Dare Ring 3 - L'amicizia di Tommaso e il culo di Vanessa

di
genere
orge

Siamo seduti in dieci in cerchio per terra in questo gioco erotico. A turno dobbiamo pescare un bigliettino da una cesta e compiere l’obbligo che c’è segnato sopra. Siamo al terzo turno di gioco, che si compone di venti bigliettini. Finora, gli obblighi sono stati piuttosto leggeri: baci a stampo, qualche palpata e cose così. Una classe di obblighi consiste invece nel togliersi vestiti. I calzini insieme contano come un capo d’abbigliamento, e le scarpe insieme come un altro e la cosa è stata organizzata in modo che i maschi abbiano cinque capi addosso e le ragazze sei. Finora, Ilaria, Francesca e Paola si sono tolte le scarpe mentre Claudia e tutti noi maschietti (Marco, Giovanni, Massimo e io, che sono Tommaso) siamo a piedi nudi.

Dopo che Giovanni è andato a sostituire i bigliettini del secondo turno con quelli del terzo e ha riportato la cesta da dove pescare, Ilaria la prende e pesca.
L’obbligo è lo stesso che è capitato a Marco poco prima: Ilaria deve coccolare un giocatore a sua scelta per 30 secondi, potendo toccare qualsiasi parte del corpo anche sotto i vestiti.
Mi chiedo chi mai potrà scegliere Ilaria. Penso Giovanni. È un ragazzo così bello e finora lo hanno scelto poco. E poi, si sa che lui ci stava un po’ provando con Ilaria. Se la ragazza ha una minima intenzione di concedersi, questo è il momento giusto. Mi immagino le mani sinuose di Ilaria che si insinuano sotto la patta dei jeans di Giovanni. Il pensiero non è condito solo di erotismo ma anche di una certa invidia. Eppure, mi sembra giusto così. Io per Ilaria sono come un fratello. Ci conosciamo fin da piccoli e abbiamo condiviso tutto tranne un aspetto erotico. Siamo cari amici. Loro invece sono amici “plus” e lui non ha mai fatto mistero che gli sarebbe piaciuto sviluppare la cosa un po’ oltre una semplice profonda amicizia.
Ilaria passa la clessidra che usiamo per tenere il tempo (i cellulari sono stati sequestrati) a Monica, con l’ordine di girarla non appena la inizia la palpata.
“Uhm vediamo…” fa lei mettendosi nella classica posa di chi deve compiere una scelta, con la mano sotto al mento. Subito la sua attenzione si concentra su noi maschi e ci passa rapidamente in rassegna con gli occhi. Io sono ormai sicuro che l’eletto sarà Giovanni, però seguo come incantato lo sguardo di Ilaria, mentre passa da uno di noi all’altro senza fissarsi su nessuno.

Il momento in cui capisco di aver preso una cantonata colossale è l’attimo prima che Ilaria annunci la sua scelta. Il suo sguardo si posa su di me, squadrandomi. Quello è il momento in cui capisco di essere io il selezionato.
E infatti, subito dopo la sento pronunciare il mio nome.
Sono spaesato, guardo gli altri alla ricerca di conferma, come se credessi di avere una allucinazione. Ma lo sguardo degli altri è stupito quanto il mio. In molti, tra i presenti, sanno del legame speciale che mi lega a Ilaria e di quanto io lo ritenga prezioso.
Mentre io sono paralizzato dalla sorpresa e, in parte, da un certo timore Ilaria si avvicina a me. La guardo in volto: mi sta sorridendo. Abbozzo anche io un sorriso, anche se la sensazione che devo trasmettere non è esattamente la serenità.
In quel momento capisco: Ilaria vuole me. Ilaria vuole trasformare la nostra amicizia in qualcos’altro. Non è per Giovanni che ha organizzato tutto questo, né per altri nel gruppo. Forse questo è l’unico contesto in cui posso accettare una cosa simile. Una trasformazione del nostro rapporto. Tutto questo gioco esiste per me.

