Il ginecologo
di
Joword
genere
gay
Quando Antonella, mia moglie, mi ha dato l'annuncio di essere incinta è esploso qualcosa dentro di me totalmente diverso da tutto quello che avevo immaginato aspettando quel momento.
Cosa ho provato? Rinuncio al tentativo di descriverlo. Non troverei le parole adatte e poi scriverei cose romantiche, sentimentali, del tutto estranee all'erotismo che si tratta su questo sito.
Nel periodo di gestazione del nostro primo figlio, comunque sono successe cose straordinarie che hanno una forte valenza “erotica” e che a me sembrano raccontabili in questa sede, anzi: probabilmente solo qui, tra noi. Non tutti gli altri capirebbero.
Dico solo che io ed Antonella appena sposati siamo andati vivere nella città dove io lavoro, a notevole distanza dai nostri paesi d'origine. Per questo non avendo “consiglieri” familiari per la scelta del ginecologo ci siamo fidati dei consigli di giovani signore del posto, di recente diventate mamme. La maggior parte, anzi la quasi totalità, ci hanno consigliato un tale dottor D.M.
La caratteristica positiva di questo medico, a detta di tutte le signore ascoltate, era quella di invogliare, quasi pretendere , il coinvolgimento dei mariti nel seguire le varie fasi della gravidanza. In pratica non ammetteva che le gestanti si facessero accompagnare nel suo studio da madri, suocere o amiche ma apprezzava molto che fossero i mariti a farlo. Abbiamo avuto la conferma di questa prassi già quando abbiamo telefonato per il primo appuntamento. Il dottore più che dirci quando era disponibile lui, ci ha chiesto in quale fascia oraria eravamo più disponibili noi come coppia “Perché - aveva detto testualmente- almeno per la prima visita è bene che ci sia anche il futuro papà”. L'appuntamento è stato fissato per oggi, giovedì alle sei e mezza del pomeriggio.
Arriviamo circa cinque minuti prima. Ci accoglie una ragazza, bella ragazza con un prosperoso seno che fatica a stare chiuso dentro il camice bianco, con un bottone in più del dovuto sbottonato e quello abbottonato molto in trazione. Ci chiede di attendere qualche minuto perché c'è una 'altra coppia già in visita.
Noto il termine “coppia” e non “signora”. Alle sei e ventotto escono dalla porta che immette nell'ambulatorio una coppia non proprio giovanissima e per un attimo mi venne da sorridere perché sembra che la persona incinta sia lui per l'esagerata obesità, nonostante la statura elevata ne attenui l'effetto obesità. Senza vederlo sentiamo il medico che dall'interno dice:- per le future visite può venire anche la signora da sola. Rosanna vi fisserà un nuovo appuntamento-
Alle diciotto e trenta in punto la prosperosa segretaria ci invita ad entrare, accompagnandoci alla porta dell'ambulatorio dopo aver accompagnato gli altri due alla porta di uscita dallo studio. Ci presenta come “I coniugi *** che hanno appuntamento per le 18, 30 “. Il dottor DM ci viene incontro con la mano tesa mentre la ragazza dell'anticamera chiede se lei può andarsene.
Con garbo il dottore le dice “Certo Rosanna, certo, ci vediamo domattina.” La “Tettoluta” Rosanna saluta sia il dottore che noi due e se ne va via.
Il dottore è molto più giovane di quanto mi aspettassi, più vicino ai trentacinque che ai quarant'anni, secondo me pochi per meritare la fama della quale gode.
Alto ed agile nei movimenti. Non potrei descrivere più dettagliatamente il suo fisico per il camice che ammanta tutte le sue fattezze. Ha però occhi chiari, tra il celeste ed verde-mare, che risaltano sul volto abbronzato, così pure i denti bianchissimi, fortunatamente con un leggero accavallamento del canino destro a quello più innanzi, altrimenti la loro perfezione potrebbe indurre a pensare che siano finti. Tanto sono sani e bel allineati. I capelli sono leggermente lunghi e un po' ribelli, ondulati in modo strano, da farlo apparire più spettinato che riccioluto e le mani...oh le mani..bellissime: palmo stretto e dita lunghe, ma forti, virili. Mani impreziosite da una vena a zig zag e dai tendini in superficie che danzavano sottopelle ad ogni movimento delle dita. Unghia cortissime e nitide, qualche peletto scuro sulle falangi.
Certo che noto anche i minimi dettagli: sono così sorpreso dal non trovarmi innanzi un medico anziano da avere un attimo di esitazione. OK, lo ammetto, sì, per un attimo temo che piaccia troppo ad Antonella. E' pur sempre un uomo, bell'uomo direi e … per le ragioni per le quali siamo in questo studio, quest'uomo dovrà, tra pochi istanti, occuparsi di alcuni fatti intimamente nostri ed anche di zone fisiche di mia moglie, molto intime. Soffro di gelosia? Poco, ma sono gelosia. Sì!
