperma di un'altro mi piacque molto aveva un gusto strano sul dolciastro, peccato che arrivasse da una persona che odiassi. Quando l'ho tolsi dalla bocca c'erano ancora delle gocce di sperma ma avidamente ingoiai di nuovo il cazzo per ripulirlo, pensai tra me e me, wow ne voglio ancora di più, Dijbril sì alzò in piedi e mi disse, "vai pure a mangiare appena hai finito torna così vediamo se sei checca". Andai a mangiare e mentre andavo verso casa pensai a quello che mi sarebbe toccato tra poco avevo un po' paura a prendere nel culo quel bestione, le volte che mi masturbavo con le mie dita avevo già male sapevo che non sarebbe bastato.
Quando arrivai a casa la mamma ancora non c'era così gli lasciai un biglietto con su scritto "ho mangiato un panino sono apposto", andai in camera e mi misi l'ho smalto rosa alle mani, ai piedi niente perché tanto con le calze nere non si vedeva. Ero talmente agitato che ero andato a casa in gonna e autoreggenti, così più guardingo tornai a casa dello zio ma incrociai Anna la cameriera che vedendomi con la gonna mi disse, "vedo che è riuscito a obbligarti a farlo, è la prima volta che l'ho fai dietro?", "si, con pene vero si, ma ho fatto qualche cosa con le dita", risposi, "allora avendo esperienza posso consigliarti di essere rilassato mentre ti penetra perché sennò fa' molto male, mentre e dentro di te tieni le gambe leggermente larghe sennò fa' molto male, lubrifica molto il tuo ano ti passo una crema che và benissimo, nonostante tutto questo farà molto male comunque, è visto il soggetto non sarà gentile durante quel momento, buona fortuna comunque "

Arrivato in camera Djibril era già nudo ed era una visione impressionante peccato per il suo carattere odioso, mi inginocchiai ed ero piccolino al suo confronto iniziai a fargli un pompino finché non divenne sufficientemente duro così mi toglie il cazzo dalla bocca e mi dice solo "preparati", così mi tolgo le mutande e mi spalmo la crema sul mio ano e anche dentro, mi metto in ginocchio allargò le gambe e lui arriva appoggia il suo cazzo tra le mie natiche cerca il mio ano appena trovato inizia lentamente a spingere, inizio a sentire un dolore lancinante come un autobus che vuole passare da una porta, ma lui continua a spingere e io sento un dolore assurdo, stavo iniziando a piangere dal dolore ma lui niente non si fermava anzi ad ogni spinta sentivo le sue palle toccarmi, mi aveva rotto il culo oramai era completamente dentro di me io piangevo ma lui continuava a spingere avanti e indietro per 5 minuti buoni finché non mi venne dentro appena lasciò la presa riuscii a scappare anche se il culo mi faceva un male assurdo andai via piangendo e zoppicando non riuscivo a camminare dritto.
Arrivato in camera mi buttai sul letto a piangere e finii che mi addormentai, il giorno dopo ero distrutto mi vestii per andare a scuola ma mia madre mi ricordò che era sabato così tornai a letto e ci rimasi fino alle 11, poi una chiamata di Djibril mi fece scendere dal letto andai da lui e mi dice che alle 15 Kevin sarebbe venuto e di prepararmi perché mi avrebbero scopato in due, "mi fa ancora male il culo non possiamo fare un'altra volta?" gli dissi, "Ti ho detto preparati ti chiamo quando devi venire". Così a malincuore andai a casa tirai fuori gonna e autoreggenti e aspettai la chiamata. Alle 14.45 ricevetti la chiamata, mentre camminavo avevo ancora dolore dopo la mia prima scopata, arrivato in casa incrociai di nuovo Anna la cameriera, ''grazie ancora per i consigli e avevi ragione fa molto male, vado, ciao''. Bussai ''entra'' rispose Djibril, ''ciao Djibril, Kevin''salutai io, ''su cambiati, in bagno'' disse Djibril, chiusi la porta e mi cambiai, misi gonna e autoreggenti nere, entrai in camera e dissi ''sono pronto''.