In un istante, il mio approccio cambia. Non sono più l’amico sconvolto da tutta la situazione. Non vedo più il possibile inserimento della sessualità nel mio rapporto con Ilaria come se fosse una contaminazione della purezza della nostra amicizia, ma come il naturale sviluppo di tale relazione. La mia paura si trasforma in desiderio. Divento un maschio famelico e divoro Ilaria con gli occhi, spogliandola con l’immaginazione.
In quel momento capisco inoltre che questo è quello che, a livello inconscio, ho sempre voluto. Che l’apparente mitezza del mio rapporto di amicizia con Ilaria nascondeva la mia insoddisfazione. Il mio desiderio insoddisfatto. Comprendo che ho sempre voluto essere non un amico di Ilaria, ma il suo ragazzo. O meglio, neppure un ragazzo, ma ho sempre voluto scoparmela.

Ilaria deve accorgersi del mio repentino cambio di attitudine e la cosa gli fa piacere, visto che anche il suo sorriso cambia di intensità. Ora la mia paralisi si è sciolta e mi sposto rapidamente verso di lei. Sono seduto a terra e posiziono le mani dietro la mia schiena, alzo anche il collo, come a dire “Fa’ di me quello che vuoi.” Lei lo vedo, ha un’ultima remora per il timore. Stiamo profanando qualcosa di sacro, anni di pura amicizia, e lo stiamo facendo davanti a tutto il nostro gruppo di amici. Ma ormai non ha alcun senso fermarci.
Ilaria passa le mani sotto la mia maglietta e mi tocca i fianchi. Ha le mani un po’ fredde, ma molto delicate. È un tocco soffice. Sale su lungo le costole, mentre ci guardiamo fissi negli occhi. Occhi marroncini i miei, i suoi invece sembrano neri come i suoi capelli, visto che la sto guardando in controluce. Sento le sue mani piazzarsi sul mio petto. Sembra un gesto sacro, fondamentale. Ma subito viene interrotto da un momento più frivolo e giocoso, anche per sdrammatizzare l’atmosfera: inizia a passarmi le dita sui capezzoli, muovendo il pollice a cerchio intorno ad essi. Sento una specie di strano solletico, carico di un impulso erotico. Se non fossimo in mezzo a tutta la nostra combriccola, quasi mi verrebbe di scoparla lì per terra, in quel momento. Le sue mani scendono, lei stessa si piega leggermente, in modo da toccarmi l’ombelico. Mi sento in pace con il cosmo in questo momento.

Io non lo posso sapere, visto che sono concentrato su Ilaria, ma nel frattempo Monica ha girato la clessidra e sono passati quindici secondi. Ci resta a malapena la metà del tempo. Una palpata del genere avrebbe richiesto molto meno tempo se Ilaria non andasse piano un po’ per vedere fin dove sono disposto a spingermi e un po’ per una sua intrinseca timidezza a fare un gioco erotico con il suo amico di lunga data. Ma Ilaria intuisce che non le manca molto tempo. Quindi passa subito alla seconda fase di quello che aveva pensato.
È così veloce il passaggio che quasi non me ne rendo conto e quando me rendo conto è troppo tardi. Le mani di Ilaria passano dalla mia maglietta ai miei calzoni. S’infiltra con le dita e poi con il palmo della mano destra sotto i miei boxer. Sento il suo contatto, ancora un po’ freddo, con l’asta del mio pene. La guardo. Sono fuori di me. Non riesco a decifrare il suo sguardo. Sento le sue dita cingermi il cazzo, poi scendere e toccarmi i coglioni. Ilaria che mi tocca le palle. Due ore prima, il semplice pensiero che lei potesse dire una frase del tipo “Vorrei toccare i coglioni di Tommaso” sarebbe stato inconcepibile. Eppure, adesso non lo sta dicendo… lo sta facendo. E non sembra minimamente intenzionata a ritirare la mano. Risale a prendere il mio cazzo in mano e inizia ad andare su e giù lungo l’asta. Mi sta facendo una sega. La guardo e lo sguardo che mi ricambia lo definirei dolcissimo. È dolce, materna, protettiva. È questo il carattere di Ilaria quando scopa? La sega continua. Sembra che sia solo la sua mano a muoversi. Non solo del suo corpo, ma di tutto l’universo. In quel momento è tutto immobile tranne la sua mano. Sento il piacere pervadermi il ventre.