Apprezzo che visita le signore alla presenza dei mariti: questo smorza la gelosia sul nascere.
Il dottore prima ci mette a nostro agio. spiegandoci i suoi metodi, quasi a volerci spiegare gli effetti benefici anche per il nascituro di una gestazione condivisa da entrambi i genitori, poi ci parla della cadenza delle visite che lui consiglia di fare durante l'arco della gravidanza, dei veri controlli da eseguire e il quando eseguirli. Il tutto con molti sorrisi e sguardi insistenti su entrambi noi coniugi. Sguardo penetrante, forse per quel colore rarissimo degli occhi, che un poco rassicura, un poco mette in soggezione, molto turba... perché danno la sensazione di scrutare dentro l'anima e non fermarsi a vedere le apparenze esteriori.
Questo in particolare quando ci chiede di parlargli anche del nostro ménage intimo:
-Più o meno con che cadenza avete rapporti?
-Scusate se mi permetto ma, prendetela come una informazione clinica e non come una curiosità, avete rapporti solo nel metodo cosiddetto normale o anche diversificato? Mi spiego: praticate anche sesso orale o...quel che dicono impropriamente contro natura....?
Il modo particolarmente affabile di porgere queste domande decisamente impertinenti è tale da farle apparire quasi scontate, addirittura ovvie. Dopo mi chiede se me la sento di assistere alla visita vera e propria “perché - dice testualmente- non tutti i mariti se la sentono”. Ovvio che accetto.
Il giovane dottor D.M., tutto sorrisi, e garbo, manda mia moglie a spogliarsi dietro un paravento , cosa che allontana da me il sospetto che sfrutti le visite alle pazienti anche per fini erotici, affiorato durante il troppo piccante interrogatorio. Le domande che ci aveva poste erano state tali e tante da farmi pensare che fossero professionalmente inutili e giustificate da morbosità anomale del dottore.
Il mio altalenare tra il considerare il ginecologo a momenti un rivale, altri momenti un serio professionista, tra la gelosia e l'ammirazione per una certa etica, continua ad oscillare quando, dopo l'accortezza di aver fatto spogliare mia moglie dietro il paravento, fornendole un camice verde da indossare, con l'apertura all'indietro, per non mostrarsi totalmente nuda, comincia a toccare mia moglie sull'apposito lettino. Non sono cieco e vedo che le mani infilate sotto il camice palpeggiano tutto il corpo di Antonella. Quand'anche non avessi intuito (cosa impossibile vedendo la stoffa muoversi) quei palpeggiamenti, me li comunica lui, commentando a voce alta: -I seni sembrano perfetti....voglio dire che non sento noduli o cose anomale...seno splendido direi;... anche il ventre mi sembra a posto...ecco..però... mi faccia un bel respiro, profondo, brava, trattenga l'aria..
Antonella obbedisce, il medico guarda me, arriccia il naso, ordina: respiri adesso..
Altro sguardo a me, con una smorfia poco rassicurante, poi ad Antonella.- Inspiri di nuovo...trattenga,..brava....espiri.....Rifaccia di nuovo....non si preoccupi..., sono stato io con il dito... cosa vuole è pur sempre una visita ginecologica... Sente bruciore quando infilo le dita? Neppure quando le muovo cosi? Si rilassi, stia tranquilla... sente vero che adesso scivolano meglio...si sta lubrificando da sola...
Ma che sta facendo quel maiale sotto il camicione verde di mia moglie? La sta masturbando, forse?
Mi sposto per guardare Antonella in faccia. Voglio capire. Mi sorride. Capisco che non lo sta mettendo a disagio, forse sono io ad infervorarmi troppo, per via della gelosia.
Che sollievo quando ritrae le mani da sotto quel camice e, sfilandosi i guanti che butta in un cestino, dice a mia moglie:- abbiamo finito. Si rivesta pure.
Sì, ho sofferto di gelosia.
La sofferenza successiva è ben più grave.
Il dottore mi fa cenno di seguirlo mentre si dirige verso il bagnetto adiacente lo studio dove si sta recando per lavarsi le mani, lasciando la porta aperta. Fa un ulteriore cenno di avvicinarmi quando mi vide fermarmi ad una certa distanza dalla porta. Sottovoce mi dice: preferirei parlare con lei senza che la signora senta. Non potrebbe chiamarmi al telefono più tardi?
-Qualcosa che non va?
-Non è detto. Forse si, forse no... mi telefoni e non si preoccupi prima del tempo. Soprattutto non creiamo ansie inutili nella signora... la gravidanza più serenamente la si vive meglio è... mi telefoni quando può, le dirò tutto..stia tranquillo.