Djibril e Kevin erano seduti sul letto ''dai inizia da Kevin'' disse Djibril, cosi mi avvicinai a Kevin gli tirai fuori il cazzo era ancora moscio ma la differenza di dimensioni con Djibril erano evidenti, iniziai baciandogli l'asta leccai la cappella poi finii col prenderlo in bocca in meno di un minuto era già duro e Kevin mi spinse via esclamando ''sei proprio bravo la mia tipa non ci pensa proprio a prendermelo in bocca figurarsi in culo ora girati verso Djibril'', non feci in tempo a mettermi un pò di crema che Kevin era già pronto per entrare, mi fece di nuovo male ma entrò più facilmente nel mentre mi dedicavo al cazzo di Djibril sempre magnifico ed enorme, avere sia un cazzo in bocca e uno in culo era il sogno di una vita peccato che le persone non erano il massimo, avevo male ma Kevin se ne fregava dandomi anche qualche schiaffo sul culo, sentivo sempre dolore ma era diverso rispetto all'irruenza di Djibril, dopo pochissimi minuti Kevin mi venne dentro il suo sperma caldo dentro di me era indubbiamente piacevole e nemmeno mi accorsi quando tolse il cazzo, mentre Kevin andò in bagno a lavarsi, Djibril prese il suo posto e pur facendomi male per far entrare la cappella il dolore era un pò attenuato e grazie anche allo sperma di Kevin il cazzo di Djibril scivolava meglio anche perchè era già allargato, lentamente iniziai anche a provare piacere anche se le botte di reni che dava Djibril spingevano le mie viscere in gola, intanto Kevin tornò e senza tanti problemi mi mise il suo cazzo in bocca dicendo ''che culo che hai Djibril avessi una troia cosi in casa sarei un relitto succhia cazzi come un'aspirapolvere sei proprio una grandissima troia'' alla seconda troia Djibril uscii da dentro di me senza venire e diede un pugno a Kevin dicendo ''se ti permetti di chiamare Beppe troia ancora una volta ti rompo il culo io, vattene da casa mia'', vidi Djibril diverso in viso, mi aiutò ad alzarmi in piedi e mi disse ''vai pure in bagno a cambiarti poi vai pure a casa se ti voglio di nuovo ti chiamo'' cosi feci, mi cambiai e andai via.

Mentre mi allontano dalla camera di Djibril e ripenso alle sue parole incontro Anna e gli racconto tutto, "wow sono contenta per te, avevo notato un leggero cambiamento in meglio in lui da quando gli fai compagnia", lasciai Anna e tornai a casa. La mattina seguente mi sveglio tranquillo e rilassato era il 1 novembre ed eravamo a casa per la ricorrenza dei Santi, così dopo aver fatto colazione corsi da Djibril, l'ho vidi in giardino che stava spiegando al padre che il vaso l'aveva rotto lui è di ridare parte dello stipendio al giardiniere, si prese una lavata di capo e mentre Djibril rientrava in casa lo zio mi chiama e mi dice "Beppe grazie per quello che hai fatto, se Djibril ha confessato tutto e merito tuo, grazie ancora per essergli vicino, so che ha un debole per te l'ho vedo da come ti guarda se dovessi diventare il suo ragazzo sarò felice per voi", dopo questa investitura ringraziai lo zio ed entrai in casa. Andai direttamente in camera di Djibril la porta era aperta ma bussai comunque, "entra pure" mi disse, "ho appena finito di studiare, volevo parlarti" aggiunse, "dimmi tutto " gli risposi, "innanzitutto volevo chiederti scusa per il mio comportamento nei tuoi confronti, avevo perso la testa per te quando ti ho visto nudo negli spogliatoi eri perfetto il ragazzo dei miei sogni il tuo fisico minuto il tuo culo da sogno ti vedevo parlare con tutti ragazzi e ragazze e mi sentivo escluso, anche se la colpa è mia visto che non sono bravo a relazionarmi con gli altri, questo mio essere bullo era dettato dalla gelosia, ieri quando Kevin ti ha insultato ho anche capito di amarti quindi se vuoi ancora darmi una possibilità vuoi essere il mio ragazzo?", feci un lungo respiro e dopo qualche secondo risposi "mi sei piaciuto subito appena ti ho visto quando ci siamo trasferiti a vivere qui, quando poi ti ho visto nudo non è passato giorno che non sognassi il tuo cazzo dentro di me, certo il tuo fare da bullo era insopportabile ma visto che era dettato dal tuo carattere un po' chiuso sei perdonato anche perché mi hai detto ogni cosa senza lasciare dubbi", così mi alzai in piedi e gli diedi un bacio in bocca.
Da quel giorno diventammo inseparabili, eravamo innamorati pazzi tutto andava per il meglio il sesso era spettacolare, il dolore era sempre presente ma oramai ci avevo fatto l'abitudine.
scritto il
2023-02-11
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