“Stop!” grida Monica, anche lei con la voce incanta.
Subito Ilaria ritira la mano, ed è un peccato perché il lavoro che stava facendo iniziava a piacermi tanto. Mi guarda ancora, ma non so decifrare tutte le implicazioni d quello sguardo. Non ci diciamo nulla. Ilaria torna a posto. In un attimo cambia atteggiamento e si mette a scherzare con le amiche. La serata è appena cominciata. Giovanni accanto a me mi mette una mano sulla spalla, mi guarda e, sorridendo, mi fa: “Bravo campione. Lo sapevo che te la scopavi.” Vorrei rimarcare il fatto che finora mi ha fatto solo una sega, che è durata tipo quindici secondi. Ma capisco l’implicazione più profonda del discorso di Giovanni: entro quella sera di sicuro mi sarei scopato Ilaria. Mi fa strano non sentire neppure una punta di invidia nella sua voce. Ma anzi scorgo un sorrisetto ambiguo. So che lui, pur non sapendo il contenuto degli obblighi, è uno degli organizzatori di questa festa. Avessi saputo cos’avevano in mente…

Turno di Monica.
Pesca.
“Bevi la bevanda disgustosa o togliti due capi d’abbigliamento”.
Monica è subito preoccupata: “Cos’è la bevanda disgustosa?”
“Ci metto un secondo a preparartela è un bell’intruglio!” fa Ilaria, allegra.
“No grazie, non voglio rovinarti il divertimento ma sono molto sensibile di stomaco. Non voglio provarci neppure. Mi levo direttamente le scarpe.”
E infatti Monica si leva scarpe e calzini, rivelando i suoi piedi cicciotti.

Turno di Vanessa. Nuova tensione, nuova pescata.
Stavolta invece di leggerlo subito ad alta voce, dopo averlo girato, lo guarda un attimo il biglietto. Fa subito una faccia a metà tra lo stupito e il rassegnato. Un’espressione che non saprei come qualificare.
“Allora?” incalza Claudia.
Respirando profondamente, Vanessa legge il biglietto, come uno potrebbe leggere la sentenza della propria condanna capitale.
“Tutti i giocatori possono palparti il culo sotto i vestiti.”
“Tutti?!” Claudia sembra sul punto di esplodere dalla sorpresa.
Solo Ilaria, avendo scritto le penitenze, preserva la sua allegria: “Sì, tutti. Tutti quelli che vogliono hanno il diritto di toccarti il culo. E, aggiungo, possono tenerti le mani incollate per cinque secondi ciascuno.”
“Cazzo” è il commento di Vanessa, mormorato a bassa voce. Credo sia una delle prime volte che le sento dire una parolaccia.

Neppure questo basta a far desistere la seria Vanessa dal gioco. “E va bene…” mormora ancora, alzandosi in piedi.
“Chi si prenota? Chi alza la mano ha il diritto a una palpata!” fa Ilaria, alzando subito la mano.
Ad alzare la mano sono subito Monica, che è molto amica di Vanessa, e Claudia, che ci aveva già confidato di aver fatto cose con donne. Un istante dopo alza la mano Massimo, seguito a ruota da Giovanni e Marco. Ovviamente, per noi ragazzi è una occasione imperdibile. Io ci metto un secondo di più ad alzare la mano perché, dopo quello che è successo con Ilaria, quasi non credo che avrò la possibilità di toccare il culo di Vanessa, ragazza che ho sempre visto come molto seria e fuori dalla mia portata. Inoltre, mi faccio prendere da un dubbio. Se davvero Ilaria ha organizzato questo per me, non si ingelosirà se tocco il culo di altre? Finora, avevo sempre ragionato nell’ottica che una esperienza sessuale con una ragazza crea un certo legame con quella persona, che va preservato. Lancio un’occhiata a Ilaria, che intuisce subito e mi risponde facendo spallucce. Il messaggio è chiaro: qui non valgono le regole del mondo esterno. Gelosia è una parola priva di senso. Ognuno fa quello che vuole e le uniche regole da rispettare sono il consenso di chi riceve il trattamento e gli obblighi del gioco. Poco dopo che io alzo le mani anche Paola, altra amica storica di Vanessa, lo fa. Francesca è l’unica che rimane e anche lei alza la mano, un gesto che pare in parte determinato dalla voglia di non essere la pecora nera del gruppo. E così siamo al completo: saranno in nove a toccare il culo della povera Vanessa.