Tranquillo un corno! Mi ha messo addosso un'agitazione incredibile. La incrementa ulteriormente quando, con la sua serafica bonarietà, facendoci sedere, me ed Antonella, davanti alla sua scrivania ci fa un discorsetto non certo rassicurante:- Direi che tutto procede bene, ovviamente per quello che si può constatare da una visita ambulatoriale generica come quella che abbiamo fatto oggi. Del resto siamo ad inizio gravidanza ed è prematuro fare determinati controlli specifici. Però direi che nel vostro caso vorrei anticipare la seconda visita rispetto al piano standard che vi ho detto prima. Direi che al massimo tra un paio di settimane vorrei rivedere la signora per verificare se un qualcosa che per il momento non mi è sembrato perfettissimo è nella norma o meno. Nulla di grave sia chiaro, diciamo una precauzione in più, ecco tutto. Comunque se fossi in voi, per queste prime due settimane limiterei un tantino i rapporti....diciamo...quelli penetrativi..... Non ho detto di escluderli, ma di limitarli e.. solo per un breve periodo, fino ai controlli che vi ho accennato...
Si fa presto a dire “nulla di grave”, “non vi preoccupate”, se poi si aggiunge “parliamoci in privato”, “non fate sesso”, ecc.
Sarò pure apprensivo ma io immagino tutte le più brutte cose che si possono immaginare, vergognandomi per essere stato geloso di una visita medica.
Non aspetto il “quando posso” ma appena portata Antonella a casa dico d'aver bisogno di sigarette. Lo faccio per restare solo e chiamare il dottore.
-Quali sigarette se tu non fumi- mi ha chiede Antonella – O fumi di nascosto?
-Di nascosto? Ma che dici? Certo che io non fumo. Armando mi ha detto se gli compro un pacchetto di sigarette per lui, glie le porto domattina in ufficio
-Armando si fa comprare le sigarette da te? Oggi per domani?
-Cristo sì! Che non ti fidi? Fuma le... non so cosa... lui, e in questo periodo pare che non si trovino, però pare che il tabaccaio qui a l'angolo ne abbia ancora. Mi ha chiesto di verificare e se ne ha di prendergliene anche una stecca
-Come fai a comprargliele se non sai che sigarette sono?
-Certo che lo so. Perché non dovrei saperlo?
-Lo hai detto tu “Fuma le non so cosa”
-E' un modo di dire. Cerchi la lite per caso?
-Io no. Sei tu che sei strano
-Strano io? O sì questa sì che è bella! Lo strano sono io! Vado va... e torno subito, torno, torno
Altro che, se sono strano! Sfido io, con tutta l'ansia che ho in corpo. Subito chiamo il dottor D.M. Voglio sapere tutto. Mi dice che non è una cosa importantissima, né urgentissima, di stare calmo e di non fare agitare mia moglie soprattutto, che se riusco ad astenermi da certe cose come ci ha già consigliato è meglio, ma se ci capitasse di fare sesso non sarebbe una tragedia. Mi dice se posso passare il pomeriggio di domani, nel suo studio, che mi piegherà tutto e con calma. Non vuole anticiparmi nient'altro. Appuntamento per le cinque e mezza del pomeriggio di domani, venerdì.
Vi risparmio i dettali del come ho vissuto queste venti e poco più ore, sia gli aspetti drammatici (il timore che Antonella sia in pericolo di vita per portare avanti la gravidanza), sia gli aspetti comici (le fandonie inventate per giustificare l'acquisto di una stecca di Ernete 23 per il mio collega Armando, il quale aveva telefonato proprio durante la mia assenza e Antonella gli aveva detto che ero sceso a cercare le sigarette per lui. Lui aveva detto d'aver smesso di fumare sei mesi prima e … immaginate voi.. )
E' venerdì. Sono le ore 17,30 in punto, suono alla porta dell'ambulatorio del dottor DM. Dopo aver detto il mio nome al citofono anziché il portoncino dello studio si è apre quello a fianco, sullo stesso pianerottolo. Si affaccia, solo con la testa, il dottor D.M. Dice: -Ah, è lei!Scusi. Le dispiace passare di qui, lo studio oggi è chiuso.
Apre la porta restando però dietro l'anta girevole. Io varco la soglia, lui richiude. E' in accappatoio. Non si scusa né si giustifica. Semplicemente mi a spiega che lo studio è aperto a giorni alterni di mattino (lunedì, mercoledì e venerdì) e di pomeriggio (martedì e giovedì)
Mi scuso per essere fuori orario, ricordandogli d'avermi detto lui di presentarmi a quest'ora di questo giorno. Con molta pacatezza mi ha dice:-Lo so, infatti sono qui per riceverla...ci diamo del tu? Io mi chiamo Michele, posso chiamarti semplicemente Giò?.
Continua dicendomi che avendo l'ambulatorio attiguo all'abitazione mi ha fatto entrare in casa anziché nello studio, anche perché si è appena fatto una doccia e, disinvoltamente mi chiede se mi da fastidio che lui si rivesta. Io immagino che voglia dire di “aspettarlo finché si rivestiva” ed ho detto che per me non ci sono problemi. Lui, subito, a apre l'accappatoio, allargandolo sulle spalle e facendolo cadere a terra, mostrandosi in tutta la sua ammirabile fisicità, davvero un tipo che ogni uomo invidierebbe, ogni donna desidererebbe... per di più con una ottima fornitura sessuale che esibisce con molta disinvoltura nonostante...non sia proprio in stato di rilassamento, anzi, molto più che barzotto, quasi semi eretto. Così, nudo, mi invita a seguirlo in camera da letto e si mette a cercare biancheria intima da indossare dentro cassetti un po bassi, quindi chinandosi e rialzandosi, oserei dire in modo molto provocatorio e...oggettivamente provocante. Dopo apre l'armadio con le ante munite all'interno di specchi, perciò io posso continuare a vederlo di dietro e, dal riflesso, anche davanti. Lui con calma si attarda a scegliere i pantaloni, dandomi frequenti occhiate, tramite il riflesso dello specchio. Nel frattempo mi chiede come è andata con mia moglie, se abbiamo resistito a no a non fare sesso, e aggiunge che forse ho frainteso qualcosa, che non ci sono motivi per allarmarsi sullo stato di Antonella, solo che... -ribadisce il concetto. Sarebbe bene rallentare un poco i ritmi dei rapporti perché...- e questo e lo ha detto girandosi verso me, anzi venendomi vicino e ponendomi una mano sulla spalla -....”perché secondo me tu sei uno che ci da dentro di brutto quando tromba: Mi sbaglio o, come penso io, sei un vero mandrillo? Ti costa fatica vero ridurre le prestazioni? Tu ci tieni a scopare, vero? Quasi quasi mi verrebbe da dirti di non preoccuparti di questo. Volendo una soluzione si trova, magari può essere l'occasione per provare anche piaceri diversi... Capisci cosa voglio dire?
-Non proprio
-Non capisci o fingi di non capire? Secondo te ti invito a venire a casa mia quando nessuno ci disturba, mi faccio trovare fresco di doccia e nudo, ti conduco in camera da letto, secondo te significherà qualcosa o no?
-Mi stai facendo una proposta?
-Veramente la proposta l'ho fatta. Atteno la tua risposta
Questa volta non tocca la spalla ma gli attributi che ho tra le cosce.
Maledetto idiota. Mi ha fatto vivere una notte insonne, una giornata di tensione solo per circuirmi. Non poteva dirmelo subito quello che voleva?
Oddio...non è che mi sarei concesso. Per quanto bello sia, e lo è, tanto, è pur sempre un uomo e a me, gli uomini non interessavano affatto, non in questi giorni in cui gioisco per la imminente paternità.
Non avrei accettato le sue proposte se mi avesse fatto proposte ieri, vestito del suo camice bianco, dentro lo studio. Invece ora è nudo, in prossimità del letto e mi ha ribadito per tre volte: sta tranquillo tua moglie non ha niente, io scambio la cessata preoccupazione per gioia e mi va di festeggiare dopo una notte d'insonnia ed una giornata di ansia.
Lui sta dicendomi: ...volevo solo farti venire qui oggi perché mi piaci da morire.
Beh festeggio la ritrovata serenità o gioia che sia, la festeggio con lui, a modo suo.
Dovremmo rivederci, insieme ad Antonella, dopo due settimane per la seconda visita ginecologica; Invece io e Michele da soli, tra noi due, molto prima. Mi dovrebbe telefonare lui per stabilire quando. Uso il condizionale perché ieri sono circolate delle voci strane.
Anzi cose “grosse”, anche per questo oggi, martedì, ho appena comprato vari quotidiani che trattano anche la cronaca locale. Apro per prima il giornale ritenuto più importante e non devo neppure cercare la cronaca locale. La notizia è in prima pagina, con il titolo a caratteri cubitali, su tre colonne: Arrestato all'alba il dottor D.M. per esercizio abusivo della professione e truffa.
Leggo in fretta, saltando anche dei pezzi. Nelle pagine interne c'è la foto del poliziotto che ha incastrato il finto ginecologo. E' l'omone uscito dallo studio quando siamo andati da DM io ed Antonella. Leggo la conferma alle dicerie: fingeva la professione di ginecologo per accalappiare i mariti. Ben tre avevano esposto denuncia. Anzi, solo tre su centinaia di clienti.