“En plein!” esulta Ilaria.
“Oh cazzo!” ripete Vanessa, stavolta a voce più alta.
“Oh ma de che te lamenti, c’hai un culo molto desiderato. È una cosa buona” scherza Claudia.
“Beh allora, come funziona?” fa Vanessa, preoccupata, tentando invano di tirarla per le lunghe.
“Beh, alzati signorina, e vai al centro” ordina Ilaria.
Vanessa obbedisce, mettendosi in piedi al centro del cerchio.
“Faremo così: a partire da Claudia seguiremo il giro. Ognuno si alza, va al centro e fa quello che ha in mente. Vi ricordo che per ora è vietato spogliare Vani, quindi potete mettere le mani sotto ma dovete fare in modo che non si vedano le mutandine.”
Una delle cose che mi attizzano in questo gioco sono proprio le regole: non siamo liberi di fare quello che vogliamo, ma siamo soggetti alla volontà superiore dei bigliettini e della sorte. Non so perché ma è una cosa che mi fa eccitare da morire.
“Ma dobbiamo andare davanti a Vani oppure possiamo avvinarci da dietro?” chiede Claudia.
“Quello lo decidete voi. Siete liberi di fare come volete, basta che duri cinque secondi al massimo.”
“Stavolta come lo teniamo il tempo?” chiede Monica.
“Bah semplice” risponde Ilaria indicando una piccola sveglia rossa su un tavolino lì vicino. La sveglia indicava l’orario corrente sul display, con precisione al secondo. Quindi nella terza colonna si vedevano i numeri succedersi una volta al secondo.
“Lo vediamo da lì… quando sentite lo stop dovete allontanarvi. Anzi, stavolta vi do pure il via” prosegue Ilaria: “Tutti gli altri possono spostarsi dove desiderano per vedere meglio la scena se lo vogliono, basta che non facciate troppo casino…” a questa notizia Vanessa ha quasi un sussulto, si vede benissimo che vorrebbe sparire sottoterra, ma Ilaria è ormai implacabile e visibilmente eccitata dalla situazione: “Tu Vani devi mettere le mani davanti così non ostacoli gli altri.”
Pacificamente, Vanessa unisce le mani sul davanti. Ora il suo culo è a disposizione.

Claudia si alza, sorridendo. Si muove dietro Vanessa e si posiziona lì, davanti al suo culo. Un po’ tutti si spostano per vedere bene la scena. Ora Vanessa non ha nessuno davanti a sé e ha tutti ad ammirare il suo culo da dietro. La sensazione degli sguardi altrui addosso la fa quasi tremare per l’imbarazzo.
“Posso andare?” fa Claudia.
“Vai!” dà il via Ilaria, mentre la sveglia segna preciso “01.45.00”.
Come ha visto fare agli altri, Claudia inserisce le mani sotto i vestiti di Vanessa e inizia a coccolarle il culo, stando bene attenta a passare le mani lungo tutta la superficie.
“Stop!” fa Ilaria quando, la sveglia segna “01.45.05”. Claudia ritira le mani e si mette insieme a noi dietro Vanessa. È Francesca a farsi avanti e anche lei si posiziona dietro Vanessa.
Quando Francesca è in posizione, è Monica a dare il via, visto che Ilaria le ha passato l’onere, dato che vuole godersi la scena invece di stare a guardare la sveglia.
Francesca inserisce la solo la mano destra sotto i pantaloni scuri di Vanessa, ma una volta sotto avvicina un po’ le dita al palmo, strizzando la chiappa destra di Vanessa e facendoci ridere. Poi tira fuori la mano e dà una veloce ma forte sculacciata, da sopra il pantalone, alla medesima chiappa. Vanessa, che, girata dall’altro lato, non ha avuto modo di prepararsi al colpo, è stupida e tira fuori un gridolino di sorpresa e dolore, che ci fa ridere tutti.
Francesca torna a posto.
“Ma possono anche sculacciarmi?” fa Vanessa, calcando la parola ‘sculacciarmi’, un po’ indispettita per il trattamento umiliante che sta ricevendo.
“Sì. Possono giocare con il tuo culo come vogliono” fa Ilaria sinteticamente, come a dire ‘devi farci giocare come vogliamo e stare pure zitta’, poi aggiunge: “Avanti il prossimo!”
Il prossimo, nello specifico, è Paola. Mi sarei aspettato, da una ragazza così seria, che non si sarebbe avventata sul culo dell’amica come un avvoltoio su una carcassa sanguinolenta, ma mi sono dovuto ricredere. Paola mette le mani sotto i pantaloni di Vanessa e stringe con vigore, fino a quasi a farle male.