Io non sono uno dei tre, ma uno dei tanti altri, forse l'ultimo prima dello stop.
Cosa ho provato? Rinuncio al tentativo di descriverlo. Non troverei le parole adatte e poi scriverei cose romantiche, sentimentali, del tutto estranee all'erotismo che si tratta su questo sito.
Nel periodo di gestazione del nostro primo figlio, comunque sono successe cose straordinarie che hanno una forte valenza “erotica” e che a me sembrano raccontabili in questa sede, anzi: probabilmente solo qui, tra noi. Non tutti gli altri capirebbero.
Dico solo che io ed Antonella appena sposati siamo andati vivere nella città dove io lavoro, a notevole distanza dai nostri paesi d'origine. Per questo non avendo “consiglieri” familiari per la scelta del ginecologo ci siamo fidati dei consigli di giovani signore del posto, di recente diventate mamme. La maggior parte, anzi la quasi totalità, ci hanno consigliato un tale dottor D.M.
La caratteristica positiva di questo medico, a detta di tutte le signore ascoltate, era quella di invogliare, quasi pretendere , il coinvolgimento dei mariti nel seguire le varie fasi della gravidanza. In pratica non ammetteva che le gestanti si facessero accompagnare nel suo studio da madri, suocere o amiche ma apprezzava molto che fossero i mariti a farlo. Abbiamo avuto la conferma di questa prassi già quando abbiamo telefonato per il primo appuntamento. Il dottore più che dirci quando era disponibile lui, ci ha chiesto in quale fascia oraria eravamo più disponibili noi come coppia “Perché - aveva detto testualmente- almeno per la prima visita è bene che ci sia anche il futuro papà”. L'appuntamento è stato fissato per oggi, giovedì alle sei e mezza del pomeriggio.
Arriviamo circa cinque minuti prima. Ci accoglie una ragazza, bella ragazza con un prosperoso seno che fatica a stare chiuso dentro il camice bianco, con un bottone in più del dovuto sbottonato e quello abbottonato molto in trazione. Ci chiede di attendere qualche minuto perché c'è una 'altra coppia già in visita.
Noto il termine “coppia” e non “signora”. Alle sei e ventotto escono dalla porta che immette nell'ambulatorio una coppia non proprio giovanissima e per un attimo mi venne da sorridere perché sembra che la persona incinta sia lui per l'esagerata obesità, nonostante la statura elevata ne attenui l'effetto obesità. Senza vederlo sentiamo il medico che dall'interno dice:- per le future visite può venire anche la signora da sola. Rosanna vi fisserà un nuovo appuntamento-
Alle diciotto e trenta in punto la prosperosa segretaria ci invita ad entrare, accompagnandoci alla porta dell'ambulatorio dopo aver accompagnato gli altri due alla porta di uscita dallo studio. Ci presenta come “I coniugi *** che hanno appuntamento per le 18, 30 “. Il dottor DM ci viene incontro con la mano tesa mentre la ragazza dell'anticamera chiede se lei può andarsene.
Con garbo il dottore le dice “Certo Rosanna, certo, ci vediamo domattina.” La “Tettoluta” Rosanna saluta sia il dottore che noi due e se ne va via.
Il dottore è molto più giovane di quanto mi aspettassi, più vicino ai trentacinque che ai quarant'anni, secondo me pochi per meritare la fama della quale gode.
Alto ed agile nei movimenti. Non potrei descrivere più dettagliatamente il suo fisico per il camice che ammanta tutte le sue fattezze. Ha però occhi chiari, tra il celeste ed verde-mare, che risaltano sul volto abbronzato, così pure i denti bianchissimi, fortunatamente con un leggero accavallamento del canino destro a quello più innanzi, altrimenti la loro perfezione potrebbe indurre a pensare che siano finti. Tanto sono sani e bel allineati. I capelli sono leggermente lunghi e un po' ribelli, ondulati in modo strano, da farlo apparire più spettinato che riccioluto e le mani...oh le mani..bellissime: palmo stretto e dita lunghe, ma forti, virili. Mani impreziosite da una vena a zig zag e dai tendini in superficie che danzavano sottopelle ad ogni movimento delle dita. Unghia cortissime e nitide, qualche peletto scuro sulle falangi.
Certo che noto anche i minimi dettagli: sono così sorpreso dal non trovarmi innanzi un medico anziano da avere un attimo di esitazione. OK, lo ammetto, sì, per un attimo temo che piaccia troppo ad Antonella. E' pur sempre un uomo, bell'uomo direi e … per le ragioni per le quali siamo in questo studio, quest'uomo dovrà, tra pochi istanti, occuparsi di alcuni fatti intimamente nostri ed anche di zone fisiche di mia moglie, molto intime. Soffro di gelosia? Poco, ma sono gelosia. Sì!