Ora viene il bello: è il turno di noi ragazzi.
Marco decide di cambiare strategia e si posiziona davanti a Vanessa. Noi restiamo dove siamo e avremo così una visuale ancora migliore del culo della ragazza, non più coperto della presenza del palpatore.
Marco guarda Vanessa dritto negli occhi, sorridendo, poi, mette le mani dentro i pantaloni a contatto con il culo della ragazza, la quale sospira, rassegnandosi a ricevere il trattamento finora subìto. E invece Marco ci sorprende tutti. Per prima cosa, stacca le mani dal culo di Vanessa, poi inizia a spingerle sempre più indietro tirandosi dietro i pantaloni di Vanessa, che si staccano anch’essi dal suo culo. Poi subito riporta le mani sul culo di Vanessa dandole così una sculacciata doppia direttamente sul culo nudo. Stavolta Vanessa ha avuto modo di capire un minimo cosa stava succedendo e la cosa non le risulta né sorprendente né davvero sgradita.
Il turno successivo è di Giovanni, che decide di mettersi davanti Vanessa e di guardarla in volto. Giovanni è più gentile di Francesca e Marco, e le palpa semplicemente il culo da sotto i vestiti, saggiandolo come se ne stesse testando la consistenza. L’unica cosa un po’ originale che fa è darle un piccolo pizzicotto sulla chiappa destra.

È il mio turno. Ormai che ho visto tutte queste persone toccare il culo di Vanessa ho perso un po’ di imbarazzo. Inizialmente, la mia tensione era legata al fatto di non conoscere bene la ragazza, che mi appariva così seria e distaccata. Cazzo, farsi toccare il culo da uno è una cosa importante. Usualmente, denota una grande confidenza tra le due persone. È un gesto intimo. Ma in questa situazione assurda c’è di tutto tranne che l’usuale e ora Vanessa si sta facendo toccare il culo anche da gente che è quasi sconosciuta. Mi unisco al sentimento generale della serata e mi avvicino a Vanessa senza quasi insicurezze. Ha deciso lei di giocare e di farsi trattare da vacca? Ebbene, ci sto. Mi avvicino da dietro e, al segnale di Ilaria, che ha ripreso il ruolo di farci da timer, inserisco rapidamente le mani sotto i pantaloni di Vanessa. È un culo caldo e sodo. Uno spettacolo. Lo strizzo un poco. La savia Vanessa che si fa strapazzare il culo da un pezzente come me. Chi l’avrebbe mai detto? Questa sensazione mi esalta un po’. Mi sento come il dom in una relazione BDSM. Simulato disprezzo come attitudine principale. Ed è con questo disprezzo e una certa esaltazione infantile che, una volta ritirate le mani, tiro una sonora pacca sul culo di Vanessa, che lancia un sussulto di sorpresa. Non se lo aspettava da un tipo pacato come sono io.

Tocca a Massimo. Si avvicina con un fare da predatore e, dato il tipo, inizio a temere per il culo di Vanessa. Ma invece è persino più delicato di noialtri: tasta il culo sotto i pantaloni con la delicatezza di chi ci sa fare. Vanessa sembra rimanere piacevolmente sorpresa. Tocca a Ilaria, che, come Massimo, si avvicina da dietro. Non appena ha il via, invece di mettere le mani sotto inizia a sculacciare Vanessa da sopra il pantalone prima a destra poi a sinistra, poi di nuovo a destra e così via, una sculacciata dietro l’altra in rapida sequenza. Vanessa fa una faccia che è un misto di stupore, imbarazzo e dolore.
“Cazzo, fai forte!” prova a scherzare con l’amica, che come risposta si limita a sorridere e poi a tornare a posto. Turno di Monica, altra amica del cuore di Vanessa. È una palpata sensuale, morbida, gioiosa. È a tal punto intensa che Monica si morde il labbro mentre la esegue e Vanessa chiude gli occhi per concentrarsi. Si capisce che la situazione degenererà in una scena lesbo se non le fermiamo subito. Hai capito Monica…

Monica obbedisce comunque all’ordine di staccare le mani. Gli altri ridono, ridacchiano, la prendono in giro o le fanno i complimenti per il modo in cui ha toccato il culo di Vanessa. La povera Vanessa, nel frattempo, torna a posto e tutti gli altri si siedono in cerchio. Non riuscirò più a vedere Vanessa allo stesso modo di prima.
Il gioco va avanti.
scritto il
2023-03-13
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