Apprezzo che visita le signore alla presenza dei mariti: questo smorza la gelosia sul nascere.
Il dottore prima ci mette a nostro agio. spiegandoci i suoi metodi, quasi a volerci spiegare gli effetti benefici anche per il nascituro di una gestazione condivisa da entrambi i genitori, poi ci parla della cadenza delle visite che lui consiglia di fare durante l'arco della gravidanza, dei veri controlli da eseguire e il quando eseguirli. Il tutto con molti sorrisi e sguardi insistenti su entrambi noi coniugi. Sguardo penetrante, forse per quel colore rarissimo degli occhi, che un poco rassicura, un poco mette in soggezione, molto turba... perché danno la sensazione di scrutare dentro l'anima e non fermarsi a vedere le apparenze esteriori.
Questo in particolare quando ci chiede di parlargli anche del nostro ménage intimo:
-Più o meno con che cadenza avete rapporti?
-Scusate se mi permetto ma, prendetela come una informazione clinica e non come una curiosità, avete rapporti solo nel metodo cosiddetto normale o anche diversificato? Mi spiego: praticate anche sesso orale o...quel che dicono impropriamente contro natura....?
Il modo particolarmente affabile di porgere queste domande decisamente impertinenti è tale da farle apparire quasi scontate, addirittura ovvie. Dopo mi chiede se me la sento di assistere alla visita vera e propria “perché - dice testualmente- non tutti i mariti se la sentono”. Ovvio che accetto.
Il giovane dottor D.M., tutto sorrisi, e garbo, manda mia moglie a spogliarsi dietro un paravento , cosa che allontana da me il sospetto che sfrutti le visite alle pazienti anche per fini erotici, affiorato durante il troppo piccante interrogatorio. Le domande che ci aveva poste erano state tali e tante da farmi pensare che fossero professionalmente inutili e giustificate da morbosità anomale del dottore.
Il mio altalenare tra il considerare il ginecologo a momenti un rivale, altri momenti un serio professionista, tra la gelosia e l'ammirazione per una certa etica, continua ad oscillare quando, dopo l'accortezza di aver fatto spogliare mia moglie dietro il paravento, fornendole un camice verde da indossare, con l'apertura all'indietro, per non mostrarsi totalmente nuda, comincia a toccare mia moglie sull'apposito lettino. Non sono cieco e vedo che le mani infilate sotto il camice palpeggiano tutto il corpo di Antonella. Quand'anche non avessi intuito (cosa impossibile vedendo la stoffa muoversi) quei palpeggiamenti, me li comunica lui, commentando a voce alta: -I seni sembrano perfetti....voglio dire che non sento noduli o cose anomale...seno splendido direi;... anche il ventre mi sembra a posto...ecco..però... mi faccia un bel respiro, profondo, brava, trattenga l'aria..
Antonella obbedisce, il medico guarda me, arriccia il naso, ordina: respiri adesso..
Altro sguardo a me, con una smorfia poco rassicurante, poi ad Antonella.- Inspiri di nuovo...trattenga,..brava....espiri.....Rifaccia di nuovo....non si preoccupi..., sono stato io con il dito... cosa vuole è pur sempre una visita ginecologica... Sente bruciore quando infilo le dita? Neppure quando le muovo cosi? Si rilassi, stia tranquilla... sente vero che adesso scivolano meglio...si sta lubrificando da sola...
Ma che sta facendo quel maiale sotto il camicione verde di mia moglie? La sta masturbando, forse?
Mi sposto per guardare Antonella in faccia. Voglio capire. Mi sorride. Capisco che non lo sta mettendo a disagio, forse sono io ad infervorarmi troppo, per via della gelosia.
Che sollievo quando ritrae le mani da sotto quel camice e, sfilandosi i guanti che butta in un cestino, dice a mia moglie:- abbiamo finito. Si rivesta pure.
Sì, ho sofferto di gelosia.
La sofferenza successiva è ben più grave.
Il dottore mi fa cenno di seguirlo mentre si dirige verso il bagnetto adiacente lo studio dove si sta recando per lavarsi le mani, lasciando la porta aperta. Fa un ulteriore cenno di avvicinarmi quando mi vide fermarmi ad una certa distanza dalla porta. Sottovoce mi dice: preferirei parlare con lei senza che la signora senta. Non potrebbe chiamarmi al telefono più tardi?
-Qualcosa che non va?
-Non è detto. Forse si, forse no... mi telefoni e non si preoccupi prima del tempo. Soprattutto non creiamo ansie inutili nella signora... la gravidanza più serenamente la si vive meglio è... mi telefoni quando può, le dirò tutto..stia tranquillo.
Tranquillo un corno! Mi ha messo addosso un'agitazione incredibile. La incrementa ulteriormente quando, con la sua serafica bonarietà, facendoci sedere, me ed Antonella, davanti alla sua scrivania ci fa un discorsetto non certo rassicurante:- Direi che tutto procede bene, ovviamente per quello che si può constatare da una visita ambulatoriale generica come quella che abbiamo fatto oggi. Del resto siamo ad inizio gravidanza ed è prematuro fare determinati controlli specifici. Però direi che nel vostro caso vorrei anticipare la seconda visita rispetto al piano standard che vi ho detto prima. Direi che al massimo tra un paio di settimane vorrei rivedere la signora per verificare se un qualcosa che per il momento non mi è sembrato perfettissimo è nella norma o meno. Nulla di grave sia chiaro, diciamo una precauzione in più, ecco tutto. Comunque se fossi in voi, per queste prime due settimane limiterei un tantino i rapporti....diciamo...quelli penetrativi..... Non ho detto di escluderli, ma di limitarli e.. solo per un breve periodo, fino ai controlli che vi ho accennato...
Si fa presto a dire “nulla di grave”, “non vi preoccupate”, se poi si aggiunge “parliamoci in privato”, “non fate sesso”, ecc.
Sarò pure apprensivo ma io immagino tutte le più brutte cose che si possono immaginare, vergognandomi per essere stato geloso di una visita medica.
Non aspetto il “quando posso” ma appena portata Antonella a casa dico d'aver bisogno di sigarette. Lo faccio per restare solo e chiamare il dottore.
-Quali sigarette se tu non fumi- mi ha chiede Antonella – O fumi di nascosto?
-Di nascosto? Ma che dici? Certo che io non fumo. Armando mi ha detto se gli compro un pacchetto di sigarette per lui, glie le porto domattina in ufficio
-Armando si fa comprare le sigarette da te? Oggi per domani?
-Cristo sì! Che non ti fidi? Fuma le... non so cosa... lui, e in questo periodo pare che non si trovino, però pare che il tabaccaio qui a l'angolo ne abbia ancora. Mi ha chiesto di verificare e se ne ha di prendergliene anche una stecca
-Come fai a comprargliele se non sai che sigarette sono?
-Certo che lo so. Perché non dovrei saperlo?
-Lo hai detto tu “Fuma le non so cosa”
-E' un modo di dire. Cerchi la lite per caso?
-Io no. Sei tu che sei strano
-Strano io? O sì questa sì che è bella! Lo strano sono io! Vado va... e torno subito, torno, torno
Altro che, se sono strano! Sfido io, con tutta l'ansia che ho in corpo. Subito chiamo il dottor D.M. Voglio sapere tutto. Mi dice che non è una cosa importantissima, né urgentissima, di stare calmo e di non fare agitare mia moglie soprattutto, che se riusco ad astenermi da certe cose come ci ha già consigliato è meglio, ma se ci capitasse di fare sesso non sarebbe una tragedia. Mi dice se posso passare il pomeriggio di domani, nel suo studio, che mi piegherà tutto e con calma. Non vuole anticiparmi nient'altro. Appuntamento per le cinque e mezza del pomeriggio di domani, venerdì.
Vi risparmio i dettali del come ho vissuto queste venti e poco più ore, sia gli aspetti drammatici (il timore che Antonella sia in pericolo di vita per portare avanti la gravidanza), sia gli aspetti comici (le fandonie inventate per giustificare l'acquisto di una stecca di Ernete 23 per il mio collega Armando, il quale aveva telefonato proprio durante la mia assenza e Antonella gli aveva detto che ero sceso a cercare le sigarette per lui. Lui aveva detto d'aver smesso di fumare sei mesi prima e … immaginate voi.. )
E' venerdì. Sono le ore 17,30 in punto, suono alla porta dell'ambulatorio del dottor DM. Dopo aver detto il mio nome al citofono anziché il portoncino dello studio si è apre quello a fianco, sullo stesso pianerottolo. Si affaccia, solo con la testa, il dottor D.M. Dice: -Ah, è lei!Scusi. Le dispiace passare di qui, lo studio oggi è chiuso.
Apre la porta restando però dietro l'anta girevole. Io varco la soglia, lui richiude. E' in accappatoio. Non si scusa né si giustifica. Semplicemente mi a spiega che lo studio è aperto a giorni alterni di mattino (lunedì, mercoledì e venerdì) e di pomeriggio (martedì e giovedì)
Mi scuso per essere fuori orario, ricordandogli d'avermi detto lui di presentarmi a quest'ora di questo giorno. Con molta pacatezza mi ha dice:-Lo so, infatti sono qui per riceverla...ci diamo del tu? Io mi chiamo Michele, posso chiamarti semplicemente Giò?.
Continua dicendomi che avendo l'ambulatorio attiguo all'abitazione mi ha fatto entrare in casa anziché nello studio, anche perché si è appena fatto una doccia e, disinvoltamente mi chiede se mi da fastidio che lui si rivesta. Io immagino che voglia dire di “aspettarlo finché si rivestiva” ed ho detto che per me non ci sono problemi. Lui, subito, a apre l'accappatoio, allargandolo sulle spalle e facendolo cadere a terra, mostrandosi in tutta la sua ammirabile fisicità, davvero un tipo che ogni uomo invidierebbe, ogni donna desidererebbe... per di più con una ottima fornitura sessuale che esibisce con molta disinvoltura nonostante...non sia proprio in stato di rilassamento, anzi, molto più che barzotto, quasi semi eretto. Così, nudo, mi invita a seguirlo in camera da letto e si mette a cercare biancheria intima da indossare dentro cassetti un po bassi, quindi chinandosi e rialzandosi, oserei dire in modo molto provocatorio e...oggettivamente provocante. Dopo apre l'armadio con le ante munite all'interno di specchi, perciò io posso continuare a vederlo di dietro e, dal riflesso, anche davanti. Lui con calma si attarda a scegliere i pantaloni, dandomi frequenti occhiate, tramite il riflesso dello specchio. Nel frattempo mi chiede come è andata con mia moglie, se abbiamo resistito a no a non fare sesso, e aggiunge che forse ho frainteso qualcosa, che non ci sono motivi per allarmarsi sullo stato di Antonella, solo che... -ribadisce il concetto. Sarebbe bene rallentare un poco i ritmi dei rapporti perché...- e questo e lo ha detto girandosi verso me, anzi venendomi vicino e ponendomi una mano sulla spalla -....”perché secondo me tu sei uno che ci da dentro di brutto quando tromba: Mi sbaglio o, come penso io, sei un vero mandrillo? Ti costa fatica vero ridurre le prestazioni? Tu ci tieni a scopare, vero? Quasi quasi mi verrebbe da dirti di non preoccuparti di questo. Volendo una soluzione si trova, magari può essere l'occasione per provare anche piaceri diversi... Capisci cosa voglio dire?
-Non proprio
-Non capisci o fingi di non capire? Secondo te ti invito a venire a casa mia quando nessuno ci disturba, mi faccio trovare fresco di doccia e nudo, ti conduco in camera da letto, secondo te significherà qualcosa o no?
-Mi stai facendo una proposta?
-Veramente la proposta l'ho fatta. Atteno la tua risposta
Questa volta non tocca la spalla ma gli attributi che ho tra le cosce.
Maledetto idiota. Mi ha fatto vivere una notte insonne, una giornata di tensione solo per circuirmi. Non poteva dirmelo subito quello che voleva?
Oddio...non è che mi sarei concesso. Per quanto bello sia, e lo è, tanto, è pur sempre un uomo e a me, gli uomini non interessavano affatto, non in questi giorni in cui gioisco per la imminente paternità.
Non avrei accettato le sue proposte se mi avesse fatto proposte ieri, vestito del suo camice bianco, dentro lo studio. Invece ora è nudo, in prossimità del letto e mi ha ribadito per tre volte: sta tranquillo tua moglie non ha niente, io scambio la cessata preoccupazione per gioia e mi va di festeggiare dopo una notte d'insonnia ed una giornata di ansia.
Lui sta dicendomi: ...volevo solo farti venire qui oggi perché mi piaci da morire.
Beh festeggio la ritrovata serenità o gioia che sia, la festeggio con lui, a modo suo.
Dovremmo rivederci, insieme ad Antonella, dopo due settimane per la seconda visita ginecologica; Invece io e Michele da soli, tra noi due, molto prima. Mi dovrebbe telefonare lui per stabilire quando. Uso il condizionale perché ieri sono circolate delle voci strane.
Anzi cose “grosse”, anche per questo oggi, martedì, ho appena comprato vari quotidiani che trattano anche la cronaca locale. Apro per prima il giornale ritenuto più importante e non devo neppure cercare la cronaca locale. La notizia è in prima pagina, con il titolo a caratteri cubitali, su tre colonne: Arrestato all'alba il dottor D.M. per esercizio abusivo della professione e truffa.
Leggo in fretta, saltando anche dei pezzi. Nelle pagine interne c'è la foto del poliziotto che ha incastrato il finto ginecologo. E' l'omone uscito dallo studio quando siamo andati da DM io ed Antonella. Leggo la conferma alle dicerie: fingeva la professione di ginecologo per accalappiare i mariti. Ben tre avevano esposto denuncia. Anzi, solo tre su centinaia di clienti.
Io non sono uno dei tre, ma uno dei tanti altri, forse l'ultimo prima dello stop.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Piccolo guardoneracconto sucessivo
Vatti a fidare di Kalehèm
Commenti dei lettori al racconto erotico